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Gineprix

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messaggi di Gineprix

  1. non vorrei mai arrivare a lasciarlo...non credo di avere il diritto di togliere la presenza del padre a mio figlio
    Anche a costo di sacrificare la tua felicità?

    Non so da quanto tempo fra voi le cose non girano bene e se ne abbiate parlato, se abbiate fatto dei tentativi per riportare in alto il vostro rapporto. Se non li avete fatti, fateli. Se li avete fatti senza risultati, non escluderei a priori l'opzione di lasciarlo.

    Questa valutazione, però, dev'essere fatta indipendentemente dai pensieri del vecchio amore adolescenziale: prima decidi se è bene per te lasciare il tuo compagno, pensando SOLO a te, a lui e vostro figlio; dopo, solo dopo, se hai deciso di lasciarlo, valuterai se ha senso dare seguito a quei pensieri, tenendo ben presente, come osservava Lis, che potrebbero portare ad un fuoco di paglia...

    Ciao

  2. mi accorgo di non essere felice,ma di rappresentare solo il sostegno ai problemi di lui,a me non ci avevo mai pensato
    Hai tutto il diritto di provvedere (anzitutto) alla tua felicità! Se ti sei accorta di essere infelice (il che è di per sè un bene), devi agire.
    LUI (...) [dice] che io una cosa del genere [lasciarlo] non potevo farla perchè lui ha bisogno di me e la sua vita sarebbe rovinata altrimenti
    Se dice questo, allora non ti ama. Non posso pretendere che una persona stia con me solo perchè ho bisogno di supporto e lei è disposta a darmelo. Al contrario, se la amo, voglio che una persona stia con me perchè la sua presenza mi dà gioia, prescindendo dal fatto che mi fornisca o no supporto.

    Il mio parere, per quello che vale, è: lascialo.

    Non puoi rinunciare alla tua vita per fare la crocerossina.

    Ti dispiacerà per lui, sicuramente, e dispiace anche a me, ma è giusto che il nostro benessere venga prima di quello dell'altro (egoismo sano).

    Un abbraccio ^_^

  3. non fare caso a ciò che dice Marco ,l'ho letto in altri post e sono convinta che o scherza o ha problemi davvero gravi ahahahahhaha
    Temo che non scherzi... :eek:

    Marlene, a me sembra che tu abbia lasciato il tuo fidanzato con notevole "disinvoltura"... :Straight Face:

    Penso che dovresti rifletterci: sarei portato a pensare che non lo ami davvero.

    Però, posso sbagliarmi. Solo tu puoi capire se lo ami davvero oppure no. Capirlo è fondamentale: solo se realizzi di si, avrebbe un senso tornare da lui e cercare di farti ri-accogliere.

    Non fare cose affrettate. Prenditi il tempo che ti serve per capire bene cosa provi per lui.

    Ciao :B):

  4. Ma dove sta scritto che una donna adulta che lavora ed è soddisfatta del proprio lavoro che riesce a conciliare con la famiglia ed il sociale debba fare per forza volontariato? :icon_surprised: Il volontariato si fa perchè si sente di volerlo fare, non perchè lo prescrive il medico o per sentirsi "buoni" o per lasciare posti di lavoro ai giovani (ma chè Lis, una vecchia??? :icon_surprised: ).

    Su una sola cosa concordo: la donna "dovrebbe" (neanche questo è un obbligo) procreare, e quindi deve trovare il modo x allevare bene la prole.

    Per il resto, Marco, nel tuo ragionamento vedo solo miope discriminazione... :Shame On You:

    Come se una donna adulta avesse meno diritto di lavorare di un giovane (maschio, magari)...

    credo anche di meritarlo, se si sceglie la strada in discesa spesso si finisce per ruzzolare
    Ti dai colpe che non hai: sono molteplici i fattori che concocorrono a determinare la nostra strada e non tutti sono controllabili.
    E' senz'altro più facile lagnarsi del passato che cercare di cambiare il presente
    Non c'è dubbio. Visto che ne sei consapevole, quando penserai di aver raggiunto una dose soddisfacente di lagna :Hmmmph: , AGISCI.
    è come se fossi disinteressata a quello che mi accade intorno...sono attiva, faccio ciò che devo, ma poi accada quel che accada
    Capita sempre un periodo di apatia. L'importante è che non duri troppo.
    mi dici di trovare qualcosa che mi piace fare...beh ci proverò...il problema è solo trovare la parte dalla quale iniziare a cercare
    Dovrebbe essere molto più semplice di quanto tu possa pensare. Rifletti: cosa c'è di più facile che trovare/riconoscere una cosa che ci piace? Permettiti di sentirti libera e non ti porre limiti! Vuoi volare col deltaplano? Fallo! Un corso di cucito? Fallo! Boxe? Perchè non ti compri un aquilone e te ne vai in campagna a farlo volare? E' probabile che nel momento in cui stai per acchiappare una cosa che ti piace subentri l'azione censoria e castrante del tuo Genitore (ipertrofico) che sommessamente/inconsciamente di dice: "Noooo, ma che devi fare? Non è per te? E' una perdita di tempo! Non riusciresti! Che figura faresti? Sei ridicola!" e via così...

    Se ti accorgi della presenza di questi pensieri genitoriali, adotta una tecnica che funziona sempre: fottitene! Cioè, ignorali. I pensieri sono transitori e dargli troppo credito può far danni. Comprarti un cane? Un coniglio? Una cavia? Un criceto? Un acquario? Fare del volontariato?! :rflmao:

    Scegli una cosa, basta che scegli. E falla.

    La spinta emozionale arriverà in corso d'opera :good:

  5. sono insoddisfatta della piega che ha preso la mia vita
    Su quale piano? Lavoro? Amore? Relazioni sociali? Penso sia utile circoscrivere l'area in cui ti senti insoddisfatta, per avere le idee più chiare e quindi valutare le opzioni a tua disposizione per migliorare la situazione (procurarti soddisfazione).
    mi ritrovo come in un bolla d'aria a metà tra il peggio che mi possa accadere e il meglio che mi sia mai accaduto ... essermi adagiata in questo limbo dove non sto troppo male ma nemmeno bene come vorrei
    Questa condizione, che ti sembra "inopportuna", è il compromesso che hai trovato — naturalmente, cioè secondo natura — per non stare (eccessivamente) male dal momento che non sei riuscita a raggiungere quello che immagini t'avrebbe dato la gratificazione necessaria per il tuo benessere.

    D'altra parte, però, ultimamente provi spesso angoscia e "spesso in questi giorni mi sono ritrovata a fare un bilancio della mia vita"; sembrerebbe, cioè, che l'equilibrio del compromesso inizi a fare acqua, per restare in ambito marino... :Batting Eyelashes:

    Penso che fare un bilancio della tua vita sia un'operazione pericolosa, se fatta senza le dovute accortenze. Intendo che potresti guardare al tuo passato con una lente deformata che evidenzia gli elementi negativi ed offusca, rendendoli difficilmente visibili, quelli positivi, portandoti così ad una conclusione negativa e potenzialmente deprimente. Ravvedo tale rischio perchè formuli, seppur in termini possibilistici, un pensiero del tipo

    rendermi conto che la mia vita è stata inutile
    :Shame On You:

    D'altra parte, mi chiedo: se ora ti senti insoddisfatta significa che c'è qualcosa che ti manca, per cui a che serve guardare al passato?

    La domanda di sergio è interessante, perchè ciò che desideriamo quando siamo a contatto col nostro Bambino è proprio ciò che desideriamo veramente per noi stessi. Però, farei un piccolo distinguo: un conto è ciò che da bambino (iniziale minuscola = condizione anagrafica) pensavo avrei voluto fare da grande, e un conto è ciò che il mio Bambino (iniziale maiuscola = stato dell'Io secondo l'analisi transazionale) vuole, da mediare con ciò che il mio Adulto conosce e valuta.

    Per spiegarmi meglio, quando ero piccolo mi vedevo da grande come uno scrittore. Ero davvero convinto che scrivere libri di successo sarebbe stato facile! Poi, da grande, ho capito che quello non è per me un obiettivo raggiungibile.

    In effetti, è importante individuare aree di interesse in cui possiamo trovare degli obiettivi desiderati e raggiungibili. E' fondamentale che entrambe le caratteristiche di tali obiettivi siano vagliate a fondo.

    In parole povere, senza disperdere energie in pensieri di confronto con elementi pseudo-ideali, trova qualcosa di concreto che ti piacerebbe fare e falla!

    Imparare a ballare? A suonare uno strumento? A cucinare? Fare sport?

    Penso che attività "fisiche" sarebbero per te più benefiche di attività "intellettuali".

    Spero di non aver fatto confusione :wacko: Facci sapere :good:

    PS

    E' una vita che sono decisamente insoddisfatto della piega che la mia vita ha preso... :8P:

  6. Caro Giovanni,

    devo dire che spesso ti sei comportato male, a mio modo di vedere.

    nn la salutavo e non la cagavo di striscio
    Infantile.
    poi a natale le mandai 50 rose rosse per chiederli perdono per il mio comportamento
    Un gesto bellissimo. Avrebbe potuto aprirsi, è stata poco carina a non ringraziarti. Avresti potuto cercare di parlarle e, magari, chiederle scusa a voce, esplicitamente.
    ...odio il tuo viso assente mentre t sorrido...odio te e il tuo atteggiamento pessimista
    Rifletti su questi punti. Devi cambiare.
    mi dicono che io abbai detto parole brutte sul loro conto...quando invece io ho solo raccontato ai miei amici piu' stretti quello che era accaduto...
    Sei proprio sicuro di non aver parlato male di loro? Certe cose agli altri non si divulgano...
    io per rabbia le ho detto in faccia che lei senza di me era perduta e che nn avrebbe mai trovato lavoro senza di me
    Errore gravissimo. La rabbia impara a controllarla: ti fa dire str... cose molto brutte.
    IO SONO INNAMORATO ...MA NN SO COME FARMI PERDONARE
    Se davvero la ami, fa di tutto per incontrarla, chiedile scusa, dille quanto l'ami e mostrati desideroso di impegnarti per cambiare i tuoi "lati negativi".
  7. la mia condizione di solitudine, non è giusta per il modo che mi comporto
    Immagino che vuoi dire che ti comporti bene con gli altri, ma questi non ti ricambiano. Cara Hope, penso che dovresti fare un po' di autocritica. E' molto frequente pensare che noi ci comportiamo sempre bene con gli altri, quando in realtà, a volte non siamo proprio dei santarellini... Chiunque sbaglia: siamo essere umani.

    Non è giusto essere (sempre) accondiscendenti per trovare amici.

    Dobbiamo essere noi stessi, anche se ciò che facciamo/diciamo non è gradito agli altri.

    Qualcuno che ci apprezzi per il nostro modo di essere, difetti compresi, prima o poi lo troviamo.

    quelli che trattano male a priori... con ragione o no... c'hanno l'AMORE? dovrebbero star soli come punizione divina
    Ti suggerisco di adottare una visione diversa: chi ti "tratta male" non è cattivo, ma si comporta in quel modo perchè rientra nella sua natura. I casi di persone che agiscono consapevolmente per arrecare danno all'altro (persone cattive) sono la minoranza. Quindi, se quelle persone si comportano con te in un modo che non ti piace, non odiarli, allontanatene, lasciali perdere; oppure, se lo credi possibile, prova a comprenderli, a capire perchè si comportano in quel modo, o a tollerare le loro sgarbatezze.

    L'amore è un diritto di qualsiasi essere umano, cattivi compresi.

    Capisco che sentirsi soli e non avere l'amore fa male (è anche la mia condizione).

    Però, dobbiamo imparare a non arrabbiarci col mondo se non troviamo gli amici che vogliamo nè l'amore. Dobbiamo imparare a farci compagnia da soli, finchè non ci sarà una persona che ci piace. Dobbiamo imparare ad apprezzarci, volerci bene, stare bene (soli) con noi stessi. Non è facile ma si può fare.

    Stai serena e le cose miglioreranno, perchè gli altri ti percepiranno in un modo migliore, più "positivo".

    Baci :air_kiss:

  8. questo mi impedisce di distrarmi dalla vita quotidiana e non riesco più a entrare in un mondo di fantasia dove solo un romanzo ti può portare
    Ho l'impressione che cerchi di "fuggire" dalla realtà. Libri, film, musica e così via sono mezzi con cui possiamo dimenticarci temporaneamente delle nostre preoccupazioni e alleggerire la mente, rilassarci, ma non devono costituire uno strumento per vivere in un mondo magico privo di difficoltà, ossia distaccarsi completamente dalla realtà.
    Ho anche paura a dirglielo al mio psicologo di questo problema,ho paura che mi prenda per malato e non saprei neanche argomentare delle sensazioni simili
    Penso che faresti bene a parlarne col tuo psicologo. Non c'è nulla di cui aver paura: lui ha le conoscenze per comprendere il fenomeno e può aiutarti a riconquistare la capacità di godere in modo sano delle cose belle della vita.
  9. Concordo in toto con Aikon.

    Una sana autostima si costruisce attraverso esperienze di successo, dove la parola successo ha il significato di "obiettivo raggiunto".

    E' importante porsi obiettivi raggiungibili ed impegnarsi a fondo per raggiungerli, senza scoraggiarsi alle prime difficoltà.

    Potresti cercare di capire se la tua lei si attiva in modo opportuno dinanzi alle difficoltà che incontra sul percorso per giungere ad una meta prefissata (impegno).

    Potresti cercare di capire se la tua lei ha una corretta consapevolezza delle proprie capacità di superare le difficoltà.

    Ovviamente, come sottolineava Aikon, tutto ciò doversti farlo senza farglielo notare, cioè senza farle alcun tipo di pressione.

    Parlaci, scambiatevi le esperienze e, se la vedi insicura, incoraggiala ad adottare una visione positiva, fiduciosa, nella quale le difficoltà sono transitorie e limitate ad un ambito specifico.

    Ci sarebbero diversi libri che potreste leggere. Un paio: "Psicocibernetica" e "Resisto, dunque sono."

    Facci sapere ^_^

  10. Ciao roby :)

    Penso che il lavoro che attualmente svolgi non sia la causa della tua ansia, che non svanirebbe se cambiassi lavoro.

    In altri termini, credo che la tua ansia nasca dentro di te, per svariati fattori su cui si dovrebbe indagare.

    Premesso che non sono un esperto di ansia, immagino che questo disturbo nasca essenziamente da 2 elementi:

    1. Autostima bassa.
    2. Percezione distorta degli stimoli esterni.

    In breve, temi di non essere all'altezza e "vedi" le difficoltà che il lavoro comporta come enormi, se non insormontabili.

    Dovresti rifletterci.

    Un altro elemento essenziale penso sia l'importanza che dai al lavoro. Il lavoro è senza dubbi una cosa seria, che richiede il nostro impegno. Però, dobbiamo capire che non è la nostra vita (che è una cosa molto molto più importante), cioè che se sul lavoro commettiamo degli errori non moriremo! Sembra una sciocchezza, ma probabilmente l'ansia discende proprio dall'attribuire al lavoro troppa importanza e dall'immaginare conseguenze per noi disastrose a seguito di eventuali errori o inadempienze.

    Ricapitolando, rifletti sul peso che dai al lavoro e, se ti accorgi che è eccessivo, ridimensionalo.

    per la tua assenza, di' sempre la verita' e se hai un certificato medico e medicine che hai preso, mostrali al tuo datore di lavoro
    Su questo punto non sono d'accordo. Se dici ai tuoi capi che hai un grosso problema di ansia, secondo me, è molto probabile che cercheranno di liberarsi di te al più presto. Purtroppo, in certi casi dire la verità è dannoso. I capi in genere non sono persone empatiche e comprensive...

    Se non riesci ad allieviare la tua ansia da solo, potresti prendere in esame l'idea di fare un colloquio con uno psicoterapeuta: potrebbe aiutarti a capire meglio di che si tratta e darti qualche spunto per venirne fuori.

    Per ultimo, la tua ansia non odiarla, non respingerla, non temerla. Quando arriva, osservala col maggior distacco possibile, accoglila; se lo farai, si affievolirà.

    Facci sapere :good:

  11. Grazie per il messaggio, tissan.

    Credo tu abbia inquadrato bene la situazione.

    Concordo su quello che dici, con una piccola eccezione, forse difficile da comprendere per le donne. Il sesso senza amore è palesemente un'esperienza molto limitata rispetto a quello con amore. Tuttavia, per me (e credo per gli uomini in generale) il sesso, inteso come uno scambio di carezze anche se non c'è amore, il contatto fisico col corpo della donna, è un'esperienza molto piacevole e incredibilmente rilassante. A volte lo sento come un bisogno fisico.

    Non so se ho reso l'idea...

    Tante belle cose! :)

  12. penso a quello che devo dire per spiegarmi al meglio
    Non serve e complica tutto. Non c'è niente da preparare a priori: quando giunge il momento dici quello che pensi e basta. Le parole ti verranno da sole e se non saranno perfette chi se ne fo... frega??? L'importante — lo ribadisco — è che tu sia serena ed assertiva. :Bring It On:
    in fondo non mi credo così superiore come loro con me, mi metto sempre in costante dubbio
    Un piccolo dubbio: non è che per caso ti senti inferiore a loro? Un grande dubbio: non è che ti metti sempre/troppo in dubbio?

    [Mamma mia quanti dubbi! :icon_surprised: ]

    probabilmente usero' l'arma dell amore
    Cos'hai in mente? :icon_twisted: Attenta a non fare cose troppo intricate che potrebbero esporti...

    baciotti anche a te e fammi sapere :good:

  13. non mi va di far bagarre
    Condivido. Arrabbiarsi è inutile e dannoso.
    ...loro "punzecchiamenti"... far battute su magari delle mie non conoscenze.. o mi correggono veramente in maniera del tutto maleducata...
    Da quanto scrivi mi sembra di capire che queste persone siano autocompiacentemente saccenti e amano esaltarsi evidenziando le proprie conoscenze e rimarcando l'eventuale tua ignoranza (non conoscenza) di una specifica cosa. Che dire se non
    li trovo cosi stupidi
    ?
    meglio se sento che offende qualcuno cosi' parto in attacco
    Ci sono due cose che vorrei osservare. Primo: credo che, con questa "strategia del silenzio" tu abbia accumulato un forte rancore nei loro confronti. Ciò sarebbe molto negativo per te: non c'è nulla di peggio che sopportare e accumulare rancore, perchè poi esplodi (e fai danni). Secondo: perchè aspettare per esprimere il tuo disappunto?

    Penso che tu possa esprimerlo alla prima occasione, faccia a faccia con l'interessato (senza spettatori). L'importante è che tu sia assertiva, cioè non aggressiva (nè passiva).

    Puoi riuscirci mantenendoti il più possibile serena.

    E' sufficiente che tu ti convinca che costoro sono reiteratamente maleducati e che sia giusto che tu glielo faccia notare, coi modi giusti, senza eccedere e passare dalla parte del torto.

    Se dirai loro ciò che pensi con tono fermo, deciso, non acceso, non aggressivo, vedrai che si faranno piccoli piccoli!

    Concentrati su ciò che provi. Se senti di provare rabbia, osservala con distacco e rifletti sul fatto che è il frutto di una tua reazione eccessiva finchè si indebolisce fino a sfumare. Dopo potrai parlare con serenità.

    Fallo e ne trarrai una grande sossisfazione personale! ;)

  14. E' curioso che, in un mondo di insicuri (evidenti o mascherati da sicuri), tutte le persone che frequenti siano "cosi' decisi nella vita"!

    Possibile che nessuno abbia qualche tentennamento? sia interessato a sentire altre campane oltre quelle che risuonano nella propria testa?

    Mah...

    Ad ogni modo, anche a me è capitato di interagire (si fa per dire...) con persone così piene di sè da essere completamente incapaci di ascoltare.

    Indubbiamente, "relazionarsi" con questo genere di persone è sgradevole, se non addirittura frustrante. Proprio per questo motivo, con esse interagisco poco.

    Per fortuna, esistono anche le persone aperte, interessate all'altro.

    Purtroppo, sono la minoranza.

    Non credo affatto che tu sia paranoica.

    Comprendo il discorso di base che fai, il tuo disagio per quel tipo di comportamento, ma mi infastidisce il fatto che tu scelga di subirlo supinamente, rendendoti parte di un gioco di accondiscendenza coatta che è sterile da un lato e dannoso dall'altro. Mi infastidisce proprio perchè ti immagino capace di dire di no, girare i tacchi e cercare altro.

  15. S'è scocciata... ha capito che per lei non provo amore...

    Abbiamo avuto uno scambio telefonico da cui traspariva la sua amara delusione, ma anche (finalmente!) il fatto che ha raggiunto il limite di sopportazione... ha deciso di lasciarmi perdere.

    Credo che non la cercherò più. Spero che non mi cerchi lei.

    Peggiore del senso di colpa è la consapevolezza che sono solo, la disillusione.

  16. :-( sono na pappamolla nei rapporti tra amici...
    Cara Hope,

    perchè dovresti esserlo? Perchè, se lo sei, non decidi di smetterla?

    Gli altri non hanno il diritto di decidere per te.

    Ciò che (pensi) gli altri pensano di te (eteropercezione) non deve condizionare (negativamente) le tue scelte.

    In sintesi, usando un termine tecnico, degli altri (quelli di cui stiamo parlando, cioè quelli che non accettano da parte tua comportamenti difformi dalle loro aspettative, cioè quelli scemi)... fottitene.

    Scusa il francesismo, ma quann ce vò ce vò ;)

  17. Ciao Sally :)

    Ho riletto un po' ciò che hai scritto e vorrei fare alcune osservazioni su cui potrai riflettere per vedere se le trovi fondate (potrebbero non esserlo).

    Punto 1 su cui dovresti concentrare le tue energie = OBIETTIVO su cui impegnarti

    questo senso di inadeguatezza lo porto con me dai 13 anni, quando mio padre ha deciso che non dovevo crescere
    Che duri da 13 anni non significa che non puoi liberartene. Tuo padre certamente ha svolto un ruolo importante nella sua genesi, ma solo tu sei responsabile nel portarlo avanti.
    riuscirò a vedere me in maniera diversa, a volermi bene insomma
    Ecco, ciò che hai scritto è proprio quello che dovresti/potresti fare. Lascia perdere il passato: ormai è passato, se resti ancorata ad esso, ti perdi il presente, che invece merita di essere vissuto al meglio. Inizia a volerti bene! Tu sei una donna con la sua personalità, le sue aree di forza (ci sono, anche se forse non le vedi) e quelle di fragilità.... come tutti gli esseri umani. Tu sei degna di vivere bene! Questo te lo devi ficcare nella testa, cioè devi convincerti che è vero :)

    Impara a riconoscere ed apprezzare le tue capacità e ad accettare i tuoi limiti.

    non penso a me,mi dó per spacciata... Mi odio e non riesco a vedermi come una "persona"
    Non pensi a te perchè hai paura di non essere capace di essere autonoma; quella paura devi superarla, e puoi farlo. Odiarti è ingiusto, ingiustificato e deleterio. Tu SEI una persona, e questa è una cosa buona che faresti bene ad accettare con soddisfazione :)

    Punto 2 su cui devi fare chiarezza: il rapporto col tuo compagno è una stampella?

    non mi levo dalla testa che non sento piu amore... sembra davvero che la mia vita ruoti attorno alla sua... sarà che senza lui mi sento finita?peró l'idea di non averlo piu vicino mi fa stare male...
    Tutte queste frasi mi fanno pensare che forse il parere dello psicologo è fondato:
    Mi dice che devo concentrarmi su di me, perchè in questi anni con lui mi sono identificata nel nostro rapporto, l'ho seguito ovunque e non ho costruito niente di mio, e che ho sbottato perchè sono arrivata a questa consapevolezza di non voler più essere una bambina.
    Devi comprendere se tutto ciò è vero. Se ti sei sempre appoggiata a lui, perdendoti di vista e precludentoti la possibilità di sperimentarti nelle varie situazioni della vita (nonostante possano fare un po' paura), allora restare con lui potrebbe essere dannoso per te. Capisco che quando si è stati per tanto tempo con una persona distaccarsene è doloroso, ma se il vostro rapporto è a spese della tua identità il distacco è l'unico modo che hai per ritrovarti.

    Spero di essere stato chiaro. Rifletti serenamente su queste cose.

    Se ti senti confusa e c'è qualcosa su cui hai bisogno di confrontarti, questo è il posto giusto :)

    Dacci dentro! ;)

  18. diventa piu complicato disobbedire per una sensibile come me
    Interessante, no? Tu pensi che sia tuo dovere obbedire a quelle persone, cioè comportarti come loro desiderano?
    li ho sentiti parlare e parlare male d uno che e' semplicemente voluto uscire dal gruppo senza dire alcunche'
    Qui ci vedo gelosia e possessività morbose.
    posso incontrarle in giro..e si creerebbe quella sorta di .. imbarazzo (almeno da parte mia)-.. potrei trovare persone anche ostili nei miei confronti, che si girano dall altra parte chi lo sa facendomi sentire una persona malefica
    Se con uno tagli, nel senso che diradi le occasioni di incontro utilizzando scuse di comodo, e questo ti mette nella lista nera... costui si può tranquillamente definire un imbecille immaturo.
  19. E se poi la cerchi per non stare da solo è cosi grave?
    Si, è grave, perchè in tal caso mi avvicino a lei opportunisticamente, non perchè ne sia coinvolto sentimentalmente, accrescendo in lei un coinvolgimento che non potrà essere ricambiato.
    Non può indurti un orgasmo un minuto prima e repulsione un minuto dopo
    Sono due cose che — nel mio caso — stanno su piani nettamente separati: il mio sesso con lei è sesso "con affetto" ma senza amore. Inoltre, per dirla tutta, la cerco perchè è totalmente accondiscendente, anche sul piano sessuale... forse perchè spera che in tal modo il mio affetto per lei si trasformi in amore.
    se ti cerca perchè vuole stare bene con te o vuole fare sesso perchè ne ha voglia e a te fa piacere e sei libero sentimentalmente perchè dire di NO?
    Mi cerca perchè le voglio bene, sono gentile con lei e la sprono ad attivarsi e a crescere come donna — sia chiaro, non perchè io sia questo mostro di saggezza (tutt'altro), ma perchè lei è così "acerba" che a volte mi sembra una marziana. In concreto, per essere più chiaro, l'ho martellata sul fatto che deve imparare a guidare (ha la patente, ma non guida) e che deve impegnarsi per trovare un lavoro. In breve, mi cerca perchè mi sono preso cura di lei, almeno un po', cosa che nessuno ha fatto finora, neanche i suoi familiari.

    Dico di no per un motivo semplice: non mi piace per molti aspetti, caratteriali e intellettuali, e, soprattutto, non la amo.

    Figurati se non sarei felice di avere una compagna!

    Il punto è che, ci piaccia o no, l'amore non si trova dietro l'angolo.

    E senza un amore vero una relazione non può durare a lungo.

    La tua mail, comunque, è molto affettuosa e l'ho apprezzata davvero.

    Grazie :)

  20. Grazie per l'incoraggiamento :)

    Ho apprezzato molto le tue parole, perchè trasmettono una gran voglia di fare!

    Però, per evitare di fallire e poi sentirsi scoraggiati, è importante porsi obiettivi che siano raggiungibili e che veramente ci interessi raggiungere!

    Forse la salsa per me non era una gran passione...

    Per imparare a fotografare bene è necessario impiegare molto tempo, parte del quale stando da soli. Forse ho lasciato perdere perchè ho dato precedenza ad altro (sto imparando a ballare il tango e mi prende un sacco di tempo) e perchè da solo ci sto già abbastanza!

    Ciao :)

  21. Sono sempre stata una persona particolarmente insoddisfatta di sé, che si è sempre sentita inadeguata, incapace
    A prescindere dai fattori che hanno concorso a produrre in te tale dis-autostima, è importante che tu la consapevolizzi, cioè che ti renda veramente conto che la tua auto-immagine è distorta, cioè svaluta le tue reali capacità.

    Farlo non è semplice, ma possibile. Occorre un esame di realtà, cioè considerare un dato elemento della tua vita con distacco, come se stessi ragionando su qualcosa che riguarda un'altra persona, non te stessa: ciò ti consente di essere obiettiva.

    Esempio: ti sei laureata? Allora non puoi essere una incapace!

    So che laurearsi non significa tutto, ma è comunque una tappa importante che molte persone non sono in grado di raggiungere!

    In generale, dovresti cercare di tenere sempre presente (consapevolezza, è sempre lei...) che in te ci sono delle forti spinte a:

    1. considerarti inadeguata, incapace
    2. considerare gli elementi esterni (es un problema da risolvere) molto più problematici di quanto sono in realtà

    Capirai che questi presupposti — è più giusto chiamarli convinzioni, data la forza con cui sono radicati in te e l'elevato valore di realtà che contengono — ti mettono in una condizione penalizzante.

    Quindi, Sta' attenta ai pensieri negativi.

    Quando arrivano, osservali senza giudicarli. Non respingerli, non odiarli, limitati a guardarli con interesse, tenendo sempre persente che i pensieri sono transitori, cioè possono anche ribaltarsi in breve tempo, per cui non sempre racchiudono elementi di verità; cioè i pensieri possono ingannarci, offrendoci un percetto falsato della realtà.

    Una sera, a letto col mio compagno, mi volto, lo guardo e lo sento distante da me, quasi estraneo
    E' capitato a me tantissime volte con la mia ex. Non c'è nulla di strano, nulla di cui preoccuparsi: in quei momenti il tuo disagio interiore, il groviglio di pensieri che hai in mente, ti rende anaffettiva. L'importante è capire che tu non sei incapace di amare: si tratta solo di una fase transitoria dovuta ai tuoi dissidi interiori.

    Ovviamente, in questi casi, è importante spiegare al partner cosa ci accade. Se è una persona sensibile, intelligente e, soprattutto, se ci ama, comprenderà e avrà pazienza.

    come se mi desse fastidio l'idea che lui c'è perche è come se io non potessi funzionare da sola
    Capisci che è un ragionamento insensato? Sono sicuro che nella tua relazione con lui manifesti la tua personalità, dai il tuo contributo, suggerisci, proponi, accetti, rifiuti... insomma ci sei! Sarebbe diverso se invece tu fossi totalmente passiva e vivessi di riflesso, assecondandolo in ogni cosa.

    Da quanto ho potuto capire dalle tue parole, stai bene con il tuo compagno.

    Al tempo stesso, però, hai bisogno di uno spazio tuo per ricomporre le fratture interiori, riordinare i pensieri, capire cosa è vero e cosa invece è solo una stupida convinzione che ti trascini da tanti anni (magari perchè l'hai "presa" dai tuoi).

    Quindi, penso che potrebbe essere positivo per te "allentare" i ritmi del vostro rapporto, in modo da poterti sentire più autonoma, senza però azzerare quanto di buono e bello c'è tra di voi.

    Mi sembra che il tuo compagno sia una persona intelligente, empatica e paziente, per cui immagino che comprenderà questa tua esigenza e ti aiuterà a soddisfarla.

    Ti abbraccio

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