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CRONACA - VITA QUOTIDIANA - COMMENTI e RIFLESSIONI........


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Novara, picchia moglie per 5 anni anche quando incinta: arrestato

In manette un 26enne italiano

Per cinque anni un uomo italiano di 26 anni, O.Z, ha picchiato e usato violenza in vari modi sulla moglie, infierendo su di lei anche quando era incinta e continuando le aggressioni in famiglia anche alla presenza del figlio piccolo. La vita d'inferno per la donna è iniziata da subito, già nei primi mesi dopo il matrimonio. "Caduta accidentale dalle scale" risultava sul referto giunto al comando dei carabinieri di Novara durante la sua gravidanza. Le amiche - tra le testimoni sentite dai militari - da tempo avevano notato sul corpo della donna lesioni alle labbra e al volto, lividi su braccia e gambe, che comparivano regolarmente. Ma è stata la madre della ragazza, lo scorso luglio, a convincerla a denunciare e ad andare via di casa con il figlio piccolo. Per alcuni giorni i Carabinieri di Momo (No) hanno dovuto presidiare l'abitazione dei genitori, dove si era rifugiata la donna, per impedire che il suo carnefice si presentasse. Finché è stato arrestato. L'autorità giudiziaria ha emesso nei suoi confronti un ordine di cattura per maltrattamenti in famiglia. Ora l'uomo è in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Novara in attesa di giudizio.

Novara

Visto che ci sono i difensori del tradimento

Ci sono i difensori dei picchiatori?

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e si sa che questo era il caso di Freud.

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USURA: STRONCATA ORGANIZZAZIONE IN LOMBARDIA, 5 ARRESTI

(AGI) - Milano, 2 set. - Un'indagine iniziata nel maggio del 2010 condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Varese si e' conclusa con l'esecuzione di cinque arresti nei confronti di appartenenti a un'organizzazione criminale dedita all'usura, alle estorsioni e al riciclaggio, che operava nelle province di Varese e Milano. Per il capo dell'organizzazione e' scattata anche l'accusa di illecita attivita' di intermediazione finanziaria. La banda applicava tassi mensili del 20% (oltre il 200% annuo) su prestiti da 4000 a 60.000 euro; 30 le vittime accertate, per un giro d'affari di 500.000 euro.

Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore di Varese Raffaella Zappatini, hanno preso le mosse dalle persecuzioni subite da una vittima dell'usura, costretta a trovare rifugio lontano dalla propria abitazione per difendersi dalle intimidazioni degli strozzini. Le indagini hanno consentito di individuare la rete di estorsori che approfittava del forte potere intimidatorio esercitato dalla figura del capo dell'organizzazione, con precedenti penali per spaccio di stupefacenti. La banda individuava le vittime prevalentemente tra piccoli imprenditori, talvolta a rischio di fallimento, e in nuclei familiari in gravi difficolta' economiche. In diverse occasioni i debitori, in preda alla disperazione, sono stati costretti a far contrarre ai propri familiari ulteriori debiti, oppure si sono dovuti rivolgere ad amici e parenti per ottenere denaro in prestito. Le richieste di denaro avevano una accelerazione verso la fine di ogni mese, quando le "scadenze contrattuali" prevedevano il rientro degli interessi e/o dei capitali. Il sodalizio proponeva anche metodi di pagamento alternativi: sono infatti al vaglio degli investigatori le compravendite di alcuni immobili di proprieta' delle vittime che potrebbero essere state cedute a saldo del debito tramite operazioni fittizie. In altri casi i debitori sono stati costretti a prestazioni lavorative gratuite presso alcune imprese edili alle quali talvolta e' stata altresi' garantita la fornitura gratuita di materiale edile vario. E proprio nel settore dell'edilizia avveniva il riciclaggio del denaro, sia attraverso imprese direttamente riconducibili ai membri dell'organizzazione che attraverso false fatturazioni emesse tramite imprese compiacenti. Alcuni soggetti, in corrispondenza delle scadenze, hanno anche cercato di sottrarsi all'azione assillante del "boss" e dei suoi "soci", non rispondendo piu' alle chiamate. Ma il capo dell'organizzazione e' sempre stato comunque in grado di raggiungerli, per "ricordare" le condizioni da rispettare, aumentando cosi' lo stato di totale sudditanza delle vittime. L'estrema spregiudicatezza del sodalizio e' dimostrata dalle numerose risultanze investigative acquisite che hanno consentito di verificare - in varie circostanze - la volonta' di alcuni di dare luogo anche ad azioni minatorie eclatanti, come ad esempio incendiare le attivita' delle vittime morose.

Lo stesso capo in una circostanza in una circostanza ha colpito violentemente al volto un usurato in forte ritardo con i pagamenti, causandogli la rottura del setto nasale e la perdita di un dente. Lo stato di soggezione era tale che alcune delle persone offese, per timore di piu' gravi ritorsioni, non hanno collaborato rischiando di rispondere anche per il reato di favoreggiamento. (AGI) .

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Dell'Utri contestato a Como: "Mafioso"

Como, 31 agosto. Dura contestazione nei confronti di Marcello Dell'Utri a Como: il senatore, ospite ieri della rassegna "Parolario" dedicata all'universo dei libri per presentare i presunti diari di Benito Mussolini, ha dovuto abbandonare il palco e rinunciare alla presentazione. Nel video, pubblicato sul sito di "Qui Lecco Libera", si vede Dell'Utri accolto dalla folla con grida e spintoni, che l'hanno accompagnato anche all'uscita dalla sala.

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Dell'Utri contestato a Como: "Mafioso"

Como, 31 agosto. Dura contestazione nei confronti di Marcello Dell'Utri a Como: il senatore, ospite ieri della rassegna "Parolario" dedicata all'universo dei libri per presentare i presunti diari di Benito Mussolini, ha dovuto abbandonare il palco e rinunciare alla presentazione. Nel video, pubblicato sul sito di "Qui Lecco Libera", si vede Dell'Utri accolto dalla folla con grida e spintoni, che l'hanno accompagnato anche all'uscita dalla sala.

e meno male!

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Ciclismo in lutto

E' morto Fignon

Il corridore francese, due volte vincitore del Tour de France, si è spento all'età di 50 anni. Era malato di cancro

di EUGENIO CAPODACQUA

Laurent Fignon

PARIGI - La sua voce roca e spenta aveva toccato l'animo degli appassionati dallo scranno del Processo alla tappa. Vedere Laurent Fignon, il campione di due Tour de France (1983, 1984) ed un Giro (1989), il popolare "professore" (questo il suo soprannome per via di quell'aria dottorale che gli conferivano gli occhialetti sottili dalle lenti rotonde) in quelle condizioni commentare una tappa dell'ultimo Giro d'Italia faceva veramente male. Ma, vederlo reagire con forza, sentirlo ancora protagonista nella bagarre dialettica del dopo corsa, era nel contempo un grandissimo messaggio di speranza. E in tanti avevano sperato che il miracolo di Armstrong si ripetesse. Invece il Professore ci ha lasciati. Ha combattuto fino in fondo e ha dovuto soccombere. Aveva 50 anni.

Si sapeva che era malato di cancro (negli ultimi tempi gli aveva preso proprio le corde vocali); si sapeva che quel tipo di male non dà scampo. Ma erano in tanti a sperare. La malattia del secolo lo aveva ghermito impietosamente e lo stava consumando a vista d'occhio. E la sua voce roca era là a dimostrare la presenza della Bestia. Lui era là a dimostrare che con la voglia di combattere si va avanti; esempio fortissimo. Capelli a zero, occhiaia incavate, la voce rotta dal male. Ma lo sguardo era vivo e pulsante. Fra una chemio e l'altra voleva vivere come sempre aveva fatto, partecipando da commentatore alle vicende di quel ciclismo che è stato tutta la sua vita. Grande dignità, grande senso della vita, grande intelligenza, in bici come giù di sella. E' stato un atleta completo. A tutto tondo. E un uomo coraggioso.

Dopo aver messo nel carniere due Tour, un Giro, la Freccia Vallone (1986), la Milano-Sanremo (1988), e due volte il Criterium International la corsa che lo rivelò fra i prof nel 1982, ha chiuso la carriera nel 1993. Ormai cominciava ad impazzare il doping più feroce, quello con l'epo che ha cambiato la storia, rivoluzionando i palmares di tanti sport (specie nel ciclismo), gli ormoni sintetici e i pasticci ematici di ogni tipo. Troppo per un corridore che era stato educato secondo tradizione. Era un corridore all'antica. Uno degli ultimi non specialisti: buono per le grandi classiche e per i grandi giri. Avrebbe potuto vincere molto di più con un pizzico di fortuna. Per esempio, avrebbe potuto fare l'accoppiata Giro e Tour nel 1984, se Francesco Moser grazie alle ruote lenticolari (e al supporto di un certo professor Conconi, tristemente noto) non gli avesse soffiato la maglia rosa nell'ultima crono da Soave a Verona. E avrebbe vinto anche un altro Tour nell'89 se lo statunitense Lemond non gli avesse portato via il successo per soli 8" proprio nell'ultima frazione contro il tempo, grazie all'allora "rivoluzionario" manubrio a corna di bue. Il distacco più breve fra primo e secondo nella storia della "grande boucle". Un po' come se la moderna tecnologia - a quei tempi più un paravento per nascondere le dilaganti pratiche doping che un aiuto veramente efficace - lo avesse sorpreso e ordito un grande complotto contro di lui.

Nell'aprile del 2009, più o meno venti anni dopo la sua vittoria al Giro, la prima diagnosi: un tumore alle vie digestive: "E' un cancro avanzato, non so quanto mi resta da vivere, ma sono ottimista. Voglio lottare fino in fondo. Voglio vincere", aveva detto con grande coraggio davanti alle telecamere. Una notizia che era giunta come un fulmine nel mondo delle ruote a pedali. E che aveva obbligato a riflettere. La domanda per lui, invereconda ma pressante, era sempre la stessa. C'entra in qualche modo la farmacia proibita con il male? Lui, il "professore" dagli occhialini dorati non si è mai sottratto alla risposta. Nel suo libro autobiografico "Eravamo giovani e incoscienti" (un titolo che spiega da solo...) dice che lui non lo sa, ma non nega: "Non dirò che non abbia influito. Non ne so nulla. È impossibile dire sì o no. Secondo i medici, sembra di no. All'epoca mia tutti facevano la stessa cosa, come oggi tutti fanno la stessa cosa. Se tutti i ciclisti che si sono dopati dovessero avere il cancro, ce l'avremmo tutti". Forse aveva ragione lui: tecnicamente impossibile stabilire un nesso di causa-effetto. Anche se è difficile pensare che certe praticacce non lascino traccia. (31 agosto 2010)

Un abbraccio Laurent dal tuo amico Nello. Che il Signore sia lì con Te.

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Ragazzino si uccide dopo rimprovero

Tragedia nel Bergamasco, pare per compiti vacanze non svolti

02 settembre, 15:40

(ANSA) - BERGAMO, 2 SET - Un ragazzo di 12 anni si e' tolto la vita a Mornico (Bergamo) pare dopo un rimprovero dei genitori sui compiti delle vacanze non eseguiti. A trovare il corpo del ragazzino verso l'ora di cena e' stata proprio la mamma. Il dodicenne, che frequentava le scuole medie, si e' chiuso nella sua camera e si e' ucciso appendendosi a una corda. Viene descritto come sensibile ed estroverso e non avrebbe mai manifestato in passato alcun problema psicologico.

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Linea dura del Pdl contro i finiani: fuori chi non sta con noi

Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2010 alle ore 08:02.

ROMA

Silvio Berlusconi da Mirabello non si aspetta niente. È convinto che Gianfranco Fini farà un discorso duro, ma nulla di più. Non ci sarà «lo strappo», la nascita del nuovo partito, piuttosto tornerà a sostenere che «sono io a cacciarlo». Insomma, in termini pragmatici, «non cambierà niente», è il ragionamento del premier. L'obiettivo di Fini – è certo il Cavaliere – è «puntare a logorarmi». Proprio per questo ieri ha deciso che continuare a inviare messaggi di «disponibilità», lasciare aperta l'ipotesi di una «trattativa» che per altro «non esiste», sia più controproducente che utile, visto anche il pathos che si stava creando sull'intervento dell'ex leader di An.

Così è partito di nuovo all'attacco. «Chi sta con noi bene, chi non ci sta, a partire dal processo breve, è fuori», è il messaggio inviato ieri da Palazzo Grazioli dopo l'incontro con i coordinatori del Pdl Ignazio La Russa e Denis Verdini. Un modo anche per tentare di spaventare e soprattutto riconquistare quei finiani che non sono disposti a una frattura insanabile, ad andare contro il governo. Che la sterzata ci sia stata lo confermano anche le parole di Verdini uscendo dalla residenza del premier. «Non c'è nessuno slittamento della convocazione del collegio dei probiviri», ha detto con riferimento al procedimento disciplinare aperto nei confronti dei finiani Bocchino, Briguglio e Granata. E se è vero che ha aggiunto che l'esito della sentenza «non è scontato», ha anche sottolineato che «delle decisioni dovranno ovviamente essere prese». Quanto all'ipotesi di una tregua con il presidente della Camera, «noi siamo fermi e determinati» è stata la risposta.

Verdini assicura che nella riunione non si è parlato di «processo breve», ma della riorganizzazione del partito. Difficile credergli. Il problema dello scudo resta al centro di tutti ragionamenti di queste ore. Niccolò Ghedini, consigliere giuridico del premier, e il ministro della giustizia Angelino Alfano anche ieri erano a Palazzo Grazioli. La decisione sul "che fare?", ovvero se insistere sulla strada del processo breve o puntare invece su un nuovo legittimo impedimento (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) non è stata ancora presa. Nel partito del premier, tanto tra i falchi che tra le colombe, prevale al momento il timore di essere in un cul de sac. Le parole del Capo dello Stato sul processo breve e sulla vacatio al ministero dello Sviluppo sono più che un segnale di preoccupazione.

Un lungo confronto a Palazzo Grazioli con il guardasigilli Angelino Alfano, il sottosegretario Gianni Letta, il suo legale Niccolò Ghedini e il ministro Giulio

Partito finiano e giustizia gli snodi della legislatura

I DISSIDENTI - Il 16 settembre il verdetto dei probiviri sulle sanzioni, solo a novembre l'eventuale annuncio della nuova formazione - BERLUSCONI - Il premier punta al sì per il processo breve prima della decisione della Consulta sul legittimo impedimento il 14 dicembre

Il Pdl frena sulle incompatibilità

Cicchitto: prima i temi politici, poi le decisioni disciplinari - Bossi: Fini non tradirà - IL MINISTRO DELLA DIFESA - «Comunque li convochiamo». E il capogruppo Pdl alla Camera pone la questione dei due gruppi parlamentari: insostenibili per un partito - LA REAZIONE - La tensione resta alta, Bocchino respinge l'ultimatum: sì alla fiducia ma sul programma non accettiamo aut aut

Bossi: avanti senza Casini, per ora niente elezioni. Bocchino: bene, velleitario sostituire Fini con Casini

Per ora non ci saranno elezioni anticipate e nemmeno apparentamenti con l'Udc di Pierferdinando Casini. Parola del leader della Lega, Umberto Bossi, che Berlusconi al momento ha la pistola scarica. Vorrebbe andare alle elezioni (nonostante le smentite di Verdini) ma il rischio è troppo alto. Non si fida il Cavaliere. Teme il governo tecnico. «I voti li trovano, Fini potrebbe rappresentare il collettore di molti scontenti o di coloro che sanno di perdere il posto alla prossima tornata», diceva ieri preoccupato un berlusconiano doc. E poi c'è lo spauracchio di arrivare alla campagna elettorale senza lo scudo, e magari con alle spalle una condanna (caso Mills) che come pena accessoria prevede l'interdizione dai pubblici uffici. E in ogni caso i numeri al momento non promettono niente di buono. L'ipotesi un terzo polo (Fini-Casini-Rutelli, con l'aggiunta di Luca Cordero di Montezemolo), che impedisca all'asse Lega-Pdl di avere la maggioranza in tutte e due le Camere, è tutt'altro che peregrina. L'unico modo sarebbe riportare il «figliol prodigo» Casini alla casa madre. Cominciando però da subito. Ma Bossi,anche l'altro giorno, ha ripetuto che dell'Udc non vuol sentir parlare. Il leader della Lega ha sostenuto ieri che di elezioni anticipate «non se ne parla», ma nessuno dimentica che fino a pochi giorni fa le chiedeva a spron battuto. Il Senatur continuna a ribadire «aspettiamo l'intervento di Fini». Ma non è dal comizio nella piazzetta di Mirabello che il Cavaliere conta di avere risposte.

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Tragico incidente stradale nel grossetano: muore un bambino di sette anni

03/09/2010 8.32.00

Grosseto. Il bilancio del grave incidente stradale, avvenuto ieri pomeriggio a Castiglione della Pescaia, è tragico: un bambino di sette anni ha perso la vita, mentre il fratellino, il padre e la zia sono rimasti feriti.

Secondo una prima ricostruzione, il conducente dell'auto, un militare originario di Albano Laziale (Roma), in servizio in provincia di Grosseto, avrebbe perso il controllo del veicolo percorrendo una strada di campagna; il mezzo è finito fuori strada e si è ribaltato.

A perdere la vita è stato il figlio del militare, un bambino di soli sette anni, mentre il fratellino di sei è rimasto ferito. Feriti anche il conducente e la sorella, una giovane ragazza di diciassette anni; questi ultimi due sono stati trasportati all'ospedale di Grosseto, mentre il bimbo è stato portato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Il fratellino, invece, non ce l'ha fatta, ed è deceduto durante il trasporto in ospedale.

Notizia sbagliata : il guidatore non è il padre è il compagno della madre del povero piccolo.

Il militare è un CARABINIERE il quale procede ad alta velocità in una stradina di campagna con palesi fossi idrici......, non cintura i bambini piccoli e non agisce da padre....un vero disastro.

Questo non è un carabiniere è un incapace che porta alla morte bambini innocenti.

I bambini sono stati sbalzati fuori dall'auto e schiacciati!

Se questo è il livello dei Carabinieri è raccapricciante....soggetti irresponsabili con condotte scellerate.

E la notizia per come è stata tagliata protegge questo assassino.

Giornalisti vergogna.

I BAMBINI DEVONO ESSERE SEMPRE CINTURATI.

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Tragico incidente stradale nel grossetano: muore un bambino di sette anni

03/09/2010 8.32.00

Grosseto. Il bilancio del grave incidente stradale, avvenuto ieri pomeriggio a Castiglione della Pescaia, è tragico: un bambino di sette anni ha perso la vita, mentre il fratellino, il padre e la zia sono rimasti feriti.

Secondo una prima ricostruzione, il conducente dell'auto, un militare originario di Albano Laziale (Roma), in servizio in provincia di Grosseto, avrebbe perso il controllo del veicolo percorrendo una strada di campagna; il mezzo è finito fuori strada e si è ribaltato.

A perdere la vita è stato il figlio del militare, un bambino di soli sette anni, mentre il fratellino di sei è rimasto ferito. Feriti anche il conducente e la sorella, una giovane ragazza di diciassette anni; questi ultimi due sono stati trasportati all'ospedale di Grosseto, mentre il bimbo è stato portato all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Il fratellino, invece, non ce l'ha fatta, ed è deceduto durante il trasporto in ospedale.

COMMENTO :

Notizia sbagliata : il guidatore non è il padre è il compagno della madre del povero piccolo.

Il militare è un CARABINIERE il quale procede ad alta velocità in una stradina di campagna con palesi fossi idrici......, non cintura i bambini piccoli e non agisce da padre....un vero disastro.

Questo non è un carabiniere è un incapace che porta alla morte bambini innocenti.

I bambini sono stati sbalzati fuori dall'auto e schiacciati!

Se questo è il livello dei Carabinieri è raccapricciante....soggetti irresponsabili con condotte scellerate.

E la notizia per come è stata tagliata protegge questo assassino.

Giornalisti vergogna.

I BAMBINI DEVONO ESSERE SEMPRE CINTURATI.

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Avvenire bacchetta la Gelmini:

"Non si specula sulla pelle dei ragazzi"Per il quotidiano dei vescovi "è sbagliato usare la scuola come terreno di scontro, di difese, di rendite di posizione, di consenso politico e altre piccinerie". I precari interrompono lo sciopero della fame dopo 17 giorni

Avvenire sguaina la spada a difesa della scuola e contro il ministro Mariastella Gelmini. All’indomani della conferenza stampa sull'avvio dell’anno scolastico, il quotidiano dei vescovi ha deciso di scendere in campo. E lo ha fatto con un editoriale aspro, il cui sunto è che "la scuola non deve essere utilizzata come terreno di scontro, di difese di rendite di posizione, di consenso politico e altre piccinerie". Un attacco personale e non certo velato alla Gelmini, che da settimane è finita anche nel mirino delle proteste dei 200mila insegnanti precari che per via di alcune razionalizzazioni e riforme ora rischiano il posto di lavoro.

Scrive l'Avvenire, "non c'è reato più grave oggi in Italia che trattare male la scuola. Lo chiamo reato, perché fa quasi più effetto, in quest’era giudiziaria. Ma si dovrebbe chiamare offesa, ingiustizia, peccato, ignominia tanta è la gravità. Guai a chi per vanagloria o per protesta o per acquiescenza usasse e trattasse senza il dovuto onore questi piccoli nostri figli. Non si guardi ad altri interessi. Non si sfrutti il loro nome per richieste e pretese, per quanto comprensibili. Non si faccia carriera sulla loro pelle".

L'articolo prosegue con critiche personali al ministro, che secondo il quotidiano dei vescovi avrebbe affrontato "con gagliarda e dunque controversa volontà riformatrice sia l'Università che la Scuola. Una partita personale e politica su cui sta scommettendo molto. E mentre in Università le riforme si sono accavallate e ora se ne aspetta una un pò ordinata e di prospettiva, d’altra parte nella Scuola molti interessi corporativi, molti problemi lasciati per strada, molte iniziative frammentate rendono difficile da sempre un vero disegno riformatore".

Sulla questione dei precari e l’apertura di nuovi posti e altri irrisolti nodi (come quello del trattamento riservato alle scuole pubbliche non statali) l'vvenire sottolinea che "anche quest’anno il panorama dell’avvio confuso e non privo di ombre. Speriamo che prevalga in tutte le parti la buona volontà di salvaguardare l’essenziale".

La protesta dei precari - Intanto oggi i due precari-pasionarios della protesta anti Gelmini hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame per "riprendere le forze". "Volevamo parlare con la Gelmini ma lei non ha voluto: in fondo sapevamo che non sarebbe successo, abbiamo di deciso di smettere lo sciopero della fame, vogliamo vivere per continuare a lottare", spiega Caterina Altamore (nella foto) che da otto giorni non mangiava. Insieme a lei, davanti Montecitorio, in una tenda stazionava un altro precario, Giacomo Russo, che oggi anche lui ha interrotto lo sciopero dopo 17 giorni. "Noi non chiediamo l’assunzione di tutti i precari in graduatorio - dice Caterina - ma dei posti ci sono e vanno riempiti. Alla Gelmini volevamo spiegare che non ha fatto una riforma, ma solo dei tagli. La scuola pubblica deve essere di qualità: basta con la propaganda, vogliamo una politica seria". Interrotto lo sciopero della fame, ma non il presidio davanti la Camera dei deputati.

03/09/2010

Commento : Ministri ingordi imparate a rispettare la gente, i ragazzi che hanno bisogno di lavorare!

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Napoli, in farmacia tutti i farmaci a pagamento per 35 giorni

ultimo aggiornamento: 03 settembre, ore 18:26

Napoli - (Adnkronos) - Lunedi' parte protesta farmacisti contro ritardi delle Asl

Napoli, 3 set. (Adnkronos) - L’assemblea straordinaria degli oltre 750 titolari di farmacia iscritti a Federfarma Napoli tenutasi ieri sera ha confermato lo stato di agitazione della categoria e il passaggio all’assistenza indiretta per 35 giorni, durata massima consentita dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Ciò significa che da lunedì 6 settembre fino al 10 ottobre le farmacie di Napoli e provincia non accetteranno più le ricette, fornendo i medicinali soltanto dietro pagamento.

Ai cittadini, comunque, verrà fornito un modulo per richiedere all’Asl competente il giusto rimborso per la spesa sostenuta. Restano esclusi dallo sciopero (e dunque saranno accettate le relative prescrizioni) soltanto i cosiddetti 'medicinali salvavita', il cui elenco predisposto dalla Regione Campania è consultabile anche sul sito di Federfarma Napoli (www.federfarmanapoli.it).

"La nostra non vuole essere una protesta che arrechi danno ai cittadini - spiega Michele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli - anzi, proprio per questo abbiamo deciso di ampliare l'elenco dei farmaci che continueremo a distribuire al di là di quelli predisposti dalla legge; inoltre daremo ai cittadini un modulo per richiedere direttamente il rimborso all’Asl. E' una rivendicazione che vuole sottolineare la nostra presenza sul territorio, ma anche la volontà di restarci".

Commento : ma è possibile che le ASL facciano sempre quello che vogliono! Perchè non vengono sanzionate?

Perchè i giornalisti non chiedono sanzioni alle ASL?

hanno paura di toccare i poteri forti i giornaluncoli e i giornalistetti!

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Ciclismo/ Vuelta: un virus uccide il massaggiatore del team Sky

Txema Gonzalez aveva 43 anni, colpito da schock setticopostato 1 ora fa da APCOM

Orihuela (Spagna), 3 set. (Ap) - Una infezione virale ha ucciso il massaggiatore del team Sky di ciclismo proprio nel mezzo della Vuelta di Spagna. Txema Gonzalez aveva 43 anni ed è morto oggi in un ospedale di Siviglia dopo essere rimasto vittima di uno schock settico. Lo ha riferito il medico della squadra, Steve Peters. Il responsabile della squadra, Dave Brailsford, ha spiegato che il batterio che è entrato nel sangue di Gonzalez "non ha nulla a che fare con l'infezione intestinale che ha compito molti elementi del team in Spagna". Virus che ha costretto al ritiro Juan Antonio Flecha, John-Lee Augustyn e Ben Swift.

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Prima multa in Italia per omissione di soccorso di un cane

E' successo a Legnaro nel Padovano 03 settembre, 20:19

PADOVA - A Legnaro (Padova) un automobilista e' stato multato per omissione di soccorso di un piccolo cane meticcio che aveva investito e che e' morto poco dopo.

Pur essendosi accorto che l'animale era stato travolto dalla sua auto, l'uomo non si e' fermato per soccorrerlo.

Alla scena hanno assistito alcuni passanti ed e' stato sulla base delle loro segnalazioni che i carabinieri sono riusciti a risalire all'automobilista 'pirata', sanzionato con 389 euro di multa.

Secondo l'associazione ''100% Animalisti'', si tratta della prima multa in Italia per omissione di soccorso di un cane.

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Iran: se attaccati colpiremo sito nucleare Israele

Ieri - 12.56

La più alta autorità militare iraniana ha detto oggi che l'Iran si vendicherà attaccando i siti nucleari israeliani se le sue attività atomiche fossero colpite dallo Stato ebraico. Lo ha detto il comandante delle forze armate iraniane, Hassan Firouzabadi.

Il presidente Ahmadinejad durante il discorso di oggi

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"Le armi che abbiamo sviluppato possono colpire in qualsiasi parte il regime sionista (Israele, ndr) ... Speriamo di non essere costretti ad attaccare i loro impianti nucleari", ha detto Firouzabadi all'agenzia di stampa semi-ufficiale Mehr.

Oggi, intanto, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha chiesto ai palestinesi di portare avanti la lotta armata contro Israele, all'indomani dell'incontro tra i leader israeliano e palestinese, che hanno deciso di continuare i negoziati su un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti.

"La questione palestinese non può essere risolta attraverso negoziati con i nemici dello Stato palestinese. La resistenza è l'unico modo per salvare i palestinesi", ha detto Ahmadinejad ad una platea adorante all'Università di Teheran, in un discorso trasmesso in tv per celebrare l'annuale Giornata di Al-Quds (Gerusalemme) nella Repubblica Islamica.

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Campiello: vince Michela Murgia

Scrittrice, dedico il premio alla giovane iraniana Sakineh

VENEZIA, 4 SET - Michela Murgia, con Accabadora (Einaudi) ha vinto il Premio Campiello 2010, edizione n. 48.

La scrittrice con 119 voti su 300 ha battuto gli altri quattro finalisti Gad Lerner, Antonio Pennacchi, Gianrico Carofiglio, Laura Pariani. 'Dedico il mio premio non alla Sardegna che in questo momento non ne ha bisogno - dice Murgia -, ma a Sakineh, la giovane donna iraniana condannata alla lapidazione'.

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Argentina: uccide fidanzata e si suicida

La tragedia durante un corso di italiano

04 settembre, 22:46

(ANSA) - BUENOS AIRES, 4 SET - Un meccanico di 63 anni ha ucciso la fidanzata di 36 mentre seguiva un corso di italiano nella cittadina di Chivilcoy, in Argentina. L'uomo e' giunto fuori di se' all'associazione Dante Alighieri e ha preteso che la fidanzata, che voleva lasciarlo, uscisse dalla lezione. Dopo un breve diverbio la donna e' tornata in classe, ma lui l'ha seguita e l'ha uccisa con tre colpi di rivoltella davanti agli altri alunni e alla professoressa, prima di spararsi a sua volta alla testa.

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Sakineh, appello del figlio al Vaticano

La lapidazione potrebbe essere eseguita oggi.

La Santa Sede: «Seguiamo il caso con molta attenzione, contrari alla pena di morte». Chiesto anche l'aiuto del governo

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la condanna a 99 frustate sarebbe già stata messa in atto in carcere

Sakineh, appello del figlio al Vaticano

La lapidazione potrebbe essere eseguita oggi. La Santa Sede: «Seguiamo il caso con molta attenzione, contrari alla pena di morte». Chiesto anche l'aiuto del governo

Una gigantografia di Sakineh esposta a Roma, all'ingresso della Galleria Colonna (Eidon)

MILANO - Sono ore febbrili per la sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio. Il figlio Sajjad Ghaderzadeh (secondo cui la condanna a morte potrebbe essere eseguita oggi) ha fatto un appello al Papa e al governo italiano perché intervengano per fermare l'esecuzione: «Mi appello a tutti gli italiani, ma soprattutto al loro governo e al premier Silvio Berlusconi». Poi si rivolge al Pontefice: «Esorto il capo della Chiesa, papa Benedetto XVI, a intervenire per salvare la vita di mia madre», per fermare le «atrocità ingiustificate» cui è sottoposta. Per Sajjad, l'unica speranza di fermare il boia è la mobilitazione internazionale, le voci come quella della première dame di Francia Carla Bruni, o di Francesco Totti, che ha aderito alla campagna "Fiori e non pietre" contro la lapidazione di Sakineh, producendo una grande eco in Iran.

VATICANO - Immediata la risposta della Santa Sede. Autorevoli fonti vaticane riferiscono che «da giorni si segue con molta attenzione quanto sta avvenendo in Iran a proposito del caso di Sakineh Mohammadi Ashtiani». «La Santa Sede - aggiungono le fonti - è sempre contraria alla pena di morte, anche in questo caso». Nei sacri palazzi si sta valutando se intervenire in modo ancora più esplicito sulla questione. Ma il tempo a disposizione è poco. Javid Houtan Kian, avvocato della donna, conferma che per l'esecuzione potrebbe essere «questione di ore»: «Il mio ricorso alla Corte Suprema non è stato ancora formalmente accolto e per questo l'autorità giudiziaria ha il potere di rendere esecutiva in ogni istante la condanna a morte per lapidazione. Temiamo che questo possa avvenire a breve». L'avvocato precisa che non gli è permesso di incontrare la sua assistita «da più di due settimane, da quando è stata costretta a rilasciare un'intervista in tv» in cui ammetteva i reati che le vengono attribuiti. Fin da subito il legale e la famiglia di Sakineh avevano denunciato che l'intervista le era stata estorta con le minacce e le torture.

FRUSTATE - Secondo Sajjad la condanna a 99 frustate a carico della madre è già stata eseguita: «In seguito alla pubblicazione sul Times di Londra della foto di una donna senza velo erroneamente attribuita a lei, è stata condannata da un giudice speciale di Tabriz (la città in cui è detenuta, ndr) a 99 frustate. Secondo le nostre fonti, la sentenza è stata eseguita, mia madre è stata frustata pochi giorni fa». «Questo è un fatto insopportabile, che mi indigna veramente» dice Sajjad, che cambia quasi quotidianamente la scheda del suo cellulare per paura di essere intercettato e punito dalle autorità del suo Paese. «Ho paura per me, ma soprattutto per mia sorella» ammette. Il giovane non conosce le condizioni di salute della madre, perché non gli è permesso incontrarla da più di due settimane: «Sono molto preoccupato, spero di poterla incontrare giovedì, ma non sono sicuro che mi daranno l'autorizzazione». L'avvenuta esecuzione delle 99 frustate nei giorni scorsi - pena che Sakineh ha subito anche quattro anni fa, all'inizio della sua vicenda giudiziaria - è confermata dall'avvocato della donna, Javid Houtan Kian: «Secondo la testimonianza di due detenute scarcerate venerdì dalla prigione di Tabriz, Sakineh ha subito in carcere un processo per direttissima in cui è stata riconosciuta colpevole di corruzione morale per aver autorizzato la pubblicare di una sua foto senza velo - spiega il legale -. Dopo la condanna è stata subito frustata per 99 volte».

«GRAZIE TOTTI» - L'avvocato ha poi ringraziato Francesco Totti per il suo impegno a favore di Sakineh: «È molto importante, gliene sono grato». L'attaccante della Roma e Rosella Sensi hanno deposto mazzi di fiori sotto una gigantografia di Sakineh esposta sulla facciata del Campidoglio. Il gesto ha prodotto una grande eco in Iran, dove Totti e la sua squadra di calcio sono molto seguiti. L'agenzia di stampa governativa Irna ha annunciato che boicotterà per almeno un mese la squadra, evitando di pubblicare notizie sul suo conto. «È stato un gesto importante - dice Houtan Kian -, per questo esprimo a Totti il mio affetto, anche in qualità di tifoso della Roma. Speriamo nell'aiuto che ci arriva dall'estero - prosegue - perché in Iran, tranne alcuni attivisti per i diritti umani, ci hanno lasciato tutti soli. È importante che la comunità internazionale, oltre a sostenere Sakineh, sostenga anche la sua famiglia e me perché siamo tutti sotto pressione: io ho subito minacce e sono sotto il controllo degli agenti dell'intelligence, che pochi giorni fa hanno fatto irruzione nel mio ufficio, sequestrando decine di fascicoli di miei clienti condannati a morte. Spero che si mobilitino le istituzioni internazionali, che il Parlamento europeo si pronunci» conclude. Una risoluzione degli eurodeputati sul caso è attesa per la prossima settimana.

150 DONNE - Secondo il legale «l'accanimento contro Sakineh è motivato dalla volontà dell'autorità giudiziaria di dare il via a un nuovo ciclo di lapidazioni di donne condannate a morte». «Secondo le ultime stime in Iran ci sono circa 150 donne in attesa di essere lapidate - spiega -. Con Sakineh, la Repubblica Islamica vuole esaminare la reazione della comunità internazionale nei confronti del ricorso a una pratica primitiva come questa. Se dovesse ritenere che l'impatto delle campagne internazionali non è poi così forte, allora procederebbe senza indugi alla lapidazione di tutte queste donne». Ufficialmente, in Iran tale pratica non viene messa in atto da diversi anni.

Commento : Ricordo quando fu deposto lo Scia' ....tutti i politici erano contenti ed appoggiavano Komeini....ecco questo è il risultato di politiche internazionali sbagliate.

L'Iran ovvero Persia non è una nazioone è una Confederazione di Integralisti assassini e fuori di testa. E' uno stato di animali.

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Contestazione a Schifani/ Il Gruppo Regionale del Pdl condanna l’accaduto

“Grave quanto accaduto alla Festa nazionale del Pd di Torino nei confronti del Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, Renato Schifani.” Lo dichiara a nome di tutto il Gruppo regionale del Pdl il capogruppo Matteo Rosso che prosegue: “Tutti i Consiglieri regionali del Pdl esprimono la loro solidarietà al Presidente del Senato vittima di un deplorevole attacco personale ed alle Istituzioni.”

Una condanna pesante quella che arriva dal Gruppo regionale del Pdl che taccia come antidemocratico il comportamento dei contestatori che ieri si sono ritrovati per contestare la seconda carica dello Stato “ altro che difensori della legalità come dice Di Pietro – avanzano ancora gli esponenti del Pdl – quanto avvenuto è intollerabile.”

Il Capogruppo del Pdl in regione infatti aggiunge: “invece di prendere le distanze dai contestatori, Di Pietro con le sue parole ha avvallato il loro comportamento aggressivo ed inaccettabile. Ancora una volta ha perso l’occasione di tacere.”

“Quanto accaduto alla festa del Pd – conclude Matteo Rosso - ci deve far riflettere sul clima pesante che si respira: una costante tensione che non fa certo il bene del Paese”.

Commento : Pensate se fosse stato contestato il Presidente del Senato Pd in una festa Pdl....cosa direbbero.

A mio parere il Pd è un partito di intolleranti.

Gente mestierante della politica. La sinistra è davvero becera e intollerante. Pd pessimo esempio di democrazia. Veramente una compagine di Buffoni....vomitano sempre lerciume su tutti....vecchi stalinisti di mer-da.-.

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Roma, 1^ Giornata mondiale della salute sessuale

Sabato 4 settembre si è celebrata la prima giornata dedicata alla salute sessuale, numerose le iniziative.

Ieri Roma è stata la capitale della salute sessuale, ospitando la 1^ Giornata mondiale della salute sessuale, un evento ideato dalla World Association for Sexual Health (Was). Oltre l’Italia, il primo appuntamento di questa iniziativa internazionale ha previsto la partecipazione di 27 Paesi di tutti e cinque i continenti, che si “sono riuniti” in una vera e propria mobilitazione intorno alle tematiche sessuali.

La salute sessuale rappresenta un aspetto centrale dell’esistenza umana: è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità che non è riducibile all’assenza di malattia, disfunzione o infermità, ma che vede coinvolti aspetti psicologici, biologici e culturali. L’evento organizzato è stato un momento di riflessione e costruzione di un clima più adatto alle discussioni sulla sessualità, alla diffusione di una corretta informazione e educazione sul tema, alla conduzione di strategie di prevenzione che comprendano interventi a livello territoriale, al facilitare l’accesso alla cura per problematiche sessuali.

La violenza sessuale sulle donne, l’intolleranza verso l’omossessualità e le difficoltà delle coppie che non hanno figli, ma anche le nuove sfide della sessualità: questi sono stati alcuni temi discussi nella sede della Facoltà di psicologia dell’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con la Cattedra di Psicologia dello Sviluppo Sessuale e l’Istituto di Sessuologia Clinica. “Tutti i partecipanti hanno aderito con grande entusiasmo e passione- spiega Chiara Simonelli, presidente della Federazione europea di sessuologia. Le persone erano interessate a capire quali sono oggi i problemi e le soluzioni per affrontare le problematiche della componente sesso-affettiva, nel concetto piu’ ampio di identita’ di genere e di salute”. Sotto la guida di personale esperto si è discusso di diritti sessuali e di tematiche legate alla sessualità più in generale. Alla fine della giornata tutti i dati raccolti (trascrizione delle tematiche discusse nei gruppi) sono stati inviati alla società mondiale per essere elaborati, al fine di ottenere una fotografia che descriva la situazione attuale, ma anche per suscitare nuove riflessioni.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in collaborazione con la Was, afferma sostanzialmente che c’è salute sessuale dove c’è la possibilità di esprimersi – sempre nel rispetto degli altri – secondo il proprio orientamento, le proprie scelte. Un’educazione sessuale che parte dall’identità di genere può avere effetti benefici sul modo in cui si vive il rapporto amoroso di coppia e sulla consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni.

Insomma il sesso come libertà di consumo...e bravi psicologi...tutta e merce da godere.

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Dizionario Della Salute

ERISIPELA

Erisipela. Le zone più facilmente colpite sono il viso, gli arti e le pareti addominali.

Malattia della cute dovuta ad una infezione provocata da particolari ceppi di germi streptococchi (solitamente lo streptocco pyogenes gruppo A, più raramente altri streptococchi), essa colpisce di solito soggetti le cui capacità di difesa sono debilitate (per es. persone anziane, o che hanno subito da poco interventi chirurgici).Non di rado la via di penetrazione del germe nell’organismo è rappresentata da piccole lesioni al viso provocate dalla rasatura può essere colpito anche il neonato, ed in tal caso il germe si impianta sulla ferita ombelicale, o su zone di macerazione della cute determinate da scarsa pulizia (regioni genitali).Le zone più colpite sono comunque gli arti inferiori dove possono esistere alterazioni trofiche della cute. Il periodo di incubazione non supera i 6-7 giorni

Sintomi La malattia insorge in modo brusco, con febbre elevata, brividi, e segni generali di infezione (malessere, senso di prostrazione, aumento dei globuli bianchi nel sangue).La zona di cute colpita si presenta come una placca arrossata, nettamente delimitata e rilevata rispetto alla cute sana circostante, dolente essa ha tendenza ad estendersi, interessando anche i vasi linfatici della zona colpita che si presentano come strie arrossate. Nei casi gravi l’e. può complicarsi con infezioni generalizzate, broncopolmoniti, o diffondendo l’infezione ad organi profondi. Abitualmente in circa 8-10 giorni la situazione migliora e la febbre diminuisce.

Terapia La terapia si basa sull’impiego di antibiotici.

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Insomma il sesso come libertà di consumo...e bravi psicologi...tutta e merce da godere.

ma scusa nello... mi sembra che l'articolo parli di tutt'altro!

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