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Terapia,Farmaci e (Poca)Chiarezza


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Ciao,

è uno dei miei primi post su questo forum, spero (anzi, no, non lo spero), ma è probabile che qualcuno sia nella mia stessa situazione.

Ho iniziato la psicoterapia(+ visite da uno psichiatra) qualche mese fa, in seguito ad allucinazioni uditive che di tanto in tanto si verificano, come bisbigli.

Senza entrare troppo nei particolari,sono otto anni che la mia situazione è degenerata.Sono passato da una vita da ventenne quasi normale (depressione, crisi di panico,complessi li ho sempre avuti), ad un lento declino.Ho cominciato a rifiutare la mia immagine, a pensare che la gente complottasse contro di me e che cercasse di ridicolizzarmi ed umiliarmi, tanto da finire con un isolamento quasi totale, ormai non esco più di casa e mi è quasi impossibile fare qualsiasi tipo di cosa oltre le mura domestiche, anche affacciarmi alla finestra.Ed ho 29 anni suonati.Non ho una vita lavorativa, sociale, sentimentale.

Ho iniziato la psicoterapia, lo psichiatra mi ha prescritto il Risperdal, che ho accantonato perchè mi dava fastidio.Sono passato all'Invega, che mi da cmq fastidio ma tollero meglio.

Purtroppo, nel mio caso, lo psichiatra non è stato molto chiaro.Fa discorsi riguardo ad un disturbo del pensiero, dice che la mia percezione della realtà e delle cose è alterata, ma che sono fortunato perchè non ho perso completamente il contatto con la realtà,e che quindi con la terapia e soprattutto i farmaci, si possono fare passi avanti.Già, però ad oggi non so ancora cosa ho di preciso.

Voglio essere abbastanza realista, visto che mi ha prescritto l'Invega, e che il quadro corrisponde perfettamente, ho messo in preventivo di essere affetto da una forma di schizofrenia.

Voi cosa ne dite?Non sarebbe meglio per me, per i miei familiari, sapere con precisione qual è il problema?

Devo battere i pugni e pretendere una diagnosi a muso duro?A volte ho l'impressione che si stia cercando di addolcirmi la pillola, cosa che in questi casi, a mio parere, è sbagliatissima.

Grazie a chi avrà la pazienza di leggere e magari rispondermi. :crazy:

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mi trovo nella tua stessa situazione..

ti posso solo dire che è molto difficile accettare certe patologie. .

io ancora oggi .. di anni ne ho 40 .. non so esattamente di cosa soffro..

anche io prendo dei farmaci antipsicotici.

e non mi hanno mai voluto dare una diagnosi precisa.

io credo che stampigliarsi a caldo un marchio sulla fronte non serva a nulla.

l' importante è trovare la cura giusta e seguirla..

del resto lo sai cosa hai basta che leggi sul bugiardino dei tuoi farmaci . e scopri perchè te lo danno..

ma .. non è vero che certe malattie degenerano tutte nello stesso modo .

e non è vero che non sono curabili.. oggi..

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mi trovo nella tua stessa situazione..

ti posso solo dire che è molto difficile accettare certe patologie. .

io ancora oggi .. di anni ne ho 40 .. non so esattamente di cosa soffro..

anche io prendo dei farmaci antipsicotici.

e non mi hanno mai voluto dare una diagnosi precisa.

io credo che stampigliarsi a caldo un marchio sulla fronte non serva a nulla.

l' importante è trovare la cura giusta e seguirla..

del resto lo sai cosa hai basta che leggi sul bugiardino dei tuoi farmaci . e scopri perchè te lo danno..

ma .. non è vero che certe malattie degenerano tutte nello stesso modo .

e non è vero che non sono curabili.. oggi..

Il problema, per ciò che mi riguarda personalmente, non è accettare la patologia.

Che c'è un problema, un disturbo lo so bene purtroppo.

Se hai un disturbo che ti fa stare male, tu sai che ti fa stare male, indipendentemente dal nome.

Quello che però mi aspetto da uno psichiatra, è che mi prescriva l'Invega, e mi dica "te lo faccio prendere perchè sei schizofrenico", invece di farmi andare a cercare nei bugiardini e in rete.Perchè alla fine, quelle medicine,che bene al mio corpo non fanno, le prendo io.E l'Invega, per quanto ne so (non sono un medico, ma cmq ho cercato parecchio in giro), cura solo quella patologia.

Concordo con te, certe patologie possono essere controllate, non degenerare o addirittura regredire.

Mi sarebbe però cmq di aiuto sapere cosa ho, aiuterebbe me, la mia famiglia sapere che strada dobbiamo percorrere.

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questo nessuno lo sa..

e nessuno te lo puo' dire..

essere schizofrenico non significa niente.. e come dire sei psicotico..

sono termini che contengono un oceano di casi e situazioni diverse..

del resto in che modo ti puo' aiutare definirti schizofrenico ??

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io nn capisco come in un paese civile come l'italia esista ancora il tabu'

di nn rivelare al paziente da cosa sono afflitti!!

ma se io son malato di qualcosa, terminale o nn, e vorrei intraprendere

delle terapie che vanno bene a me e nn al dottore oppure ad un'altro specialista con vedute diverse

perche' devono infrangere questo mio diritto CON TUTTE LE CONSEQUENZE!!!!!?????

.....io nn capisco!!

cmq davide, prendi i farmaci e cerca di convivere col tuo malanno!!!

:Whistle:

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secondo me il tuo psichiatra si sta comportando non bene ma benissimo

la malattia mentale non è una categoria precisa e può mutare perchè la mente può mutare

le indicazioni nei foglietti dei farmaci sono categorie necessarie alla sintesi ma il significato è molto diverso tra un profano ed un esperto,

il senso comune che viene dato a certe parole è sempre un limite

per questo non si comunica la diagnosi, è una cosa delicata e complicata e meno di tutti dovrebbero saperla i familiari

inoltre prova a metterti dall'altra parte, ad essere lo psichiatra che vuole migliora la vita del suo pazinte, gli diresti a quale categoria appartiene sapendo che non può capire il vero significato?

inoltre comunicare la diagnosi potrebbe creare una serie di altri problemi che non fanno altro che ritardare la "cura" ^_^

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secondo me il tuo psichiatra si sta comportando non bene ma benissimo

la malattia mentale non è una categoria precisa e può mutare perchè la mente può mutare

le indicazioni nei foglietti dei farmaci sono categorie necessarie alla sintesi ma il significato è molto diverso tra un profano ed un esperto,

il senso comune che viene dato a certe parole è sempre un limite

per questo non si comunica la diagnosi, è una cosa delicata e complicata e meno di tutti dovrebbero saperla i familiari

inoltre prova a metterti dall'altra parte, ad essere lo psichiatra che vuole migliora la vita del suo pazinte, gli diresti a quale categoria appartiene sapendo che non può capire il vero significato?

inoltre comunicare la diagnosi potrebbe creare una serie di altri problemi che non fanno altro che ritardare la "cura" ^_^

Beh come per tutte le cose, è una questione di opinione.

Io non ce l'ho col mio psichiatra ne con lo psicoterapeuta, credo stiano facendo un buon lavoro,poi sai dipende anche dalla persona.

L'ultimo periodo per me è stato davvero brutto e sono stato forse poco furbo io a non farmi aiutare prima.

Però essendo conscio che c'è un problema, ed essendo andato dallo psichiatra con la forza della disperazione, penso che forse dare un nome al problema potrebbe aiutarmi, in fondo dal dottore ci vai per curarti ma anche per sapere cosa hai.

Per il resto, era peggio quando non venivo creduto da nessuno e non sapevo dove sbattere la testa, penso di poter dire con buona sicurezza che comunicarmi la diagnosi non mi riporterebbe allo stato in cui ero qualche mese fa.

Ringrazio cmq tutti quelli che mi stanno rispondendo, almeno ne parlo con persone che possono capire, e mi confronto con loro. :LMAO:

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io so quello che ho a forza di cercare

poi ho avuto qualche piccolissimo indizio, e a forza di chiedere

ma se lo dicessi ad uno qualsiasi dei miei familiari non mi crederebbero ^_^

quindi.... devo pensare a me, devo devo devo!

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ciao penny, in un senso hai ragione ma il diritto del paziente di sapere (specialmente se

ha fatto una domanda diretta) e' sacrosanto!!!

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Anche a me non volevano dirlo.

Ho dovuto richiedere la mia cartella clinica per saperlo.

Sono stati obbligati a consegnarmela (una copia).

Adesso che so che cosa ho, è cambiato qualcosa? NO.

Sono magari più serena, mi sono messa l'anima in pace.

Ed è giusto così? NO

Come dice Penny: comunicare la diagnosi potrebbe creare una serie di altri problemi che non fanno altro che ritardare la "cura"

Poi ti volevo dire una cosa che mi disse la mia psico, prima che sapessi la mia diagnosi:

"classificare le persone non è mai bello..davvero ti dico..ti faccio un esempio banalissimo: è come quando tu dici ad una persona che è una grande stronza..tu la classifichi come stronza. Quella persona potrà cambiare; potrà diventare più stronza, potrà diventare meno stronza, però se tu le continui a dire che è stronza, nella tua mente sarà sempre una grande stronza. Invece non è così..non è MAI così...le persone cambiano nel tempo..in bene, in meglio, in peggio...il fatto di darti un nome - per questo noi non volevamo - tu ti vedrai sempre in quel modo, e questo poi automaticamente ti creerà una difficoltà nel cambiare, perchè dirai sempre "io sono così".

:huh:

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qui si parla anche di altre malattie come tumori ed altre belle cose.in italia i dottori tendono a nascondere la verita' al malato.

i dottori nn sono onnipotenti, ognuno ha il suo metodo di curare ,l'approccio di terapia puo' essere diverso e nn necessariamente

a beneficio del malato. il soggetto ha diritto di sapere e prendere in considerazioni altri dottori ed altri metodi di cura

e nn farsi delle perenni seghe mentali per sapere di cosa e' malato.

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scusa tex ma non si può fare di tutta l'erba un fascio

per quanto sia scientifico il metodo qui si parla di mente umana e non si può generalizzare

dare una diagnosi è mettere un limite alla cura, alla mente, alla personalità, ed è un controsenso per la specificità della terapia che si basa sulla relazione.

La cura non è semplicemente parlare o tirare fuori il passato, (mi fa una rabbia quando sento queste cose)

è molto di più, è un interazione. Una credenza blocca la mente così come una categoria e non è la stessa cosa di dire ad una persona che ha un tumore, la questione è molto più delicata. Ad un "malato" o "pazzo" o "Strano" che ha un modo particolare di elaborare, ha dei percorsi mentali particolari e di vedere le cose, non puoi dirgli una diagnosi che è orientativa per gli stessi dott.

noi per primi ci arrabbiamo quando ci trattano in m odo scontato e banale, o no?

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comunque mi piacerebbe sapere perche', sopratutto nei paesi caldi, questi disturbi non esistono e gli psocologi praticamente fanno a fame.....io ho deciso che mi ci trasferiro'

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comunque mi piacerebbe sapere perche', sopratutto nei paesi caldi, questi disturbi non esistono e gli psocologi praticamente fanno a fame.....io ho deciso che mi ci trasferiro'

si ma non credo dipenda dal clima, semmai dalla coltura,media,educazione bo...

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comunque mi piacerebbe sapere perche', sopratutto nei paesi caldi, questi disturbi non esistono e gli psocologi praticamente fanno a fame.....io ho deciso che mi ci trasferiro'

Mmmh...questa tua osservazione mi ha fatto riflettere..e non poco. Ti ringrazio :D:

Però non so la risposta...

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nei paesi caldi ci sono anche quelli che portano il burka

per loro non esiste la psicologia

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davide

Voi cosa ne dite?Non sarebbe meglio per me, per i miei familiari, sapere con precisione qual è il problema?

Devo battere i pugni e pretendere una diagnosi a muso duro?A volte ho l'impressione che si stia cercando di addolcirmi la pillola, cosa che in questi casi, a mio parere, è sbagliatissima.

davide

Però essendo conscio che c'è un problema, ed essendo andato dallo psichiatra con la forza della disperazione, penso che forse dare un nome al problema potrebbe aiutarmi, in fondo dal dottore ci vai per curarti ma anche per sapere cosa hai.

Per il resto, era peggio quando non venivo creduto da nessuno e non sapevo dove sbattere la testa, penso di poter dire con buona sicurezza che comunicarmi la diagnosi non mi riporterebbe allo stato in cui ero qualche mese fa

tex

ciao penny, in un senso hai ragione

ciao penny , ti allego dei commenti fatti prima.

io nn parlo di persone che hanno perso la realta' ma di gente che possono relazionare

e son consci dei loro problemi. il fatto di nn dire ai genitori di davide ( sempre se fosse il caso) la diagnosi

credo sia un grossissimo sbaglio. oggigiorno e credo che tua sia al corrente molte di queste malattie possono essere

controllate e le terapie variano a secondo lo specialista. davide inoltre dice che la situazione e' peggiorata

(cosa normale per certe malattie) nn credi che abbiano diritto di sapere , vedere i risultati degli ultimi anni

e di consequenza decidere se cambiare specialista e terapie varie? come ho detto, i dottori sbagliano (molti)

nelle loro diagnosi e terapie ed io credo che il paziente ha il diritto di sapere e di decidere

come nel caso di davide che come puoi vedere, e' una persona in cerca' della verita' ed e' anche molto lucido.

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Tex

probabilmente in alcuni casi e da persona a persona magari non è così nocivo avere degli indizzi o una diagnosi,

io capisco quello che vuoi dire Tex ma in Italia la gente giudica molto, a volte sembrano proprio dei piccoli borghesi ed alcuni ahnno una metalità un po' da paesino, per me che ci vivo ti assicuro che mi è impossibile parlare di queste cose con naturalezza, (io nn posso dire di prendere farmaci perché potrebbero mandarmi via dalla scuola in cui lavoro o cmq iniziare a guardarmi con sospetto).... perché in genere si spaventano

forse in America è più facile non dare facili giudizi in base ad un nome

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Tex

probabilmente in alcuni casi e da persona a persona magari non è così nocivo avere degli indizzi o una diagnosi,

io capisco quello che vuoi dire Tex ma in Italia la gente giudica molto, a volte sembrano proprio dei piccoli borghesi ed alcuni ahnno una metalità un po' da paesino, per me che ci vivo ti assicuro che mi è impossibile parlare di queste cose con naturalezza, (io nn posso dire di prendere farmaci perché potrebbero mandarmi via dalla scuola in cui lavoro o cmq iniziare a guardarmi con sospetto).... perché in genere si spaventano

forse in America è più facile non dare facili giudizi in base ad un nome

ciao penny, ti capisco molto bene e devo darti ragione. :abbr:

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io nn parlo di persone che hanno perso la realta' ma di gente che possono relazionare

e son consci dei loro problemi. il fatto di nn dire ai genitori di davide ( sempre se fosse il caso) la diagnosi

credo sia un grossissimo sbaglio. oggigiorno e credo che tua sia al corrente molte di queste malattie possono essere

controllate e le terapie variano a secondo lo specialista. davide inoltre dice che la situazione e' peggiorata

(cosa normale per certe malattie) nn credi che abbiano diritto di sapere , vedere i risultati degli ultimi anni

e di consequenza decidere se cambiare specialista e terapie varie? come ho detto, i dottori sbagliano (molti)

nelle loro diagnosi e terapie ed io credo che il paziente ha il diritto di sapere e di decidere

come nel caso di davide che come puoi vedere, e' una persona in cerca' della verita' ed e' anche molto lucido.

Guarda a dire il vero lo psichiatra ha parlato coi miei.

Ha parlato di malattia, di disturbo del pensiero che provoca una profonda depressione, di una mia convinzione che gli altri vogliano farmi moralmente del male, che mi vogliano umiliare, che la massa mi ridicolizzi.Devo dire, mi disturba sentire parlare di convinzione.Io sono fermamente convinto che questo accada realmente, il sentire parlare di convinzione, mi da fastidio.Ma non ha specificato il disturbo.

Io posso solo dirti che gradualmente, sono passato da una vita semi-normale (diciamo normale, con molti problemi,complessi, crisi di panico,pensieri che non davano tregua) al completo ritiro, tanto che mi è impossibile uscire dal cancello di casa, passeggiare, fare delle commissioni.Insomma, una situazione drammatica.Il tutto, anno dopo anno, un passo indietro alla volta.

Inoltre, sono parecchio preoccupato per il mio futuro,ho 29 anni, 30 fra qualche mese e nella mia situazione è assai difficile avere contatti umani, e soprattutto un lavoro.

Non so se devo parlare con qualcuno, non so se mi possa convenire fare domanda di invalidità, se devo fare qualcosa in più rispetto a quello che faccio nell'ottica della malattia, e devo dire, il fatto di dipendere sempre da qualcuno per qualsiasi cosa, anche la più semplice, mi fa stare male e mi da una visione del futuro assai cupa, peggiorando le cose.

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caro davide..

al di la della terapia.. e dei medicinali. poi ci vuole un enorme sforzo da parte nostra . .per superare i disagi e le difficoltà . .

non lasciarti andare.. trova sempre in te l aforza di combattere..

te lo dice uno che ormai ha quasi gettato la spugna..

eppure dentro di me. c' è ancora la speranza di riuscire .. a vincere i mie problemi .

non spegner emai quella speranza. .e combatti nelle piccole cose..

valle afare le commissioni . anche se ti sembra impossibile.. fallo lo stesso.

sono dell epiccole avventure.. che ti danno la forza di continuare. .

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Guarda a dire il vero lo psichiatra ha parlato coi miei.

Ha parlato di malattia, di disturbo del pensiero che provoca una profonda depressione, di una mia convinzione che gli altri vogliano farmi moralmente del male, che mi vogliano umiliare, che la massa mi ridicolizzi.Devo dire, mi disturba sentire parlare di convinzione.Io sono fermamente convinto che questo accada realmente, il sentire parlare di convinzione, mi da fastidio.Ma non ha specificato il disturbo.

Io posso solo dirti che gradualmente, sono passato da una vita semi-normale (diciamo normale, con molti problemi,complessi, crisi di panico,pensieri che non davano tregua) al completo ritiro, tanto che mi è impossibile uscire dal cancello di casa, passeggiare, fare delle commissioni.Insomma, una situazione drammatica.Il tutto, anno dopo anno, un passo indietro alla volta.

Inoltre, sono parecchio preoccupato per il mio futuro,ho 29 anni, 30 fra qualche mese e nella mia situazione è assai difficile avere contatti umani, e soprattutto un lavoro.

Non so se devo parlare con qualcuno, non so se mi possa convenire fare domanda di invalidità, se devo fare qualcosa in più rispetto a quello che faccio nell'ottica della malattia, e devo dire, il fatto di dipendere sempre da qualcuno per qualsiasi cosa, anche la più semplice, mi fa stare male e mi da una visione del futuro assai cupa, peggiorando le cose.

ciao davide, nn ti posso dare consigli od aiutarti ad'uscirtene da

questi problemi che tu credi accadano realmente. sta' al tuo dottore

spiegare,curare e cercare di contenere il malanno.

sulla seconda parte del tuo discorso , devi capire che lo stato e' responsabile per

la salute ed il walfare delle persone (almeno dalle mie parti).i lavoratori pagano tasse e con questi soldi

lo stato provvede a tante cose ed uno di questi, e' proteggere(finanziariamente)

una persona che nn e' in grado di lavorare e nn ha mai lavorato

io al tuo posto nn indugerei a consultare ed avviare pratiche per un riconoscimento d'invalidita'.

nn so' da dove iniziare ma io farei consultare i tuoi con il dottore di cura. dopo di che'

lui sapra' dirvi se sei abile oppure invalido e dopo un'eventuale risposta

(positiva) cerca di avviare le pratiche ad un'ente di competenza....un'avvocato specializzato

in questo aiuterebbe molto......

di piu' nn so' dirti perche' nn conosco le leggi italiane.

ricordati che parlare nn serve a niente , devi agire e far valere i tuoi diritti se

ti spettano.....buona fortuna. :spiteful:

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non ti rifugiare nell' invalidità ..

con il supporto delle medicine e della terapia tu puoi fare un avita " normale " ..

ovvero i tuoi problemi di lavoro .. non dipendono solo da quella che tu dici schizofrenia..

io non so tu se hai fatto degli studi.. oppure se hai avuto esperienze lavorative.. prima . .

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