Più questa persona si mostrava confusa e tendeva a rimandare, secondo me a fuggire, più sentivo l'impellenza di pretendere risposte, di rivendicare verità.
anche alla persona che ho vicino che ha cominciato una terapia non costante , ma che comunque non è abituato a fare delle ricerche sul proprio io ( che secondo me è il primo punto per partire con la terapia .. altrimenti è un ora di chiacchere ) ...
Sebbene io capissi con la ragione che era inutile e probabilmente dannoso insistere, non potevo contenere la mia emotività pure leggittima.
Questo anche un punto che sto attraversando anche io e anche le letture che sto affrontando ( un testo di psicologia) me lo fanno sentire più forte questo sentimento .... ma su questo punto l'autore fa notare che il nostro bambino emozionale è sopraffatto da tutti i condizionamenti della famiglia di origine e quando capiamo alcuni meccanismi di condizionamento e che non siamo in realtà noi ad agire ma il nostro bambino emozionale , appunto quando prendiamo coscienza e accettiamo ciò , è il primo passo per la guarigione e dobbiamo lasciare andare le emozioni, perchè molti di noi tra le altre cose hanno avuto genitori che non esternavano emozioni.
Su questo passo il mio caro Renato mi faceva notare che è giusto, ma che nel mio caso conosco solo una modalità ... parlarne , ma a volte per dare una svolta bisogna cambiare modalità. Quidni tornando a ciò che dicevi anche io come te noto ora più che mai come funziono io ma anche come funzionano gli altri ma come dice Renato è bene che ne parli lì e che taccia fuori su certe intuizioni .
Così come questa persona precedentemente attivava in me la parte "buona", cioè colei che si ama, che si accetta, ora stava attivando la parte di me che profondamente si rifiuta e non si stima. è sempre legato al ns bambino emozionale , i ruoli si complementano ....ma bisogna liberarsi di questi ruoli , il fatto di aver già capito è un passetto in avanti.....
Questo per il meccanismo dell'investimento affettivo che normalmente si fa con il prossimo, ma nel mio caso amplificato da problemi di dipendenza affettiva che ancora mi affliggono.
Ora capisco perchè Renato mi dice che sono dipendente da questa persona .... io non lo sento .. ma proverò a capire .... come dice che qualunque cosa mi dice lui ( Renato lo psi ) io faccio... di questa cosa dobbiamo parlare .... cè transfert .... mai come ora però meno prepotente ....vi dirò
. Non che non fossi d'accordo, tuttavia credo che non riuscivo a sentirlo pienamente, invece questa volta l'ho sentito più intensamente.
Per me capirlo meglio in modo pienamente emotivo significa impegnarmi a non dimenticarmi di me stessa,a non trascurarmi. Altrimenti tutto il percorso non serve a niente.
idem