""Un giorno mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere....e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: "Ladri, ladri, maledetti ladri!".
Ridevano di me uomini e donne, e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me.
E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: "E' un folle!" Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto nudo. Il sole baciava per la prima volta il mio viso scoperto e la mia anima avvampava d'amore per il sole e nn rimpiangevo più le mie maschere. E come in trance gridai: "Benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere".
Fu così che divenni folle.
E ho trovato nella follia la libertà e la salvezza: libertà dalla solitudine e salvezza dalla comprensione. perchè quelli che ci comprendono asserviscono qualcosa in noi.
Ma che nn mi vanti troppo di essere in salvo. Anche un Ladro in un carcere è salvo da un altro ladro.""
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Le maschere prendono possesso di noi quando vogliamo difenderci dal giudizio, dai sensi di colpa, dalla paura di nn essere accettati e nn ci rendiamo conto che così facendo, ci allontaniamo sempre di più dalla conoscenza di noi stessi e dalla gioia che ci procurerebbe assaporare e trarre il meglio da tutto ciò che la vita ci riserva.