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Conseguenze del mobbing


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Salve a tutti...di nuovo

da un bel pezzo non mi facevo viva da queste parti, e per caso leggevo le vostre discussioni in questa sezione.

Anni fa penso di essere stata vittima di mobbing da parte delle mie compagne di squadra ( se è così che adesso si definisce ) e più reagivo cercando di farmi valere più la situazione degenerava. Così su consiglio dei dirigenti sportivi ho cercato di ignorare le loro pressioni continuando a fare bene il mio "lavoro", ma questo equivaleva a "subire senza reagire", senza manifestare i miei stati d' animo.

non so chi in questa sezione scriveva: Mi chiedevo però se questo continuo tentare di sopire le emozioni, sia pur esse negative, alla fine sia utile o invece arrechi più danno delle emozioni stesse

Questo continuo sopire le emozioni , a lungo andare mi ha portata agli attacchi di panico ed alla depressione.Quindi se all' inizio si pensava che ignorare le situazioni di disagio poteva cambiare le cose in meglio, poi mi son accorta che tutto ciò non faceva altro che distruggermi piano piano....fin quando non ho deciso di mollare la squadra.

A tutt' oggi, dopo 6 anni, ne porto dietro le conseguenze:

ho difficoltà a relazionarmi con le persone; ho problemi nell' affrontare colloqui di lavoro o esami universitari.....

...mi sento limitata e destabilizzata

In più, cosa che credo avrebbe potuto essermi d' aiuto, non ho un amico con cui confidarmi.....ma anche avendo a idsposizione una persona amica mi chiedo

come affrontare il discorso? che faccio la chiamo e mi presento con un argomento a piacere?

Non risulterei pesante presentandomi con un problema del genere?

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Non risulterei pesante presentandomi con un problema del genere?

Prova a pensare a questo: se fossi tu la persona amica e a volersi confidare con te fosse qualcun altro, sapresti come reagire?

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Prova a pensare a questo: se fossi tu la persona amica e a volersi confidare con te fosse qualcun altro, sapresti come reagire?

io cercherei di starle vicino offrendo la mia spalla in qualunque momento

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Quindi, rigirando di nuovo i ruoli, pensi che una spalla disponibile potrebbe aiutarti a superare queste conseguenze?

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In più, cosa che credo avrebbe potuto essermi d' aiuto, non ho un amico con cui confidarmi.....

E' quello che ho scritto prima....non risolverebbe il problema ,però mi aiuterebbe a stare più tranquilla

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Se basta così poco... Okey, toh, prendi la mia spalla. :): Non massacrarmela però, eh! Che già sono un catorcio di mio!

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Però Meggy: guardando il tuo profilo, vedo che non ti manca nella tua vita una serie di interessi:

....Lo sport in genere, calcetto, windsurf,arte, la pittura il disegno, l' accademia di belle arti,la moto,...me stessa la natura e gli altri ;-) ....

E ti sembra poco?

calcetto: sio sono un "ex" portiere, e potremmo ingaggiare un duello a rigori.

windsurf: non posso proprio salire su una tavola, e restarci per più di 15 secondi, forse...

pittura, disegno, accademia: abbiamo tante cose di cui parlare

moto: sono troppo care per le mie tasche, e non mi sono mai interessato a vedermi sdraiato su un sedile, occhiali a specchio ecc...

me stessa: QUESTO E' SACRO!!!!! E VAL E ANCHE PER ME

la natura: beh sì, mi piace camminare in montagna o altrove, anche se non sono un agonista e non mi interessa...e qualche volta, ahimè, al Mc Donald ci vado...

gli altri: PURE QUESTO E' SACRO!!!!

non è poco, Meggy.

Ciao.

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Salve a tutti...di nuovo

da un bel pezzo non mi facevo viva da queste parti, e per caso leggevo le vostre discussioni in questa sezione.

Anni fa penso di essere stata vittima di mobbing da parte delle mie compagne di squadra ( se è così che adesso si definisce ) e più reagivo cercando di farmi valere più la situazione degenerava. Così su consiglio dei dirigenti sportivi ho cercato di ignorare le loro pressioni continuando a fare bene il mio "lavoro", ma questo equivaleva a "subire senza reagire", senza manifestare i miei stati d' animo.

non so chi in questa sezione scriveva: Mi chiedevo però se questo continuo tentare di sopire le emozioni, sia pur esse negative, alla fine sia utile o invece arrechi più danno delle emozioni stesse

Questo continuo sopire le emozioni , a lungo andare mi ha portata agli attacchi di panico ed alla depressione.Quindi se all' inizio si pensava che ignorare le situazioni di disagio poteva cambiare le cose in meglio, poi mi son accorta che tutto ciò non faceva altro che distruggermi piano piano....fin quando non ho deciso di mollare la squadra.

A tutt' oggi, dopo 6 anni, ne porto dietro le conseguenze:

ho difficoltà a relazionarmi con le persone; ho problemi nell' affrontare colloqui di lavoro o esami universitari.....

...mi sento limitata e destabilizzata

In più, cosa che credo avrebbe potuto essermi d' aiuto, non ho un amico con cui confidarmi.....ma anche avendo a idsposizione una persona amica mi chiedo

come affrontare il discorso? che faccio la chiamo e mi presento con un argomento a piacere?

Non risulterei pesante presentandomi con un problema del genere?

Ciao Meggy :air_kiss:

..intanto vorrei capire cosa intendi quando dici che "reagivi" alle tue compagne ...vorrei sapere i dettagli della situazione insomma ...in cosa "consistevano" gli atteggiamenti di queste persone nei tuoi confronti? Cosa ti dicevano/facevano?

Se una persona arrivi a considerarla amica, puoi tranquillamente (in senso lato) romperle le scatole anche di notte (non sempre eh!) in casi estremi... se ci si tiene sempre "al sicuro" certo si soffre meno (anche se dubito pure di questo) ma non ci si libererà mai ..non si comincerà mai a vivere, né ad essere sé stessi ...l'amico perfetto non esiste, però c'è tanta "comprensione" in giro ...chi cerca trova...

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Se basta così poco... Okey, toh, prendi la mia spalla. :): Non massacrarmela però, eh! Che già sono un catorcio di mio!

Grazie Ste....è il pensiero che conta...ma una spalla così ( via internet ) purtroppo non credo possa aiutarmi davvero :Worried:

Però Meggy: guardando il tuo profilo, vedo che non ti manca nella tua vita una serie di interessi:

....Lo sport in genere, calcetto, windsurf,arte, la pittura il disegno, l' accademia di belle arti,la moto,...me stessa la natura e gli altri ;-) ....

E ti sembra poco?

calcetto: sio sono un "ex" portiere, e potremmo ingaggiare un duello a rigori.

windsurf: non posso proprio salire su una tavola, e restarci per più di 15 secondi, forse...

pittura, disegno, accademia: abbiamo tante cose di cui parlare

moto: sono troppo care per le mie tasche, e non mi sono mai interessato a vedermi sdraiato su un sedile, occhiali a specchio ecc...

me stessa: QUESTO E' SACRO!!!!! E VAL E ANCHE PER ME

la natura: beh sì, mi piace camminare in montagna o altrove, anche se non sono un agonista e non mi interessa...e qualche volta, ahimè, al Mc Donald ci vado...

gli altri: PURE QUESTO E' SACRO!!!!

non è poco, Meggy.

Ciao.

SI Etienne...tengo sempre conto di tutte queste cose e mi rendo conto che non mi manca nulla per vivere bene...adesso lavoro anche, e sono in proprio quindi neanche devo dare conto a nessuno.

Se hai letto bene il mio problema è un altro e non è poco.....non si può vivere da soli e devo imparare a relazionarmi con gli altri. :Straight Face:

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Grazie Ste....è il pensiero che conta...ma una spalla così ( via internet ) purtroppo non credo possa aiutarmi davvero :Worried:

L'ho scampata bella! :sweat:

Scherzo. :;):

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Ciao Meggy :air_kiss:

..intanto vorrei capire cosa intendi quando dici che "reagivi" alle tue compagne ...vorrei sapere i dettagli della situazione insomma ...in cosa "consistevano" gli atteggiamenti di queste persone nei tuoi confronti? Cosa ti dicevano/facevano?

Se una persona arrivi a considerarla amica, puoi tranquillamente (in senso lato) romperle le scatole anche di notte (non sempre eh!) in casi estremi... se ci si tiene sempre "al sicuro" certo si soffre meno (anche se dubito pure di questo) ma non ci si libererà mai ..non si comincerà mai a vivere, né ad essere sé stessi ...l'amico perfetto non esiste, però c'è tanta "comprensione" in giro ...chi cerca trova...

Per "reagire" intendo: rispondere verbalmente alle provocazioni, anche se ammetto di avere avuto la tentazione di arrivare alle mani, non sono mai arrivata a questo punto altrimenti sarei passata dalla parte del torto. Quando una persona ti offende davanti ad altre, che fai? non rispondi? devi subire l' umiliazione?

cercavo di difendermi in qualche modo ma senza risultati.

Io ero l' ultima arrivata nella squadra e la mia "colpa" è stata quella di aver preso sùbito il posto da titolare facedo restare in panchina la loro amica.Qundi anceh facendo le cose giuste arrivavano insulti....mi buttavano a terra in tutti i modi. Anche nello spogliatoio il mio borsone non lo ritrovavo mai allo stesso posto dove io l' avevo lasciato. Qualunque cosa io dicessi, anceh solo per parlare, diventava uno spunto per fare la battuta stupida e prendermi in giro. Bastava cominciasse una per poi stimolare tutto il gruppo a fare peggio...guarda non ce la facevo davvero più. Ho rinunciato alla serie B per colpa loro e non me la sento più di far parte di certi gruppi

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Saper rispondere verbalmente può sicuramente aiutarti a preservare l'autostima, ma l'effetto collaterale è che rischia di intensificare

gli attacchi, se gli attacchi non sono dovuti al tuo non saper rispondere. Quello che voglio dire (senza pretesa di verità ma con un po'

di convinzione) è che se tu fossi stata bersaglio per via di qualche tua debolezza che ti esponeva ad essere presa come valvola di

sfogo per frustrazioni altrui, il non esporre quella debolezza (o eliminarla) avrebbe potuto aiutarti... cioè... non riuscendo a sfogarsi

con te si sarebbero sfogate in altro modo. Però da ciò che dici non è questo il caso... il gruppo ti si è scagliato contro non come atto

di attacco, bensì come atto di difesa perché t'ha vista come un aggressore esterno che ha attaccato un suo componente. In questo caso

probabilmente ogni tua risposta "ben piazzata" sarebbe stata presa come un atto dell'aggressione e avrebbe scatenato controreazioni.

Non lasciare che ti portino via l'autostima e le cose che ti piacciono fare, Meggy. Se sei brava in ciò che fai è quasi normale passare

attraverso brutte esperienze come questa, ma non è detto che si debbano ripetere ovunque.

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SI Etienne...tengo sempre conto di tutte queste cose e mi rendo conto che non mi manca nulla per vivere bene...adesso lavoro anche, e sono in proprio quindi neanche devo dare conto a nessuno.

Se hai letto bene il mio problema è un altro e non è poco.....non si può vivere da soli e devo imparare a relazionarmi con gli altri. :Straight Face:

Mi dispiace intanto Meggy se forse ti ho dato l'impressione di prendere alla leggera il tuo problema: non era mia intenzione.

Pure io ho problemi a relazionarmi con gli altri, e nonostante nella mia vita adesso stia facendo cose interessanti, abbia l'opportunità di conoscere delle persone ecc... non sono felice: questo perchè? La conclusione alla quale al momento sono giunto per quel che mi riguarda è che per paura del rifiuto, o dell'insuccesso, mi inserisco ancora in carri già trainati da altri. e questo è un modo per non vivere.

Che non si possa vivere da soli, questo non so...che ci sia bisogno dell'altro, e di amore, anche per trovare se stessi, questo penso anche sia vero.

Gli unici momenti in cui la vita mi regala qualche momento di felicità è quando le mie esigenze, diciamo, partono dallo stomaco...senza negare la mia rabbia, il mio bisogno ecc...

E penso non consista in ciò che si fa, necessariamente, la via per essere felici oltre che per non essere soli: sono d'accordo con te.

Credo anche che avere degli interessi e delle predisposizioni possa aumentare le possibilità di incontro. Se tu non avessi questo, penso non sarebbe meglio.

Di cosa avranno bisogno le tue compagne di squadra, forse c'è da chiederselo.

Ciao

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Cose di questo genere le subiscono moltissime persone.. io per esempio un problema simile l'ho dovuto affrontare al lavoro. Dato che il malessere psicologico, che anche tu segnali nel tuo messaggio, emerge come conseguenza del comportamento degli altri nei tuoi confronti, l'unico modo per ritrovare fiducia in te stessa è avere la fortuna di trovarti in una condizione sociale ottimale; ovvero condividere spazio e attività con altre persone ed essere compresa da queste e gratificata dalla loro amicizia. Per esempio: io ho un brutto ricordo delle scuole medie perchè ho subito bullismo e ho riscattato tale condizione incontrando dei ragazzi intelligenti nelle scuole superiori. Gli stupidi, i mediocri, gli inetti mortificano le persone sensibili; mentre gli uomini eccellenti le esaltano. Ti auguro di incontrare sempre questi ultimi nel tuo cammino. :good:

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