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ombry

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  1. Domani ho la seduta, proverò a parlargliene allora...speriamo capisca! Purtroppo no, non può accompagnarmi nessuno...
  2. Non gliel'ho mai detto chiaramente ma ho sempre espresso molti dubbi nelle mie domande, a cui lui non da mai risposta...è vero che io sono una persona molto impaziente riguardo cose di questo tipo, già dalla prima seduta io cercavo la "soluzione" tipo la formuletta magica che reciti e tutto è risolto. So che è sbagliatissimo e che essendo un lavoro profondo su se stessi non si può pretendere di risolvere tutto con uno schiocco di dita..e non posso neanche pretendere che lui abbia la sfera di cristallo e che dopo 7 sedute conosca per intero i miei 28 anni di vita. Però mi aspettavo comunque delle risposte, delle ipotesi, degli spunti concreti su cui ragionare..io ad oggi ancora non ho capito perchè mi è venuto questo panico; cioè, lo so ma in parte, evidentemente c'è un tassello che manca ed è per questo tassello che mi sono rivolta ad uno psicanalista. Fino ad ora mi ha solo detto cose che sapevo già, e probabilmente la mia delusione deriva da questo. COmunque hai ragione, anche secondo me non è una terapia d'urto, se lo farò (e prego che qualcuno/qualcosa mi dia la forza di farlo davvero) la ragione principale sarà perchè ho bisogno di stare con il mio fidanzato e lui ha bisogno di stare con me. Poi ovviamente nel momento stesso in cui sarò lì in aeroporto diventerà anche una prova per me stessa, ma non è questo il motivo di partenza..
  3. Ciao, chi mi conosce sa già la mia situazione, comunque riassumendo brevissimamente soffro di attacchi di panico da anni, sempre tenuti sotto controllo fino a un paio di mesi fa in cui ho subìto un crollo totale...quindi mi sono affidata ad uno psicanalista e ad oggi la situazione si è abbastanza ridimensionata (anche se non credo mi abbandonerà mai il panico). Forse peccherò di presunzione ma penso che i miei progressi non siano dovuti alla psicoterapia, forse perchè non credo veramente nell'aiuto che può darmi, non so...speravo in qualcosa di più, ad ogni seduta ne esco delusa Sta di fatto che ho iniziato un enorme lavoro su me stessa e anche se ci sono molti bassi e pochi alti, continuo perchè non ne posso più di "non vivere" per colpa di qualcosa che in fondo non esiste. Ah, non prendo nessun farmaco, non ne ho mai presi. A parte questo, da una settimana il mio fidanzato si è trasferito in Francia, sarei dovuta partire con lui ma per ovvie ragioni non ho potuto...mi sento molto in colpa verso di lui che adesso ha bisogno di me (per la casa, annessi e connessi) e poi avevamo progettato talmente tante cose...è passata solo una settimana ma a me sembra già un mese.. Da qualche giorno penso di fargli una sorpresa visto che tra poco sarà il suo compleanno, cioè andare da lui. In treno sono 14 ore ad un prezzo esorbitante, in aereo 1 ora e mezza ad un prezzo molto contenuto (con easyjet). Quindi chiaramente opto per l'aereo...ma ho paura! Non di volare (l'ho già fatto in passato anche se solo 4 voli..a parte il terrore nel momento prima di salire sull'aereo, e al decollo, il resto del viaggio andava abbastanza bene, ma non ero sola)...ho paura dei miei attacchi di panico, ho paura di non poterli gestire ne in volo ne quando (se mai andrò, a questo punto) sarò in Francia...questo mi scoraggia da matti...perchè 2 mesi fa ero messa veramente male, e ho paura di rivivere quei momenti, ancora di più essendo lontana da casa mia, essendo lontana "dal mio rifugio". Non so cosa fare, sono veramente combattuta, la paura e la suggestione sono davvero delle brutte bestie, ma non posso rimanere bloccata qui in eterno, ho 28 anni e voglio vivere la mia vita che adesso è in stand by...è frustrante perchè razionalmente non c'è niente che mi tiene ferma qui, mentre il mio inconscio è un abisso di paure e dopo 7 sedute ancora non ho capito niente di cosa possa essere a scatenarle... Ne ho parlato con lo psicanalista e lui si è limitato a dire che le terapie d'urto non funzionano, o meglio potrebbero funzionare ma solo temporaneamente, e che devo fare le cose con calma. Ma per me questa non è una terapia d'urto, mi manca lui, la lontananza mi fa soffrire...lui che soffre perchè io sono qui mi fa stare male e se penso a tutte le belle esperienze che potrei vivere e non riesco a vivere mi arrabbio con me stessa. Speravo in una iniezione di fiducia da parte dello psicanalista, non mi aspettavo chissà che ma mi ha smontata ancora di più...
  4. Ciao..male, va sempre peggio, diventano sempre più limitanti e "spaventosi"...domani ho appuntamento con lo psicologo e già sto in ansia per i 30 min di treno che dovrò fare da sola...sono dovuta tornare a casa per forza, a Genova stavo troppo male ma vedo che anche qui la situazione è la stessa.

  5. ombry

    Sento che sto per cedere

    Ti ringrazio molto per le tue parole e per aver raccontato la tua esperienza, mi ci sono ritrovata tantissimo. La prima volta che mi è successo in modo così forte (4 anni fa circa) ne ho parlato col mio medico e mi aveva prescritto lo xanax (o il lexotan, ora non ricordo esattamente) e mi aveva consigliato uno psichiatra ("un suo amico"). Il farmaco non l'ho nemmeno comprato, dallo psichiatra ci sono andata ma visto che il costo di una visita era di 80 € (per noi poveri italiani prezzo ribassato, perchè siamo messi un pò così, queste le parole dello psichiatra, svizzero) non me ne sono potute permettere altre. Ma comunque non mi aveva fatto una buona impressione. Ne ho girati un bel pò, tra privati e mutua, ma nulla mi ha aiutata e sono andata avanti da sola e ce l'ho fatta, fino a qualche mese fa. Ora l'idea di ricominciare tutto il lavoro che ho fatto per farmi passare queste crisi (o meglio, per alleviarle, perchè alla fine non sono mai "guarita" davvero) mi fa rabbrividire...non ne ho voglia ma vorrei...insomma, mi sento così confusa! :( Ho escluso l'idea di parlarne con la mia famiglia, perchè quando l'ho fatto 4 anni fa mi sono ritrovata ancora più sola...perchè mio padre ogni volta che ne aveva occasione mi aggrediva verbalmente dicendo che la colpa era la mia, perchè sono sempre stata una persona taciturna e quindi se stavo così era per colpa mia (può essere, come dargli torto...alla fine questo scherzone me lo ha fatto il mio cervello, mica quello di qualcun'altro)...mia madre invece mi ha recriminato di avere fallito come genitrice, perchè se la figlia è arrivata ad avere bisogno di uno psicologo voleva dire che lei aveva sbagliato tutto. Vederla piangere per colpa mia mi faceva stare peggio. Insomma in casa si era creato un clima di tensione assurdo, e ogni minuto di silenzio passato a tavola a pranzo o a cena era una fitta al cuore per me.
  6. ombry

    Sento che sto per cedere

    Oggi ho tentato di farmi passare l'ansia pensando a qualcosa che potesse rappresentare un punto fermo...cercando subito di scacciare i brutti pensieri non appena ho capito che stava x arrivare un attacco; sono riuscita più o meno a gestirlo...dico più o meno perchè dentro di me stavo male ma non l'ho dato a vedere a chi in quel momento stava con me. Diciamo che non ho avuto attacchi forti come quello dell'altra sera o di quel pomeriggio al ristorante...però cavolo...è un malessere continuo...sento proprio che non sono a posto....tra un pò dovrò uscire e mi vengono i sudori freddi a pensare che dovrò salire in treno e fare un viaggio (seppur breve che faccio da anni e anni!) da sola...lo so che se mi metterò a leggere un libro non basterà a tenermi concentrata...lo so che se ascolterò la musica non sentirò nulla di quello che passerà nelle orecchie...ci sarà solo panico e non voglio che succeda! :(
  7. ombry

    Sento che sto per cedere

    Oggi è andata... Io ho la fortuna/sfortuna di lavorare a casa, luogo in cui mi sento più tranquilla, anche se non sempre è così. Diciamo che sono stata più o meno bene tutto il giorno, anche perchè ho avuto molto da fare e tenermi impegnata non mi fa pensare al panico; in questo momento già è diverso, lo sento che non sto bene come prima, ma cerco di controllarmi e fare finta di nulla. Continuo a ripetermi in testa che non è niente, che so benissimo come funziona ormai e quindi non devo avere paura. Ma che brutto stare così...è come se fossi sempre in equilibrio (ben precario) su un filo, sempre pronta a cadere...
  8. ombry

    Sento che sto per cedere

    Non posso nemmeno lasciarmi trascinare dagli eventi...non amo il rischio e non riesco a farmi scivolare tutto addosso... Non ne ho di punti fermi al momento, come si fa a costruirne uno? Ho una insicurezza tale che non so neanche da parte cominciare a sistemare le cose...un momento dico "ma che stai facendo? Reagisci e datti una svegliata che le tue paranoie sono totalmente insensate", e il momento dopo dico "no non posso andare avanti, è impossibile farcela, non sono abbastanza forte". Purtroppo i momenti no sono superiori ai momenti si...altrimenti non sarei qui a mettere in piazza il mio problema....
  9. ombry

    Sento che sto per cedere

    Sono d'accordo con turbociclo...non so rispondere a queste domande, o almeno non a tutte...mi sento talmente confusa, talmente "preda" di questa ansia che davanti a me vedo solo nero. Mi chiedo quanto serva combattere di nuovo. Questa perdita di lucidità e di controllo...io che non faccio mai niente a caso, che tendo a programmare e sono ipercritica verso me stessa...mi terrorizza.
  10. ombry

    Sento che sto per cedere

    Ciao a tutti...sono nuova del forum, appena iscritta.. Mi sono iscritta perchè cerco aiuto, cerco una valvola di sfogo e qualcuno che capisca quello che sto provando. Io ho 28 anni e praticamente dall'adolescenza soffro di attacchi di panico; sono quasi sempre riuscita a tenerli a bada tranne una volta (circa 4 anni fa) in cui ho chiesto aiuto a degli psicologi...ne ho girati un pò ma nessuno mi ha soddisfatta; mi sono sempre rifiutata di prendere farmaci perchè ho paura di diventarne dipendente. 4 anni fa mi sono affidata a delle gocce omeopatiche, che più che altro avevano un effetto placebo, e a poco a poco ho smesso di prenderle. Pensavo di averli sconfitti ma negli ultimi mesi si sono ripresentati sempre più forti e sempre più spesso, fino ad oggi che mi ritrovo ad essere stanca e rassegnata e a non avere più voglia di combatterli perchè tanto vincono sempre. Ho un bel pò di problemi adesso, devo affrontare dei cambiamenti di vita pesanti e forse è per questo che ho accumulato tutte queste ansie e paure. Ma se prima riuscivo a gestire questi attacchi di panico, con dei "giochini" come li chiamo io, per "deviare" la mente su altro, adesso niente di quello che faccio sembra servire; sono tornata a prendere delle gocce omeopatiche ma non servono a nulla neanche quelle. Qualche giorno fa ho raggiunto il mio fidanzato per pranzo e ho dovuto farmi riaccompagnare a casa da lui in bus per il panico; ieri sera nel letto così dal niente mi è sembrato di morire...di solito mi manca solo il respiro, ieri sera invece il cuore ha preso a battere all'impazzata, la testa girava, non riuscivo a controllare ne il mio respiro ne la mia mente, e le gambe tremavano in modo assurdo. Il mio fidanzato ci ha messo più di un'ora per calmarmi. Io non voglio più vivere così, non so come fare...il fatto di perdere totalmente il controllo della mia mente mi sta terrorizzando e vivo con il costante pensiero del panico. Proprio ora che devo tirare fuori tutta la forza che ho per affrontare i cambiamenti di cui parlavo prima. Inoltre questa ansia mi sta debilitando proprio fisicamente...non riesco a mangiare in modo tranquillo, mi viene sempre la nausea e il mal di stomaco...insomma...dove la trovo ora come ora la forza di andare avanti? Per la prima volta penso veramente di non farcela...e non posso consultare un altro psicologo perchè in questi mesi non sono mai fissa in un luogo solo...e tra l'altro, tra 3 o 4 mesi andrò in un paese straniero (forse a vivere) di cui nemmeno conosco la lingua...mi sembra di essere in un tunnel senza uscita. Scusate tanto se sono stata così prolissa, ma ho davvero bisogno di sfogarmi e spero che qualcuno accolga la mia richiesta di aiuto...grazie
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