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Non so voi, ma io sono innamorata Pino Roveredo... Cioè di come scrive...

Ma mi piace anche lui. Come si esprime, come ascolta...

Mi piacciono anche i suoi silenzi...

Ricordo ancora il suo "abbraccio rumoroso", come lo chiama lui... E il mio pianto liberatorio sulla sua spalla...

Ho iniziato con "Capriole in salita" ed è stato subito amore.

Poi "Mandami a dire" e "Attenti alle rose". Ho letto e leggo tutto quello che lo riguarda.

Poi è arrivato "Caracreatura", e li è stata un'esplosione, una liberazione... Come quando si toglie il tappo di qualcosa di imprigionato che fermenta...

Ho trovato lì le parole per gridare la mia rabbia. Quel gergo poi l'ho fatto mio ed è stato balsamo lenitivo al mio dolore...

Il dolore lo si deve vomitare. E io, con Pino lo riesco a fare. Lo dico qui, 'che a lui non lo posso dire... Ma so che lui lo sa...

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caracreatura.jpg

Marina è una donna di mezza età, con una vita alle spalle fatta di fatiche e abbandoni, di violenze familiari subite per destino, ma con una voglia di riscatto che non è venuta mai meno e che alla fine pare averla condotta alle soglie di una nuova esistenza, serena, assieme al marito Federico e al figlio Gianluca. Ma qualcosa poi s'incrina, lo spettro della più grande piaga del nostro tempo, la droga, entra dalla porta di casa e sparge il suo veleno. Gianluca smarrisce se stesso, finisce in carcere: il mondo si è ribaltato, e tutto è accaduto in un attimo. E allora, ecco profilarsi l'odissea di questa Madre coraggio. Plebea e sublime, volgare e delicata - perché la contraddizione appartiene all'anima delle persone in cui dimora la verità Marina farà di tutto per salvare la sua caracreatura, fino a un gesto d'amore estremo e sorprendente.

Pino Roveredo ritorna fra noi con una storia in presa diretta che possiede il rigore di una perfetta macchina narrativa. Ma il suo è anche più di un romanzo: è una lama che colpisce al cuore con la spietatezza di chi, senza usare trucchi e accomodamenti, vuole mostrare che la vita può essere anche questa. Non un gioco, ma una lotta in cui gettarsi con le unghie e coi denti, rendendoci partecipi, da lettori, di una commozione che va forse al di là delle parole.

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