zazà, elli mi spiace per questi problemi, e si è difficile, specialmente se si ha a che fare con genitori "esigenti"...a parte il dolore in sè per la malattia in sè e le sue conseguenze!
Tornando invece al discorso che portavate sull'analisi, elli io nella mia esperienza ho capito una cosa che capire i meccanismi non vuol dire riuscire a sbarazzarsene.
Il passaggio vero che l'analisi dovrebbe riuscire a far fare al paziente è sentire ciò che è stato a un livello più inconscio, riviverlo con quei sentimenti da bambini e poi ritrovarsi come adulti e rendersi conto che certe cose non fanno più paura!
E questo passaggio non è poi tanto scontato come riuscire a capire certi meccanismi a un livello più razionale!
Secondo me è giusto assecondare ciò che si prova, è giusto se senti di voler provare un percorso diverso, di provare a farlo...di sicuro il lavoro fatto con l'altro si non è tempo perso ma parte integrante di quel che potrai riuscire a ottenere in futuro con altri tipi di percorsi!
IO dal canto mio invece sento di volerla proprio chiudere con l'analisi, a suo tempo certo (anche se oramai mi avvio alla chiusura non mi sono dati termini), al massimo sarei interessata a fare lo psicodramma proprio come esperienza non nell'intento di ricavarne qualcosa, poi se così fosse, ben venga!
Però voglio chiudere con la mia psi, in passato anche io ho sentito questa necessità di cambiare ma è accaduto quando c'era qualche intoppo, qualche argomento tosto...me la prendevo con la psi, con i suoi limiti!
Adesso invece sento che grazie a lei ho potuto davvero scavare fino in fondo , fino "allo zoccolo duro", come lo chiama lei....e sento proprio che lo sto toccando con mano, lavorando e modificando rispetto a una Giusy più adulta!
Poi in futuro si vedrà....lascio sempre le porte aperte....ma quel "noi" di cui tu parli, io spero che mi rimanga dentro, perchè per me lei è stata una sorta di "genitore" (ora madre ora padre) che mi ha permesso di rinascere.....