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Pain

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  1. Chi decide cosa può essere definito giusto e cosa puo essere definito sbagliato? Chi decide chi deve essere "accontentato" e chi invece puo essere "scontentato"? Puo realmente riuscire a vivere bene un nucleo familiare in cui uno dei membri é represso?
  2. Pain

    Sono frocio

    È curioso fare appello alla """natura""" in un contesto storico-culturale fortemente artificializzato a nostro uso e consumo. La natura non ci ha dotati di ali, eppure noi se ne abbiamo necessita possiamo avvalerci dell aereo. Non ci ha dato le branchie ma noi usiamo mute da sub e attrezzature specifiche per restare a lungo sott'acqua, e non ci ha dato la possibilità di muoverci a 100km/h , ma noi possiamo comunque farlo,grazie all automobile. Se perdiamo un braccio o una gamba, per incidente o malattia, possiamo sopperire con una protesi. Se abbiamo una malattia, non lasciamo che la natura faccia il suo corso ma cerchiamo di curarci attraverso l artificio delle tecnologie di cui disponiamo. Se non desideriamo una gravidanza ricorriamo agli anticoncezionali. Se una coppia ha dei problemi a concepire,puo ricorrere alla medicina per risolverli. Che si tratti di una coppia gay o di una coppia etero.
  3. Pain

    Sono frocio

    Io fondamentalmente mi attengo ai fatti. Se un uomo gay dice "soffro perche non potró provare l esperienza della gravidanza" gli consiglio di accettarlo, perche non c é un altra soluzione. Se un uomo gay dice "soffro perche non posso avere figli" gli rispondo che non é vero, perché le soluzioni ovviamente ci sono, puó averne. Come non posso dire al tizio che soffre perche è grasso e crede che nessuna donna lo vorrà e morira solo che è cosi e deve rassegnarsi e accettarlo perche le soluzioni ovviamente ci sono. Il tizio potrebbe trovare una donna, magari anche lei grassa, o bassa, o che lo ama anche se è grasso, il tizio grasso potrebbe dimagrire, o perche no ricorrere a un'operazione se la propria condizione gli crea dei problemi considerevoli. Sennò a ogni persona che soffre perche non sa/non crede di poter affrontare un problema che in realtà è risolvibile gli diciamo che è cosi,che non lo puo risolvere e facciamo ammazzare tutti.
  4. Pain

    Sono frocio

    Che il grosso il secco il gay l'alto e il basso debbano accettarsi come sono ok. Nel senso che dovrebbero accettarsi in quanto grosso, secco, gay, alto o basso al fine di vivere serenamente la propria condizione. Non vedo però perche debbano rassegnarsi a non poter creare una famiglia se è cio che desiderano,dal momento che sono tutte persone che, se vogliono, una famiglia possono avercela. O vogliamo limitare la possibilità di avere una famiglia solo all ariano bianco eterosessuale ricco in perfetta forma fisica?
  5. Pain

    Sono frocio

    Il ragazzo afferma di essere triste perche é convinto che da adulto non potrà mai avere una famiglia, si concepisce completamente solo tra vent'anni, mentre tutti i suoi amici avranno formato una famiglia. Questo non é vero. Se lui vuole puo avere dei figli cosi come ne hanno avuti tante coppie di omosessuali. Chiedo venia ma credo sia scorretto alimentare questa sua supposizione errata usando come argomentazione "io sono contrario quindi rassegnati all idea di non avere figli". Delle eventuali difficolta che potra incontrare la sua famiglia avrà poi modo di occuparsene a tempo debito, cosi come molte famiglie si trovano a fronteggiare situazioni di difficolta tra le piu disparate. Ciò non toglie che la possibilita di avere una famiglia a questo ragazzo non é assolutamente preclusa,e a mio avviso é giusto che ne prenda atto, tant al piu che la supposizione errata di non poter avere figli lo fa stare male.
  6. Pain

    Sono frocio

    Un momento. Al di la delle considerazioni personali che uno puo avere sull omogenitorialità, non é assolutamente vero che questo ragazzo non può avere figli. Potrebbe averne domani, se volesse. Dovrebbe solo prendersi il disturbo di andare qualche giorno all estero. Se invece decidesse di averne, ad esempio, tra 10 anni, con molta probabilità potrebbe farlo tranquillamente in patria,senza neanche prendersi la briga di spostarsi.
  7. Quello che descrivi è il meccanismo che determina il ripetersi degli attacchi di panico successivi al primo episodio. Ad esempio, percepisci un po di tachicardia perche magari hai compiuto uno sforzo, ma subito inizi a pensare che si tratti di un nuovo attacco che sta per sopraggiungere. Questo ovviamente ti spaventa, l'adrenalina aumenta e il tuo corpo inizia ad attivare tutti i meccanismi biologici che occorrerebbero se vi fosse un pericolo reale cui far fronte. Se di fronte a te ci fosse,ad esempio, una persona che vuole farti del male, tu ti troveresti a dover scegliere se affrontarla oppure fuggire. Entrambe le operazioni richiederebbero una qual certa misura di energia in piu: l aumento di adrenalina va ad assolvere proprio questa funzione. Il punto è che nel tuo caso un problema tangibile e reale da affrontare o da cui scappare non c è. é la paura autoindotta che possa sopraggiungere un nuovo attacco a far si che il tuo corpo si prepari a compiere uno sforzo considerevole che in realta non deve compiere. A quanto scrivi sembra che tu abbia consapevolezza di questo meccanismo che ti porta dalla paura dell attacco di panico all attacco di panico stesso. Potresti provare a rifletterci su,quando sopraggiunge la paura. Ad esempio, a un pensiero tipo "oddio ho la tachicardia mo mi viene un attacco", puoi provare a contrapporre un pensiero tipo "no, non mi sta venendo un attacco. È solo la mia testa che interpreta male questo sintomo", e quindi sforzarti di "andare oltre", di ignorare i pensieri legati all eventualita di un prossimo attacco, dare a questi pensieri poco peso e cercare di concentrarti su altro: qualcosa che hai in programma di fare durante il giorno, una bella giornata recentemente trascorsa, l'outfit da indossare per il prossimo weekend etc.. Quando senti sopraggiungere l ansia ,per evitare che si trasformi in attacco di panico, puo essere utile la respirazione. Prova a respirare lentamente, inspira e conta fino a 5, poi trattieni il respiro ed espira come se stessi soffiando sulle candeline di una torta, sempre contando fino a 5. Se ci riesci, quando inizi a percepire ansia, prova a muoverti ,a fare una corsetta o a camminare velocemente al fine di scaricare l adrenalina. Quando sei esposta ad eventi o situazioni che temi possano sfociare in un attacco, se ad esempio ti rassicura portare con te qualche pillola di valeriana o i fuori di bach, portane sempre con te. Soprattutto non sottrarti agli eventi che percepisci come potenzialmente a rischio, perche cosi rischi che la tua vita sia completamente condizionata dagli attacchi di panico. Alcune volte gli attacchi di panico sono la manifestazione di problematiche di altra natura, e sarebbe a mio avviso costruttivo parlarne con un terapeuta per vedere se è possibile affrontare il problema alla radice. Spero di esserti stata d aiuto
  8. È a mio avviso molto positivo che tu sia consapevole del fatto che utilizzi il cibo per scaricare le tue ansie. Ti consiglio di muoverti parallelamente su due fronti: lavorare,appunto, sulle tue ansie (facendoti aiutare da un terapeuta se non riesci da sola) e provare a trovare qualche altra maniera meno lesiva per la tua persona per sfogare lo stress.
  9. Ciao. Ti va di spiegare cosa intendi per "attacchi di panico"? Che sintomi hai avvertito? Quanto è durato ogni attacco? Quando si è verificato il primo episodio e quando il secondo? Quanto tempo è intercorso,piu o meno, tra un attacco e l altro? Ti trovi in un periodo in cui per qualche ragione sei sotto stress?
  10. È una questione che mio avviso dovresti valutare insieme alla terapeuta. Mi sembra che tu sia gia a buon punto, poiche insieme a lei sei riuscita a prendere atto del trauma e a lavorare al fine di elaborarlo. Per alcuni anche riuscire a ricordare o a parlarne è molto difficile. Purtroppo sono esperienze che lasciano dei segni, sia nella vita delle persone che si trovano a viverle, sia nella vita dei loro affetti piu importanti. A riguardo ti chiedo: con lui hai parlato dell abuso e delle problematiche legate alla sfera affettivo/sessuale che di conseguenza ti trovi a vivere? Magari, se la terapeuta lo ritiene opportuno, potresti provare a coinvolgere anche lui nelle sedute. In questa maniera gli offriresti la possibilita di comprendere con cosa ha a che fare, il perche di certi comportamenti che possono sembrare bizzarri, come comportarsi quando si manifestano. Mi incuriosisce poi questa tua necessità di ricercare una sorta di "purezza assoluta" nel partner. Azzardo una considerazione basata sul nulla, perche ovviamente non dispongo degli elementi per potermi esprimere a riguardo con piu sicurezza: è possibile che alla base di questo tuo desiderio di purezza vi sia la tendenza (molto comune in questi casi) dell abusato a ricreare in un certo qual modo le dinamiche alla base del rapporto abusato/abusante vissuto in precedenza? D'altro canto asserisci di aver visto in lui la "purezza" che ti è stata "tolta", e che proprio questa purezza ti ha attirata verso di lui. A tal riguardo ti consiglio di lavorare con la terapeuta valutando anche quest eventualità,al fine di comprendere se puo essere questa la dinamica alla base della tua chiamiamola intransigenza nei confronti di quella che percepisci come "la sua purezza", o se vi siano altre dinamiche alla base, e di intervenire di conseguenza.
  11. No vabe. Ho letto alcuni dei commenti precedenti e sono rimasta allibita. Vogliamo parlare di regole sociali? Ecco, la società permette ad un uomo con la disforia di genere di vestirsi da donna se lo vuole, di fare la transazione, di cambiare il nome sui documenti. È legale,dal momento che per fortuna non siamo in cecenia. Lo puo fare. In tanti lo fanno. Ed é libero e padrone di andare in giro come vuole,senza doversi rintanare in casa perche il tizio x o il tizio y non hanno piacere nel guardarlo. Lui sta esrcitando un suo diritto sacrosanto,se non ti sta bene sei tu che ti giri dall altra parte. Per altro l approccio alla disforia di genere, in psicologia, prevede (una volta accertato che vi sia effettivamente disforia) un percorso che parte dall autoaccettazione e termina (se ovviamente il paziente lo vuole) con la terapia ormonale volta a far si che il corpo della persona interessata possa essere conforme al genere cui la stessa sente di appartenere. Di sicuro nessun esperto consiglierebbe mai a un disforico di reprimersi o di nascondersi nell ombra. Una persona repressa, oltre ad essere infelice, è una persona che rischia di andare incontro a un ampia gamma problematiche e di disturbi. Detto cio: non ho capito se sei disforico o non binario. Non ho capito cioe se ti senti donna o se non ti inquadri rigidamente in un genere specifico.
  12. Pain

    Sono frocio

    Non esiste l omosessualità da contagio. Al limite puo avvenire che una persona affetta da doc,pur di fondo eterosessuale, possa prendere a reputarsi omosessuale a causa dei pensieri invasivi propri di questo disturbo. Ma questo è un altro discorso. Il tuo conoscente con molta probabilita ha anche lui dei problemi di autoaccettazione, e tende a ricercare una "causa", un "colpevole", un "capro espiatorio" cui attribuire la propria condizione di omosessuale per alleviare il disagio e il senso di colpa. Molte persone gay tendono ad avere i primi rapporti con persone dell altro sesso, nell illusoria speranza di ""guarire"". Secondo questa logica dovrebbero magicamente trasformarsi in etero. Invece non avviene. Perche, semplicemente, l omosessualita (cosi come l eterosessualita e la bisessualita) non é una condizione modificabile. Il suicidio non é la soluzione, è vero. Ma i giudizi facili sono una pistola carica. Il minority stress puo portare alla depressione,all autolesionismo, al suicidio. Tanto piu una minoranza è stigmatizzata tanto piu avverte questa forma di stress. Contronatura, deviato, pervertito, malato sono termini con cui a un omosessuale capita spesso di sentirsi apostrofato. Quando si dice "io li accetto ma.." (simile a "io non sono razzista ma..") si presuppone anzitutto che quella persona abbia bisogno di una sorta di legittimazione a esistere. E cio che di solito segue quel "ma" tende a rimarcare che comunque li si concepirà sempre come persone di serie B. Io li accetto ma.... non voglio che formino una famiglia, non voglio che abbiamo dei bambini, non voglio che si scambino effusioni in giro e via discorrendo. Ciò che per una persona eterosessuale è normale e auspicabile a una persona gay deve essere precluso. Di rimando,l omosessuale che è continuamente esposto a considerazioni di questo tipo finisce con l interiorizzarle. Si parla in questo caso di omofobia interiorizzata. Il soggetto tende a concepirse se stesso come sbagliato, contronatura, impossibilitato ad avere una vita soddisfacente come tutti gli altri. Da qui poi partono quei processi che portano alla depressione, all autolesionismo e al suicidio.
  13. Pain

    Sono frocio

    Anzitutto andrebbero analizzati i motivi per cui tendi a concepire la tua omosessualita come necessariamente negativa e invalidante. Dici di avere degli amici, un fidanzato, un buon rendimento scolastico. Il fatto di essere frocio non ti ha impedito di costruirti una vita soddisfacente, con degli affetti e dei buoni risultati nello studio. Se analizzi razionalmente ti accorgi che il fatto di essere frocio non ti ha creato alcun problema, se escludiamo quelli relativi all autoaccettazione. Che comunque non sono cosa da niente, ma se ne deduce che il problema non è affatto la tua omosessualita, ma la tua persona in relazione alla propria omosessualita. Non aspettarti di guarire: non si guarisce,al massimo ci si reprime e si sta malissimo. Tu non lo stai facendo, ti stai muovendo nel verso giusto, hai il tuo fidanzato, hai fatto coming out coi tuoi amici e con tuo fratello, non reciti la parte dell eterosessuale come erroneamente fanno molti. Cerca piuttosto di lavorare, magari con l ausilio di un terapeuta, sull autoaccettazione. Se ci pensi si tratta dell unico aspetto problematico della tua vita. Lo puoi risolvere. Per quanto riguarda la prospettiva di avere figli, a quanto ho capito sei molto giovane. Crescere un figlio non è una stupidaggine. Dovrai assicurarti di essere abbastanza maturo per poter essere un buon padre, di avere le possibilita economiche per crescere dignitosamente un altro essere umano, di avere al tuo fianco un partner anch esso capace di assolvere il suo ruolo di padre. A mio avviso è presto per imparanoiarsi. Non avere fretta. Goditi la tua gioventu, divertiti col tuo ragazzo, fai tutte quelle cose che non potrai piu fare quando sarai padre, studia, costruisci il tuo futuro. Crea una tua famiglia quando riterrai che possano esistere i presupposti per farlo, non farti fregare dalla smania. E non tralasciare la questione dell autoaccettazione: prova a ragionare sul fatto che una persona che non si accetta, che si taglia e che vuole ammazzarsi difficilmente sarà un buon genitore,se non decide di affrontare i suoi mostri.Hai tutto il tempo, e nulla ti impedisce di avere dei bambini. I sistemi affinche due uomini possano avere dei bambini ci sono, le famiglie arcobaleno all attuale stato di cose sono un bel po, vedrai che tra una decina di anni saranno molte di piu,le possibilita a tua disposizione saranno aumentate e la concezione della collettivita in merito all omogenitorialita sarà sicuramente meno bigotta.
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