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Ciao a tutti, mi rivolgo a questo forum nella speranza di ricevere una risposta che mi aiuti a comprendere meglio un mio comportamento che mi procura molta ansia e molti sensi di colpa e che razionalemnte non farei mai ...eppure l'ho fatto diverse volte. Conseguentemente grava su di me un giudizio molto negativo da parte mia e non capisco quali siano le motivazioni iniziali e soprattutto non capisco perchè mi viene questo entusiamo per poi dovermi sentire in colpa e stare fisicamente male. Anche adesso che scrivo provo molto attrito verso la scrittura e non riesco a pensare bene, ho la vista annebbiata e vorrei dare di stomaco. E' una cosa scabrosa che alla fine mi umilia. E infatti mi scuso di raccontarla qui. Ho 21 anni, studio e vivo con mia madre. Il mio corpo è cambiato rispetto a qualche anno fa. Faccio sport e spesso mi guardo allo specchio vedo il cambiamento. La cosa un po' mi emozionava. Credo di sentire l'esigenza di attirare l'attenzione o di essere notato, non so bene. Ci sono ragazzi che incendiano la propria casa per farsi notare (dico in casi estremi). Ci sono ragazze che si tagliano il corpo, che si strappano i capelli. Esistono comportamenti molto strani fatti unicamente per essere notati dai propri genitori. Tante premesse e non riesco ad arrivare al sodo. Il mio problema è che cerco sempre l'occasione di mostrarmi nudo davanti a mio padre che, in passato, ho visto raramente a causa della separazione dei miei e a causa del'atteggiamento poco disponibile di mia madre nei suoi confronti. Creo situazioni, le premedito, faccio finta che siano incidentali. Prima di passare il week end da lui penso alle situazioni che si possono presentare. E mi riprometto di trovare il modo di prolungare il momento in cui sono nudo e fantastico sul fatto di trovarmi nudo davanti a lui a parlare senza imbarazzo. In verità provo tantissimo batticuore ma voglio far finta di nasconderlo, e parlare con lui in quello stato ma disinvoltamente. Eppure lui si accorge e mi chiede se sto male perchè la mia voce è rotta dal batticuore. Una volta era fuori casa ed io l'ho aspettato per più di due ore fermo immobile in una posizione per far finta di venire sorpreso, al suo rientro, in un punto della casa dove non potevo nascondermi o coprirmi subito. Una mattina mi sono svegliato con un'erezione (in tutta la notte precedente ero come sopraffatto da questa emozione). Quando mi sono svegliato sono andato diretto in cucina con solo la maglietta addosso. Ho fotto un enorme sforzo di volontà: mi sono imposto di fare finta di non avere questo stato (che comunque non era totale, era semplicemnte ingrossato). Come se volessi far credere a me stesso di non essermi accorto. Lui mi rivolge delle facce strane e io faccio finta di non cogliere il suo sguardo interrogativo perchè la mia priorità è quella di farmi vedere e continuare la permanenza in cucina con lui. Mio padre, quando ero piccolo, mi ricordo che mi portava in piscina, in campeggio e mi spiegava che tra uomini negli spogliatoi non doveva esserci imbarazzo. Io ero molto "vergognoso" e lui mi spronava. Ma era proprio una sensazione bruttissima. E se non mi toglievo il costume per fare la doccia per mio padre ero uno sfigato o un complessato. E io dovevo fare un grosso sforzo con me stesso. Mi ricordo che mi veniva anche da piangere. Invece lui si spogliava seraficamente: rimaneva nudo con solo le ciabatte e la bottiglia di shampoo in mano. Anche in famiglia lui non si è mai censurato e diceva che "tra uomini era normale". Capitava spesso che si trovasse nudo davanti a me e ai miei fratelli. Non era un uomo che stava nudo in casa ma quando usciva dalla doccia o in altre occasioni era nudo senza imbarazzo. La notte, quando sono da lui, dormo nudo fuori dalle coperte e sogno che lui mi sta osservando e sta vegliando su di me. Come se mi proteggesse in un certo senso. Oppure mi accontento dell'idea che mi veda solo un attimo di passaggio entrando per caso nella mia stanza (ma è improbabile che entri o sia entrato nella mia stanza). Per me l'ideale sarebbe quello di essere visto senza che io mi accorga. Un giorno ero sul divano con indosso solo una maglietta e tutto nudo altrove. Ero solo in casa e aspettavo con ansia il suo ritorno. Mi batteva il cuore e pensavo che sarei scappato in camera a vestirmi ma contemporaneamente ho fatto lo sforzo con me stesso premeditataqmente di impormi di non andare via. Mio padre entra mi guarda e non dice nulla anche perchè la maglietta mi copriva abbastanza. Forse non aveva neanche notato. Dopo circa un'ora in cui io aspettavo sul divano in stand-by, lui mi raggiunge per vedere la TV e sembra non dare peso alla mia nudità. Cioè sgrana un po' gli occhi ma non dice nulla e io guardo altrove per non sostenere il suo sguardo. Dopo un po' faccio finta di essermi addormentato ma ero sveglio come un grillo. Far finta di dormire mi "deresponsabilizzava" e mi permetteva di assumere altre posizioni rispetto a quella seduta. Più che altro volevo che lui mi vedesse le "parti intime" oppure volevo che vedesse quanto fossi disinvolto davanti a lui; oppure ancora volevo che vedesse quanto mi fossi sviluppato dall'ultima volta che mi aveva visto nudo. Dopo un po' mi addormento veramente. Mentre io dormivo, mio padre mi aveva anche messo una coperta ma io l'avevo spinta involontariamente nel sonno fino ai piedi senza che mi coprisse più. Sicuramente lui si è accorto del mio comportamento bizzarro. Ma io penso di volerlo fare ancora. Mi piacerebbe andare in palestra insieme a lui solo per potere indugiare negli spogliatoi. E' un sogno che sento fortissimo quello di vivere una situazione in cui sia accettabile stare nudo davanti a lui senza dover organizzare questi stratagemmi. Lui osserva il mio comportamento e sicuramente si è fatto qualche idea. Ogni tanto penso che possa raccontare tutto alla mamma trasformando questo mio comportamento in un problema. Ma non penso che ne parli a lei. Con me ha un atteggiamento sempre molto accomodante. Non è una persona che critica o giudica le latre persone e siccome mi vuole bene, qualsiasi cosa faccia non potra mai sortire un giudizio negaticvo su di me. Io più che essere dispiaciuto e spaventato sono preoccupato per come conduco i ragionamenti quando agisco così. Mi creo tutta una realtà immaginaria: praticamente per sostenere la mia nudità faccio finta di non pensare di essere nudo. Attribuisco a mio padre dei pensieri e delle riflessioni riguardo me che quasi sicuramente non corrispondono alla realtà. Mi illudo che a mio padre faccia piacere vedermi nudo ma contemporaneamente so benissimo che non è così. Mi sento come un fiume di parle ma lo considero positivo perchè è la prima volta che riesco a fare una biografia dei fatti. Prima di ora c'erano solo pensieri nervosi e per niente comprensibili. Non che adesso capisca meglio la situazione ma almeno sono riuscito a scrivere alcuni fatti. Non ho mai pensato che la causa potesse essere un attrazione omosessuale edipica. Ma ora che scrivo non escludo questa ipotesi. Però non ho mai sognato di avere rapporti fisici con lui. Non l'ho mai pensato. Invece ho sognato tante volte delle situazioni pradossali: per esmpio ho sognato di andare in vacanza e non so per quale motivo mio padre mi imponeva di non uscire dalla casa e di rimanere nudo tutta la vacanza. Nel sogno non avevo i vestiti perchè lui li aveva nascosti. Così come aveva nascosto i teli e gli sciugamani e gli accappatoi. Sono disperato anche perchè nel week end andrò da lui e ho paura di esagerare e di mettermi in una situzione svilente davanti a lui. Su quello che può pensare lui di me (già ora) e del mio comportamento non ci ho ancora pensato. Lui ancora mi lascia fare e anche io non ho avuto cosi tante occasioni è più il tempo perso ad aspettare che succeda qualcosa più che la situazione vera e propria. Io spero di non essere stato troppo confuso. Eppure io sono molto confuso. Io ringrazio infinitamente chiunque abbia avuto la pazienza di leggermi fino a qui. Grazie e scusate ancora.
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Da poco ho iniziato il liceo e gia lo odio, sto per rientrare nella situazione che avevo alle medie cioè triste perché non integrato o inserito, forse perché non mi intendo ne di calcio(infatti aono in sovrappeso e non gioco, ma faccio karate, ma non sono un granché) ne di videogiochi ne di musica in particolare, forse perché non seguo le mode o non mi vesto da figo. Il problema è che qui ci andranno di mezzo 5 anni della mia vita e la mia adolescenza, sono gia abbastanza quei tre anni di solitudine,in questi giorni ci stanno chiedendo cosa ci piace fare e in queste domande resto muto perché sono troppo neutrale o non interessante, ormai ho capito che non potrò mai diventare figo perché ad ognuno tocca la sua vita e credo che a me sia toccata questa. Da un po di giorni alcuni compagni hanno iniziato a scherzare su di me, di cose semplici ma ho gia capito che non finirà e mi troverò solo. Forse il mio unico problema è che non so rispondere a tono e non sono figo. So autoanalizzarmi benissimo ma non riesco piu a passare i pomeriggi da solo e confrontarmi con la solitudine. Per fortuna ho due amici con cui mi scrivo ogni giorno ma io ho bisogno anche di gente che mi voglia bene in classe. non preoccupatevi non sono un autolesionista o un sociofobico o una vittima di bullismo ( so che esistono problemi più grandi dei miei ma credoche i depressi inizino da qui per poi peggiorare mentre io voglio cambiare, ) non fumo ma vorrei provare "per dimenticare i problemi" come dicono tutti anche se sono felicissimi ma sarebbe impossibile con la mia famiglia . sono solo una comparsa che si sente sola...