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Amore&Psiche

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  1.   Ransie... sarei sul punto di andarmene. la verità è questa. Non credo di star facendo dispetto a nessuno e tre mesi possono essere tre, ma possono anche diventare sei o nove. Mi arriva un'offerta di lavoro al mese, proveniente da UK e Irlanda, tramite LinkedIn, perché faccio un lavoro che fanno poche persone. Quindi nulla è campato in aria. Anzi, se proprio (se proprio) dobbiamo fare un confronto, lui a fine Phd potrebbe essere di nuovo punto e a capo con il lavoro, ma questo non è un tema.Ho solo detto che potrebbe essere un'occasione anche per me, non penso di volergli fare un dispetto. penso solo che, prima di stare con lui, volevo andare via e adesso che lui va via posso sfruttare questo momento anche per me. Nessun dispetto. Mi da solo fastidio che lui trovi questa mia scelta un modo di scappare mentre invece secondo me lui si aspettava che io me ne stessi a casa a fare la calza ad aspettarlo, invece di essere contento per la mia proattività... tanto che io me ne stia in Italia o in UK o Irlanda, cosa cambia?? Poi, come dice Ransie, sono solo tre mesi... è difficile capire in tre mesi se i desideri coincidono. Lui diciamo che non ce la sta mettendo tutta per farli coincidere :( scusa la franchezza, ed io a questo punto sento la necessità di continuare a perseguire quello che volevo fare, ecco. E se poi è amore, sai come si dice: il buon cavallo si vede a lunga corsa
  2. Ahahahahahahah hai ragione, ma io spero in una più equilibrata via di mezzo. Grazie ;)
  3. Mah, ogni amicizia è a sè, trovo che non possano essere prese e giudicate in blocco. Non si tratta di roba delle elementari, né di patto di sangue, ma che discorsi... si tratta banalmente che ad un certo punto ci si ritrova e si parla delle proprie questioni, ma questo non significa che si parla solo di quello. Si parla anche degli stessi temi con cui parlo dei ragazzi, solo che la connotazione intimista con le donne è più accentuata e frequente. Non ci vedo nulla di male, a dir il vero, e poi ripeto: tutto dipende da un'amicizia all'altra. In fondo darsi dei consigli pratici e fornire il proprio punto di vista secondo me è ok.
  4. Di solito dipende dai casi e dal tipo di persone. Con le mie amiche donne di solito l'amicizia si snoda nelle confidenze, nel raccontarsi i problemi, nell'ascoltarsi a vicenda e darsi un consiglio, ma anche nella sincerità in cui ad un certo punto un amico vero mette in atto per destare l'altro da una situazione malsana. Con altre si parla anche di lavoro, soprattutto quelle con cui ci sono delle attività lavorative in comune. Un altro modo in cui esterno l'amicizia è accompagnare un'amica da qualche parte, tipo shopping, cinema... mi fa piacere Con i miei amici, quelli del gruppo sportivo, essendo tutti maschi, spesso invece andiamo meno sulle confidenze e facciamo discorsi più generali, ma anche lì l'amicizia si vede: si scambiano pareri, ci diamo dei consigli, si integrano le opinioni e i punti di vista. Nello sport ci si aiuta molto, e questo non avviene con tutti, per esempio tra ragazze sono molto competitive e non è facile chiedere/dare un consiglio, e infatti non le reputo amiche, per lo meno non ancora. Amicizia è anche quando capisci che è l'ora di non dire più niente. Amicizia è anche sfasciarsi un po' ogni tanto insieme, perché a volte può essere utile. Io di base reputo l'amicizia qualcosa di vitale. A volte però ho il difetto di sparire per un po', anche se comunque questo per me significa ritrovarsi con maggiore fervore.
  5. Ciao ragazzi, ieri mi è accaduta una cosa molto strana e gradirei un vostro parere. Premesso che il mio ragazzo sta per terminare il suo phd, manca l'ultimo anno. Io invece lavoro stabilmente, anche se la mia situazione non mi fa impazzire perché vorrei qualcosa di più sfidante. Prima di mettermi con lui avevo deciso di andare a lavorare all'estero. Ho anche fatto un viaggio in Irlanda da sola questa estate perché mi piacerebbe fare un'esperienza lavorativa lì. Il punto è che, tornata dall'Irlanda c'era lui ad aspettarmi e ho messo questo progetto un attimo da parte per capire cosa, anche lui, avrebbe fatto al termine del suo Phd. Inoltre, fortunatamente, è arrivato anche questo lavoro più stabile che mi ha dato un pelo di motivazione, anche se dopo un mese mi sono già rotta sinceramente. Però in questi tempi - come ripetono tutti, come un mantra - meglio tenerselo il lavoro stabile. E ok, e allora andiamo avanti perché in fondo il pane a casa si deve portare e alla fin fine un mese è poco per giudicare. Ad ogni modo, io e lui ci siamo detti che comunque, se uno fosse andato via, probabilmente l'altro lo avrebbe seguito. Questo non è avvenuto perché ci siamo dati una regola ma perché sentiamo il bisogno di starci vicino e di co-costruire, anche se questo può avvenire fuori dall'Italia. Era ovvio parlare di questa cosa, dal momento che lui avrebbe molta fortuna all'estero, con quello che fa e a me questo farebbe felice. In ogni caso lui ha sempre sostenuto di valutare l'estero come ultimissima opzione. Dall'altra parte ci sono io che all'estero probabilmente farei molta esperienza perché il mio campo è ben sviluppato. Ed anche per me l'estero è l'ultima opzione. Ebbene, ieri volevamo vederci da me ma a Roma c'era il diluvio universale. Per cui l'ho chiamato e gli ho chiesto di non mettersi in macchina con quel temporale. Lui ha aspettato un po' ma poi è venuto lo stesso, facendomi una sorpresa. Insomma giro di film abbastanza fighi, chiacchiere di lavoro, facciamo l'amore, si fanno le due del mattino. Una serata tranquilla e perfetta. Andiamo per salutarci, io comunque stanca morta (lui domani sveglia alle 5:30, io alle 7:30) e me la butta lì : "il mio capo mi ha proposto di fare 3 mesi in Francia nel 2015, per chiudere il phd, mi verresti a trovare nel week end?". Tirata come una bomba, nel cuore della notte, come se non fosse importante, a ridosso dei saluti. Mi sono sentita sentita spiazzata, avrei voluto parlare ma la stanchezza e il fatto che avesse scelto proprio quel momento per dirmi una cosa così importante mi ha fiaccata e ho accusato questa cosa come un colpo. Gli ho chiesto perché mai avesse scelto proprio quel momento: sa bene che comunque sono discussioni importanti, poteva scegliere di dirmelo domani oppure di farlo ad inizio serata. In sostanza mi sono un po' inviperita perché comunque l'idea che il proprio ragazzo vada in Francia per tre mesi non è sempre una cosa piacevolissima. Una cosa è un trasferimento globale, in cui si progetta magari di partire insieme, ma tre mesi in cui non sai se poi lui torna, e COME torna, e non puoi stargli vicino mi ha messa in crisi. E le ore notturne, che favoriscono l'abbassamento delle difese, proprio non sono il massimo. Alla fine gli ho detto come la penso, e gli è caduto il mondo addosso. Gli ho detto che, vista la sua scelta, cercherò di approfittare di questa distanza per cercare anche io di andare temporaneamente in Irlanda e di sfruttare la cosa come un'occasione da prendere al volo. In fondo, se è lontananza, che lontananza sia ma per lo meno che giovi ad entrambi. Mi è andato in tilt. Ha iniziato a dire "ah ecco adesso stai fuggendo, io lo sapevo... io voglio un futuro con te e tu te ne vai, per me esisti solo tu dopo il dottorato, ecc". Gli ho risposto che non mi era chiaro il suo atteggiamento, che non mi spiego perché; il suo partire per me è lavoro, mentre il mio partire è una fuga da lui. L'ho rassicurato che lo amo, che lo amerei a 5000 chilometri dall'Italia o da Dublino, non fa differenza, saremo lontani. E' come se pensasse che sarei stata lì ad aspettarlo come una stronza, mentre invece gli ho fatto cadere il mondo addosso parlando del fatto che vorrei sfruttare la sua partenza anche per un evento di crescita mia. Non capisco cosa ho detto di male, se sono stupida o matta. Non voglio punirlo perché va via. Ma è chiaro che se ci sono queste intenzioni in lui mi si aprono altre porte ed io in queste porte qualcuna magari ci entro. Non voglio fuggire, voglio una vita con lui... ma quando lui se ne va via per tre mesi, non mi spiego perché io debba starmene a Roma a fare la calzetta in un'azienda dove mi spacco i maroni, con il rischio che questo qui mi cambia idea e manco torna o si trova una francese. Voi cosa ne pensate? Scusate lo sfogo allucinante ma ho cercato di essere un attimo dettagliata per farvi capire la situescion. Grazie di cuore a chi mi darà una mano a capire. Ciao
  6.   mi chiedevo se per caso non stessimo esagerando, ecco. forse ora è più chiaro beh mi sembra di capire che alla fine non siamo tanto anormali... forse ci facciamo troppe paranoie... magari la cosa anomala è questa... grazie mille :)
  7. Ciao a tutti, volevo chiedervi se è comune quello che sta accadendo a me e al mio ragazzo, premettendo che stiamo insieme da circa 2 mesi. In particolare, sono curiosa di capire se ritenete normale che, da circa un mese, quando io e lui siamo insieme - ad esempio nel week end - non siamo in grado di fare nulla se non l'amore, e parlare di continuo (di noi, di musica, di film, di tutto quello che ci viene in mente). In pratica non usciamo, non vediamo persone, condividiamo pochi eventi ma moltissimi pensieri e tantissimo (buon) sesso. Un altro tema è quello della condivisione dell'idea di un futuro insieme. Capisco che sono solo due mesi, ma già si parla della casa che avremo e di dove andremo, certo con timidezza, ma se ne parla. Lui lo fa spesso, anzi ha proprio iniziato lui, ma la cosa che mi sorprende è che quanto dice non mi fa paura. Con un'altra persona e in un passato remoto o recente sarei andata nel panico di fronte a parole del genere, e invece con lui no, anzi: mi fa felice. Io ho cercato di motivarmi tutto questo con il fatto che la nostra storia non è iniziata adesso, ma circa un anno e mezzo fa. Infatti, quando ci siamo conosciuti - un anno e mezzo fa, appunto - per lui c'è stato una sorta di colpo di fulmine, io invece - un po' più riflessiva - conoscendolo meglio mi sono comunque innamorata. In realtà però nessuno dei due ha avuto il coraggio di farlo capire all'altro: io perché troppo timida, lui perché fidanzato. Nel tempo le cose sono cambiate. Io ho avuto altre storie e ho cercato temporaneamente di dimenticarlo, e in parte ci sono anche riuscita. Lui invece ha lasciato la sua ragazza e nel frattempo si è preso del tempo, molto tempo, per stare da solo. L'unica costante era la nostra frequentazione che non cessava, così mescolata insieme agli amici, ai compagni della stessa associazione sportiva, non si vedeva nulla, solo una vicinanza che non si trasformava mai in niente, proprio per via dell nostre situazioni prima e delle micro-paure poi. Ma c'era un bisogno di presenza, per tentare probabilmente di non perdersi e tenere d'occhio le nostre rispettive vite. Poi finalmente un giorno, quel messaggio di troppo, quello sguardo di troppo, poi ho teso la mano io, poi lui. Alla fine adesso siamo qui. Forse il desiderio fisico e la voglia di starcene un po' da soli in pace è solo dovuta a questo, al non esserci neanche sfiorati in tutti quei mesi, all'aver accumulato desiderio e curiosità e probabilmente ad un amore che è nato molto prima, e poi adesso sta solo crescendo, alimentando dal fatto che è adesso sappiamo che è ricambiato. Il problema è che, a volte, troppo cerebrali come siamo, e probabilmente un po' presi da un senso del dovere, ci chiediamo se stiamo sbagliando e questo a volte ci mette a disagio. In sostanza, noi stessi non siamo in grado di capire se stiamo facendo le cose bene o male. Voi cosa ne pensate? Ci facciamo troppe pippe mentali? Thank you in advance.
  8. Ma scusa, lo ami? E allora chiedigli dli lasciare la tipa. Non vuole farlo? Non permettere più che torni da te, ma a metà-
  9. Ciao a tutti, sono Damiana, mi presento a questa community. Ho 34 anni faccio la disegnatrice di moda e arredamento. Mi piacerebbe parlare un po' con voi di alcuni miei problemi, condividere e pensare insieme Un abbraccio
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