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EdonistaSociale

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  1. EdonistaSociale

    La città ideale....

    la mia citta' ideale penso non esista la mia citta' ideale deve essere costituita da palazzi umani ossia da palazzi vivibili palazzi con attorno una fascia di verde piena di alberi palazzi con spazi sotteranei dove posteggiare le auto palazzi con aree dove possono giocare a pallone chi vuole giocare a pallone palazzi con aree dove possono giocare a boccie chi vuole giocare a boccie palazzi con aree comuni adibite a biblioteche palazzi con aree adibilibi ad usi vari la mia citta' ideale non deve avere nemmeno 1 palazzo con la facciata a 90 gradi con il marciapiede questi palazzi sono palazzi assolutamente invivibili le strade costituite da questi blocchi di cemento sono strade assolutamente invivibili le citta' costituite da questi blocchi di cemento sono citta' assolutamente invivibili la mia citta' ideale non esiste
  2. mmhhh preciso che sono un'autodidatta che scrive e cerca di spiegare quello che scrive al fine di permettere e mettere in condizione chi legge di segnalarmi se lo vuole dove e in che cosa secondo lui io sono in errore andando al dunque come penso gia' tutti sapete l'istinto regola sia il corpo sia il cervello regola 1) sapendo quali sono le esigenze vitali e funzionali sia del corpo sia del cervello regola 2) inviando questi imput al cervello che ha il compito tra le tante possibili interazioni di scegliere l'interazione che e' piu' vicina in qualita' e in intensita' alla richiesta dell'istinto come penso gia' tutti sapete quando un individuo nasce e' spinto ad agire dai suoi istinti che sono istinti sia materiali ossia istinti che mirano a far interagire il corpo con altri enti al fine di soddisfare le esigenze materiali del corpo che sono istinti sia spirituali ossia istinti che mirano a far funzionare il cervello ossia nel fargli fare quello per cui esiste che e' 1) acquisire informazioni sull'ambiente circostante 2) usare la riflessione il pensiero e quindi il ragionamento su quanto vede ( acquisisce ) 3) interiorizzare gli enti esterni ossia farli diventare da enti esterni enti propri ossia interiorizzati 4) quindi comprendere la realta' esterna ossia capirla 5) quindi riuscire tra tante possibili interazioni a scegliere quella giusta come penso voi tutti gia' sapete a livello biologico noi abbiamo dei sensori che rilevano quanto e' stata soddisfatta l'esigenza materiale ( del corpo ) che rilevano quanto e' stata soddisfatta l'esigenza spirituale ( del cervello ) piu' l'esigenza materiale e' soddisfatta piu' proviamo piacere materiale piu' l'esigenza spirituale e' soddisfatta piu' proviamo piacere spirituale cosa vuol dire piu' l'esigenza spirituale e' soddisfatta ??? vuol dire usare il nostro cervello piu' usiamo il nostro cervello piu' proviamo piacere spirituale ( che e' piacere nel fare ) focalizzando il nostro pensiero la nostra riflessione la nostra ragione su cio' che vediamo ( leggiamo ) piu' proviamo piacere in quello che vediamo ( leggiamo ) piu' proviamo piacere nell'attivita' studiare perche' capiamo quello che leggiamo PIU' SIAMO NOI A DECIDERE TRA LE TANTE INTERAZIONI QUALE ATTUARE OSSIA PIU' SIAMO NOI A DECIDERE COME SVOLGERE UN'ATTIVITA' PIU' PROVIAMO PIACERE NELLO SVOLGERLA CONCLUDO la societa' impedisce solo questa tipologia di piacere ossia il piacere spirituale IMPEDISCE INSOMMA A SCUOLA / UNIVERSITA' A QUALSIASI INDIVIDUO ( con me non c'e' riuscita ) a provare piacere nell'attivita' di capire ( studiare) che e' attivita' dove si concentra il nostro pensiero la nostra riflessione la nostra capacita' di ragionare ossia di valutare le relazione tra pensieri e concetti fino a che quanto letto da ente esterno diventa ente interno ossia ente interiorizzato ossia ente capito a cui corrisponde necessariamente una nostra visione personale che e' appunto l'averlo capito a cui corrisponde necessariamente una nostra presa di posizione personale . ECCO INSOMMA QUALI ISTINTI LA SOCIETA' IMPEDISCE IMPEDISCE SOLO L'ATTUAZIONE DELL'ISTINTO CHE CI SPINGE A CHIEDERCI PERCHE' LO IMPEDISCE OBBLIGANDO CON LA FORZA ( nelle scuole /universita') A RIPETERE CIO' CHE NON SI E' CAPITO ossia cio' che si e' letto e solo memorizzato ossia cio' che si e' letto ma a cui non si e' applicato il pensiero la riflessione il ragionamento ossia cio' che e' rimasto ente esteriore che non e' diventato ente interiore LO IMPEDISCE ABITUANDO A MEMORIZZARE QUANTO SI LEGGE ANNULLANDO L'ESIGENZA UMANA DI CAPIRE ( ossia interiorizzare = capire ) QUANTO SI LEGGE IMPEDISCE SOLO L'ISTINTO CHE ABBIAMO E CHE ANDREBBE NON OSTACOLATO MA SVILUPPATO DI PROVARE PIACERE IN QUELLO CHE FACCIAMO OSSIA DI PROVARE PIACERE IN QUALSIASI ATTIVITA' SVOLGIAMO E LA VITA E' UNA SEGUENZA DI ATTIVITA' QUINDI LA SOCIETA' IMPEDISCE SOLO QUESTO ISTINTO QUELLO CHE CI SPINGE A VIVERE PROVANDO PIACERE NEL VIVERE COSA POSSIBILE SOLO SE VIVIAMO INTERAMENTE LA VITA OSSIA CON IL CERVELLO E CON IL CORPO NON CON IL SOLO CORPO COME CI OBBLIGA LA SOCIETA' LA SOCIETA' agisce sull'io ( I GENITORI AGISCONO SULL'IO ) ( E LA SCUOLA/UNIVERSITA) L'IO e' cio' che mira al piacere L'IO di un individuo mira sia al piacere materiale sia al piacere spirituale QUANDO OBBLIGANO IL NON ADULTO ( che e' uomo che si deve sviluppare ) A SVOLGERE L'ATTIVITA' STUDIARE CONTRO LA SUA VOLONTA' SENZA CHE IL NON ADULTO VIVA L'ATTIVITA' STUDIARE COME L'ATTIVITA' CHE SVOLGE PER RISPONDERE ALLE SUE DOMANDE OSSIA AI SUOI INFINITI PERCHE' !!!! I GENITORI possono agire sul non adulto ( sul figlio/a) o con la forza e cosi distruggono l'uomo o con il ragionamento e cosi rendono possibile lo sviluppo dell'uomo se AGISCONO CON LA FORZA E IMPONGONO ALL'INDIVIDUO DI ANDARE A SCUOLA l'individuo andra' a scuola contro la sua volonta CONTRO IL SUO IO !!!!!! E SVOLGERA' QUESTA ATTIVITA' CONTRO IL SUO IO !!!!!! OSSIA SENZA USARE IL CERVELLO E QUINDI NON PROVANDO PIACERE SPIRITUALE che e' piacere nell'usare il cervello leggera' quanto gli impongo di leggere ma non applichera' il suo pensiero la sua riflessione il suo ragionamento su quanto legge e quindi quanto legge rimarra ente esteriore ente non compreso ente non capito SE AGISCONO CON IL RAGIONAMENTO RIESCONO A FAR CAPIRE AL NON ADULTO CHE NELL'ATTIVITA' STUDIARE E QUINDI ANDANDO A SCUOLA TROVA LO STRUMENTO PER RISPONDERE A TUTTE LE SUE DOMANDE A TUTTI I SUOI PERCHE' e cosi il non adulto andra' a scuola volontariamente spinto dall'esigenza di rispondere studiando alle sue domande a tutti i suoi perche' CONCLUDO LA SOCIETA' VIETA L'USO DEL CERVELLO VIETA ALL'IO DI PROVARE PIACERE SPIRITUALE LA SOCIETA' NON VIETA o se lo vieta lo vieta solo formalmente NON VIETA ALL'IO DI PROVARE PIACERE MATERIALE E CIO' E' LA NEGAZIONE DEL CONCETTO DI SOCIETA' in una societa' gli individui ( ossia i privati ) devono essere in grado ( maturita' sociale) di svolgere un'attivita' sociale ( un lavoro i cui risultati sono diretti ad altri membri della societa' ) nello stesso modo ( modalita' ) con cui lo stesso individuo svolge un'attivita' ( privata) ossia un'attivita' i cui risultati sono diretti a se' stesso APPUNTO SENZA SPIRITUALITA' CON IL DIVIETO PER OGNI IO DI PROVARE PIACERE SPIRITUALE NON C'E' NEI MEMBRI SOCIALI SVILUPPO SPIRITUALE OSSIA CI SONO SOLO INDIVIDUI CHE MIRANO AD AVERE SENZA DARE o piu' precisamente individui che svolgono la loro attivita' senza piacere nello svolgerla senza piacere nel vedere quello che realizzano SENZA PIACERE NELLA CONSAPEVOLEZZA CHE CHI RICEVE QUANTO LUI HA REALIZZATO PROVA PIACERE GRAZIE A LUI GRAZIE A QUANTO HA REALIZZATO CON LA SUA ATTIVITA' appunto SE NON C'E' SPIRITUALITA' CI SONO INDIVIDUI CHE MIRANO SOLO A PRENDERE E A DARE NON INDIVIDUI CHE MIRANO A DONARE E A RICEVERE PERCHE' LA VITA SPIRITUALE ossia provare piacere nello svolgere qualsiasi nostra attivita' e' la chiave di funzionamento di una vera societa' PERCHE' SOLO CHI PROVA PIACERE NELL'ATTIVITA' CHE SVOLGE REALIZZA CON LA SUA ATTIVITA' BENI E O SERVIZI CHE CHIUNQUE LI RICEVE NE TRAE PIACERE
  3. essere e' secondo me conservare il piacere che si prova nello svolgere un'attivita' una qualsiasi attivita' e considerato che vivere e' una seguenza di attivita' essere e' secondo me conservare il piacere di provare piacere mentre si vive . non essere e' secondo me perdere il piacere che si prova nello svolgere un'attivita' una qualsiasi attivita' e considerato che vivere e' una seguenza di attivita' non essere e' secondo me perdere il piacere di provare piacere mentre si vive . si perde il piacere di vivere quando si vive senza provare piacere per vivere quando si vive solo per avere quando avere e non essere diventa il fine della vita quando quello che si fa' ossia le attivita' che si svolgono non sono considerate piu' ''piacere'' ossia cio' che si fa' al fine di provare piacere mentre si svolge l'attivita' ( piacere nel fare piacere nel creare piacere nel donare ) ma solo un mezzo per arrivare all'unico piacere considerato tale ... il piacere materiale ossia l'avere cosa che porta a perdere la fetta piu' importante di piacere che e' il piacere spirituale ossia essere che e' provare piacere mentre si vive ( mentre si svolge un'attivita') questa modalita' di avere a scapito di essere e' una modalita' che viene acquisita da uomini non sviluppati che si definiscono impropriamente '' adulti'' e' una modalita' che non e' uno sviluppo da un non adulto ad un adulto ma l'opposto e' una modalita' che e' contro la vita contro l'essere umano contro le esigenze umane che sono sia materiali ( corpo ) sia spirituali ( cervello ) e' una modalita' che e' contro la ragione sia privata ( dell'individuo ) e' una modalita' che e' contro la ragione sia pubblica ( sociale ) Solo chi lavora provando piacere mentre lavora garantisce un servizio o prodotto a chi lo riceve che gli apporta piacere. perche' solo provare piacere mentre si lavora garantisce un servizio o prodotto tale e quale a quello che l'individuo realizza se il bene o servizio e' diretto a se' stesso appunto la capacita' di realizzare un servizio o prodotto per gli altri ma come se il servizio o prodotto e' diretto a se' stesso e' possibile solo se il periodo scolastico e' periodo di formazione spirituale formazione spirituale e' appunto la capacita' di svolgere un'attivita' per gli altri purtroppo una volta che ci sono degli '' adulti'' che non sono altro che uomini non sviluppati si verifica il seguente meccanismo gli ''adulti'' con la forza ovviamente con la forza perche' ''l'adulto'' non puo' usare la ragione perche' lui e' il risultato della forza subita ... ''formano'' i non adulti e costringono con la forza ad essere come loro .... e quindi si ha la catena generazionale ogni adulto forma un altro adulto e via cosi ossia in verita' ogni uomo non sviluppato forma un altro uomo non sviluppato ovviamente con la forza ecco che si hanno scuole che hanno la funzione di impedire che i non adulti diventino uomini uomini sviluppati ecco che si hanno scuole dove si impedisce che quanto il non adulto legge possa poi diventare suo interesse quindi suo piacere nel capirlo come riesce in cio' la scuola elementare impedendo agendo sul fattore tempo ossia obbligando con la forza a tempi disumani di studio dicevo impedendo al non adulto di focalizzare il suo pensiero la sua riflessione e' quindi il suo ragionamento su quanto legge quindi cosi la scuola ottiene due risultati il primo che abitua ossia '' forma'' il non adulto a svolgere un'attivita' a) nella modalita' obbligatagli b) senza piacere nello svolgere l'attivita' c) senza che quanto letto venga interiorizzato quindi senza che chi legge abbia la possibilita' dopo riflessione e ragionamento su quanto letto di formarsi una propria opinione una propria presa di posizione rispetto a quanto letto solo se il non adulto applica la il suo pensiero la sua riflessione quindi il suo ragionamento su quanto legge quanto legge diventa da ente esterno ente interno ossia ente interiorizzato quando cio' avviene si ha inevitabilmente una propria presa di posizione rispetto a quanto letto e subito dopo in immediata successione la comprensione ossia si capisce quanto letto la scuola/universita' in conclusione ha il fine di 1) impedire che si formino uomini ossia chi vive sia per provare il piacere spirituale ( essere ) che e' piacere nello svolgere la propria attivita' che e' piacere nel vedere quello che realizziamo con la nostra attivita' che e' piacere di vedere che quello che realizziamo con la nostra attivita' apporta piacere a chiunque lo riceve e che causa di quel piacere che prova il nostro simile siamo noi , siamo noi con la nostra attivita' , siamo noi con quello che realizziamo con la nostra attivita' ecco che in analogia all'obbligo per vivere ed e' cosi di non essere per avere OBBLIGO CHE OGNI '' ADULTO'' IMPONE AD OGNI NON ADULTO OBBLIGO che si va' a sintetizzare nella visione del lavoro CHE E' IMPOSTA DAGLI '' ADULTI'' AI NON ADULTI LAVORO che viene visto dagli adulti come cio' che si fa' non perche' ci piace farlo non perche' ci apporta piacere nel farlo MA PERCHE' CI PAGANO P.S. quanto scritto sopra E' ASOCIALE ILLECITO QUINDI ILLEGALE ANZI per dirla tutta e' un incitamento ALL'ILLEGALITA' PERCHE' CHI CONSIDERA IL LAVORO COME SOPRA E' CHI NON ADEMPIE IL SUO DOVERE SI ESSERE SOCIALE DI MEMBRO DELLA SOCIETA' PERCHE' RIPETO Solo chi lavora provando piacere mentre lavora garantisce un servizio o prodotto a chi lo riceve che gli apporta piacere. perche' solo provare piacere mentre si lavora garantisce un servizio o prodotto tale e quale a quello che l'individuo realizza se il bene o servizio e' diretto a se' stesso appunto la capacita' di realizzare un servizio o prodotto per gli altri ma come se il servizio o prodotto e' diretto a se' stesso e' possibile solo se il periodo scolastico e' periodo di formazione spirituale formazione spirituale e' appunto la capacita' di svolgere un'attivita' per gli altri insomma COME CHI VA' A SCUOLA HA IL DOVERE DI STUDIARE OSSIA DI PROVARE PIACERE NEL CAPIRE E CIO' E' N E C E S S A R I O come ho gia' spiegato PER FORMARE ESSERI SOCIALI OSSIA ESSERI IN GRADO DI SVOLGERE ATTIVITA' SOCIALI OSSIA ATTIVITA' DIRETTE AD ALTRI PROPRI SIMILI attivita' che devono essere svolte come se sono dirette a se' stessi CAPACITA' CHE SI ACQUISISCE SOLO SE SI ACQUISISCE 1) IL PIACERE NELLO SVOLGERE UN'ATTIVITA' 2) IL SENSO DEL DOVERE CHE SI ACQUISISCE SOLO SE LA PROPRIA FAMIGLIA OSSIA I PROPRI GENITORI EROGANO PIACERE MATERIALE AL FIGLIO SOLO SE IL FIGLIO ADEMPIE IL SUO DOVERE DI STUDIARE CAPENDO OSSIA DI STUDIARE PROVANDO PIACERE NEL CAPIRE AL PARI CHI LAVORA ( E SVOLGE UN'ATTIVITA' SOCIALE) ha il dovere di provare piacere nell'attivita' che svolge perche' solo se prova piacere nell'attivita' che svolge realizza beni e o servizi che chiunque li riceve ne trae piacere LA VISIONE DEL LAVORO IMPOSTA DAGLI ADULTI ha come sue conseguenze 1) che i membri della societa' hanno interessi privati in conflitto con gli interessi sociali TRADOTTO quando un individuo svolge un lavoro privato i cui risultati sono diretti a se' stesso lo svolge in un modo ( modo che apporta piacere a chi riceve quanto realizzato con questa modalita' ''privata'' ) quando un individuo svolge un lavoro sociale i cui risultati sono diretti agli altri lo svolge in un altro modo ( modo che non apporta piacere a chi lo riceve quanto realizzato con questa modalita' ''pubblica'' ) 2) che il lavoro l'attivita' lavoro non viene vissuta come un piacere come attivita' che deve apportare piacere sia a chi la svolge sia a chi riceve quanto realizzato con l'attivita' 3) che i datori di lavoro oltre che avere la pretesa leggittima di avere ( non ricevere ) quanto il prestatore d'opera ha realizzato nel tempo di lavoro quindi di avere il convenuto HANNO ANCHE LA PRETESA CHE E' SCHIAVITU' DI FACTO DI DECIDERE LORO COME IL PRESTATORE D'OPERA DEVE SVOLGERE L'ATTIVITA' schiavitu' che il prestatore d'opera riesce a subire e non si ribella ad essa ma e' complice di questa schiavitu' PERCHE' LA SCUOLA / UNIVERSITA' ABITUA NEGLI ANNI E ANNI DI TRATTAMENTO .................... L'INDIVIDUO A SVOLGERE LA SUA ATTIVITA' NON COME LA VUOLE SVOLGERE LUI OSSIA PROVANDO PIACERE NELLO SVOLGERLA MA COME GLI IMPONE LA SCUOLA OSSIA NON PROVANDO PIACERE NELLO SVOLGERLA !!!! ECCO che a catena GLI ADULTI IMPONGONO AI NON ADULTI E A TUTTI dei rapporti sociali basati sul dare e sul prendere ( il vero rapporto sociale deve essere basato sul donare e sul ricevere ) Differenza tra donare e dare Differenza tra ricevere e prendere http://www.alidicarta.it/leggi.asp?testo=3520080239 attendo risposte spero ragionevoli ossia civili a questo mio primo intervento in questo forum risposte che mi dicano in che cosa e dove secondo chi legge io sono in errore grazie . p.s. dato che questo e' il primo mio scritto in questo forum colgo l'occasione sia per presentarmi sia per indicare dove potete trovare tutti i miei scritti inerenti la filosofia di vita che vivo l'edonismosociale di cui sono simultaneamente l'unico artefice e l'unico seguace in piu' dico anche perche' io scrivo e quali sono i miei interessi a tutti sono EdonistaSociale o piu' precisamente SocialeEdonista il primo suona meglio il secondo indica piu' precisamente chi io sono Cosa non sono... non sono un classico edonista ossia chi mira solo al piacere materiale e rinuncia al piacere spirituale Cosa sono... sono un edonista completo ossia miro a tutto il piacere possibile a differenza del classico edonista io non so' fare a meno del piacere spirituale Come EdonistaSociale miro a conseguire sia al piacere spirituale che e' piacere nel fare= nello svolgere qualsiasi attivita' piacere che dipende da cosa fai ma sopratutto da come lo fai sia come conseguenza del piacere spirituale il piacere materiale A cosa miro 1) a provare piacere nello svolgere qualsiasi mia attivita' 2) a provare piacere nel vedere quello che sto realizzando con la mia attivita' 3) a provare piacere nel vedere che quello che realizzo con la mia attivita' apporta piacere a chi lo riceve 4) a provare piacere nel ricevere come conseguenza del mio donare la frase sotto riassume tutta la mia filosofia di vita che vivo quotidianamente ''Solo chi lavora provando piacere mentre lavora garantisce un servizio o prodotto a chi lo riceve che gli apporta piacere.'' Concludo la mia presentazione in questo forum indicando ,a chi sta leggendo questa mia presentazione in questo forum, dove io scrivo tutte le mie idee inerenti la mia filosofia di vita ossia L'edonismosociale di cui sono Fondatore e unico seguace . => 1) Vai nel sito Ali di Carta - Scrivere e pubblicare testi online su internet 2) entra nel sito clicca dove leggi |archivio autori | 3) clicca sopra la scritta archivio autori 4) clicca sulla S 5) scorri l'elenco autori fino a quasi in fondo fino a che leggi l'autore SAGGIOINTERISTA ( si sono io quando usavo anche questo nik name poi ho scelto e deciso di usare solo come mio NOME IN INTERNET E NEL MONDO EdonistaSociale ) 6) Clicca sopra SAGGIOINTERISTA 7) cosi entri nella mia scheda autore qua leggerai un'eta' che e' diversa da quella mia anagrafica l'eta' che ho dichiarato nella mia scheda autore e' quella che mi danno tutti quando mi conoscono ecco perche' la ritengo la mia eta' piu' vera ( nessuno quando mi conosce mi attribuisce la mia eta' anagrafica ) 8) clicca dove leggi elenco testi 9) ecco sei entrato/a nel mio mondo Ben venuto/a nel mio mondo 10) qua ci sono testi di vario spessore filosofico psicologico sociologico Un testo di alto spessore sociologico e' quello titolato ecco le mie premesse da dove poi derivano le mie idee Un altro testo di altro spessore sociologico e' dove parlo della differenza tra dare e donare 11) Spero che qualsiasi testo scegli proverai piacere nel leggerlo Io li ho scritti tutti provando piacere nello scriverli quindi secondo la mia filosofia di vita dovrebbero apportare piacere a chiunque li legge .. 12 ) MI RACCOMANDO FAMMI SAPERE in che cosa e perche' secondo te io sono in errore ( e' questo uno dei principali motivi per cui io scrivo capire grazie ai miei simili dove e in cosa io sono in errore rispetto a cio' che affermo ) 13) se vuoi mi puoi contattare via chat per qualsiasi motivo o via msn dove mi trovi come edonistasociale@hotmail.com o via yahoo dove mi trovi come edonistasociale@yahoo.it ciao e grazie A scordavo il motivo per cui mi sono iscritto in questo forum di Psicologia e' 1) perche' la psicologia e la sociologia sono le mie letture preferite 2) perche' la psicologia e la sociologia sono il mio argomento preferito 3) perche' spero di dialogare con alcuni di voi su argomentazioni psicologiche e sociologiche 4) specificando che secondo me dialogare vuol dire che A spiega a B quello che dichiara che B spiega a A quello che dichiara e che poi A dice a B in cosa e perche' secondo lui B e' in errore e che poi B dice a A in cosa e perche' secondo lui A e' in errore In modo che dopo la discussione A ha capito di piu' grazie a B B ha capito di piu' grazie a A. p.s. Sono appassionato sia di argomentazioni psicologiche sia di argomentazioni sociologiche ma sono convinto che il comportamento individuale ( psicologico) dipende ''sempre'' dal contesto sociale dove vive il soggetto Quindi pur essendo interessato anche ad argomenti specificatamente psicologici secondo me le spiegazioni psicologiche del perche' un individuo si comporta in un certo modo sono trovabili non tanto nella psicologia ma nella sociologia Comunque mi piace dialogare sia di questioni specificatamente psicologiche sia di questioni specificatamente sociologiche ( anche se io sono convinto che l'uno comporta sempre l'altro ) ossia non si puo' parlare di argomento sociologico senza anche parlare di argomento/i psicologici ossia non si puo' parlare di argomento psicologico senza anche parlare di argomento/i sociologici
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