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Lo stress salutogenico


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Nella concezione tradizionale la ricerca in materia di stress è orientata ad identificare gli stressors al fine di ridurli o, se possibile, eliminarli, e a rilevare le modalità con cui il soggetto fa fronte allo stressor considerato appunto un evento da combattere o da evitare. Lo stress viene quindi considerato qualcosa di estraneo allo sviluppo naturale e sano dell’esistenza. A fianco a questa posizione tradizionale si pone una linea di ricerca alternativa che in tempi recenti si sta consolidando coerentemente alla nuova attenzione posta ai fattori di promozione del benessere. “Come possiamo vivere e vivere bene con gli stressor?” Il focus di ricerca in questa prospettiva diventa il potenziale effetto salutogenico degli stressor.

L’autore di riferimento è Antonovsky (Antonovsky, 1979, 1987) che lavora intorno a questa prospettiva ponendo attenzione ai fattori di promozione del benessere, giungendo alla definizione del costrutto senso di coerenza, nato dalla contrapposizione tra approccio patogenico e salutogenico. L’approccio patogenico considera l’omeostasi, l’insieme dei processi fisiologici coordinati che mantengono la stabilità dell’organismo, come condizione normale della vita e presuppone che, se non intervengono particolari combinazioni di eventi, la malattia non insorge. Le persone vengono classificate in base al loro stato di salute come elementi dicotomici, sane-malate, non pazienti-pazienti e il focus attentivo è la malattia organica. Si pone attenzione ai fattori di rischio e per trattare la sofferenza occorre cercare la causa specifica della specifica malattia e rimuoverla. L’approccio salutogenico, formulato da Antonovsky, considera l’eterostasi, il disequilibrio e la sofferenza caratteristiche peculiari della vita; l’obiettivo è comprendere come certe persone, in alcune circostanze, soffrono meno di altre, si muovono verso la salute. Lo stato di salute delle persone viene visto su un continuum dove malattia e salute sono i poli opposti, e la persona viene vista nella sua interezza prendendo in considerazione tutti gli aspetti del benessere personale, sia i segni oggettivi che i sintomi soggettivi. Si pone attenzione all’intera storia della persona, includendo sia i fattori di rischio che le risorse salutari, ovvero quei fattori che promuovono attivamente un movimento verso il polo della salute. Gli stressor non vengono visti solo potenzialmente patogenici, aprendo la possibilità che possano fungere anche da fattori di promozione della salute. Per trattare la sofferenza occorre promuovere i fattori di promozione della salute che possono aiutare la singola persona a far fronte alla situazione. Si può affermare che il concetto di salutogenesi indica lo studio delle cause della salute e si contrappone alla patogenesi che, al contrario, si occupa di indagare le cause della malattia ma la salutogenesi non rappresenta unicamente il rovescio della medaglia di un... http://www.psiconline.it/article.php?sid=6266

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