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Problemi in amicizia


indi10

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Ciao a tutti, scrivo perché da un po' di tempo avverto che le cose con un mio amico non vanno più così bene.

Purtroppo mi sento come se fossi in dovere di essere presente per lui con una certa frequenza, e di non sentirmi più così spontaneo come invece mi succedeva in passato. Questa situazione si è presentata da quando lui, mesi fa, si è innervosito molto perché avevo risposto con titubanza ad una richiesta di vederci. Lui a volte è un po' impulsivo e irritabile e io subisco questo tipo di atteggiamenti e non mi sono quasi mai ribellato in vita mia. Ne abbiamo anche parlato a distanza di tempo, e lui si è mostrato comprensivo, ma le cose interiormente per me non sono cambiate più di tanto

E' come se fossi finito in una routine in cui garantisco la mia presenza e una parte di me, più libera ed indipendente, invochi i suoi spazi. Questa parte di me però fatica a venir fuori, prevale la paura istintiva che si arriverebbe ad uno scontro, in occasione del quale la mia insicurezza mi farebbe subito tornare sui miei passi, con conseguenze immaginabili a livello di autostima e repressione dei miei istinti più vitali. Istinti che sembrano sepolti sotto un mare di paure...quali? Boh. Sono stato anni da psicologi in passato e sono 6-7 anni ormai che non ci vado più. Certo la mia storia familiare spiega molte cose riguardo al mio atteggiamento remissivo e proteso ad evitare che ci si possa lamentare di me, ma le insicurezze sembra che siano annidate ad un livello così profondo da diventare intraducibili e generare soltanto tensioni viscerali nel mi o corpo e rabbuiarmi la mente. 

Non so neanche se mi aspetti dei consigli da qualcuno, ammesso che qualche consiglio esista. Magari qualcuno ha vissuto o vive situazioni simili...Scrivo perché esternarlo penso che aiuti anche me a chiarirmi le idee e non permanere sempre in un vortice di obblighi/timori ecc 

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Provare istinto di ribellione è buona cosa, sapere che cos'è e come funziona, perchè ti permette di renderti consapevole di dove si trova il tuo limite, ti insegna a dire no anche quando per paura risponderesti si, ti insegna chi sei e che cosa vuoi comunicare al mondo. Innanzitutto vorrei rassicurarti sul fatto che se provi questo bisogno o semplicemente voglia di distacco da qualche tempo, non ti devi sentire in colpa per questo. Le amicizie come tutte le altre esperienze della vita non sono immobili, cambiano e se questo tuo amico deve rimanere ancora nella tua vita, questa vostra amicizia troverà il modo di adattarsi all'interno dei cambiamenti della vostra vita! Se un amicizia si prende molto spazio, o meglio, se ad un amicizia gli diamo molto spazio all'interno della nostra vita, è normale che ad un certo punto scatta qualcosa dentro di noi che ci fa dire... aspetta, ma io mi sto fondendo con te, e il mio essere dove sta in tutto questo? Quindi, quello che senti è corretto, non è nulla di strano o problematico! Quello che forse dovresti cercare di creare in tutta questa situazione.. è cercare di aprirti a quello che senti veramente senza dover arrivare ad uno scontro frontale con il tuo amico (nel quale già hai presupposto che ne esciresti perdente), ma anche se così non fosse, meglio evitarlo a priori perchè non risolveresti nulla con lo scontro tra voi due! Più che remissivo, il 'problema' è che forse non riesci a prendere seriamente quello che senti e che vorresti per te. Devi essere tu il primo a capirlo e a crederci, per poi all'esterno farti rispettare! Chiedere ad una persona di rispettare la tua sfera personale, i tuoi tempi e ritmi, affinchè ti possa sentire bene con te stesso, NON è lamentarsi!!! Anzi, è onorarsi alla grande! (cosa di cui un po tutti ne avremmo bisogno). Quindi, se cerchi di giungere ad un compromesso con il tuo amico, spiegandogli che per te è vitale il fatto di crearti del tempo per te, per dedicarti alla tua persona in libertà.. e glielo dici facendogli comprendere che a lui ci tieni comunque, non avrebbe motivo per dirti che ti lamenti o non avrebbe motivo di arrabbiarsi con te, perchè non hai nessuna colpa in questo, ripeto: stai solo esprimendo ciò che fa stare bene a te, e stai chiedendo a lui di trovare un compromesso per non rovinare la vostra amicizia! Nel caso in cui la prendesse troppo sul personale e si sentisse offeso, abbandonato ecc.. prova a lasciar passare del tempo. A volte anche le amicizie, come le storie d'amore hanno bisogno di una pausa per poi riprendersi!! Non devi cercare di tradurre all'infinito le tue insicurezze e comportamenti, perchè non ci sarebbe mai fine a questo, e sopratutto non troveresti una soluzione definitiva. Solo, quando noti queste cose, inizia a chiederti: bene, ora che ho visto questo, in che modo lo posso migliorare? Es. Vedo che sono remissivo.. quindi per non esserlo più (se è veramente questo che voglio) che cosa devo fare? Magari cercare di mettere in moto un po quell'istinto di ribellione (senza sfociare nella violenza) in modo da poter esprimere il mio punto di vista. Che non vuol dire essere contro agli altri, ma semplicemente essere ciò che si è, e di conseguenza.. trovare un punto d'incontro con gli altri! Cerca un equilibrio tra il tuo desiderio di spazio personale e l'importanza che ricopre l'amicizia nella tua vita. Forza!!!

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Grazie violet23, condivido tutto quello che scrivi.

Uno dei nodi fondamentali per me è connettermi più a fondo con quella parte di me più spontanea, che ha a cuore i miei bisogni più vitali, di libertà ed indipendenza, e che se trascurati mi portano a vivere situazioni come quella attuale. Certo per esperienza dico che non è facile sentire la spinta positiva, verso ciò che è bene e giusto per me, quando a prevalere sono altri istinti repressivi. Aprirsi a questa spinta non potrebbe che fare bene, ed è in questa direzione che sto lavorando. Forse potrebbe essere di stimolo anche per gli altri, perché possono far sorgere loro dei dubbi, sulla liceità delle aspettative che possono nutrire nei miei confronti e sulla sofferenza che mi causa cercare di assecondarle.

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