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Mi sento strana a volte, come galleggiante in una dimensione che non mi appartiene, senza punti di appiglio, senza muri nè pavimento nè tetto…a spasso nel mio universo. Confondo facilmente una normale felicità con sintomi di euforia pre-maniacale, mi viene difficile talvolta, credere che sia una naturale risposta del mio stato emozionale, anche perchè quando provo questo sentimento lo provo in grande. Inizio a viaggiare con la mente e sento le endorfine invadermi corpo e anima in una maniera cosi’ estrema da mettermi il dubbio che non sia normale, invece lo è, ognuno ha il suo modo di percepirlo e, al mio mi devo solo ancora abituare forse. Faccio fatica a dividere la mia empatia caratteriale con segnali di distorsioni della realtà, credo anche perchè mi sono calata cosi’ tante volte ed in modo profondo in pensieri metaforici e filosofici che quando il mio cervello prova piacere non conosce un limite, cosi’ come non lo conosce nella tristezza. Mi sento una farfalla migratrice che si diletta a giocare a ping-pong… Mi sono divisa in cosi’ tanti pezzetini per elaborare i miei dolori che quando mi ritrovo intera di fronte al benessere esistenziale, non mi sento io. Mi sembra un’altra me, un’altra me che si è costruita una vita parallela alla mia in cui c’è solo positività, ma non è cosi’ il mondo, non è cosi la realtà, lo sono pero’ certo i sogni, i desideri, lo puo’ essere un fondamento su cui costruire, resta il fatto che il negativo non si puo’ eliminare solo ridurre è ad ogni modo anch’esso fondamentale nella vita, va tenuto in considerazione sempre. Come faremmo a sapere cos’è il bene se non avessimo il paragone contrario? Questo è anche base di alcune religioni o filosofie, in cui si ha la certezza che nel male esiste sempre un po’ di bene e viceversa..lo trovo giusto e completo questo concetto al centro del quale credo ci debba essere sempre un forte equilibrio capace di non sbilanciare le dosi che compongono la nostra pace interiore. Forse è questo che mi capita allora, perdo l’equilibrio finendo con un piede sospeso nell’aria, aria che entra in troppo finestre alcune delle quali non sono spettacoli necessari per proseguire, cosi’ mi perdo, cosi’ mi ritrovo, cosi’ vivo…cosi’ continuo. Perchè la mente mi chiede cosi tanto, come mi buttasse fra le stelle e ci chiedesse di trovare la nostro da ogni angolazione possibile?!?
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Mi sento strana a volte, come galleggiante in una dimensione che non mi appartiene, senza punti di appiglio, senza muri nè pavimento nè tetto…a spasso nel mio universo. Confondo facilmente una normale felicità con sintomi di euforia pre-maniacale, mi viene difficile talvolta, credere che sia una naturale risposta del mio stato emozionale, anche perchè quando provo questo sentimento lo provo in grande. Inizio a viaggiare con la mente e sento le endorfine invadermi corpo e anima in una maniera cosi’ estrema da mettermi il dubbio che non sia normale, invece lo è, ognuno ha il suo modo di percepirlo e, al mio mi devo solo ancora abituare forse. Faccio fatica a dividere la mia empatia caratteriale con segnali di distorsioni della realtà, credo anche perchè mi sono calata cosi’ tante volte ed in modo profondo in pensieri metaforici e filosofici che quando il mio cervello prova piacere non conosce un limite, cosi’ come non lo conosce nella tristezza. Mi sento una farfalla migratrice che si diletta a giocare a ping-pong… Mi sono divisa in cosi’ tanti pezzetini per elaborare i miei dolori che quando mi ritrovo intera di fronte al benessere esistenziale, non mi sento io. Mi sembra un’altra me, un’altra me che si è costruita una vita parallela alla mia in cui c’è solo positività, ma non è cosi’ il mondo, non è cosi la realtà, lo sono pero’ certo i sogni, i desideri, lo puo’ essere un fondamento su cui costruire, resta il fatto che il negativo non si puo’ eliminare solo ridurre è ad ogni modo anch’esso fondamentale nella vita, va tenuto in considerazione sempre. Come faremmo a sapere cos’è il bene se non avessimo il paragone contrario? Questo è anche base di alcune religioni o filosofie, in cui si ha la certezza che nel male esiste sempre un po’ di bene e viceversa..lo trovo giusto e completo questo concetto al centro del quale credo ci debba essere sempre un forte equilibrio capace di non sbilanciare le dosi che compongono la nostra pace interiore. Forse è questo che mi capita allora, perdo l’equilibrio finendo con un piede sospeso nell’aria, aria che entra in troppo finestre alcune delle quali non sono spettacoli necessari per proseguire, cosi’ mi perdo, cosi’ mi ritrovo, cosi’ vivo…cosi’ continuo. Perchè la mente mi chiede cosi tanto, come mi buttasse fra le stelle e ci chiedesse di trovare la nostro da ogni angolazione possibile?!?