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dante696

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  1. dante696

    Aiuto?

    .....la forza di andare avanti negli studi e quella che mi manca di piu, perche? perche odio studiare qualcosa che nn mi piace, perche odio quello che studio, odio quello che potrei diventare.... Ciao ivoru ho aperto un topic per me perchè sono nella tua stessa situazione, guardo il libro e mi chiedo come farò a studiare queste mille pagine? io per colpa di questo odio( dovuto al fatto che non sono mai riuscito a fare quello che volevo cioè il pilota di d'aereo) per gli studi che ho fatto e dell univesita che non è stata la mia prima scelta ho perso un anno e ne sto perdendo un altro perchè anche solo fare una pagina mi prende tantissimo tempo. Obiettivi lavorativi non ne ho, se mi chiedi cosa voglio fare non saprei risponderti con precisione,so che mi piacerebbe lavorare nel settore delle moto anche solo a stare al concessionario a venderle però bho difficile che si realizzi. I tuoi sensi di colpa per gli studi gli sto provando anch io anche perchè non voglio fare la specialistica e tutti mi dicono che se non la faccio è come se avessi butato nel cesso i tre anni di sociologia. Io per il tuo problema ti consiglio di fare Couseling, io dopo l esame di novembre credo che lo comincierò presso la mia facolta( ognuna dovrebbe averlo), voglio capirne di più sul come mai mi accade più altre cose ,anche perchè tu ,come me, sai bene che devi studiare, ma nonostante cio non ci riesci comunque al 100%. Dai stai su col morale pensa che a Torino cè uno nelle tue stesse condizioni!
  2. Non lo so alla sera non esco mai a piedi.
  3. Ma il fatto accade x un 5/6sec giusto il tempo che passo con l auto,però nel corso della discussione su questo forum comprendo che, a parte i miei amici, forse il nocciolo del problema è capire come mai parole di gente che non conosco mi fanno star male, e come solo le loro parole e non gente che conosco. Escluderei l intervento pubblico perchè non fanno casino alla sera,quindi non saprei che scusa usare se dovessi x es chiamare i vigili. Infatti gia con datango stavamo parlando di couseling,magari quello della mia facolta.
  4. No assolutamente non faccio quest equazione, ho fatto pure io call center tempo fa. era forse più riferito per identificare un area di disagio socioeconomico. Massimo rispetto x gli operai che lavorano x un misero stipendio e che muoiono tutti i giorni.
  5. Comunque mi aiuterà a non dar peso a certi eventi e magari focalizzarsi di più su altri. A volte mi chiedo il perchè non riesco a impormi durante una discussione e di questa mia passività forse eccessiva, figurarsi poi quando accade che cè un gruppo che si sfoga su di te ,che poi non è un vero sfogarsi perchè poi quando scendo dall auto che sono già nel mio garage e li sento parlare non parlano mai di me, è una cosa che non ha ne capo ne coda.
  6. Ma se smettessero di chiamarmi sarebbe meglio,però riconosco che dovrei cambiare anch io perchè io stesso mi stupisco di quanti pensieri mi dia questa situazione.resta comunque ingiusto che la gente scarichi le propie frustrazioni sugli altri.
  7. E' vero che quando una persona è in particolari condizioni emotive qualsiasi cosa che gli accade tende a impensierirlo,probabilmente è per questo che sto forse dando troppo peso a questi eventi che comunque sono fonte,non dico di ansia perchè non sto tutto il giorno a pensarci,di pensieri sul come comportarmi ed eventualmente sul come reagire. Quanto dura in media un percorso dal counseling tenendo conto che ogni caso è unico?
  8. E' vero da me sono quasi tutti meridionali, e questi tamarri sentendoli parlare si capisce che fanno quasi tutti lavori del tipo operaio, call center ecc..si capisce che sono frustrati per l assenza di prospettive,almeno, nell immediato. Sul fatto che però non romperanno più il xxxx non saprei visto che la piazzetta sotto casa mia è il loro ritrovo abituale,ed è anche questo che mi blocca perchè se dovesse andare male il fatto di doverli incrociare tutti i week end non so come mi farebbe stare.
  9. Ciao io sono di Torino e abito vicino a via Artom,propio ieri è successo che un ragazzo è intervenuto per salvare tre ragazze da un gruppetto di bulli che cercava di violentarle..bene è finita che hanno chiamato rinforzi e gli altri 4 scesi dall auto hanno tirato fuori un bastone è lui si è ritrovato con la testa rotta, fortunatamente non è morto però cavolo fa pensare,comunque non credo siano loro perchè usano altre macchine. Però adesso ci penserò bene perchè in effetti il fatto di scendere a "parlare" mi intriga un pò perchè se io,che nella maggior parte delle situazioni sono piu introverso che altro, riuscissi a scendere e anche solo a parlare dopo credo che mi sentirei meglio perchè ogni volta che poi dovrei affrontare una difficoltà penserei: e quella volta che ero solo contro 15 mica mi sono tirato indietro? Ad essere sincero questa soluzione mi spaventa anche perchè non so che reazioni potrei avere li sul momento,non so se rivolgermi a tutti o solo su chi ha parlato ecc un conto è la razionalità che si può avere stando seduti di fronte al pc, un conto è essere li in mezzo a loro. La parte più difficile sarà decidermi a fermarmi e scendere..però forse è meglio reagire ed aver perso piuttosto che aver subito e basta.Che ne dite?
  10. Per me autoritario è chi si impone più con la forza(anche delle parole) che con il ragionamento, autorevole è una persona rispettata (più o meno) Posso chiederti se per te ha funzionato parlare con uno specialista?
  11. Ma infatti la cosa che più mi sorprende di me stesso è il perchè ci sto pensando cosi tanto e il perchè ora che il gruppo è tornato a svernare sotto casa mia sia cosi tanto fonte di ansia ,per esempio ho evitato tanti incidenti(tranne uno contro un bus) in auto e scooter ma nonostante quello sia un problema concreto e serio non ci penso mai.. Oggettivamente parlando quello che accade(finora) è che io passo con l'auto,loro non sempre ma a volte mi chiamano per cognome a volte con qualche battuta per fare la rima con il mio cognome,il tutto dura qualche secondo. Comunque mi pare di aver capito che il problema non sono tanto sti qua, ma il perchè ciò mi procuri tanta ansia..quindi il percorso dovrebbe prima partire da me perchè forse è il segnale di qualcosa di profondo che sta emergendo e di non sentirmi un vigliacco se non scendo e ne accoppo un paio. Può essere utile il fatto che sono cresciuto senza una figura paterna ma solo con una madre iperprotettiva,forse ho socializzato solo con la figura femminile e questo mi pone problemi a instaurare un dialogo alla pari con una figura maschile. In effetti quando dialogo con un ragazzo(o amico) mi sento spesso come se giocassi in difesa,non so come spiegare, ma sento che quando mi impongo non lo faccio completamente,tendo un pò ad assecondare..Dite che c'entra qualcosa? Come funziona un counseling?
  12. Ma secondo te, tex, che atteggiamento dovrei avere durante il confronto? dovrebbe essere un dialogo ,come dire,"civile" del tipo :ragazzi a me da fastidio che mi chiamate quando passo ora basta , cosa c'è, avete qualcosa da dirmi?bene! ditemela sono qui! Oppure una cosa tipo:bhe?! cosa volte! avete dei problemi!( tipa frase da tamarro) Cioè un atteggiamento tranquillo o di uno che va li per fare a botte?
  13. Il problema della risposta quando mi fanno le battute e che, non sono tanto le conseguenze sull immediato o la preoccupazione della mia incolumita fisica( che però c'è perchè io sono uno loro dai 15 ai 20) ma il fatto che stando quasi all ingresso di casa mia se va bene ok ( ma non credo che finisca cosi), ma se andasse male come si metterebbero le cose tutte le volte che alla sera torno a casa. Tex x es mi suggerisce di scendere dall auto e picchiarne uno,Margherita76 mi suggerisce una battuta simpatica anche se però una volta gli ho risposto non propio bene, Oscar mi suggerisce un percorso interiore. Io propio non so che fare perchè x esempio la mia ragazza ha detto di ignorarli perchè sono invidiosi che io ho una bella fidanzata e una bella macchina, loro dei catorci e l unico posto dove mettono la bocca è la bottiglia di birra che poi sistematicamente lasciano per terra. Datango cosa intendi con:Prestare attenzione a quello che accade (che io credo molto meno casuale di quello che pensiamo)... Comunque grazie già a parlarne mi sento un pò meglio!
  14. Inanzi tutto grazie Oscar per la risposta, due volte ho avuto modo di rispondergli a tono ,poi come ha detto anche una mia amica spesso farsi deridere deriva anche dal fatto che con il comportamento uno acconsente a farsi da bersaglio x le frustrazioni altrui. Ti dico che io mi limito a passargli davanti con l'auto, in passato mi è capitato di guardarli, ora non lo faccio più. Il problema è che non so come comportarmi quando questi episodi succedono, anche ora che scrivo un pò ci sto pensando(e prima di addormentarmi ci ripensero mille volte) perchè è successo 2 ore fa e mi dico,dovrei fare attenzione alle parole di sconosciuti che per lo più sono operai o disoccupati che stanno sempre li ad ascoltare musica tecno( senza offese x gli operai o x gli addetti ai call center come fui una volta io), e io che ho una bella ragazza, una bella auto, mi sto per laureare perchè dovrei pensare a questi episodi che durano secondi? Più di una volta ho pensato, ora mi fermo vado da loro tanto hanno 24 anni( +o ) e mi metto civilmente a parlare scherzandoci insieme, giusto per capire come mai ciò accade ma poi non lo faccio.non so...cosa dovrei fare?
  15. Ciao a tutti vi scrivo di nuovo per chiedere un consiglio su una situazione che sta accadendo di nuovo. Mesi fa vi scrissi a proposito di un gruppo di una quindicina ragazzi che mi prende in giro(urlando il mio cognome+ qualche battutina) quando con l auto gli passo davanti, è una cosa breve che dura il tempo che gli passo davanti con l auto,praticamente qualche secondo sopratutto al sabato e alla domenica. Vi dico anche chè ho qualche problema di autostima sulle mie capacità perchè tendo sempre a sottovalutarmi in tutto, inoltre sono cresciuto senza una figura paterna a causa del divorzio dei miei quando avevo 11 anni. Lo so che nella vita ci sono cose peggiori e che molti farebbero scambio dei loro problemi con il mio però a me questa situazione non mi fa sentire bene, ogni tanto durante la giornata ci penso,sento le loro voci in testa e mi chiedo cosa sia meglio fare. Però ho fatto un piccolo passo avanti perchè (sperando che la situazione non peggiori) sento meno quel senso di mortificazione e di stretta allo stomaco che avevo prima,comunque è una cosa che mi genera un pò d 'ansia e rabbia perchè io che neanche li conosco vengo deriso senza motivo, inoltre è facile fare i gradassi quando dierto c è un gruppo a sostenerti. Vi chiedo aiuto perchè non so come comportarmi la prossima volta che riaccadrà,probabilmente farò finta di niente come ho fatto finora. Avevo proposto anche qui sul forum se era il caso di fermare l'auto e metterne un paio ko( faccio boxe da due anni) ma l ho detto più come soluzione dettata dalla disperazione perchè io sono un tipo molto introverso e subisco parecchio prima di reagire,non sono violento e non ho mai fatto a botte con gli altri. Mi scuso con tutti quelli che hanno problemi più seri dei miei ma non so a chi altri chiedere aiuto.
  16. Infatti il problema è la qualità del tempo che si trascorre con i figli, altro problema è giustamente di riscire a mediare dra la figura del genitore amico e quella del padrone, e ovvio che gli estremi non sono mai la soluzione migliore perchè la tendenza dell adolescente è quella alla ribellione verso l autorità , in primis i genitori.
  17. Non vogli certo mollare propio alla fine se no veramente avre buttato via sopratutto tempo e tante altre esperienze che avrei potuto fare,propio fermo non sono vada avanti piano piano sempre più piano, al primo anno ho dato tutti gli esami in tempo,al secondo quando da un libro a esame siamo passati a tre libri ho cominciato a rallentare per arrivare al terzo che ci sto impiegando due anni per finirlo. Mi chiedo,e forse una delle cause,cosa faro con la triennale servira per un lavoro? Tutti mi dicono di continuare ma la specialistica sono 20esami da centinaia e centinaia di pagine e propio non me la sento.
  18. Non sono un padre,sono un ragazzo di 24 anni che sta studiando sociologia e che per un paio di anni ha fatto estate ragazzi vedendone di tutti i colori. Quello che volevo far notare punzecchiando un pò volutamente è che il fatto che entrambi i genitori che lavorano lascia poco tempo all educazione dei bambini ma sopratutto degli adolescenti che spesso( e fortunatamente non tutti) si incontrano con i genitori solo alla sera e non si accorgono della strada intrapresa dai figli.Quante volte ho sentito la scusa delle compagnie sbagliate,certamente hanno il loro peso ma possibile che un genitore non si accorga di certe cose?
  19. Comunque sociologia mi piace ma quando l esame è di mille pagine e non sei più che motivato è un pò dura
  20. La verita è che 1-io non volevo più studiare dopo il liceo, 2-avrei voluto fare il pilota di aerei. Per lo studio è che mia mamma mi ha obbligato a andare avanti nonostante non ci fossero facoltà che mi interessasero veramente,ho fatto un anno di economia ma non mi è piaciuta per niente,personalmente la trovo utile solo per il lavoro. In verità è dal liceo che vado avanti seza motivazioni allo studio perchè ai tempi che furono dopo le medie avrei desiderato tanto fare una scuola privata x piloti, quando ero entrato mi sembrava un sogno,perfino come attitità di doposcuola si faceva aeromodellismo x il quale c era un aula apposta con ogni ben di dio( la forza di una scuola privata ),a casa avevamo tutti i documenti pronti MA quel mese i miei genitori divorziarono e cosi ad un passo dal mio sogno( che coltivo ancora adesso e appena posso almeno la licenza x aliante me la prendo)mi ritrovai a scegliere cose che non mi interessavano più di tanto. Ora ho 24 anni e non so che strada intraprendere perchè nessuna è quella che vorrei e mi piange il cuore quando sento che il figlio del dentista x sfizio( dopo anni che cambiava università) ha preso la patente di elicotterista commerciale cosi x provare. guadagna uno sproposito e sopratutto fa un lavoro bello. Però mi dico che qualcosa dovro pur fare e non rimpiangere quello che avrei potuto essere e pensare al domani, ma cosa? che strada intraprendere?
  21. I genitori sono persone che spesso sono intrappolate in un lavoro poco o per nulla gratificante,sono consci che lavorano per fare un pò piu ricco il datore e si lamentano spesso dei colleghi,arrivano a casa stachi e magari un pò incacchiati dovrebbero potersi riposare come tutti noi,quindi non hanno tanto tempo da dedicare ai figli sia x mancanza di tempo che di energie da dedicargli. Quindi cosa fanno,preferiscono dire sempre di si xke è più facile e non crea il problema di doversi confrontare con loro,anche perchè non cè tempo. I figli per la maggior parte del tempo rimangono soli davanti al pc o alla tv che gli inculca il desiderio di avere questo e quello,quando sono adolescenti non hanno nessuna guida ne da parte dei genitori che devono lavorare, ne da parte di miti(x es Che guevara deli anni 60/70),rimangono soli in preda ai loro istinti,poi cominciano a "fare branco" e succede quel che succede sopratutto perchè sono annoiati e vittime dei loro istinti che non vengono controllati dai genitori A tutto cio si aggiungono le nuove tecnologie che irrompono nelle mura domestiche togliendo il monopolio del dialogo genitori/ figli,questi ultimi(sopratutto dai sedici anni in su x non parlare dei cellulari) sempre collegati a messenger ecc ecc e quindi in costante comunicazione col gruppo di pari, toglindo importanza e significato alla comunicazione fra genitore figlio. Il gruppo diventa autoreferenziale e si agisce ora più che mai solo per fare colpo sugli altri,pensate al consumo di alcool o sigarette?perchè si comincia?MA perchè sono dei mezzi con i quali si entra a contatto con gli altri e si fa vedere che anche loro sono come gli altri.Una volta ho assistito ad una discussione fra il fratello della mia ragazza e i suoi genitori:lui voleva portare alla gita alcune bottiglie di superalcolici loro no. sapete cosa mi ha più colpito?E che lui diceva:ma che figura faccio con i miei amici? La tendenza fra i giovani e di considerare la casa più un posto dove dormire e i genitori dei bancomat parlanti che si trasformano in taxi all occorrenza. Non tutti sono cosi ma credo che la tendenza sia questa. E se VOI Genitori voletye cercare i l colpevole non nascondetevi dietro le brutte amicizie, SIETE VOI che con le vostre preoccupazioni non vi siete ricordati che avevate dei figli. MI piacciono gli sproloqui lo so
  22. Intendevo che il capitalismo accentua queste tendenze. Mi ricordo che una volta parlavo con una mia compagna del fenomeno delle gang di ragazzini.Notavamo come il fenomeno(sempre presente) sia aumentato in USA,per poi passare in Inghilterra e paesi simili.Pensavamo che se i risultati sono gli stessi in gran parte dei paesi con un economia di stampo capitalista( ma con ciò non si esclude paesi di sinistra,è che li il fenomeni è meno accentuato) i giovani sono sottoposti tutti agli stessi stimoli cioè "compra copra compra se no non sei niente" aggiungici la naturale irruenza degli adolescenti+la noia(quanti ragazzini rispondono:eravamo annoiati!) +il fatto che i genitori non hanno il tempo per i figli che crescono "in branco" ecco che ti ritrovi degli sbandati strafottenti e pronti a far tutto. Ritengo che sia una degenerazione del capitalismo Vorrei aggiungere una mia considerazione personale sui genitori di oggi(che poi posterò anche nell altra sezione apposta) I genitori sono persone che spesso sono intrappolate in un lavoro poco o per nulla gratificante,sono consci che lavorano per fare un pò piu ricco il datore e si lamentano spesso dei colleghi,arrivano a casa stachi e magari un pò incacchiati dovrebbero potersi riposare come tutti noi,quindi non hanno tanto tempo da dedicare ai figli sia x mancanza di tempo che di energie da dedicargli. Quindi cosa fanno,preferiscono dire sempre di si xke è più facile e non crea il problema di doversi confrontare con loro,anche perchè non cè tempo. I figli per la maggior parte del tempo rimangono soli davanti al pc o alla tv che gli inculca il desiderio di avere questo e quello,quando sono adolescenti non hanno nessuna guida ne da parte dei genitori che devono lavorare, ne da parte di miti(x es Che guevara deli anni 60/70),rimangono soli in preda ai loro istinti,poi cominciano a "fare branco" e succede quel che succede sopratutto perchè sono annoiati e vittime dei loro istinti che non vengono controllati dai genitori A tutto cio si aggiungono le nuove tecnologie che irrompono nelle mura domestiche togliendo il monopolio del dialogo genitori/ figli,questi ultimi(sopratutto dai sedici anni in su x non parlare dei cellulari) sempre collegati a messenger ecc ecc e quindi in costante comunicazione col gruppo di pari, toglindo importanza e significato alla comunicazione fra genitore figlio. Il gruppo diventa autoreferenziale e si agisce ora più che mai solo per fare colpo sugli altri,pensate al consumo di alcool o sigarette?perche si comincia?MA perchè sono dei mezzi con i quali si entra a contatto con gli altri e si fa vedere che anche loro sono come gli altri.Una volta ho assistito ad una discussione fra il fratello della mia ragazza e i suoi genitori:lui voleva portare alla gita alcune bottiglie di superalcolici loro no. sapete cosa mi ha più colpito?E che lui diceva:ma che figura faccio con i miei amici? La tendenza fra i giovani e di considerare la casa più un posto dove dormire e i genitori dei bancomat parlanti che si trasformano in taxi all occorrenza. Non tutti sono cosi ma credo che la tendenza sia questa. E se VOI Genitori voletye cercare i l colpevole non nascondetevi dietro le brutte amicizie, SIETE VOI che con le vostre preoccupazioni non vi siete ricordati che avevate dei figli. MI piacciono gli sproloqui lo so
  23. Avete ragione, provero a fare questi ultimi passi senza troppi patemi e con il tempo che ci vuole senza badarci troppo..ma..speriamo
  24. dante696

    Non riesco più a studiare

    Ciao a tutti mi rivolgo a voi perchè non so più cosa fare. Ho 24 anni e studio sociologia mi manca poco alla laurea triennale 2 esami+la tesi. Non so cosa ho, è come se la mia energia per studiare si sia esaurita, non provo ansia per gli esami, non provo propio niente!! eppure la materia mi piace perchè sento che è in sintonia con la mia personalità.Mi metto di fronte al libro ma niente mi distraggo con qualsiasi cosa tv, altri libri ecc..eppure so che dovrei studiare ma non ci riesco, in testa ho sempre altro mentre leggo. sto tutto il giorno li a dire ok fra 5 min comincio ma poi arriva la sera e mi dico che domani studiero. Ache adesso, lunedi prossimo ho un esame ma non sto studiando, eppure il prof va in pensione è il suo ultimo esame e sicuramente promuovera tutti con voti alti anche se dicono 2 cavolate, però io pur conscio che sto perdendo un occasione non riesco a mettermi sui libri. Ho gia fatto una pausa di un mese senza libri ma non è e servito. Qualcuno ha qualche idea perchè se va avanti cosi non finirò più e la triennale con 25 anni serve poconiente. Grazie a tutti x l aiuto!
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