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oscar

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messaggi di oscar

  1. bisogna vedere con quale ottica e aspettative ci si è sposati, e non mi sembra giusto che se le condizioni iniziali sono cambiate drasticamente, un coniuge viva una situazione di estremo disagio a causa dell'altro. Una cosa è infatti affrontare delle difficoltà comuni insieme, ben altra è vedere uno dei due trascinare l'altro in un pozzo di infelicità.

    Questo fa parte del rischio che ci si sobbarca. Non esserne consapevoli significa non saper prevedere ed essere immaturi. Si prende il pacchetto completo: gioie e dolori probabili. Altrimenti ritorniamo ad una concezione consumistica del matrimonio, come in un flirt.

    Sei stanco di lei? La tua vita è un inferno? Prendi e butti via

    Ora, in questo caso è evidente che la povera signora non ha sposato un depresso, ma se lo è ritrovato ad un certo punto della loro vita coniugale. Indipendentemente da quali possano essere i fattori scatenanti di tale patologia, perché ella dovrebbe attraversare un calvario del genere? In nome di una promessa avventata fatta in gioventù e della quale non ha ponderato bene le gravi implicazioni?

    Ti sei risposto da solo. Promessa avventata. Immaturità. Nessuno l'ha costretta con la pistola.

    Secondo me la sfortunata dovrebbe farsi forza e avere il coraggio di cambiare.

    Ceerto! Ma all'interno dei patti che ha sottoscritto!

    Si è assunta un dovere, è vero, ma possiamo biasimarla se di fronte alla prospettiva di una lunga infelicità decidesse di sottrarsene? A mio parere no, è anzi un gesto che deve a sé stessa.

    Se lei si rende conto di star diventando cieca e non poter più guidare il marito zoppo, allora si, e forse ci sarebbe pure da discuterne... è una sorta di legittima difesa per la propria salute

    Il matrimonio obbliga ad una scelta lunga un vita, e secondo me ciò è contro natura, .

    Contro natura??!???

    Semmai contro la natura di alcuni, fra i quali forse tu. Per ora ::angry::wub:

    la nostra mente è dinamica ed è giusto che si possa cambiare idea. Quanto al fatto che assumersi un dovere darebbe un senso alle nostre vite ti rispondo solo che, per come la vedo io, niente di ciò che facciamo può dare un senso a ciò che non ce l'ha.

    Il senso della vita è una cosa così tanto soggettiva? IHMO un minimo di senso sta nella continuità che una comunità da al fatto di preservare se stessa. Non è un caso che ci sono valori uguali in tutte le etnìe, come per esempio la condanna alla pedofilia, oppure ma non altrettanto diffusa, la concezione del matrimonio durevole in tante comunità umane. Perché? E' un meccanismo autoconservativo delle comunità, che sanno che se ognuno dà il suo, ci sono maggiori probabilità di sopravvivenza della specie. Non fa eccezione neppure l'estinzione/danneggiamento eccessivo del singolo, che stressato dal coniuge oltre la propria soglia di salute, non potrebbe vivere. Vivere, appunto; e non vivere meno comodamente, altrimenti non farebbe più....il suo!

    Forse sono immaturo, potresti avere ragione, e sicuramente egoista, ma meglio così che fare la fine di coloro che mentono a sé stessi ...cut...Tu lo chiami egoismo? Anch'io, ma ci aggiungo anche la parola onestà.

    Onestà è rispettare i patti con gli altri. Se senti di non riuscire a farlo o a sostenerne il peso, semplicemente non li sottoscrivere. Il matrimonio è un pò diverso dagli altri "patti", se uno lo fa, è per la responsabilità davanti ai terzi e rispetto al coniuge. Se fosse solo per se stessi, non ci sarebbe bisogno neppure di sottoscriverlo.

    Se con il tumore l'uomo cambiasse il proprio umore, fosse arrabbiato con lei e con il mondo e la facesse stare male, rendendo così l'ambiente familiare pesante (come nel caso della depressione), allora dovrebbe lasciarlo anche in quel caso.

    Il punto sta nel che cosa intendi per "pesante". Credo che sia questo il punto di tutta la discussione.

    Se pesante vuole dire "mi ammalo per colpa tua" è un conto, se invece vuol dire estremo disagio, è tutto un altro.

    E' molto probabile, l'altruismo incondizionato è molto raro (oltre che patologico).

    Beh... tutte le volte che mi sono avvicinato all'altruismo incondizionato, dopo mi sono sentito benissimo. Specie in un rapporto d'amore, verso una partner o un gatto, o uno sconosciuto. Maturità vuol dire anche saper cosa è, e saperci arrivare. La cosa è difficile, certo, ma che sia patologica mi giunge nuova; mi daresti qualche riferimento scientifico sul caso?

  2. ma Oscar non hai letto il primo post? Chi non risponde ai saluti paga il pegno!!!!!! Mi spiace ti tocca!!!!!! :wink:

    :p:

    ok, quando ci si vede insieme tutti per prenderci una cosa e farci 2 chiacchiere live? :wub:^_^

    Sarà un piacere stare insieme a tutti..! E offrire una qualcosa anche ad Antius, che invece mi ha rifiutato un invito ad assaggiare il suo ragù... :Sick:^_^:angry:

  3. l'altro giorno ad esempio , era a casa mia ,ha iniziato ad aprire tutti gli sportelli dell'armadio e a dire che era un caos, poi è andata sul balcone e ha detto che faceva schifo e che, se quella fosse casa sua , si vergognerebbe se venisse qualcuno a trovarla !

    Abbiamo fatto una litigata colossale ed io le ho detto che non avevo ancora avuto tempo di mettere in ordine e di solito la casa non è così, soprattutto quando viene qualcuno a trovarmi !

    Ricordo una tecnica che suggerì un celebre psicoterapeuta in un caso proprio simile. Riporto a memoria, pardon...

    I coniugi erano esasperati dall'invadenza della mamma di lei. Consigliò loro di lasciare la casa ancora più in disordine di prima. Apposta. Così fecero, ma dopo una settimana le cose peggiorarono e tornarono dal consulente per protestare.

    - tutto previsto - rispose. - Continuate a fare così ancora per un bel pò -

    Così fecero. Per un periodo la casa fu piena piatti sporchi a pile intere, armadi lasciati aperti, polvere sotto i tappeti, indumenti sparsi, vetri sporchi, ecc. La mamma era tutta soddisfatta di poter finalmente dimostrare "la sua utilità", e la "immaturità" dei due sposini. La cosa andò avanti per un bel pò... i ragazzi erano esaperati e riprotestarono col consulente che gli aveva suggerito di fare così.

    - abbiate fiducia in me e anzi, rincarate la dose. Forse vostra madre è proprio tosta - replicò.

    Quanto prescritto accadde, ma fino a un certo punto...

    - Vedete ragazzi, ci ho pensato bene... ho capito che siete immaturi per il matrimonio, ma io non ce la faccio più a sostenervi. E' il caso che cominciate a camminare con le vostre gambe. - Disse ai ragazzi.

    - ma no.... dai... non ci abbandonare... come faremo senza di te? - recitarono i ragazzi.

    Alla fine, la mamma smise per SUA decisione di impicciarsi dei loro fatti, questo fintanto che loro non avessero "imparato a crescere con le loro gambe". Ciò sempre secondo il ragionamento di mamma ...

    In pratica era stata persuasa aggirando l'ostacolo di se stessa, attraverso quella che viene chiamata "prescrizione paradossale", ovvero prescrizione del sintomo, come in un paradosso, appunto.

    Carina la storiella, vero? :wink::angry::wub:

  4. joker, non ci hai fatto sapere più nulla di te.

    Come stai?

    Cosa ti ha detto lo psicologo? In famiglia sei riuscita ad affrontare qualcosa?

    riesco a parlare solo virtualmente...

    Cosa di specifico, facendo almeno 2 esempi, ti impedisce di parlare con uno dal vivo?

    nessuno mi vede...

    Questo è delirio d'onnipotenza, per essere vista occorre che tu ti esponga

    agli altri do consigli che poi io non so neanche minimamente seguire...se solo fossi capace...

    il primo passo è accettare la debolezza al punto da non godere di essa, crogiolandocisi. Tu dove sei?

    allora qual è lo scopo del vivere? ho sempre pensato che dare fosse molto più imposrtante del riceve...ma facendo ciò mi sn dimentica di me...

    beh... allora se è così ti aspetti una ricompensa...(anche emotiva) e non diventa più un "più importante dare che ricevere" ma un mezzo per ricevere

    p.s. giusy ma sei una mamma?? che bello!!!!!

    ecco! questo è un bellissimo senso!!!!

    dai, joker siamo tutti con te! Facci sapere l'esito del colloquio

    :;): Un abbraccione forte forte da chi ti sente anche se tu non vedi :abbr:

  5. Il rischio di imbracciare una possibile croce l'ha scelto lei, non altri che cercano di farla sentire in colpa. Quando ci si sposa si fa un patto di reciproca solidarietà, anche a costo di "rovinarsi la vita", pertanto portatore di rischi di cui si è consapevoli. Ci si separa quando non si riesce più a gestire se stessi a causa dell'altro. Se diventi cieco non puoi guidare lo zoppo. Se invece vedi con difficoltà ma continui a poterlo fare, allora la separazione è solo una questione di comodità.

    Se invece consideri il matrimonio in termini consumistici (lo butto via se non lo posso usare e trarne beneficio), allora viene meno non solo il patto-contratto davanti al resto della società (che ti da dei piccoli vantaggi quando ti certifichi coniugato), ma pure quelli davanti a te stesso come soggetto maturo e capace di scelte stabili.

    L'obbligo sociale e consumistico di benessere assoluto deve fare i conti con l'illusione di poter prescindere dai doveri, che alla lunga danno senso alla nostra ed altrui vite, e che serve per mantener pure coesa una comunità.

    Una causa di immaturità la vedo nel Quella poverina deve pensare solo alla propria felicità, la dove scorgo non solo mancanza di capacità previsionale del futuro, ma pure una bella dose di egoismo tipico di chi pone sè al centro del mondo senza valutare le interrelazioni adeguatamente e maturamente.

    Poi... ci sono i colpi di fortuna. Ti conosci, dopo due giorni ti sposi e sei felice per tutta la vita, ma le stime che la nostra mente arrivano a fare, per "fortuna", appunto a volte sono imprecise! :He He:

    Rispetto alla faccenda marito depresso PERCHE' stretto dal matrimonio, penso sia il caso di farlo valutare da un terapeuta o da una consulente ad hoc. Senza gli "strumenti" adatti, per quanta buona volontà ci si possa mettere, si corre il rischio di diventare ciechi.

    Spesso poi fattori esterni (lavori demotivanti, luoghi di vita deprimenti, parenti stronzi ecc) mettono uno zampino determinante nel dis-orientamento dei veri obiettivi personali.

  6. :mellow:

    Ste... così non passi agli altri solo le patate bollenti, ma pure quelle puzzolenti...! :LOL:

    ...erda è brutta sì, speriam non si disperda

    nell'aria o nel bidon, purchè poi non rinverda,

    cambiam la rima orsù, mi sento già svenir :):

    la prossima tenzon v'è più d'addivenìr

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