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Gineprix

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  1. Gineprix

    Vergogna > Rinuncia

    Ieri ho fatto l'ennesimo errore, grosso. C'era una visita guidata organizzata da amici e NON CI SONO ANDATO. Con la scusa della pioggia, mi sono convinto che avrebbero rinunciato tutti e che a casa avrei saputo impegnare il tempo da solo. Invece, sono usciti quasi tutti e hanno trascorso una bellissima giornata. HO PERSO UNA PREZIOSA OCCASIONE per socializzare e stringere amicizia. HO AVUTO TREMENDI SENSI DI COLPA: penseranno che sono uno strano, mi sarò detto mille volte che non devo mai restare a casa quando ho la possibilità di uscire... Tra loro ci sono persone con cui andrò fuori nel we di Pasqua. Le conosco poco e niente e ho perso una preziosa occasione per conoscerle e farmi conoscere. Questa mia ennesima RINUNCIA m'ha buttato giù. Continuo a SABOTARE il lavoro per cambiare e stare bene...
  2. Ciao, ti ammiro per l'amore e la pazienza che dimostri. Purtroppo, non ho esperienza né competenza per darti un suggerimento. Credo che la sua malattia possa provocare grande sofferenza a te e, quindi, a vostra figlia. Il ricovero, quindi, potrebbe essere utile sia per lui sia per te e la bimba. Mi dispiace tanto per lui, ma credo che, almeno fin quando non starà meglio, tu non possa aiutarlo. Cerca di trovare medici bravi e abbi fiducia. Un abbraccio
  3. Ciao, purtroppo non ho esperienza né competenza per suggerirti che fare. Ti stimo tanto per l'affetto e la pazienza che dimostri. Soffro di BPD anch'io, ma, per fortuna, non ho problemi grandi come tua sorella. Per lei provo dispiacere, ma al tempo stesso non ritengo giusto che rovini la vostra vita. Da quanto hai scritto, mi sembra di capire che avete fatto tanti tentativi per aiutarla. Per quanto possa essere triste il ricovero coatto, sono del parere che sia l'unico modo per proteggervi. Ti abbraccio
  4. Grazie L.E.D. :)

  5. Gineprix

    MEMORIA

    No, se lo rivedo recupero alcuni ricordi dell'esperienza vissuta, così come se sfoglio di nuovo un libro letto tempo addietro leggendo poche righe qua e là ricordo cosa accade nella narrazione, o se rivedo un film, anche se non precisamente e non sempre, generalmente ricordo ciò che accadrà nella trama prima che accada. Il problema è che senza "tornare" sull'esperienza, non ne ricordo nulla, ma proprio nulla. Anche se l'esperienza è stata emozionalmente abbastanza forte, tipo un film/libro che m'è piaciuto moltissimo. Ciò è alquanto frustrante — come facilmente immaginerai — perchè ad esempio, trovandomi a parlare con amici di un posto in cui sono stato, magari anche vivendoci una esperienza molto piacevole, non sono in grado di dire nulla, di raccontare nulla, di rivivere le emozioni che ho provato.
  6. Gineprix

    MEMORIA

    Credo che la nostra identità, quell'universo che è racchiuso in noi, abbia le proprie fondamenta nella memoria, l'archivio delle esperienze che abbiamo vissuto. La mia memoria è molto debole, dimentico praticamente tutto. Ciò che mi preoccupa maggiormente non sono le piccole cose, tipo le chiavi o gli occhiali da sole o il maglione se dovesse fare freddo... oggetti... Ciò che mi preoccupa è che dimentico le esperienze vissute da cui posso trarre insegnamenti per comportarmi più saggiamente nel futuro, per vivere meglio. Leggo un libro, ne resto entusiasta, dopo un mese non saprei dire neanche di cosa parla. Guardo un film, ne resto entusiasta, dopo un mese non saprei dire neanche di cosa parla. Faccio una gita con amici, dopo un po' non ricordo quasi nulla: dove siamo andati, chi c'era, cosa abbiamo fatto. Vado a teatro, vedo uno spettacolo, mi diverto un sacco, ascolto cose interessantissime... e poi dimentico tutto, ma proprio tutto. Quante emozioni vissute nel momento e perdute per sempre! Quanti insegnamenti preziosi perduti per sempre! Sarebbe interessante capire la genesi di questo strano fenomeno. In ogni caso, c'è qualcuno che saprebbe darmi un consiglio per riuscire a ricordare di più? Grazie
  7. Hai un commento sul tuo profilo, con il riferimento di un ottimo specialista (privato). Ho erroneamente interpretato il riquadro come lo spazio da usare x inviarti un MP. Se puoi, annota il riferimento ed elimina il commento. Ciao
  8. Paolo Scognamiglio

    studio in via Cilea 91

  9. Gineprix

    non è giusto..

    Ciao Quanti anni hai? Ci sarebbe qualche biscotto anche per me?
  10. Cara czech88, immagino la sofferenza che stai vivendo, ma vorrei invitarti a riflettere su ciò che hai scritto: Pensi che una dipendenza così forte e ampia — da te stessa riconosciuta — sia una cosa utile per te? Non so da quanto tempo questa dottoressa ti segue. Stante ciò che scrivi e la forza del vostro legame, immagino che la terapia duri da parecchio tempo. Dici che t'ha dato tantissimi consigli su come affrontare le varie difficoltà della vita. Non credi che lo scopo primario della terapia sia renderti AUTONOMA, cioè capace di gestire le difficoltà senza soccombere ad esse? Se davvero vuoi bene alla tua dottoressa, a mio avviso dovresti impegnarti per far tesoro dei suoi insegnamenti, usandoli per CAMMINARE CON LE TUE GAMBE. Immagini quanto sarebbe felice nel vederti superare serenamente DA SOLA i problemi? D'altra parte, non puoi pensare di averla sempre a tua disposizione: è una persona che ha una sua vita e, com'è capitato in questo periodo, non può esserti sempre accanto. Fatti coraggio e metti in pratica ciò che t'ha insegnato! Secondo me dovresti ridurre gradualmente la tua dipendenza da lei. Puoi riuscirci! Se vuoi, scrivici ancora. Ciao
  11. Gineprix

    Rifiutato dalle donne

    Nico, non pensi che una risposta di due righe sia un po' telegrafica considerato che il mio post è lungo una pagina???? Te lo chiedo perchè questo tuo modo sbrigativo di liquidare una proposta per migliorare la tua situazione mi puzza molto... Ho il timore che tu sia molto bravo a lamentarti ma non sia affatto disposto a impegnarti e fare dei sacrifici laddove necessari per attenuare/eliminare il tuo disagio Anzitutto, confuterei ciò che scrivi: Un intervento di chirurgia plastica può, in generale, determinare un cambiamento significativo nel volto di una persona. Perchè non potresti mai farlo? Costa troppo o hai paura? T'ho fatto delle domande e non hai risposto. T'ho proposto, oltre all'opzione chirurgia estetica, di fare sport per perdere peso, qualora fossi grasso e non ne fai menzione. Guarda Nico, te lo dico disinteressatamente, se non ti muovi, se non ti attivi, non cambierà nulla.
  12. Il mio parere è che il suo comportamento sia assolutamente non professionale. Non saprei definire quali ripercussioni possa avere sulla terapia, ma credo che non sia affatto benefico. Morale: cambia piscologo. Secondo me parlargli (del suo comportamento) è dannoso, nel senso che potrebbe nascere un diverbio o — peggio — potrebbe convincerti che il suo comportamento ha un senso nell'ottica terapeutica, e a tal proposito la tua vulnerabilità alle sue argomentazioni è direttamente proporzionale a quanto lui ti piace. Ciao
  13. Gineprix

    Rifiutato dalle donne

    Ciao Nico Il mio parere è alquanto secco e pessimistico : se sei davvero oggettivamente brutto (in viso), è molto difficile (non impossibile) che una donna si interessi a te. Parlo per esperienza personale, per quello che può valere. Non mi ritengo propriamente brutto, ma nemmeno carino; diciamo "nella media". Nonostante ciò, negli anni ho potuto constatare che ai nostri tempi le donne danno molto peso all'estetica: sebbene sia una persona affabile ed interessante, in rarissimi casi una donna s'è interessata a me oltre la semplice amicizia e spesso le donne che ho conosciuto, soprattutto se di bell'aspetto, m'hanno rapidamente "scartato", cioè sostanzialmente ignorato. Credo poco ai discorsi che sostengono il valore di ciò che si ha dentro: è sciocco negare che la nostra è un'epoca in cui l'apparenza conta molto, per sbagliato che sia, così come ignorare quanto sia mutato nell'arco di una generazione il ruolo della donna. Sono consapevole che esistono donne piacenti fidanzate/sposate con uomini nient'affatto piacenti; quindi, non escludo che fattori diversi dall'aspetto estetico possano compensare quest'ultimo laddove deficitario. Tuttavia, credo che quei casi siano una stretta minoranza. Sono invece profondamente convinto che avere una buona autostima sia indispensabile per essere interessante agli occhi di una donna, a prescindere dall'aspetto fisico. Che consigliarti? 1- Valuta lo stato di salute della tua autostima. Se la ritieni bassa, adoperati per aumentarla. 2- Se puoi migliorare il tuo aspetto fisico, fallo. Sei grasso o magro? Mingherlino o ben piazzato? Nel primo caso ti consiglio di fare sport (es. palestra) per migliorare l'aspetto del tuo corpo. Puoi raggiungere ottimi risultati con un impegno modesto. Tienti conto, però, che avere un fisico tonico e muscoloso non costituisce garanzia di seduttività. Veniamo ora al punto "dolente": il tuo viso. Sei convinto di essere proprio brutto? In caso affermativo, cosa cambieresti del tuo viso? Hai mai pensato alla chirurgia estetica? Io, ad esempio, ho il viso alquanto "scavato", con gli zigomi sporgenti. Molti anni fa mi sottoposi ad un intervento maxillo-facciale per ridurre/eliminare un problema di prognatismo (mandibola sporgente); lo feci essenzialmente per migliorare il mio aspetto, sebbene avesse anche una valenza funzionale. Il chirurgo, che sapeva il fatto suo, mi chiese se avessi voluto delle protesi zigomatiche: le avrebbe inserite durante l'intervento e avrebbero "riempito" il mio volto. Conoscendo le ritrosie dei miei genitori in fatto di chirurgia estetica dissi di no e poi mi sono pentito. Ho un bel nasone! Qualche volta ho pensato alla rinoplastica ma poi ho lasciato perdere. Non saprei dirti se sono pentito o no di non averla fatta, però posso dirti che talvolta mi chiedo: e se l'avessi fatta? e se fossi diventato molto più gradevole? avrei avuto più successo con le donne? Ovviamente rispondere a queste domande è quasi impossibile. Però, a volte — soprattutto nei periodi di crisi — ho pensato che, se vincessi la lotteria, mi sottoporrei all'intervento. Devo anche dire, però, che lo psicoterapeuta che m'ha seguito negli ultimi anni (abbiamo terminato la terapia da un paio di anni perchè non facevo progressi), del quale ho grande stima, me lo sconsigliò. Il dubbio, però, resta. M'è capitato di vedere donne nel complesso piacevoli il cui viso era "rovinato" da un naso fuori misura. Mi son detto: perchè non operarlo rendendo il viso finalmente armonioso e gradevole? Mah... 3- Non avvilirti, non abbatterti. Accresci la tua autostima, fa' cose che ti interessano, pensa di più a te stesso. Se stai bene con te stesso e ti senti sicuro, sei di certo più interessante, nonostante il tuo viso. In bocca al lupo
  14. Marco, guarda, non voglio assolutamente attaccarti, sebbene in altri post abbia espresso molto esplicitamente la mia "disapprovazione" per ciò che scrivi. Non so quale sia la tua esperienza, che tipo di formazione abbia avuto. Ciò che voglio dirti — e lo farò solo ora, pacatamente — è che hai una concezione della donna spaventosamente antiquata e limitata, incredibilmente anacronistica. Ti invito a confrontarti per rendertene conto, facendolo però con apertura, cioè disposto a modificare le tue convinzioni se le argomentazioni degli altri ti sembreranno convincenti. La donna non è un essere messo al mondo per tenere pulita la casa, cucinare, rammendare, fare figli e accudire questi e il marito. La donna è un essere umano con le stesse capacità dell'uomo: può guidare, anche pilotare un aereo, svolgere una professione con grande competenza ed efficacia, fare sport, coltivare interessi di vario genere. Mi risulta che le studentesse siano mediamente più brave degli studenti e si laureino più velocemente; esistono molte manager che darebbero filo da torcere a molti colleghi di sesso opposto. Di certo ci sono differenze tra uomo e donna, ma queste non penalizzano nè l'uno nè l'altro. La donna ha sensibilità ed empatia mediamente superiori a quelle dell'uomo; queste capacità, a mio avviso, sono preziosissime in tanti contesti, specialmente ai nostri tempi. L'uomo ha maggiore forza fisica della donna e maggiore predisposizione alla logistica, sempre in generale. Ovviamente, tutto ciò non preclude alla donna la maternità e la vita di coppia. Ti invito a riflettere su questi punti, documentarti e riconsiderare la tua povera (nel senso che è carente di tantissimi elementi) visione della donna. Ti consiglio di argomentare le tue tesi, cioè di esprimere i concetti in modo diverso, da diversi punti di vista. Osservo che in questo thread hai ripetuto più volte la frase "La donna deve accettare il proprio ruolo nella storia: saltare il passaggio fondamentale della maternità e della coppia equivale a creare il lesbismo o come dirsivoglia l'omossessualità.", sebbene gli altri partecipanti alla discussione abbiano fatto delle osservazioni e t'abbiano posto delle domande che stimolavano una riflessione. Ovviamente, se preferisci restare arroccato nelle tue convinzioni, sei libero di farlo. A quel punto, però, non essendoci alcuna possibilità di comunicazione, mi limiterò ad ignorarti, sperando che gli altri facciano lo stesso. Ciao
  15. Ciao e benvenuta nel forum La situazione che vivevi era nuova o ti sembrava di averla già vissuta in passato? Era piacevole o spiacevole? Non sono competente in psicologia, ma non credo proprio che tu stia impazzendo! A presto
  16. Gineprix

    cervello fermo

    Ciao e benvenuto nel forum Scusa, solo per farmi un'idea, quanti anni hai? Premetto che non sono competente nel campo della psicologia, per cui tieni conto che le osservazioni che leggerai sono frutto della mia esperienza (anche terapeutica) e del mio intuito psicologico. Cosa intendi per solo? In quel periodo non frequentavi persone? Credo che la causa di tale disagio debba essere ricercata in un qualcosa che ha prodotto dentro di te una frattura per la quale non ti accetti più pienamente (come facevi nel periodo in cui stavi bene tra le persone). E' accaduto qualcosa, tipo una delusione o un insuccesso, che t'ha fatto stare molto male e per la quale ti sei sentito in colpa?Se non guardi gli altri negli occhi è perchè ti vergogni di te stesso. Riflettici un attimo con tranquillità, è così? Se è così, mettiti rilassato in un posto tranquillo e cerca di comprendere perchè ti vergogni di te stesso. Scrivi ciò che viene fuori e, se ti va, riportalo sul forum; in ogni caso, mantenendoti obiettivo e lucido, verifica razionalmente se i motivi alla base della tua vergogna sono realmente fondati. Hai sempre avuto bassa autostima o è una cosa subentrata da poco? In sintesi, per recuperare un buon rapporto con gli altri devi riconquistare un sano rapporto con te stesso: devi tornare a volerti bene Ti consiglio di lasciar perdere fumo e alcol. Ciao!
  17. @ Lis E' indubbio. Scegliamo sempre secondo le nostre possibilità, e in genere la scelta che compiamo ci porta un beneficio secondario. Voglio sperare che siano una % trascurabile! @Egocentrum No, non mi pare. Per due motivi: primo, non ho più voglia/forza di/per studiare; secondo, chi assumerebbe un laureatosi a 49 anni? Se trovo la causa di un comportamento deleterio, posso tentare di rimuoverla. Almeno so in che direzione muovermi per migliorare la situazione. Le 3 riformulazioni hanno identico significato. Se volevi evidenziare una sorta di ciclo vizioso che si autoalimenta, non t'ho capito; se volevi esprimere altro, non t'ho capito.Baci a tutti
  18. Gineprix

    Amici

    La domanda è indiscreta, ma ci può stare. Non devi necessariamente arrabbiarti, soprattutto perchè non ti fa bene. Sebbene questa persona sia arrogante, puoi gestirla senza stressarti: le rispondi con noncuranza con la verità o con una scusa di comodo. Hope, non fare stronzate Io ti conosco solo tramite il forum, ma, sebbene ci sia stata qualche divergenza di opinioni, MI PIACI. Non ci sto provando ti sto solo dicendo che ti stimo e penso tu sia una persona di valore . PENSACI, potrebbe essere vero, anche se immagino non lo credi affatto. Perchè non ti porti un MP3 e ascolti musica? Io lo faccio sempre e mi da la carica giusta. Più volte è capitato che fossi "depresso" e dopo l'esercizio fisico mi sono sentito molto molto meglio.Resta in contatto
  19. Premesso che di sogni so niente, mi sembra che generalmente ci consentano di "realizzare" (spesso in maniera fantastica) desideri che nello stato vigile teniamo "da parte" (...) o di "metabolizzare" situazioni che nello stato vigile ci risulta difficile gestire. Trattandosi nel tuo caso di una persona morta, propenderei per il secondo caso. Con questa persona hai un "sospeso" difficile? Oppure, potrebbe essere il contrario, nel senso che la sua dipartita è stata per te così dolorosa che desideri riaverla, e quindi saremmo nel primo caso. Anch'io trovo strano che non la sogni fisicamente, ma solo fino ad un certo punto, dato che, posto che il pensiero di essa generi in te disagio, in ambedue gli scenari descritti, è plausibile che eviti di visualizzarla esplicitamente e, come suggeriva Egocentrum, arrivi ad essa per vie traverse. In generale, i tuoi sogni sono sereni o tormentati?
  20. L'ultimo post di manuelroco m'ha fatto riflettere e riconsiderare alcune mie osservazioni. Anzitutto, vorrei fare un chiarimento su ciò che intendevo con "occasioni perdute". In generale, mi riferivo a scelte non compiute che, se compiute, avrebbero probabilmente prodotto effetti presumibilmente (per me) benefici per il sottoscritto, non necessariamente sulla base di "schematizzazioni culturali che ingabbiano gli aneliti più profondi in formule risolutive preconfezionate". In particolare, per fare un esempio ed essere più chiaro, se dopo il liceo mi fossi iscritto a psicologia, com'era mio desiderio, anzichè ad informatica, come ho fatto, oggi potrei essere uno psicologo soddisfatto del proprio lavoro, mentre sono un impegato che fa un lavoro che gli è generalmente sgradito. Il punto è che allora la facoltà più vicina era a Roma e per i miei genitori quella scelta presentava due inconvenienti: il pupo di mamma a soli 18 anni avrebbe dovuto andare a vivere da solo a 200 Km di distanza; una laurea in psicologia avrebbe offerto pochi sbocchi occupazionali. Così, essendo io a quei tempi insicuro ed immaturo, mi lasciai persuadere dai miei. Altro esempio: se non avessi avuto la miriade di condizionamenti mentali depotenzianti sulla mia persona ("sono brutto" in primis), avrei potuto farmi avanti con un numero considerevole di donne ed oggi potrei condividere le cose della vita con una donna che amo, il che, sempre prescindendo da ciò che "detta" la cultura dominante contemporanea, a mio parere costituisce una condizione che con ottima probabilità concorre alla determinazione di uno stato di benessere. In sintesi, è indubbio che molti dei miei aneliti siano viziati dai condizionamenti ambientali che ho subito, ma un minimo di autonomia ritengo di averla preservata! Posto che "amici" significhi tesori, nel senso che Amelie spiega più in alto, chiedo: se alla frase aggiungo la parola "conoscenti" vale ancora? Cioè: Si può vivere felici anche senza un compagno, l'amore di un figlio, senza amici e senza conoscenti? Chiedo questo perchè oramai da lungo tempo non solo non ho amici (alla luce delle ultime riflessioni penso di non averne mai avuti), ma frequento molto di rado un numero veramente esiguo di conoscenti. Considerato che questa mia condizione mi porta a trascorrere pomeriggi/serate/we a casa in completa solitudine, il che per me è fonte di grave alienazione, personalmente alla domanda risponderei "no". D'altra parte, condivido ciò che scrive manuelroco: In altri termini, se è vero che l'uomo è un animale sociale, cioè ha bisogno per sua natura di scambi con i suoi simili, la mia condizione è realmente problematica. Inoltre, temo di dover riconsiderare la mia posizione rispetto alla frase di Amelie: Se è vero che la mia condizione (quasi totale assenza di conoscenti con cui trascorrere il tempo libero) è ben poco diffusa — come mi sembra che sia — allora non posso definirmi normale, proprio per definizione: sono ben fuori dalla norma. Sia chiaro che il considerarmi anormale in tal senso non mi procura autodisistima, ma solo confusione e senso di impotenza, dato che non riesco ad individuare le cause di questa mia anormalità e, al tempo stesso, percepisco che in me qualcosa che non va c'è. Se penso a quanto appreso con la terapia, la risposta potrebbe essere: in te ciò che non va è "semplicemente" il fatto che non ti accetti pienamente. Ecco quella che potrebbe essere "la natura di questa [mia] difficoltà condivisionale". Punto critico... Voi avete difficoltà condivisionali? Chi le ha, ne ha individuato le cause? Ha saputo in qualche modo rimuoverle? Come?
  21. Certo che puoi, Amelie, anzi, apprezzo il tuo interesse "direzione priva di molte cose buone" = via della rinuncia Quali occasioni ritengo perse? Storie d'amore, quelle che la quasi totalità degli adolescenti vive. Una formazione professionale completamente diversa da quella che ho faticosamente costruito e, quindi, un lavoro completamente diverso da quello che svolgo attualmente. Con tutti gli sviluppi dei casi... Ho consapevolmente usato il termine "amicizie" nel senso di "conoscenze". Allora nella mia vita non ho mai avuto un vero amico (sebbene talvolta l'abbia creduto e sebbene alcune persone m'abbiano ritenuto tale e, quindi, presumibilmente, avrebbero dovuto comportarsi in quel modo) Con un compagno di liceo ho trascorso tantissimo tempo... mi ci ero legato tantissimo... Poi, quando intravide il "lato oscuro" della mia personalità, preferì tenersi a distanza di sicurezza (in buona fede, mi disse che temeva le influenze che potevo avere su di lui). Da quando si fidanzò seriamente, quasi sparì. Tempo fa seppi che stava male ed era ricoverato in ospedale. Andai a trovarlo l'indomani, da solo. Fui il primo, se non l'unico, "amico" di liceo a farlo. Viviamo in due città diverse, a circa 200 Km di distanza. E' sposato e ha due bellissime bambine. Qualche anno ci sentiamo per gli auguri di Natale e fine anno... L'ho scritto quasi autoironicamente: sono convinto di essere una persona normale, solo un po'... pesante Razionalmente, lo capisco. Però, non sono ancora riuscito a convincermene.Mi sa che prima o poi, volente o nolente, ci riuscirò. per ciò che hai scritto
  22. Vivo il tuo stesso disagio, pur non essendo omosessuale. Non credo che le amicizie siano "cose da ventenni": ho visto molti ulta-anta frequentare amici.Di certo non ho avuto le "sventure" che la vita t'ha riservato (tuo padre, le difficoltà di vivere liberamente la propria sessualità...), ma, facendo un bilancio generale, non so se sia stato meno "sfortunato" di te: Lo sono stato per moltissimo tempo, a partire dall'adolescenza. Penso che le difficoltà psicologiche che ho vissuto da solo, senza alcun aiuto professionale o di altra natura, abbiano indirizzato la mia vita in una direzione priva di molte cose buone... ho perso un sacco di occasioni...Poi l'aiuto l'ho avuto, ho capito delle cose su di me, e sono cambiato un po', ma resta il fatto che, nonostante l'impegno per fare amicizie, mi ritrovo ancora da solo (anche perchè ho deciso di troncare con delle conoscenze "trascinate" con cui non ho mai avuto "feeling"). Se ci penso, considerato che tutto sommato dovrei essere una persona normale, anche piacevole, resto interdetto, smarrito e tentato dallo scoramento. Che dirti? Alla nostra età è oggettivamente più difficile fare amicizie. Eppure, bisogna sforzarsi. Io cerco di coltivare degli interessi, di fare cose. E, ultimamente, qualche persona nuova l'ho finalmente conosciuta. Penso che sia importantissimo non lasciarsi andare troppo a quella che in modo più che appropriato chiami "fame" di amicizie, di attenzioni, di carezze (anche da dare, non solo da ricevere). Alcuni affermano che più fame hai e meno riuscirai ad uscire da questa dolorosa situazione; temo che sia vero: la gente, probabilmente a ragione, è attratta solo da chi sta visibilmente bene e rifugge chi mostra segni di qualsivoglia sofferenza. Quindi, dovremmo seguire i consigli di Amelie: Eppure, non smetto mai di chiedermi: davvero si può essere felici da soli, senza amicizie e senza affetti? Se non si ha una "missione" a cui dedicare la propria esistenza, se non si è un grande scienziato, un artista, una persona dotata di talento straordinario, se si è una persona "normale", davvero si può vivere felici senza l'amore per un compagno, l'amore per i figli?
  23. Gineprix

    Come devo fare?

    Perchè? Potrebbe aiutarti a trovare qualche soluzione per sganciarti da questa situazione ansiogena. I farmaci li può/deve prescrivere solo lo psichiatra. Se ritiene che servono, vanno presi. In alcuni casi, quandi si sta troppo male per risalire la china con la sola psicoterapia, sono indispensabili.Però, non credo che sia il tuo caso. Fossi in te parlerei prima con lo psicologo e sentirei lui che ne pensa. No, così non va bene. chi lo dice che sei costretta a farlo? Non è giusto che tu lo faccia se ti procura questo malessere. Non puoi mettere a repentaglio la tua salute nel tentativo di aiutarla. Per aiutarla ci sono gli specialisti. Devi pensare al tuo benessere. Devi allontanarti da qualsiasi elemento che ti crea ansia, stress, preoccupazioni ed è in generale fonte di malessere.
  24. Gineprix

    Amici

    Proprio con tutti? Possibile che nessuno si salvi?Secondo te, perchè ti cercano? Solo perchè "fai numero" o perchè stai con loro accondiscendendo sempre alle loro attese? O perchè, almeno i qualche caso, apprezzano la tua compagnia, la tua persona, al di là di eventuali screzi? In quest'ultimo caso, non è tutto nero... Mi spieghi meglio? Che tipo di ricatto/"accusa psicologica"? Stai scherzando, ovviamente, vero? Potrebbe farti bene fare dello sport, qualsiasi tipo di attività fisica che gradisci. Lo sport allontana i pensieri ossessivi e migliora l'umore.Sta' attenta a non drammatizzare troppo le situazioni e facci sapere
  25. Marco Ma, tu e questa storia delle donne oltre i 40 che devono fare volontariato... CI HAI UCCISO LA SALUTE!!!!!!!!! Rivolgiti ad uno psicoterapeuta, hai bisogno di aiuto.
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