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marilena176

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messaggi di marilena176

  1. io sapevo che per diventare analista, un laureato in psicologia o in psichiatria...segue una scuola di psicoterapia a indirizzo analitico...non che si debba essere già psicoterapeuti...

    Un laureato in medicina o psicologia diventa psicoterapeuta con la specializzazione apposita, poi se uno vuole diventare psicoanalista (il che presuppone essere freudiano o junghiano o simili) deve fare un'analisi personale di almeno 4 anni con una frequenza di quattro volte a settimana e poi un'analisi didattica ch edura altrettanto, poi ancora c'è un periodo di training durante il quale hanno pazienti, ma con la supervisione...se poi vogliono associarsi ad una società psicoanalitica devono sostenere esami con discussione di casi clinici (anche qui devono essere casi seguiti per non meno di due anni con frequenza almeno di tre volte a settimana) e frequenza di seminari vari presso la società cui vogliono aderire. Questo è l'iter obbligatorio per gli psicoanalisti, poi per diventare psicoterapeuti alcune scuole pretendono l'analisi personale (ma non quella didattica), altre no. Questo è quello che so perchè, a parte la mia psi di cui so solo che è associata ad una società psicoanalitica, sono amica di due psi che sono ancora in formazione.

  2. io volevo un uomo che non mi colpevolizzasse, che mi trattasse con dolcezza, che mi aiutasse......poi ho capito che c'era qualcosa di antico dentro di me che mi colpevolizza, mi tratta con durezza, fa di tutto per non aiutarmi.... Adesso quello che voglio è il mio uomo, che ha una marea di difetti, ma mi vuole molto bene..almeno così pare :Applause:

  3. Tornando alle varie terapie... uno PSICOTERAPEUTA è un medico, uno psichiatra o uno psicologo che ha seguito un percorso formativo quadriennale in psicoterapia presso uno degli istituti riconosciuti in Italia.

    PSICOANALISTA è uno psicoterapeuta che ha effettuato una formazione specifica in campo junghiano, freudiano o in una delle terapie che “lavorano” con l’inconscio. Oltre alla specializzazione quadriennale richiesta a tutti gli psicoterapeuti, deve avere effettuato un’analisi individuale e didattica, allo scopo di apprendere il metodo “su di sé”.

    Dunque la psicoterapia è incentrata sul problema del paziente (comportamenti disfunzionali, problemi legati all'alimentazione, depressioni reattive...) e ha quindi come obiettivo il superamento dello stesso. La psicoanalisi lavora nel profondo, con l'inconscio...non è "necessario" dunque avere ( o sapere di ..) qualche problema, lo scopo è la conoscenza del sè profondo...questa del resto può aiutare a vivere meglio.

  4. Accettazione e rassegnazione sono termini molto simili...generalmente il termine accettazione ha un'accezione più positiva, credo perchè presuppone, rispetto a quelo che intendiamo per rassegnazione, un lavoro su se stessi tale per cui uno vive meglio, consapevole dei propri limiti e delle proprie responsabiltà...

  5. diciamo che abbiamo appurato che le ragazze omosex hanno degli orgasmi multipli che noi povere etero siamo destinate a non avere mai...... :mellow:

    come al solito devo essere sempre io quella esplicita!!!!! :LMAO:

    Questa non la sapevo, interessante!!! Ci penserò su....

    saluti a tutti!!!!

  6. Ok, concetto di edipo assimilato, vorrà dire che ho scritto una minchiata ^_^

    P.s.: ...momento hai scritto che rimane latente ^_^

    non abbiamo scampo dat, il periodo di latenza coincide con la scuola elementare, fino a 10 anni e poi ...basta!! :D:

    Siamo un po' "immaturi", però .... in buona compagnia :;):

  7. Mbho io sapevo che coincideva con il passaggio all'età adulta, sicchè se i figlioli di mucha vanno dal pediatra me sembrerebbero un tantino precoci ^_^

    credo ti stia sbagliando, e per completezza ti riporto wikipedia:

    Il complesso di Edipo è un concetto sviluppato da Sigmund Freud, che ispirò Carl Gustav Jung (fu lui a descrivere il concetto e a coniare il termine "Complesso"), per spiegare la maturazione del bambino maschio attraverso l'identificazione con il padre e il desiderio nei confronti della madre.

    Si basa sul mito greco di Edipo, che uccide suo padre, Laio, e sposa sua madre Giocasta.

    Nella concezione classica freudiana, il complesso edipico indica un insieme di desideri sessuali ambivalenti che il bambino prova nei confronti delle figure genitoriali. Relativamente alle fasi dello sviluppo psicosessuale, insorge durante la fase fallica (3 anni) e il suo superamento introduce al periodo di latenza (5 anni).

    Si tratta di un atteggiamento ambivalente di desiderio di morte e sostituzione nei confronti del genitore dello stesso sesso e di desiderio di possesso esclusivo nei confronti del genitore di sesso opposto. Questi sentimenti sono non solo ambivalenti ma anche vissuti negativamente (in maniera opposta), cioè i ruoli dei due genitori (amato e odiato) si scambiano alternandosi.

    Volendo rivalutare quello che hai detto, io conosco un tot di persone che di sto passaggio all'età adulta non ne vlgiono sentir parlare :;):

    questo è tutto un altro discorso!! E certo che un sacco di gente non l'ha fatto, e neanche molte altre cose che dovrebbero essere normali ad una certa età, anzi potrei farti un elenco lunghissimo sia di persone (tra cui figuro ovviamente anch'io!) che di comportamenti non consoni all'età!

  8. L'altro giorno Matteo ha guardato il suo papà e gli ha detto con l'espressione seria: "Babbo, io quando divento grande ti sbatto contro il muro". È complesso di Edipo, questo?

    :LMAO:

    direi anche piuttosto diretto!!! :o: ...nel frattempo tu preparati per le nozze o..per essere sbattuta contro il muro dalla sorellina...

  9. C'è un film credo si intitoli "Nella fossa dei serpenti" dove la protagonista alla fine della terapia e del film dice al suo psichiatra:

    "Dottore, ora non sono più innmorata di lei"

    e il dottore risponde: "Non lo sei mai stata" :sweat:

    Questo, almeno a me, è evidente...non a caso parliamo di transfert e non di innamoramento (almeno quando siamo seri!), ma , sempre per me, il disagio maggiore nasce da questa consapevolezza: come se provassi un sentimento, diciamo, irreale , ma sentissi dentro di me invece reale l'effetto di questo sentimento...

  10. Ti credo, però la tua disinvoltura e simpatia sono davvero invidiabili. Sapessi quante porte in faccia mi chiudo (difesa preventiva) a causa del disagio che provo nei confronti della gente :sweat:

    anch'io credo al tuo disagio sebbene anche a me sembri una persona gradevolissima e senza le difficoltà che invece tu ti senti dentro, ma sappiamo bene che il succo è tutto lì....risolveremo i nostri problemi, sapremo gestire le nostre difficoltà a nostro vantaggio, dobbiamo crederci ...abbiamo rispetto ad altri, la capacità, non da poco, di capire che queste porte ce le chiudiamo da sole.

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