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oscar

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messaggi di oscar

  1. Personalmente mi ritengo un :uditivo,visivo,cinestetico.Scrivere molto ma molto meno.

    Tutti e tre i sistemi? :huh::lazy::lazy: Ma allora questa è una SINESTESIA! Saresti malato... in tal caso!! :D:

    Chi ama scrivere in genere ha una maggiore preferenza per la cinestesìa... deve "percepire e sentire" il suo corpo muoversi...!

    Ma attento a non ridurre la pnl solo alla faccenduola dei sistemi rappresentazionali, eh?

  2. Finalmente qualcuno che capisce la PNL.Attraverso alcune parole che hai scritto hai fatto qualche corso? io ne ho fatti alcuni,per quanto riguarda la lettura ho letto:BANDLER,GRINDER,ROBBINS,MARTINA,CHOPRA,RE,SGARBI,BARDOLLA,FITZPATRICK,....

    Coaching,e un termine inglese che significa cercare di tirare il meglio da chiunque ne a bisogno,magari tu mi insegni,spesso in alcune persone non sie consapevoli delle grosse potenzialità,ecco a me piace cercare di far capire questo alle persone.

    Ah... allora vuoi fare semplicemente empowerment...

    si, la PNL è utile in questo, ma da usare a piccole dosi rispetto a tutto il resto, come una ricopertura, non una farcitura

    Le letture sono utili per carità, ma l'utilità dei suoi strumenti sta soprattutto nell'esercizio guidato di chi ti corregge le applicazioni imprecise dei tuoi approcci. Un corso pertanto è indispensabile, almeno qua.

    Rispetto al mio percorso... beh.. ne ho magnata di polvere... di tutto e di più, ma non voglio ingenerare aspettative che sono faticose da sostenere continuamente.

    Probabilmente avrai un riferimento applicativo con un'attività di vendita di qualcosa (servizi? beni?). Lì il riscontro è più percepibile.

    Rispetto al coaching, molte aziende chiedono come far imparare ai loro capi questa "arte". Si fanno diagnosi e cura da soli, senza conoscere la multidimensionalità del problema. Per farlo seriamente, occorrono pertanto strumenti che esulano dalla PNL e che gli psicologi del lavoro e della formazione hanno. Buono studio anche lì! :lazy:

  3. ALLORA LE PIPPE MENTALI SON FRUTTO DI ANOMALIE VERO?

    Questo vorrebbe far prevalere una concezione innatista del comportamento su quelle che pone la dimensione dell'apprendimento nel non farsi pippe mentali. L'evidenza empirica e sperimentale tuttavia smentisce pure questo. Non siamo topi, loro non hanno le nostre possibilità di scelta, e poi l'esperimento non ha tenuto conto di come si apprende a non apprendere... certe cose!

    Piuttosto, alessà...

    l'unica cosa che l'articolo mi ha portato a fare... è un abbonamento semestrale a una rivista... uff

  4. Dilts, quello dei livelli neurologici, mi pare sia stato a Milano poco fa, e fa attenzione ai certificati autentici per diventare master trainer. Ah... ma ora ricordo... tu sei di Napoli, guagliò.

    La PNL con questi certificati è più autoreferenziale che sostanziale. Ti basta anche il semplice master (il 2 livello, non il semplice praticioner), dal punto di vista concettuale, come fece Robbins che a te piace.

    Rispetto alla PNL in generale, ha un approccio affascinante, ma non rigoroso. E' stato accettato in pieno dalla psico-tradizionale unicamente il metamodello (l'unica cosa distonica della PNL). Come cipolla e prezzemolo, utile ovunque, ma senza farne dogma. Da usare solo se con corposa preparazione epistemologica.

    Buono studio..! Coaching... si, ma di cosa?

  5. mica si può essere sempre seri... e rigorosi! :;):

    In un alto topic mi stavo talmente incartando con delle astrazioni astruse che mi sono fermato a mangiare un panino... và...

    Mai sentito accusare qualcuno con - "scusi, lei è troppo chiaro e concreto! La smetta!" -

  6. no, infatti ci ho provato!!!! :D:

    Ma infondo siamo su un forum nessuno ti conosce sarebbe interessante svelare il vero io di un bastardo d'indole!!!! :D:

    Lascio agli altri giudicare la mia credibilità o non credibilità che ho o non ho. :D::;):

    E' più bello esserre giudicati per come ci si comporta...^_^

    e poi, cè più gusto ad avere parti di te multiple o a saperle ben interpretare... sennò, sai che noia e prevedibilità :D:

  7. eheheheh...

    gli si attribuisce un valore di dominanza, a volte è considerato vincente perchè si può permettere di dominare facendo lo xxxxx. Ma è un'aspetto superficiale delle relazioni, infatti gli "stronzi" sono attraenti prima, ma poi vengono sposati di più quelli che garantiscono più stabilità e affidabilità alla prole

  8. Sono SEMPLICI DISTORSIONI COGNITIVE?

    Se le estremizzazioni servono per ridurre l'incertezza (si ha la certezza che l'ipotesi vera sia una delle due, l'impatto sarebbe meno traumatico, perché era prevista). L'imprevisto costringerebbe a riflettere sul proprio punto di vista ed eventualmente a rinunciarvi per esplorare soluzioni nuove. Troppa fatica... uff

    Anche il catastrofismo è spesso legato dall'ansia legato, alla paura di essere dominati, svalutati, rifiutati dall'altro.

    Non si sa fronteggiare la situazione, - "farò una figura da sciocco", "non saprò cosa dire", - e pure questo porta a polarizzazioni linguistiche.

    Fra le strategie di trasformazione dei pensieri negativi infatti uno schema spesso suggerito è proprio quello di mutare le certezze in *possibilità* che accada qualcosa (pure più realistico), poi *riconoscerne la valenza negativa*, poi *provarli realisticamente analizzandoli criticamente*, e infine *cambiarne pertanto la interpretazione* rifacendolo spesso meccanicamente.

    Ok, ma io mi ponevo il problema di chi non so se distorce cognitivamente... :Four Leaf Clover:

  9. Riflettendo sul fatto che le parole modellano e influenzano pure la percezione, discusso in un altro topic, mi sono posto alcune domande. "se ti educo ad usare altre parole, cambio anche la tua percezione del problema"

    L'esempio di scuola fatto è quello che là dove l'ufficio reclami è stato rinominato in "ufficio soddisfazione della clientela" (rimanendo proprio uguale uguale a prima, eh?) sono diminuiti sia i reclami che la loro intensità. Clienti presi allegramente per il sedere dicendoglielo pure. Qualcuno la chiama valenza condizionante delle parole e serve pure con il nostro dialogo interno

    Se in un bimbo è comprensibile usare un linguaggio dove tutto è TERRIBILE o MIRACOLOSO, o MIIIITICO (deve ancora sperimentare le differenze), lo è meno per un adulto, a meno che le spiegazioni siano anche altre. Da cosa può dipendere quando l'uso *non è intenzionale*, come quando si sottolinea con efficacia, ma connaturato ormai al modo di esprimersi di qualcuno? Azzardo delle ipotesi:

    1. - lui vive davvero tutte le esperienze come estreme, pure per un caffè bollente (povertà percettiva, percepisce poche differenze senza scale di intensità)

    2. - esposizione linguistica di tipo esibizionista (insicurezza?)

    3. - banalizzazione e conseguente semplificazione verbale (che non si sappia come sfuggire a "la tragedia" del lavoro quotidiano; e deve aver fiducia nel "miracolo"?)

    4. - desiderio d'attenzione (insicurezza?)

    5. - prosecuzione meccanica in età edulta dell'infantile desiderio dell'attenzione altrui, diventata abitudine/metodo... duro a cambiare

    6. - voglia di primeggiare, anche usando il linguaggio, (che ne è solo l'effetto)

    7. - semplice poca competenza linguistica (troppo banale? Perchè a questo punto non usare solo termini intermedi?)

    Il pensiero polarizzato si porta dietro per forza un linguaggio polarizzato, o le cose possono essere disgiunte?

  10. Come affrontare la solitudine in casa... La semplice compagnia di un animale domestico... La tv sempre accesa... E tu, come affronti o affronteresti la solitudine in casa?

    La TV quasi sempre accesa, ma lì non so se è per solitudine, ma in attesa di un informazione/programma che mi interessi, se no, volume a zero.

    Poi, Forum e NG su Internet. Dove potrei parlare di questi argomenti, stando comodamente a letto, se no?

    L'animale l'ho avuto, ma assolutamente non per compagnia, ma per amore del gatto. Oggi che non c'è più, non mi manca tanto la sua compagnia, mi manca il non poterlo curare più.

    Forse fondamentalmente non mi sento solo... da solo

  11. ho proprio l'impressione che molte mie profezie autoavverantesi le ho confuse per mia perspicacia..!

    Poi molte più volte mi dimentico semplicemente delle volte che mi sbaglio... (quando erro non ho attenzione selettiva, che quando hai fretta e SOLO allora, i semafori sono TUTTI rossi...) a ulteriore difesa e rinforzo delle mia capacità medianiche-interpretative...

    All'opposto, tutte le volte che "per caso" ho indovinato/capito davvero me le ricordo molto meglio... Ma quanto ti da autostima sta coooosaaaaa! :teasin1125tc:

    Si, mi capita di continuo, quando non ragiono e lascio fare all'istinto. Poi l'istinto mi dice: quella è cattiva. Poco tempo dopo la rincontro in banca che sta rapinando il cassiere :italian_flag:

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