Ciao, e grazie mille per aver risposto e aver letto la mia storia. Sono tornata qui dopo più di un anno, purtroppo cercando sempre lo stesso conforto, con la stessa tristezza di allora. La vita é andata avanti, da quel momento. Mia sorella é entrata in comunità, dando a tutta la famiglia la possibilità di prendere fiato. Io e il mio compagno, un po' meno gravati dai problemi, abbiamo deciso di sposarci. O meglio, io ho chiesto che a un certo punto andassimo avanti, perché entrambi volevamo una famiglia e lui, pur pensando di poter aspettare ancora, infine ha pensato che fosse la cosa giusta. A maggio del 2015 lui ha finito la specializzazione. É riuscito a lavorare subito molto, con guadagni anche importanti. Inutile dire quanto io sia fiera di lui e contenta per noi. Non fosse che questo ha spostato le nostre discussioni su un nuovo livello. Nel corso degli anni lui é riuscito ad accumulare alcuni soldi, che abbiamo usato per pagare il matrimonio. Prima e dopo il matrimonio, lui mi ha rinfacciato di aver preteso questo a scapito suo e dei suoi risparmi. Ad ogni modo il matrimonio ci ha dato la possibilità di accumulare altri soldi per noi. Non vorrei in alcun modo sembrare superficiale ma grazie alla generosità dei nostri parenti siamo riusciti ad avere circa ventimila euro in più rispetto ai risparmi iniziali di mio marito. Questa cosa, che a me é sembrata molto positiva, da lui é stata vissuta diversamente. Lui ha detto che ha perso dei soldi suoi per guadagnare dei soldi comuni. Non nego che per me questo è stato davvero un brutto punto di vista. Specie perché lui non faceva che confidarmi di stare accumulando quei soldi per noi. Ad ogni modo, pur essendo in grande disaccordo su alcuni aspetti ( io proponevo un viaggio di nozze contenuto nel budget, lui voleva andare in Australia, dove siamo andati, spendendo quasi diecimila euro) le nozze e il relativo viaggio sono andati bene. Nel frattempo, come riferivo già nel mio messaggio di circa due anni fa, c' era l' idea di cercare un bimbo. Qui c'è stata la rottura maggiore tra di noi. Nel corso di questi due anni, lui mi ha detto più volte che in realtà forse non era il momento, perché lui era in piena corsa con il lavoro e dovevo lasciarlo fare, non avrei dovuto, cito testualmente, vanificare tutti i suoi sforzi di una vita, mettendo in mezzo una gravidanza. Io tra accuse di varia natura ( una volta mi ha anche detto che malediceva il giorno in cui mi aveva detto che avremmo dovuto provare ad avere un figlio perché da quel momento era diventato un mio desiderio), sono andata avanti e mi sono concentrata sul lavoro e sul matrimonio. Come all'epoca del trasloco, anche il matrimonio é stato totalmente a mio carico nell'organizzazione. Ancora una volta le sue incursioni erano sempre per dire che stavo sbagliando qualcosa. Lui nel frattempo lavorava tantissimo perché doveva recuperare questi soldi che io stavo spendendo. Dopo il matrimonio abbiamo smesso di prendere precauzioni. Io volevo e vorrei un bimbo. Lui dice che andrà bene se capiterà, ma forse dobbiamo aspettare ancora. Ritiene poco razionale il mio desiderio, crede che dobbiamo prima pensare ad acquistare una casa e poi pensare ad un figlio. Ritiene che il mio desiderio sia equiparabile a quello di una adolescente che esprime un capriccio immotivato. Nel frattempo però ho compiuto 34 anni. E le nostre vite sono cambiate tanto. Io lavoro da casa e non ho mai un momento per me. Cerco di barcamenarmi tra la gestione di una casa e la mia azienda, che sta crescendo. Ma non guadagno neanche lontanamente quello che riesce a guadagnare mio marito. Che in alcuni casi riesce ad immagazzinare anche 10000 euro in tre mesi. Mi scuso se sto parlando di soldi, ma purtroppo le discussioni si sono spostate su questo piano. Adesso lui chiede che io smetta di spingere per avere un bimbo, dice che non contribuendo io sul piano economico, non posso decidere i tempi di questa cosa. Lui sta già dando il massimo e ha solo bisogno di riposarsi, con la conseguenza che in casa é diventato un ospite. Non muove più un solo dito e alle mie richieste di aiuto, anche se davvero minime, lui risponde che sta già dando il 100% e non é giusto che io gli chieda altro. Questo fino ad oggi. Giorno in cui, dopo l'ennesima discussione durata giorni al termine della quale mi sono scusata perché essendo davvero stanca, forse mi sono lamentata troppo con lui e gli ho chiesto troppo, lui ha concluso dicendo che da questo momento in poi avremmo smesso di cercare casa e non avrei più dovuto parlare di figli fino a quando lui avrebbe potuto sostenere queste spese, e se ne avesse avuto ancora voglia. Questa discussione, oltre a rendermi molto amareggiata, mi ha fatto nuovamente capire di poter avere voce in capitolo realmente solo disponendo di soldi. Ho tanti dubbi che non riesco a chiarire, parlando con lui. Mi sento in colpa per aver pensato di poter desiderare un bambino usando i suoi soldi. Pensavo si parlasse di noi, della nostra famiglia. Gli ho anche spiegato che a mio parere, essendo ancora giovani, forse avremmo potuto pensare a fare una famiglia, prima di acquistare una casa. Che magari la casa non era una priorità e volendo dei figli magari per me non era il caso di aspettare ancora. Ho capito di aver sbagliato a vederla così. Voglio chiarire che in questi anni noi abbiamo continuato a dedicare tutte le energie alla nostra coppia. Reciprocamente. Perché sono convinta ancora che ci amiamo tanto . Solo che in questo momento non riusciamo a capirci. Lui parla di soldi, di acquisti, di rinunce, di sacrificio. Io parlo di amore, di unione, di famiglia. Non credo che uno dei due abbia ragione. Mi spiace solo che lui rifiuti il mio punto di vista. Forse sto sbagliando tutto, dovrei lasciarlo in pace, ma le sue minacce francamente mi portano altrove col pensiero. Chiedere un figlio a tuo marito non può fare così male. Grazie di avermi ascoltata.