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Un'anima solitaria alla ricerca dell'amore


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Salve a tutti,

mi chiamo Francesco e ho 26 anni, 27 il 31 di questo mese, questa è in realtà tipo la quinta volta che scrivo in un forum e so già come andrà a finire. Ma la disperazione ti porta a ripetere sempre le stesse grida di aiuto anche se sai che è inutile, perché altrimenti l'altra via sappiamo qual'è. Da piccolo ero un bambino felice, più che altro perchè sono una persona ultra sensibile e ultra emotiva, quindi le emozioni amplificate che di solito vivono i bambini, in me erano amplificate mille volte piu degli altri bambini. Ero felice perchè fino a quel periodo non importava quanto già venissi bullizzato a scuola, quanto già fossero violenti mio padre verbalmente (e a volte non solo) e mia madre con il suo scappare da me ogni volta che avevo un problema, non importava, perchè quella felicità di cui parlavo riusciva in qualche modo a mantenermi felice per altri 100 momenti brutti. Tutto è finito a 11 anni. Da lì è cominciato il mio martirio. Da lì i problemi accennati prima sono continuati e peggiorati ovviamente con il diventare grandi, ma la felicità dagli 11 anni in poi si è come spenta di botto e non è mai più tornata. Ovviamente pure alle medie sempre scansato, preso in giro e mai considerato anche perchè ero capitato nella classe elite di una scuola elite dove per ogni cosa venivi guardato dall'alto al basso, anche dai professori. Naturalmente i miei genitori, oltre ai miei nonni materni dove mi ero trasferito, mi aggredivano verbalmente con una violenza e un odio esagerati ogni volta che avevo problemi a scuola. Lo schema era sempre lo stesso, mio padre, persona violenta di natura, mi aggrediva e mia madre isterica che non ha mai saputo affrontare i problemi, scappava dal mio malessere inveendo contro di me solo perchè mi lamentavo. Uguale al liceo, età in cui cominci a sentire anche il bisogno di un affetto non familiare e l'età piu spietata per i bullismi e le prese in giro perchè cominci a relazionarti seriamente col mondo esterno al di fuori della famiglia, sei perciò alle prime armi e fragile e se poco poco non vai bene per gli standard della società, sei finito. E' stato lì che ho sperimentato il mio primo, unico, vero amore. Una ragazza conosciuta a 16 anni, stessa età anche lei, mi aveva subito colpito per come si poneva con la sua fragilità e delicatezza e per come parlava, non avevo davvero mai visto una ragazza così ingenua e pura, anche goffa forse in alcuni momenti, eppure rimasi estasiato. Mi parve subito di aver visto la vera femminilità. Non me ne innamorai subito, anzi comiciammo a parlare piano piano, fino a scambiarci i fb e proseguire lì visto che nemmeno abitavamo nella stessa città. Morale, dopo un pò anche lei nota che ero diverso dagli altri ragazzi e si dichiara, anche lei era finalmente una persona buona che incontravo e non me lo faccio dire due volte. Anche quando non stavamo insieme ero l'unica persona nel nostro gruppo che non la prendeva in giro e che l'abbracciava sempre quando si lanciava ad abbracciarmi come specie di sfogo. Abbracci che a volte duravano tipo 10 minuti, ma io ero contento di darglieli perche sentivo che ne aveva bisogno. Ero contento di essere la sua metà e che lei fosse la mia. Faccio lo xxxxx, la lascio, senza rendermene minimamente conto, mando a puttane il bravo ragazzo che ero. Non dico cosa è successo. Mai lei continuava persino ad amarmi per mesi dopo che l'avessi lasciata, lì per lì continuavo a provare un forte affetto per lei come amica, ma la situazione poi è esplosa, abbiamo litigato, e da persone profonde e adolescenti, fu una litigata esistenziale, che ci ha diviso per 6 anni. Nulla da dire, lo xxxxx fui io, fine. A questa ragazza morì la madre l'anno prima che ci riincontrassimo e anche se avevamo perso i contatti riuscii a farle le mie condoglianze. Poi un'estate ecco che riappare. Ormai avevo perso completamente le speranze di poterci avere di nuovo a che fare, non so come comportarmi perchè è lei che mi chiama e prima che metabolizzassi mi abbraccia vigorosamente e mi saluta. Noto però subito che qualcosa è cambiato. Parla in romanaccio come non aveva mai fatto, anch'io parlo romanaccio ma questo, oltre al fatto che si poneva in modo sguaiato, mi dava già l'impressione che fosse cambiata profondamente. Ero confuso, ero contentissimo che mi abbracciasse e ci riparlassimo ma non era da lei come lo faceva e questa confusione mi straniva. Mi disse che passò un periodo all'estero, che chiuse da poco con il ragazzo ecc. Non mi feci troppe domande, 6 anni erano tanti e lei aveva vissuto giustamente la sua vita. Ma il modo caloroso seppur strano con cui mi aveva accolto, mi fece credere che si fosse buttata alle spalle il litigo che ci fece separare. Piano piano iniziamo a risentirci e se all'inizio era quasi piu lei che mi cercava per chiaccherare di come eravamo cresciuti e roba simile, inizia a rimontare in me quell'affetto che non se ne era mai andato. Inizialmente cerco di ridiventarci amico, le chiedo di vederci a roma quando capitava l'occasione, uscita che poi avvenne, ma iniziai a notare che dopo poco tempo lei stava già perdendo interesse nel rifrequentarci. Laddove era stata lei a farmi credere di poter riallacciare un'amicizia, gradualmente vedo che risponde ai messaggi a monosillabi. Dopo un po diventa evidente un vero e proprio fastidio quando le scrivevo. Ma credetemi, da un giorno all'altro. Ci siamo rivisti una sola altra volta nel frattempo perche era scoppiato il covid e questa seconda uscita fu all'insegna della completa forzatura da parta sua a stare con me, era evidente. E a questo punto cosa ti fa il xxxxxxxx Francesco? Ho omesso che in tutti quegli anni io rimasi solo come un cane e dopo un po mi punziecchiava l'idea di ripassare gradualmente da un'amicizia a un amore con lei e mi feci prendere dal terrore che la stessi riperdendo, anche se senza motivo stavolta, e cosa diavolo faccio? Le do la scusa perfetta per mandarmi a cagare telefonandole e dicendole che mi ero di nuovo innamorato di lei. Per carità, mai mossa fu più sbagliata. Ma il modo feroce in cui mi fece sentire un xxxxxxxx dicendomi che il nostro vecchio amore fosse una "stronzata", il modo sprezzante in cui ne parlava non curandosi minimamente di come mi stavo sentendo io, il modo in cui anche dopo la chiamata iniziava a dire che le davo fastidio e che non glie ne fregasse piu un xxxx di me, fu il modo peggiore per farmi vedere quello che temevo. E ora eccoci qua. Io sono rimasto la persona di sempre e quindi ovviamente solo, fisicamente, affettivamente e intellettualmente. Lei non ha saputo restare tutta d'un pezzo come me, ha deciso di buttarsi, in un mondo di superficiali e coatti e per sopravvivere è diventata così anche lei. Per carità, scelte diverse. Ma il pensiero che quella ragazza innocente, pura e spaesata che avevo conosciuto a 16 anni, non esiste più, mi fa piangere ancora il cuore. Io vivo solo per l'amore. Tutto il resto per me è secondario. Col tempo sono maturato e ho imparato a saper riconoscere quando mi incazzavo troppo con mia madre quando non mi capiva e ho imparato a saperla perdonare e a fare di tutto per farla stare bene. La mia missione nella vita è far stare bene chi è intorno a me e crearci una vita felice, dove per vita felice non intendo soldi, sesso e regali, ma comprensione, affetto ed empatia. Capirete che in questo mondo è impossibile. Come faccio a esserne così sicuro? Semplice, ho 27 anni non piu 16. L'età che doveva essere spensierata è finita, le cerchie di amici si sciolgono e ora non ho piu quelle occasioni per stare sempre fuori e incontrare una ragazza in una comitiva. La mia vita ormai è una prigione, come se stessi in coma, passano gli anni ma è sempre tutto uguale, persino i muri ingialliscono prima che cambi qualcosa. Ecco fatto. Ho passato altre tre ore della mia vita a scrivere e ovviamente se mi arriverà una risposta sarà oro colato. In ogni caso chiarisco che... mi fa piacere una pacca sulla spalla, ma arrivato a questo punto di solitudine totale con cui convivo dalla nascita, se ci fosse qualche ragazza che vive la mia stessa condizione, con cui iniziare perlomeno un dialogo, sarebbe più proficuo. Non ho piu bisogno di sfoghi, ora servono i fatti. Grazie a tutti per l'attenzione.

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Ciao Francesco e benvenuto nel forum!

Su questo forum ne sono passate tante di storie come la tua, e anche se sono tante, ci fanno rattristare comunque.

Esiste un equilibrio tra essere un asociale sensibile, genuino, altruista e affettuoso, e l'essere uno della massa, un tonto conformato all'insensibilità mascherata e ipocrita della massa. Dovresti trovare quella via di mezzo. Purtroppo in questi post pubblici non rispondono i professionisti, di solito rispondono in post privati. Quindi spero che qualche professionista ti risponda con un post privato per aiutarti. devi controllare le icone che hai in alto a destra, le icone a forma di posta e di campanellina. Quelli sono i messaggi privati e le notifiche.

Per il resto, quello che ti posso dire è che in realtà esistono persone sensibili come te ma che hanno imparato ad adattarsi alla massa senza però scendere al livello della massa. Stare fermi aspettando che arrivino quelle persone è l'errore più grande che puoi fare. 

Ma perché non hai spiegato cosa hai fatto per lasciare quella ragazza a 16 anni, o meglio perché hai voluto lasciarla a 16 anni? 

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