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Iron Maiden

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  1. Ok, venire a porre questa domanda nella tana del lupo non è forse la migliore azione da fare, ma chi di voi può aiutarmi a convincermi del contrario come avete fatto nel passato? Pochi minuti fa sono riuscito a rileggere alcuni vecchi post lasciati qui e con tantissima felicità posso notare il grosso salto di qualità che ho fatto DA SOLO in questi due anni. Ora sono una persona molto felice, molto più sicura e mi ritengo di far parte delle persone fortunate... la mia famiglia è molto più tranquilla e i miei cari stanno tutti in piena salute. Purtroppo sebbene abbia fatto molti passi avanti, non mi sento ancora compiuto... c'è sempre qualcosa che mina quella che per me potrebbe essere la completa felicità. Il mio problema sta sempre nella mia "timidezza" se tale vogliamo definirla, ma credo che sia ben lungi dall'essere tale.. il termine migliore dovrebbe essere "leggera ansia sociale". Riesco ad avere una vita abbastanza normale (un anno fa ho persino studiato a Los Angeles conseguendo la laurea in legge), ho degli amici...e ho anche una persona che mi ama alla follia. Sono persone che amo anche io e voglio bene per quello che sono... ma sono quasi tutte con una "particolare sensibilità" ed infatti è per loro che ho il dubbio sulla figura dello psicologo/psicoterapeuta. Ma soprattutto sono persone che per molte cose mi impongono limiti, tipo ritirarsi il sabato sera all'una e andare al massimo a mangiarsi una pizza. Io voglio vivere, viaggiare, vedere, provare, sbagliare... non fare sempre le stesse cose come se avessi cinquant'anni. Non voglio pentirmi in futuro per ciò che non ho fatto. Fra qualche anno avrò tutto il tempo per mangiare pizze... ora ho i soldi, ho la salute voglio vivere. Adesso non so se tutto ciò dipende dalla mia "timidezza", ma spesso e volentieri le persone mi mettono i piedi in testa e mi capita a volte di essere insultato proprio come se fossi un bimbo alle elementari. Non so perché mi succede... ma succede e basta. Fisicamente sono carino e mi sono chiesto se ci fosse qualcosa che mi tradisse nel viso o nei gesti o nel modo di parlare. Paradossalmente finisco per litigare con tantissime persone sebbene sia il tipo che chiude spesso un occhio a tutto... non dico niente quando la gente mi fa aspettare due ore, mi dice cose offensive, etc etc. Però essendo umano, dopo aver chiuso un occhio molte volte faccio notare, sempre con educazione, le cose che mi infastidiscono... e la gente spesso e volentieri mi risponde mandandomi a quel paese. E' una cosa che mi capita spesso e sebbene all'inizio pensassi che fossi sfortunato nelle compagnie ora comincio a pensare che tutto dipenda da me e che forse do peso a cose a cui gli altri non danno o che c'è qualcosa in me che risveglia negli altri il loro lato infame. Mi mette molta tristezza vedere che sono sempre l'unico maltrattato, l'unico rimasto da solo mentre le persone che mi danno l'idea di bastarde sono sempre amate e circondate di amici. Adesso qualcuno mi potrà dire "il mondo fa schifo e i peggiori vanno avanti", ma perché io non posso essere come la gente comune ed essere almeno rispettato dagli stronzi? non desidero farvi tazza e cucchiaio, ma almeno essere rispettato. Siamo certi che tutti facciano schifo e che non sia io ad essere "strano" e a giustificare i miei insuccessi con una frase del genere? la volpe quando non raggiunge l'uva dice che è acerba. Questa è la ragione per cui l'anno a Los Angeles non è stato proprio dei migliori, poiché sono stato l'unico a estraniarmi dai miei colleghi perché ero l'unico a non trovarmi con loro (anzi non lo ero, ma l'unica persona con cui andavo d'accordo non è partita). Questo mi ha portato molta tristezza... lì ho conosciuto delle persone, mi sono divertito.. ma come al solito ho trovato la persona (una ragazza) che nonostante mi volesse bene aveva finito per mettermi in piedi addosso (anche in quel caso sono finito per litigare, ma è stata stesso lei a chiedermi scusa). Adesso sono terrorizzato, perché so che il mondo del lavoro è spregevole e ho paura che diventi carne da macello... vorrei andare da uno psicologo per superare questo mio ultimo ostacolo ovvero imparare ad essere accettato e rispettato dagli altri "normali" cosa che non sono mai riuscito a raggiungere. E tutto crea un circolo vizioso... più non mi sento accettato e rispettato più la mia leggera ansia sociale aumenta anche se rispetto a prima riesco a dare molto ma molto meno peso alle altre persone. Il mio dubbio è: può lo psicologo aiutarmi in questo? io ho un forte dubbio su questo poiché, come scritto in precedenza, conosco altre persone (almeno una ventina) che sono andate dallo psicologo e nessuna di loro all'esterno è migliorata sebbene affermassero il contrario. Queste persone hanno continuato ad avere le proprie paure, hanno continuato a sembrare strane agli occhi degli altri, hanno continuato ad esser sole. L'unica cosa che le ha differenziate tra il prima e il dopo è stato il rapporto con loro stessi.... affermavano di conoscersi meglio e apprezzarsi di più. Purtroppo nella vita non si può vivere da soli e i legami con tutti i tipi di persona (non solo i buoni) sono importanti. Bisogna saper vivere con il lupo e l'agnello pur tenendo a debita distanza il primo. Io adesso mi apprezzo molto, so che ho un tipo di sensibilità che mi rende migliore di molte persone sebbene riconosca che c'è sempre chi è avanti a me ergo non ho neanche la "superbia" di autodefinirmi buono come fanno praticamente tutti, anche i più infami. So di avere molte passioni e di avere una discreta cultura senza mai sfociare in arroganza come molte persone.... insomma io mi piaccio, ma vorrei tanto essere in grado di gestire le mie azioni anche tra i lupi...
  2. tex guarda che io mandai all'ospedale quel ragazzo, non viceversa. Se io faccio a botte sono davvero pericoloso.... però hai ragione ho dei pentimenti pazzeschi per non aver reagito con certe persone. L'unico fatto è che sto leggendo che tantissime persone non hanno fatto passi avanti con lo psicoterapeuta...
  3. Sì lo so, sembrerà strano soprattutto in forum come questo. Vi riassumo prima il mio problema e nelle ultime righe troverete le mie richieste. Non sono una persona infelice, ma tutt'altro. Ho una vita sociale quasi normale, frequento il primo anno di specialistica, ho una famiglia con classici problemi; insomma va tutto bene e non posso lamentarmi di nulla. Ma c'è qualcosa che sta cercando di mimare la mia felicità: E’ la "timidezza". Questo termine l'ho messo tra parentesi proprio perché non penso che si possa definire tale, ma terminologie migliori non ne conosco. E' un problema che mi ha sempre seguito sin da quando ero più piccolo, ma che ora voglio affrontare perché potrebbe sto per iniziare una nuova vita in un nuovo Paese e lì vorrò mostrare solo il mio lato migliore. Ho sempre avuto problemi a fare le cose più banali tipo andare dal barbiere, andare a fare la spesa nel mio paese anche se ciò non accade se le stesse devo farle altrove tipo in città. A scuola non sono mai stato l'isolato della classe, avevo degli amici eppure mi è capitato spessissimo di essere trattato male; A me era più facile parlare in faccia, era più facile insultarmi... ho avuto un sacco di persone che stavano vicino a me solo per essere aiutate nello studio ed io, pur sapendolo, non avevo il coraggio di oppormi e facevo finta di niente. C’è chi in faccia senza problemi mi dava dello scemo eppure io non avevo mai fatto del male a nessuno per meritarmi queste parole. E’ probabile che sembrassi tale solo perché la presenza di persone che reputavo più sveglie di me mi innervosiva facendomi sembrare quasi un loro succube... in soldini quasi come Fantozzi con i suoi superiori. Un’altra batosta l’ho avuta l’anno scorso quando presi la fisima di voler trovare un lavoro come cameriere (non per problemi economici, ma per svegliarmi): finii in un bar con delle proprietarie (quasi sicuramente di famiglia mafiosa) che non fecero altro che ridere di me fino al punto che persi il controllo e mi bastò un semplice sguardo e un “avete detto qualcosa?” per spaventarle… non so nemmeno io come feci, ma il mio sguardo le terrorizzò. Il rispetto riuscii ad ottenerlo, ma il problema di fondo non si era risolto: Cosa aveva spinto quelle due a prendersi quella confidenza con me? Cosa le aveva spinte a ridermi addosso? Quella volta c’erano con me tutti “bravi” ragazzi eppure nessuno era stato maltrattato come il sottoscritto. In questi giorni sto avendo lo stesso problema all’uni: sto seguendo un corso di studi particolare in cui siamo solo cinque studenti tra i più “bravi” di tutta l’università. Mi sono ambientato bene a parte per la presenza di una persona che velatamente e ipocritamente “mi prende in giro” (perdonate il termine infantile). La sua presenza mi imbarazza, mi innervosisce e quindi rischia di crearmi problemi anche con gli altri del gruppo visto che lui è il classico leader da tre soldi. Ha capito ciò e ora vuole farsi forte scherzando su di me. Faccio finta di niente quando mi saluta con il classico sorrisino da idiota che cerca l’approvazione degli altri e mi tiene la mano per mezz’ora. Quando cerca di farmi il batti cinque quando non c’è alcun motivo per farlo. Quando mi elargisce consigli del tipo “su con la vita”. Prima o poi scoppierò anche con lui ed otterrò il rispetto… io sono fatto così.. accumulo, accumulo, accumulo… poi scoppio diventando anche molto violento (mandai all’ospedale un mio compagno di classe delle medie sebbene fosse il doppio di me). Ma non è bello creare tensione in un gruppo (in particolar modo con il “leader”) con cui l’anno prossimo dovrò andare in Inghilterra per nove mesi. Nel mio gruppo siamo tutti bravi ragazzi e allora cosa spinge a comportarsi in questo modo solo con me? E’ questo che mi crea tantissimi dubbi… se da un lato ho avuto un sacco di ragazze che mi hanno amato, ho un un bel po’ di amici (anche se la maggior parte dei quali non hanno una gran vita sociale) dall’altro perché devo subire queste cose? Vivo con il terrore di sembrare un addormentato, uno scemotto, uno sfigato, un idiota… ho paura di essere ridicolo qualora mi aprissi troppo (e infatti qualche volta è successo).. quando cerco di fare battute NON SONO ME STESSO e quindi finisco per ottenere tutto il contrario di quello che voglio! I miei amici sono tutti “sfigati” per questo giustifico il fatto che loro mi accettino. Io non mi sento tale. E’ per questo che ho preso un appuntamento con uno psicoterapeuta: vorrei che mi spiegasse chi sono, cosa sembro, che impressione do agli altri! Perché spesso e volentieri vengo trattato male proprio come se fossi un povero idiota. Vorrei che mi aiutasse ad essere diverso, a non sentirmi più nervoso quando devo approcciarmi con persone nuove che ritengo più sveglie di me (perché il problema non lo ho con tutti in assoluto)! Certe volte con questo tipo di persone parlo quasi come se stessi recitando… invece no… voglio sentirmi a mio agio.. voglio parlare con loro come se stessi parlando con i miei genitori! Detto questo sono davvero preoccupato della mia prima volta da uno psicoterapeuta… ho paura di trovarmi davanti una persona “sveglia” ovvero quel tipo di persona che mi rende nervoso… Ho paura di non riuscire ad aprirmi…quindi pongo la domanda ai timidi del forum: voi avete avuto problemi dallo psicoterapeuta? Lo che quello è il suo mestiere, però cerco un vostro parere. Ed inoltre pensate che questa persona potrà aiutarmi ad essere più sciolto con tutti compresi i più svegli?? Perché io sono sicuro che la gran parte dei miei problemi stia nella mia poca spontaneità e (anche se è sembra un problema opposto) nel mio essere aperto al di là dei miei limiti pur di essere simpatico cosa che spesso e volentieri mi fa risultare “idiota”… a nessuno piacciono i simpatici “per forza”. Grazie per la vostra attenzione.
  4. volevo trascorrere le vacanze già con qualche peso in meno.. inoltre a settembre inizio la specialistica.. e vabbè aspetterò!
  5. ho avuto finalmente il coraggio di chiamare, ma mi hanno detto che devo aspettare la seconda settimana di settembre :(
  6. comunque per ora penso di aver risolto il problema... chiamerò il policlinico dove ogni seduta costa 20 euro, cifra che posso permettermi! ora mi tocca solo il coraggio di telefonare per prenotare questa seduta...
  7. comunque guarda se denunci tuo marito per violenza, la polizia non può risponderti "abbiamo tante denuncie di questo tipo"... il problema è che se l'uomo che hai di fianco è un pazzo violento rischi davvero di essere perseguitata a vita;
  8. Uragano certe cose insegnano che bisogna imparare a valutare le persone prima di fare la vita per gli altri... ahimé la tua situazione è molto difficile soprattutto perché ci sono dei bambini di mezzo! Attenta alle persone troppo "forti", queste solitamente riservano bruttissime sorprese! non capisco nemmeno cosa possa essere successo con il tuo vecchio compagno: come mai il tribunale ha affidato la bimba a lui e non a te? in cosa hai sbagliato? e non capisco nemmeno la storia dell'altro bimbo avuto come tradimento... hai un figlio che non sa chi è il vero padre?
  9. ragazzi ma io non sono proprio di Napoli, ma della provincia... posso comunque rivolgermi al policlinico? Non c'è nessuno sul forum che ha fatto la stessa cosa e può aiutarmi?
  10. boh forse è il mio pessimismo.. e so già che se parto pessimista non arrivo da nessuna parte. Comunque grazie mille... il fatto è che mi sento bloccato perché non so proprio come agire. La mia timidezza mi blocca anche nell'andare al policlinico per chiedere questa cosa; insomma avrei bisogno di qualcuno che con la sua esperienza mi indicasse tutto quello che devo fare. Se ne parlo con i miei genitori non penso che abbia problemi economici quindi potrei permettermi il migliore... solo che è difficile renderli partecipi di questa cosa.
  11. Salve vi scrivo per chiedervi aiuto in un problema che mi sta distruggendo. Penso di avere la cosiddetta fobia sociale... non nella sua forma più grave anche se sento che questo problema sta diventando sempre più irrisolvibile. In pratica ho una vita sociale quasi normale, ho amici che però conosco da molto tempo, prima ancora che iniziassi a considerare seriamente questo problema.. Anche se questi amici fanno parte della cerchia degli "sfigati", insieme stiamo bene o quasi visto che molte volte mi faccio complessi perché noto che tutti si trovano meglio con altri piuttosto che con me. Comunque per riassumere il mio problema sta nel fatto che non riesco ad esser me stesso con gli altri; qualsiasi essi siano. Vivo come se davanti a me ci fosse un filtro; ogni volta che parlo mi controllo, mi imbarazzo con il risultato di non essere me stesso... di risultare chiuso e probabilmente antipatico. Certe volte ho provato ad esser spontaneo, con il risultato di aver un risultato anche peggiore... nel senso che la parte del tipo scherzoso non fa per me, e quindi sono arrivato addirittura a ridicolizzarmi! Vivo con il pensiero che ogni persona mi ritenga un scemo, uno sfigato.. una persona strana, debole. E il tutto crea un circolo vizioso... più mi sento così più sembro davvero così agli altri. La situazione peggiora sempre di più...ormai anche andando in posti come il supermercato mi sento gli occhi degli altri addosso... al bar l'altra volta per chiedere un cappuccino sono stato deriso dalla cassiera, forse perché l'ho chiesto con un tono di voce un po' strano.. boh non so, ma bastano queste piccole cose per farmi stare male. Certe volte ho paura di parlare in modo noioso... noto che molto spesso quando parlo nessuno mi ascolta e mi trovo di aver parlato da solo.. ed è una cosa tristissima nonché umiliante. Mi sono stancato che ogni volta dopo aver parlato con una persona penso al fatto di essere risultato strano etc etc. Voglio uscire da tutto ciò, la vita è una e voglio viverla bene. Voglio smetterla di sembrare strano agli altri, voglio diventare un po' più aperto... non voglio essere l'amico che tutti si vergognano di portare con sé. Eppure non mi sento timido o almeno un po' timido lo sono, ma questo lato di me mi è sempre piaciuto... sento che il problema che mi attanagna è un altro! Avrei deciso quindi da andare da uno specialista per poter risolvere questo problema.. il fatto è che da un lato sono abbastanza sfiduciato; insomma conosco tantissime persone che sono andate dallo psicologo o altro eppure? non mi sembra che abbiano risolto i loro problemi! anche su questo forum ho letto di persone che stanno andando dallo specialista da molti anni eppure non hanno risolto proprio niente. Ma come si suol dire.. tentar non nuoce giusto? Allora vi scrivo per chiedervi una cosa... per il mio problema da che tipo di specialista mi devo recare? ed inoltre, siccome sono di Napoli, c'è qualcuno della mia zona che mi consigliate fortemente? dove posso cercare? non vorrei andare da uno specialista completamente inutile. Inoltre l'altro problema sono i miei.. mi vergogno di parlarne con loro... come mi consigliate che debba dirlo?
  12. Iron Maiden

    Fobia sociale

    Salve a tutti, vi chiedo aiuto...sto cadendo di nuovo in una bruttissima depressione e spero che voi possiate aiutarmi. Non so neanche se ritenermi timido. Iniziamo... sostanzialmente sono il classico ragazzo che passa quasi tutto il suo tempo in casa. Non sono solo, ho pochi amici quasi tutti di vecchia data... è adesso che sono cambiato e non riesco a legare più con nessuno. I miei problemi sostanzialmente sono due: ho difficoltà nell'esprimermi, noto che certe volte quando parlo con le persone comincio a balbettare e non riesco a scandire bene le parole... per non parlare del tono di voce che è spesso altissimo e che difficilmente riesco a controllare. Non so salutare, lo faccio in modo molto "strano" e molte volte parlo con un tono decisamente sommesso... la gente avverte questo e giustamente pensa che io sia una persona strana. L'anno scorso ho provato a lavorare come cameriere per svegliarmi un po', ma dopo essere stato preso in giro ed umiliato dalle proprietarie ho capito che c'era poco da fare... devo cambiare e prendere alla mano la situazione. C'è qualcosa che mi rende strano, da prendere in giro... "piscione" come si dice da queste parti. Ho paura di salutare e di parlare perché so di farlo con un tono molto strano e per questo evito di farlo. Mi risulta difficilissimo dire "ciao" è per me la parola più difficile da dire. E la paura crea un circolo vizioso da cui non si può uscire.... Anche il modo in cui mi muovo mi tradisce... ma più cerco di muovermi in un certo modo, più cerco di sorridere e sembrare diverso, più cerco di sembrare normale e sicuro, più finisco per dare una brutta impressione agli altri. Pochi giorni fa andai a casa di un amico, la madre mi aprii la porta.. prima di entrare pensai tra me e me di sorridere e di parlare con lei ... dopo due parole non so cosa mi prese.. più cercavo di sembrare simpatico più andavo in panico.. e il mio sorriso si trasformò in uno sguardo stranissimo che la madre notò e difatti non mi fece neanche finire di parlare che mi mandò dal mio amico... questo non deve succedere e sta succedendo troppo spesso. Non posso leggere guide che mi consiglino come comportarmi perché più cerco di controllarmi più si creano situazioni come quella di sopra. Il problema va risolto alla base, non so cosa ho, ma va risolto alla base perchè il panico che ho nasce da qualche problema che non so assolutamente quale sia. Il secondo problema è la mia difficoltà a socializzare... se sto in gruppo non riesco a legare con nessuno... a parlare un po' sì, ma mai ad aver un rapporto più profondo... non a caso è da molto tempo che nessuno mi chiede contatto msn o numero di telefono. Anche all'uni è la stessa cosa.. ci sono persone che saluto da tempo(4 o 5 anni), ma con nessuna di esse ho un rapporto più profondo. L'anno scorso andai in vacanza con amici di un mio amico(compreso lui) e fui escluso tutto il tempo... da un lato fu colpa loro che non avevano mai tentato di rendermi parte del gruppo, dall'altro però ci doveva essere qualcosa di me che non gli piaceva! e questo è il problema... sta capitando troppo spesso! Vorrei essere un po' più simpatico, avere maggiore parlantina... ma molte volte più voglio cercare di parlare di qualcosa, più non trovo cosa dire...più ho un buco nero. Cosa mi consigliate? può essere tutto legato al fatto che non vedo molta tv, né leggo giornali ma passo molto tempo al pc a vedere sempre le stesse cose e quindi la mia fantasia sta finendo? certe volte vorrei vedere programmi divertenti come Zelig giusto per diventare più ironico... ma non ci riesco, non mi piacciono. Stavo pensando una soluzione a tutto potrebbe essere iniziare un bel corso di recitazione che potrebbe aiutarmi a "salutare" e ad espormi con gli altri con un tono migliore? Oppure avre bisogno di uno psicologo o qualcos'altro? il problema è che non vorrei far sapere di questo problema ai miei genitori, ma da solo non posso permettermi uno psicologo né posso andare all'asl perchè vi lavora mia madre. Che posso fare? esiste qualche altra soluzione? sono di Napoli... attendo con ansia una vostra risposta. Saluti
  13. Iron Maiden

    Sono vergine

    io ho 21 anni e sono ancora vergine... non so se è per via della mia timidezza, se è per il fatto che ho conosciuto solo ragazze che se la tirano o se è per i miei dubbi sull'orientamento sessuale.
  14. non capisco perché alessandro martinelli debba continuare a pensare che tutti siamo bisessuali o omosessuali! comunque la parte dell'uomo che preferisco sono i capelli!
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