Vai al contenuto

valeriano

Membri
  • Numero di messaggi

    4
  • Registrato dal

  • Ultima visita

valeriano's Achievements

Newbie

Newbie (1/14)

0

Reputazione comunità

  1. Beh shaka7, quello che ti posso dire che la depressione è una rabbia inespressa, fondamentalmente verso di te e i tuoi genitori, tutto quello che devi fare a parer mio, e fare pace con il tuo mondo interiore, che sono tuo padre tua madre, o comunque sia le persone che sono contate nella tua vita...L'unica cosa che devi fare, è capire le ragioni dei tuoi "amori" familiari e sgonfiarti della rabbia! Ci vuole un po' di buon senso e anche un buon senso della realtà, fatti aiutare da uno psicologo se riesci...La strada da fare sembra difficile, ma se vuoi, volere è potere!! Coraggio!
  2. Ciao luna, no, devi fargli capire con molta logica emotiva, che sua madre nonostante i suoi comportamenti distaccati lo ama ancora tanto. Dietro l'odio, c'è l'amore no? E allora... Avanti così..lui è schizofrenico, certe somatizzazioni ci stanno eccome, mi meraviglierei. Io ad esempio, ho mal di testa, esofagite ed obesità. Spiega in pratica ad un bambino molto più sveglio che sua madre c'è ma non l'accarezza più perch+ non ha più bisogno delle carezze stesse per distruggere i demoni interni. Un saluto Ciao! Altri suggerimenti, se possibile, coinvolgere la madre in questo recupero di legame, per poi un giorno staccarsene. CIAO
  3. Ciao Luna. Si il disturbo schizo-affettivo è in genere meno grave della schizofrenia, ma trattandosi dello stesso tipo di disturbo, nel ramo quindi delle psicosi, il complesso edipico è il nucleo della malattia. Quando dico che è semplice non dico che è come togliersi un cappello, ma il punto è che il difficile per noi sta nella lunghezza e nella costanza dell'operazione. I concetti da capire sono elementari. Di fatti chiaramente bisogna far capire ad un "bambino", perchè la madre si comporta in maniera distante. Chiaro no? Perchè un bambino diventato adulto cronologicamente viene considerato autosufficente emotivamente parlando. E chiaramente nel lungo complesso di ristrutttaurazione del bambino diventato adulto, ci sta il mondo. Sono infinite le singole domande che il bambino si è posto e si pone tutt'ora. Ad esempio "perchè non mi accarezza più i capelli". Visto questo immagina il lungo percorso. Le sue paure ci stanno, sono normali per il suo disturbo, in quanto a te fagli domande del tipo "perchè oggi non mangi con tua madre" e se lui dice qualcosa di negativo, tu ci dai dentro facendogli capire insomma, che la madre lo ama. Io faccio così con me stesso. E' lunga lo so, ma non difficile, ci vuol pazienza. Spero di essere stato chiaro. Per quanto riguarda te, con il rapporto che hai con lui, non ti preoccupare, se parla con te, vuol dire che nonostante i suoi pensieri contorti, hai la sua fiducia, stai tranquilla! :) L'anafettività, è normale se pensi che simbolicamente la mamma rappresenta il mondo: se il mondo viene percepito come distante dall'individuo, è normale che tutti verranno percepiti come oggetto di diffidenza. E' un gioco di simboli. Stai tranquilla, da questi disturbi si guarisce: quello serve è pazienza (tanta), fiducia nello psicoterapeuta (tantissima), amore per se stessi (infinito). Che dire, ce la si fa. Non sarebbe il primo paziente schizofrenico che guarisce. Ce se ne sono stati tanti, che hanno fatto tutti psicoterapia, ma con le palle. Quindi avanti tutta. Sta a lui decidere se stare li, oppure stare bene. E' errato credere che la psicosi non si possa curare, sono idee sbagliate e approssimative, che ci si fa perchè ci si arrende al primo ostacolo. Bisogna lottare. Un saluto! :)
  4. Ciao Luna, io sono valeriano e ho 24 anni, e anche io sono affetto da disturbo schizo-affettivo, quindi trattandosi di psicosi anche questa molto simile alla schizofrenia, ti posso dire che la psicoterapia cognitivo-comportamentale, è quella più adatta, magari anche se ci si fa interpretare i sogni, direi che si va con una marcia in più. Il processo di ristrutturazione della personalità psicotica, è più semplice di quanto si possa immaginare, purchè si abbia il desiderio di stare meglio, o addirittura guarire. Meglio mantenere salda la conoscenza con la psicoterapeuta attuale, poichè sicuramente un certo tipo di transfert si è già consolidato, e cambiare psicologa potrebbe essere molto dannoso, poichè innescherebbe l'ideazione paranoidea e compagnia bella. Una persona con cui parlare in questi casi, come sei tu per lui, può essere di aiuto, poichè si trasmette una certa forza alla vita, alla sua vita. Lui sicuramente apprezza in cuor suo tutto ciò che fai per lui, però non ti offendere se anche tu fai parte ogni tanto dei suoi deliri... Come ben saprai, è un suo limite. Ti do una dritta, dato che sono in terapia da 5 anni, e ho acquisito una certa conoscenza sulla psicosi. Il lavoro è da incentrarsi sul rapporto con la madre del paziente, e dal complesso edipico non risolto. Questo mi raccomando, devi saperlo solo tu, perchè una sua rivisitazione del rapporto con sua madre, potrebbe innescargli qualche sintomo. Capire in fin dei conti perchè la madre del paziente viene recepita ostilmente, dal paziente stesso. Limitati a punzecchiarlo di tanto in tanto su questo tema, e a fargli capire che i trattamenti riservati per lui da sua madre hanno sempre un fondo di benevolenza. Il lavoro è tutto qui. Quando qualcosa non fa parte della nostra conoscenza, ci sembra paurosa ed insormontabile, poi col tempo si impara a fronteggiare, e a prendere un respiro di sollievo. Dalla psicosi si può anche guarire, ma solo se il paziente trova la motivazione per farlo. Un saluto da Valeriano.
×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Navigando questo sito accetti le nostre politiche di Politica sulla Privacy.