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sunflowerwithoutsun

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  1. Ciao a tutti, sono una ragazza di 23 anni a cui hanno diagnosticato il disturbo bipolare circa 5 mesi fa. Mi piacerebbe confrontarmi con voi riguardo questo problema, anche con l'intento di permettere ad ognuno di scoprire qualcosa di nuovo dagli altri. Forse ci può servire anche per non sentirci soli, cosa che almeno a me capita spesso. Quindi raccontate, sfogatevi...
  2. sai che per leggere quello che scriviamo devi cliccare "Contenuti attivi di oggi "

  3. Il weekend è stato pessimo e anche oggi non sono riuscita a fare nulla, anche stare sdraiata in molti momenti mi faceva star male. In questi giorni ho ripreso a stare male proprio fisicamente, sento il respiro affannato, mi fanno male i nervi, ho forti mal di testa e giramenti. A maggior ragione non riesco a pensare un po' tranquilla, anzi sembra proprio che non senta per nulla me stessa. Non trovo niente con cui distrarmi un po' soprattutto perchè non ho voglia di fare niente forse. Ogni tanto mi martella il pensiero che debba per forza rivolgermi ad uno psicoterapeuta, ma adesso ho il dubbio di sentirmi a disagio e non essere me stessa, oltre ad avere la paura di dover prendere degli psicofarmaci.
  4. Ciao Michele, grazie molte per aver risposto e per la disponibilità. L'appartamento in realtà l'ho già lasciato ad inizio anno. Mi sono sentita veramente in colpa per il fatto che mia madre dovesse dare i suoi stipendi interi per pagare quel posto ed io stavo pure male. Tra l'altro alla fine c'era stata una discussione tra coinquilini quando stavo portando via le mie cose (avevo portato quasi tutto io in una casa che non aveva quasi niente) e c'era anche mia madre.. In quell'occasione sono andata in collera, ho urlato come non avevo mai fatto probabilmente, ma poi non sono più riuscita a ribattere quando la coinquilina affermava con assoluta sicurezza cose assolutamente non vere. Anche davanti ad una "ex" amica sono passata per una grandissima stronza, quando invece un po' di ragione ce l'avevo. La mia colpa poteva essere quella di non essere riuscita a risolvere le cose a voce con loro. Mi sono spesso abituata ad esprimere me stessa scrivendo, con il risultato che davanti agli altri non mi esprimo granchè. Io sinceramente circa un mesetto fa ho iniziato a ripensare a tornare alla vecchia università, o almeno più vicina a quello che stavo costruendo, a quegli amici che hanno capito che qualcosa non andava nonostante ci vediamo davvero poco ormai. Al momento sto studiando come tecnico di laboratorio e devo dire che come settore mi piace, in laboratorio lavoro bene, però avevo pensato di cambiare in biologia. Non c'è mai stato nessuno che mi abbia obbligato a studiare.. Ho sempre potuto fare le mie scelte e per me è importante continuare a studiare. Vorrei anche lavorare, in questi giorni ci penso, ma è come se non mi vedessi adatta in nessun posto. Ultimamente ho molta paura ad avere contatti con altre persone, e già io di norma non rispondo al telefono e nemmeno al citofono, quindi tanto a posto non sono.
  5. Ciao Mochi, beh prima di tutto posso dirti che non so se continuare l'università più per l'ambiente in sè e la gente. Gli ultimi momenti di quest'anno in cui ho frequentato, a lezione ero sempre in un angolo da sola, e quando la classe è composta da 16 persone soltanto ti senti assolutamente come un'asociale. L'anno prossimo sarei in una classe diversa, nuova, ma anche questo mi spaventa. Comunque so di ritrovarmi spesso a fare paragoni rispetto a quand'ero nell'altra università: l'ambiente era diverso, ero riuscita ad avere una piccola cerchia di amici e stavo cambiando la mia vita. Poi si son messe di mezzo un po' di cose e ho dovuto sospendere la frequenza, per poi ripiegare su quest'altra università. Ho cambiato anche corso di laurea, ma devo dire che di quello sono abbastanza soddisfatta, nel senso che ho avuto conferma che la scienza e la medicina sono i campi di mio interesse. Sostanzialmente è il pensiero di tornare in quell'ambiente che mi tormenta, ed in secondo piano la paura di non riuscire a fare quello che devo fare. Per quanto riguarda i problemi sociali non so spiegarti.. Io sono quasi convinta che abbiano origine già dall'infanzia, che per molti versi non è stata delle migliori.. Per quanto mi ritenga fortunata.
  6. Ciao Mochi, ti ringrazio molto per la tua risposta. Ultimamente sono molto confusa, quindi non so neppure io da dove potrei partire e se sia possibile riassumere tutto quanto in una volta sola. Però posso provare ad iniziare a parlare di quando ho sentito il bisogno di rivolgermi ad uno specialista: verso la fine dell'anno scorso sono andata incontro ad un calo di peso come conseguenza di una convivenza tra compagni di corso universitario che stava prendendo una brutta piega. Io mi sentivo stanca fisicamente e mentalmente perchè il precedente anno di università per me era stato piuttosto pesante, avevo passato l'intera estate cercando un appartamento senza aiuto da parte degli altri due ragazzi ed il fatto che poi in casa nessuno facesse niente mi faceva imbestialire. Spesso rimanevo in appartamento il finesettimana per mettere in ordine, ma dopo un po' di tempo non l'ho più fatto e volevo vedere cosa accadeva. Niente, e questo mi faceva ancora più rabbia ed iniziavo a stare davvero male. Alla fine non parlavo più con una coinquilina (che essendo anche compagna di corso era ancora peggio) e fisicamente non reggevo più quella situazione. Passavo intere giornate a digiuno, mia madre stava male a vedermi così, e decisi di recedere il contratto. In quel periodo anche l'università ovviamente andò un po' a rotoli, così che al primo semestre non avevo dato alcun esame. All'inizio del secondo semestre parlai della mia situazione con la mia coordinatrice di corso, che mi indirizzò al servizio di counseling. Andai a tre incontri, dopodichè sentii che non era la via giusta, un po' perchè la distanza tra gli incontri per me era molta ed un po' perchè non mi sentivo mai serena quando ero là. Nel frattempo mi ero stabilita un obiettivo con gli esami, ma proprio quando dovevo raggiungere l'altra metà ho mollato. Mi sentivo stanca, incapace di studiare come fanno tutti gli altri. In effetti, questa è una sensazione che ho da diverso tempo, più o meno dagli ultimi due anni delle superiori. Non so stabilire con precisione l'origine di questo problema, ma so che in quel periodo sono caduta in una forte depressione un paio di volte, oltre ad aver avuto una pesante mononucleosi che mi ha debilitato per un po'. Io ho sempre amato studiare e una delle cose che più mi deprime è vedere che per studiare quello che una persona studia in un giorno io ci metto un mese, per poi forse neanche ricordarlo tanto a lungo. Comunque questo periodo mi ha anche fatto riflettere sulle mie poche capacità ad essere socievole. Non sono mai stata una gran chiaccherona, non sono mai stata l'amica di tutti, però pensavo di aver fatto qualche passo avanti dopo le superiori. Invece adesso mi ritrovo a non sapere neppure se continuare l'università perchè sia mente che corpo rigettano quel posto. L'unica cosa positiva che ho riscoperto negli ultimi tempi è che le persone più vicine a me sono i miei ex compagni di università (ho frequentato due anni in un'altra università), di cui quest'anno ho avuto una tremenda nostalgia come non mai. E pensare che anche quella strada l'ho dovuta abbandonare solo per colpa mia... E stupidamente sto anche cercando il modo di ritornarci.
  7. Ciao a tutti, sono nuova qui. Nell'ultimo periodo mi sono resa conto di aver bisogno di un aiuto concreto da parte di uno specialista, ma nonostante tutto sembra che non mi senta pronta. Un po' perchè non mi sento supportata, nè tantomeno compresa, ed un po' forse perchè qualche mese fa ho provato a rivolgermi al servizio di counseling offerto dalla mia università, ma non ho ottenuto il risultato desiderato. Molto probabilmente per colpa mia anche in quel caso, anzi sicuramente. Mi pare di averne molti di problemi, anche se so che alla gente comune sembreranno cavolate. Fatto sta che al momento non so neppure fare una minima scelta, non riesco più a capire me stessa, quello che voglio. Inoltre le fobie aumentano sempre di più e ogni giorno mi trovo di fronte solo a cose che mi demoralizzano. Mi manca la persona che ero una volta, non tanti anni fa in fondo. Ed anche il fatto che percepisca che non riesco più a risolvere le cose da sola mi demoralizza. Sono rimasta quasi sola, ed è importante il quasi, ma spesso anche quello diventa una colpa. Mi scuso per lo sfogo..
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