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EuridiceBrescia

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  1. scusate infatti dimentico di dire una cosa nei miei interventi, io mi riferisco sempre e solo alla psicanalisi che tendo a vedere come unico approccio. A me la gola non l'ha guardata, ci mancherebbe altro, ma ha ascoltato dettagliatamente la mia descrizione dei sintomi, l'urgenza della mia richiesta d'aiuto per poi coinvogliare il dire su altre faccende ... Nel mio caso c'è una distanza di oltre due metri ed è il setting stesso che per come è strutturato impedisce il contatto fisico, per fortuna aggiungo! Io vivo già male il mio corpo, ho paura del seno e dei lineamenti del viso perchè li sento invasivi e molesti, come potrei campare in quei 45 minuti se entrasse in ballo anche la fisicità? Io ancora mi chiedo come possa uno psicoterapeuta toccare il corpo di un paziente (mi dispiac ribadisco lo psicoterapeuta deve fare solo quello seppure medico, io vengo da questa scuola di pensiero, NON -Si- PUO') La penso esattamente come lo scritto postato da zazà, per me la relazione terapeutica è così e non può essere altrimenti, come faccio a parlare delle mie parti più profonde e triviali con l'umanità di mezzo...
  2. sai come me l'hanno spiegata questa faccenda? Con il fatto che tu vai a fare la guerra, non la pace, non ti fondi, non entri in comunione con il terapeuta ma ci lotti all'ultimo sangue, quindi nessun gesto di pace A me sinceramente la stretta si mano piace, mi sento coccolata, protetta, poi lui ha delle mani bellissime, che ipnotizzano oltre penso che morirei d'infarto andate a vedere due partite, stupendo...
  3. santa paladina del setting, ma un giorno tutti i libri cadranno e vedremo...bello il tuo post, mi emoziona

  4. bah! comincio a farmi un'idea... hai ragione sea è meglio non rispondere e quoto juditta, vado a vedere il film della comencini conosco ''due partite'', è bellissimo! Scusa sea ma ti pare normale che in una seduta di psicoterapia si visiti il colon ?? Ripeto ci sono dei terapeuti che non danno neanche la mano..e ripeto la mano
  5. lo scrivo a caratteri cubitali invece, ma stiamo scherzando! Arriva uno ed inizia a toccarti il ventre, ma non esiste! un conto è uno specialista che fa solo quello dalla mattina alla sera, al quale ti rivolgi per quel motivo! Un conto un'altra persona, ancora peggio lo psicoterapeuta, per dirne una ci sono certi che non danno neanche la mano per non creare fantasie di fusionalità con il paziente e questo tocca il basso ventre, scherziamo... io ho subito una molestia nello stesso modo (la motivazione era diversa ma il gesto lo stesso), da uno da cui sono andata a lezione di solfeggio Se il medico fa pure lo psicoterapeuta, quando fa lo psicoterapeuta fa solo lo psicoterapeuta, altrimenti fa solo il medico senza fare lo psicoterapeuta... certo che aiuta essere medici perchè se il paziente accusa dei sintomi il medico capisce al volo se urge una diagnosi differenziale, da chi deve spedire il malcapitato, che analisi fare, da chi si deve far visitare... cosa che a noi psicologi manca perchè non sappiamo un tubo di medicina...siamo ignoranti fino alle ossa
  6. Studio per iscrivermi ad uno scuola di psicoterapia. Da quello che so io con un paziente lo psicoterapeuta fa solo lo psicoterapeuta anche se è medico...non può fare altro tipo di visita o prescrivere farmaci, assolutamente. ad esempio uno psichiatra che analizza deve inviare ad un altro medico per la cura farmacologica è così, da quello che so nella psicoterapia si fa solo psicoterapia
  7. doveva indirizzarti da qualcun'altro, in seduta o fa il medito o lo psicoterapeuta non devi permettere a nessuno di toccarti
  8. faccio il pensiero autistico della giornata, riflettevo sulla mia carriera, sulle mie cose... che appunto non sentivo... non permetterò mai più a nessun ''cattivo'' di approfittarsi del mio non sentire e schiacciarmi, bloccarmi...
  9. freeeecheteeeeeeeeee.... (parolaccia regionale popolarissima, tanto per tornare IT, di cui ignoro il significato nonchè l'etimologia.... ma che suona proprio bene in questeoccasioni!) se il mio terapeuta mi dicesse una cosa del genere io penso morirei paralizzata in quello stesso momento scherzi a parte, può essere bellissimo, certo, ma secondo me questa mancanza d'imparzialità rispetto ad altri pazienti non ti fa del bene. Secondo me senti quel disagio che spesso descrivi anche per questo motivo, perchè t'ingabbia...pensaci, così non diventa una relazione terapeutica, così diventa una relazione e basta e forse anche pericolosa (per te). Ovviamente non ti sto giudicando o criticando, dico soloquello che fa suonare in me e come io la vivrei dal mio punto di (S)vista... Lei forever... Credo troppo rigidamente nel setting anche solo per concepire il tu ma questa sono io , io invece mi congelo per timore di mettere in moto l'eros e quindi di smentire la mia maschera da santa asceta medievale Sisi sono stancanti, guardarli toglie ogni forza! Non lo so, non mi va di parlarne, mi sento come se mi stesse per arrivare la febbre, ma metaforicamente, e poi ho paura... del futuro, di tante cose, è difficile da spiegare, sono sensazioni senza nome. A volte mi manca e mi sento (come incomincio a sentirmi) sempre sempre più sola...ma siamo tutti soli, quindi alla fine resta solamente ironizzarci e capire che in fondo nella vita le persone sono sole insieme...volevo evitare di riversare la dose quotidiana di pessimi ''pessimismi'', l'ho fatto, non ci fate caso... Lascio con un pensiero che faccio spesso su di me. Quando il MIO metronomo interiore era incagliato dalla parte del non sentire era ''meglio'' nel senso che ero dolcemente e pericolosamente anestetizzata (tutt'ora è abbastanza incagliato), ora che invece si sta riassestando sul battere e sul levare sono xxxx ...(anche le x rendono) perchè il vivere non è l'anestesia, il vivere è l'esserCi con tutti i suoi pro e contro. Il taktell è famoso per la precisione ma anche per la delicatezza, se cade anche solo una volta la lancetta non porta più il tempo precisamente ma inciampa da una parte. Per me, una parte è rappresentata dal nulla, ed un'altra parte dall'essere nel mondo: quando io non mi sento, la lancetta zoppica verso il nulla ed il tactus non c'è più, è appunto un nulla senza tempo, tutto riverberato in assemza di memoria e ricordi. Il nulla è piacevole, comodo, indolore, è infatti comodo non andare a tempo in quanto aggiusto tutto come pare a me (esterno, interno, reale, sogno, io, altri.... tutto) in questa molteplicità di piacevolissimi echi è comodo non sentire, è comodo modulare la realtà, il proprio non-esserCi: cioè un esserCi mendace, artefatto, non reale, non ritmico, non a tempo. Ma fisicamente, naturalmente il tempo si dispiega preciso e ritmico nello spazio tra sento e non sento, tra battere e levare, tra uscire ed entrare, come i tentacoli della medusa, e nella sua natualezza è pensante (volevo scrivere pesante, ho avuto un lapsus, lo lascio, è vero il battere ed il levare permette di pensare), doloroso, paradossale, responsabilizzante, necessario: basti pensare ai dolori, al ciclo, alle stagioni, agli anni, ai mesi, alle lune... ma quanto male... l'infanzia, l'adolescenza, i genitori, il non amore. La vita è tuttavia questo stare al gioco nel dispiegarsi del tempo, stare a tempo è questo, è vivere nella gioia e ne dolore e soprattutto vivere la gioia ed il dolore... ora basta fino a domani esigo parlare di sole parolacce e xxxxxxx mitico taktell piccolo, io ce l'ho sul comodino, è caduto
  10. Hei turbociclo ma sei tu che assomigli a J.C. o è lui che assomiglia a te? Nun se capisce!

  11. io mi sento tanto strana invece.. buonanotte a tutte nel w.e. vi leggo con calma
  12. Da me è primavera (quasi quasi), sono tutti in amore ed indaffarati, perfino una coppia di stupendi falchetti ha messo casa a 100 metri dal mio salotto, stanno sempre a volacchiare insieme e farsi smancerie, sono irritanti... ma io dico...un po' di contegno, c'è anche chi soffre dinanzi a certe scene
  13. Digi ma è anche come dici tu, ha origine arcaiche nelle tappe evolutive della persona, nel rapporto con il corpo materno c'è un legame molto affascinante tra filogenesi ed ontogenesi ... l'arcaico ritorna con ogni nuovo nato ed ora ...........BASTA CON LA SERIETA' IO E LA MIA TONSILLA VOGLIAMO LE PAROLACCE!!!!
  14. Corinna, due piccoli diamanti .. mi interessa
  15. Digi, infatti il mio è solo un pensiero, una teoria fantasmosa... Corinna...Il mio tonsillone sinistro ricambia i saluti di tutti. Oggi dorme ma si è scatenato nei giorni passati, poverino è stanco. Ho notato che c'è un collegamento con il ciclo ed ahimè, il tonsillone mi costringe a riprendere contatto con il mio corpo e le mie mmm..cosette, vivevo così bene tutta scorporata :-). Gudnius è che ho preso un paietto di kg, peso 47,5 siamo lontani però e alle 11.30 crollo. Ho iniziato la terapia che passavo un terzo di notte a guardare il soffitto, l'altro a fare incubi, l'altro ad imprecare di essermi svegliata all'alba. A chi va detto, a vespa? Pare ci fosse la tipa di canale 5, solo per questo ho ritenuto più utile godere della mia riconquista del sonno
  16. Ho detto appunto imparagonabile: ho fatto un parallelismo come origine primitiva e condivisa universalmente o quantomeno in molte culture... Penso a molte sante medievali anoressiche oppure penso al culto del distacco dalla materia, al digiuno religioso, quando rifiutare il cibo diviene un rito, forse di controllo della carne o chissà cos'altro comunque un'offerta, una tensione verso altro, oltre il corpo. Riflettevo che nell'uomo forse c'è proprio una tensione alla morte connaturata, arcaica, la morte fa parte di noi della nostra quotidianità (che però mostruosamente nega la morte), c'è, ce la portiamo dentro inesorabilmente ..
  17. In un forum pubblico di psicologia vorrei evitare, comunque secondo me c'è un nesso con la spiritualità intesa come trascendenza della materia, la morte e la religione. E' una specie di faccenda ancestrale tipo l'incesto (imparagonabile ma dico, tipo). Punto.. stop... Ho detto la mia xxxxxxx quotidiana...non massacratemi...è solo un pensiero fiiii...c'è la censura automatica e pensare che mi divertivano cos' tanto le parole brutte...eheheh
  18. Io ho una teoria sui disturbi alimentari...secondo me non c'entrano i media, è qualcosa di connaturato nell'uomo
  19. Buongiorno... chi mi fa un riassunto... io oggi non ho nulla di autistico da dichiarare pertanto sono disposta all'ascolto ed al confronto... approfittatene... perchè è un evento raro
  20. Mio padre mi ha tenuto fuori dalla sua nuova famiglia ed è stato bruttissimo, mia madre non ha rifatto una famiglia. Porto ancora il peso di essermi sentita una reietta (mi ci sento tutt'ora), mi sono cresciuta da sola, sono priva di sicurezze e non ho nessuno su cui contare. Consiglio: non esitare a conoscere i suoi figli ..
  21. Non ho letto gli ultimi interventi ma mi associo all'humor nero ed allo scazzo ed aggiungo il commento autistico del giorno... come desidero amare...... il fatto è che sono rimasta troppo scottata, a dire il vero mi spaventano le mie motivazioni alla scelta del partner (cit.) o delle persone da amare... chissà chi incontrerò, autistica come sono ....nessuno ( ma al contrario, nel caso fortuito in cui l'incontro avverrà dovrò riconoscerlo bene .......così da dileguarmi meglio ) vi dedico una musica stupenda...
  22. quando m'innamorerò forse sarò guarita, o a buon punto...chissà dai judy forza forza..
  23. è meglio conoscere, così ti attivi meglio, in maniera più efficace io sono pro faccende nascoste e mai utilizzate
  24. E' troppo complicato quotare...stavolta mi sono impegnata ho scritto un bel post Digi anche io credo che tu confonda l'innamoramento con la costruzione di un sentimento adulto nel tempo, ipervalutando il primo e forse svalutando il secondo, avere un marito ed un figlio ai quali dedicarsi secondo me vuol dire saper dare, la vedo come qualcosa di difficile ed impegnativo e molto! Ammiro le persone capaci di fare questo, l'innamoramento è ben atra cosa, certo, ma sulla bilancia quale dei due stati pesa di più, quale vale di più, dico nel tempo, nella continuità? La tendenza a misurare i sentimenti è un buon punto di parenza per analizzare il profondo. Valuta il fatto che li ponderi ma non li alieni da te stessa, hai il desiderio, li senti...e comunque, a parte il forum, non sei l'unica ... Bella l'espressione di zazà, metti la sordina alle emozioni, perchè comunque con la sordina suonano (mi viene in mente miles) ma non vengono sparate in avanti, ed aggiungo che a volte la sordina è necessaria, datti tempo, non ti giudicare così severamente Grande!! Questa è la mia fantasia sulla terapia, impari a stare da sola e ti rendi conto che sei sola, poi l'amore, dopo la realtà, verrà Judy ti devo leggere meglio ciao dolcissimaElli! Per quanto riguarda me, io sono troppo presa da me stessa ed al momento non ho spazio per lui, continuo a sentirmi orrenda e priva di futuro ma allo stesso gli voglio bene ogni giorno di più pur percependolo estremamente distante da me. boh non lo so, tutte queste belle parole sull'amore mi sembrano anch'esse lontane, come lui. mi sento in accordo condigi, Juditta in questo momento e anche ad Elli, in quanto non mi sento di parlarne, non mi va vorrei provare quello che descrive zazà, del motore del sentimento (..umano non lascia indirizzo nè traccia, cara la mia bella faccia da straniera)
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