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lampa

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  1. Esiste o non esiste il senso della vita? Con questo pensiero in testa ho cercato di "analizzare", se così si può dire, le persone che mi circondano: parenti, amici, colleghi di lavoro. Ho cercato di immedesimarmi con loro, di interpretarne i pensieri, le parole, i gesti, i desideri. Ho cercato di capire, senza chiedere, il loro senso della vita per meglio focalizzare il mio. Dopo qualche mese di attenta riflessione, ero arrivato alla conclusione che tutti noi abbiamo la stessa visione della vita. Tutti cerchiamo, seppur inconsciamente, nel bagaglio collettivo delle esperienze il nostro senso della vita. Se osserviamo gli animali, o qualsiasi vegetale, noteremo che il loro senso della vita è riprodursi. Non si chiedono il perché (almeno credo), sanno che quello è il loro compito e sono disposti al sacrificio della loro vita pur di assolverlo. Questo valeva anche per noi esseri umani. Per millenni abbiamo assecondato la natura e quell'incomprensibile istinto di riproduzione senza chiederci il perché. Per assicurarci la sopravvivenza della nostra specie non abbiamo esitato a diventare carnivori, se non cannibali. Abbiamo considerato infatti diversi anche quelli della nostra stessa specie, scatenando guerre di conquiste solo per assicurare una comoda esistenza e un futuro sicuro e comodo alla nostra specie. Ancora oggi molte famiglie sacrificano la loro vita rinunciando a svaghi e comodità per lasciare qualcosa in più ai loro figli. Fino a pochi anni fa, si viveva in una grande famiglia allargata, composta da: Genitori, nonni, zii, cugini, cognati, vicini di casa, conoscenti, amici degli amici, compaesani, corregionali, connazionali. Un piccolo paese difendeva i suoi abitanti dal paese vicino, ma entrambi si univano per difendersi da altre intrusioni, e cosi via. La specie era garantita da tutti e tutti avevano un preciso ruolo in questa esistenza. Oggi la globalizazione ha sradicato queste certezze. Ha modificato millenni di esperienze collettive. Ha confuso realtà diverse. Ha generato velocemente nuove concezioni di vita. Ha scombussolato le nostre credenze, la nostra fede e il nostro senso della vita. Riprodursi diventa sempre più una cosa astratta e il sesso, una volta circoscritto alla coppia e represso in tutte le altre forme, si è diviso e suddiviso in svariate esibizioni e deviazioni che mi rimane difficile parlarne. Il fine originario della riproduzione è stato sostituito dal solo divertimento. Sarà un bene o sarà un male questo non saprei dirlo. So solo che tanta confusione non aiuta certamente la specie e anche se la scienza oggi e in grado di far nascere altri esseri umani senza il nostro intervento, la vita su questa terra si sta lentamente avviando alla sua fine. Abbiamo perso il senso della vita? Abbiamo smarrito la strada maestra? Abbiamo inquinato il nostro bagaglio collettivo delle esperienze? Abbiamo confuso il senso della vita con il senso delle cose della vita? Il 30% dei casi di depressione si manifestano quando la gente si rende conto che la loro vita non ha più senso. Così lo dichiarano esperti in logoterapia della scuola psicologica di psichiatria. “Il problema é che viviamo in un mondo nel quale è difficile trovare un senso alla vita, in primo luogo perché la scuola, la famiglia e la società stessa non ci hanno insegnato a cercarlo”. Ma quali sono i modelli vincenti di oggi: relazionare con gente importante, vestire abiti di marca, guadagnare tanti soldi, essere famosi. In anni passati, la ribellione giovanile e stata una forma di opposizione a questo modello. Poi, il Dio denaro, il Dio ambizione e il Dio tecnologico, hanno preso il sopravvento e, seppur ancora oggi molti giovani contestano ogni cosa, anche loro non possono più vivere senza le nuove comodità tecnologiche. I riferimenti che giornalmente ci propinano fino alla nausea e che inconsciamente finiamo per imitare, sono quelli della televisione. I genitori e i docenti non sono più in grado di competere con mamma TV, non sono più in grado di riaffermare il loro ruolo, di insegnare ai ragazzi la differenza fra ciò che è banale e ciò che non lo é, tra ciò che ha senso e ciò che non lo ha. Valori come FAMIGLIA, DIGNITA', FRATELLANZA, RISPETTO, SOLIDARIETA', ONESTA', stanno molto velocemente scomparendo, sostituiti da altri valori EGOISMO, PREPOTENZA, FURBIZIA, OPPORTUNITA', INDIFFERENZA. Ci siamo assuefatti alla violenza, agli abusi, alle prepotenze, alle ingiustizie, al menefreghismo generale. Non siamo neanche più solidali nel dolore. Che valore diamo oggi al senso della vita? Così, malgrado abbia passato buona parte della mia vita alla ricerca del senso della vita (non la mia), e non avendo mai trovato una giusta risposta, mi consolavo dicendomi: "Come può un essere stupido come me capire il senso della vita!". Così mi rassegnavo alla mia limitata capacità di capire cose più grandi di me, finché un giorno, per uno strano malore, mi sono recato in un ospedale per degli accertamenti. Normalmente in questi ambienti non si ha tempo per riflettere, siamo preoccupati per noi o per i nostri cari che andiamo a visitare, non guardiamo mai oltre, non consideriamo che quei posti sono un concentrato di dolore, di morte, di disperazione, di speranza e di nuova vita. Ebbene quel giorno ho avvertito tutto questo, ho percepito un grido di dolore di centinaia e centinaia di milioni di esseri viventi che, sparsi in ogni dove, urlavano la loro rabbia al mondo intero. Sentivo le urla dei tanti morti in guerra, degli assassinati politici, delle vittime della delinquenza, delle vittime dello stato, dello sport, della fede, della strada, della gelosia, della pervezione, della fame, della malsanità, della stupidità, della natura. Ho sentito le urla di tanti animali sacrificati per riempire lo stomaco di altri animali affamati o golosi. Una parte di mondo che si dispera mentre un'altra parte si diverte per futili motivi. Oggi non sono più alla ricerca del senso della vita. La vita NON ha senso. Se non sei d'accordo ti invito a replicare. Hai tutto lo spazio che vuoi e un'unica condizione. Niente favole.
  2. lampa

    Il senso della vita

    Nessuna risposta, non voglio risposte, voglio solo sapere qual'è il senso della vita di oggi. Quale credo, quale molla interiore ti fa ridere, mangiare, lavorare, parlare, scrivere, leggere, sperare, credere. Vorrei capire dove sono i valori, dove cercarli, chi li gestisce. Vorrei capire cosa ho perso e se ho perso. Dalle risposte ricevute (singh!) noto che non sono il solo ad essermi perso. Coraggio, dimmi qual'è il tuo senso della vita. Rendimi partecipe delle tue certezze, delle tue gioie, dei tuoi valori, del tuo credo. Dammi un po d'acqua che ho sete.
  3. lampa

    Il senso della vita

    Ad un assetato che ti chiede da bere tu non rispondi che acqua vuoi, se di rubiunetto, minerale, liscia o gassata. Io ti ho chiesto da bere, dammi quello che vuoi, uno scopo, una fede, un credo, una speranza, quello che vuoi purché sia VERA.
  4. lampa

    Il senso della vita

    Il senso della vita. Chiedo scusa, ma mi sono smarrito. Ho smarrito, nel corso degli anni, molti valori, molte certezze, molte speranze o illusioni. Non riesco più a trovare “la strada” e dare un senso a questa vita. Cos’è e cosa significa oggi per voi che per fortuna non vi siete persi come me, il senso della vita
  5. togliete, per favore i gradi, le stellette o qualsiasi altra graduatoria che accrediti chi scrive. Va bene riconoscere un utente nuovo da un utente assiduo frequentatore, ma elargire titoli in base alla quantità di interventi effettuati mi sembra - parere mio - uno sbaglio. Uno sbaglio che confonde le idee a chi entra nel sito e non ne conosce le regole, uno sbaglio che fa sembrare quello che non è. In questo marasma dell'esistenza, siamo tutti naufraghi. Furbi, poco furbi, semplici, ingenui, ritardati, che importa... finiremo tutti nello stesso posto. Il forum e sopratutto questo forum, è un'ottimo strumento di riflessione, un posto dove possiamo confrontare i nostri problemi e paure con i problemi e le paure degli altri, un posto per crescere insieme, per aiutare e ricevere aiuto, per riuscire a parlare, ma anche per ascoltare. Togliete i gradi per favore.
  6. non mi fraintendere, io credo a quello che dici, anche se tento di fare l'avvocato del diavolo, cioè a dubitare. E' normale, di solito raccontiamo solo il nostro punto di vista e raramente si è obbiettivi. Detto ciò, ripeto NON è facile consigliarti, se TUTTI in famiglia hanno rinunciato un motivo ci sarà. Io al posto tuo non scapperei, ma affronterei più serenamente le cose. Tua madre stà male, e qui non ci piove. Tu però devi vivere la tua vita, trovarti un lavoro, degli amici, ecc.. Io vivrei semplicemente la vita, incomincerei ad abituarla alle mie uscite e quando mia madre mi rimprovera che non vuole quello o quell'altro, la lascerei parlare, poi, quando avrà finito, gli direi che non ho nulla da rimproverarmi, che si lei ha ragione, che fuori sono tutti sciacalli, ma che tu grazie a lei sei sempre attenta a quello che fai, che hai amicizie buone e tranquille. Insomma prenditi pian piano la tua libertà e lasciala pur brontolare. Se sarai brava e paziente vedrai che un pò alla volta riuscirai a tranquillizzarla, a fidarsi di te e di quello che fai. Naturalmente dovrai muoverti a piccoli passi. Una sera fino alle 10, poi 10,30 (avvisandola telefonicamente), poi le 11 e così via. Presentagli i tuoi amici, falle vedere con chi stai, ecc.. Mary è tua madre e stà male, non mi sento di consigliarti di abbandonarla, le mamme ci sono state vicine quando eravamo noi quelli che stavano male. In alternativa puoi abbandonarla, lei e i tuoi fratelli. Potrai essere fortunata e trovare "fuori" la felicità, ma qualcosa mi dice che dentro di te comunque rimarrà un qualcosa che non ti farà vivere con serenità (scusa). Coraggio Mary, non disperarti, mettiti daccordo con i tuoi fratelli , unitevi, prendetevi - un pò alla volta - la vostra libertà e - permettemi di aggiungere - la tua vita è un purgatorio, ma quella di tua madre è un inferno. Concludo augurandomi che questa tua richiesta di aiuto sia ascoltata da chi è competente e autorizzato a darti una risposta. Altrimenti possiamo solo sfogarci fra noi, ... tanto.
  7. Anche tu meriti un forte abbraccio, te lo invio virtuale, ma so già che non ti basta. Tua madre sicuramente sta male e non devi abbandonarla. Ormai la conosci da molti anni e credo che se rifletti un po’ seriamente, se riesci a dimenticare quell’odio (che odio non è) nei suoi confronti, se riesci a vederla con occhi diversi e non come una figlia, forse meglio capirai quello che lei vuole da te. Ci scrivi che è molto religiosa, che si sente perfetta, che parla per ore (immagino dicendo sempre le stesse cose), che le sue delusioni sono dovute a voi, ecc.. Mary, non credere che la tua situazione sia un’eccezione, migliaia di famiglie sono nelle stesse condizioni, seppur in maniera diversa in ogni casa ci sono insoddisfazioni. Tua madre sicuramente avrà un po’ esagerato, ha superato quella soglia di sopportazione, ma credi che lei si diverta ad essere cosi? Tuo padre cosa dice? E tuoi fratelli? Sono anche loro bersaglio di tua madre o le sue attenzioni sono rivolte solo a te. Non è facile dare opinioni, tu ci racconti in parte la storia, tu ci racconti solo quello che a te personalmente sta a cuore, ci dici che in passato ti sei ribellata (succede in tutte le famiglie), che ti faceva pregare per ore (questo è più grave), che hai trovato, seppur contro la sua volontà un lavoro (….) che hai avuto un ragazzo per un anno e poi (tua madre? NON ci credo, perché non uscivi la sera? Non ci credo, in ogni caso non era amore), che è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso (…) Mary, la vita di noi tutti è paragonata in una cascata in continua evoluzione, ci sono turbolenze, curve strette, discese impossibili, ostacoli imprevedibili, ma poi tutto finisce al mare. La tua cascata sarà più tortuosa degli altri, ma vedrai che quando meno te lo aspetti tutto cambierà. Mary, fai tesoro di questa esperienza e quando tutto passerà NON dimenticarla così quando anche tu avrai una famiglia saprai meglio comprendere quei disagi emozionali di una madre e una figlia. Consiglio? Visto che siete religiosi (io no purtroppo), rivolgiti dal parroco …chissà.
  8. Ho letto il tuo messaggio e non ho resistito. Immagino le tue pene e quelle della tua famiglia, ma e soprattutto quello che sta succedendo a tua madre che mi ha spaventato.Immagino anche che – seppur in forma diversa - questo accade in molte altre famiglie. Fai bene a chiedere aiuto, tua madre va assistita e non condannata. Sicuramente la vita – o almeno quello che lei si aspettava dalla vita – non è stata generosa con lei, e ora che tutto e sfumato (avrà i suoi anni) vive di rabbia confusione. Non è facile dare consigli. Concedetegli una vacanza se possibile, dategli affetto, importanza. Fatela sentire utile, importante. Coinvolgetela nei problemi della vita, stimolatela, anche quando si chiude in se stessa e non vuole essere disturbata. Ma non assillatela e lasciatela sfogare quando capita. Un ultimo importantissimo consiglio, abbracciatela forte ogni tanto.
  9. caro amico, il silenzio è d'oro - qualcuno dice - e ha ragione. Solo che come umani non sappiamo resistere, dobbiamo precisare, ne va della nostra stima e quella del nostro nome. Così, per rispetto a ciò che ho appena detto, mi accingo a risponderti con profondo diletto. (mi è venuta bene la rima) Non a me devi rivolgerti se vuoi sapere cosè la vita. Io - se sono qui - è per capire. Posso però darti indicazioni sul bulbo del lampascione, ogni stagione ha i suoi frutti e quello del lampascione non è ancora arrivata. Ma non manca molto, fai attenzione. Se poi vuoi più informazioni al riguardo, scrivimi in privato e sarai accontentato. Ma per concludere l'argomento sopra citato e opportuno che precisi. Di maestri è pieno il mondo. Tutti sanno dire e giudicare ma pochi solo fare. P.S. qualcuno ha scritto che sono pugliese. Non sò come rispondere, sono nato in un confine ma cittadino del mondo è scritto nel mio destino.
  10. Visto che sono il diretto interessato, credo che sia giusto che prenda la parola, giusto per precisare. IO SONO e questo è tutto. Quel che sono poi non importa, posso essere come credi, a me certo non mi cambia la vita. Ma per voler essere nel tema aggiungo anche. Sono uno in cerca di pace, pace che non trovo nella fede, nella politica, nello sport, nella moda, nella cultura e confusione. Trovo solo un leggero conforto nella musica e in alcuni libri, ma bisogna fare molta attenzione perché “la merda” contagia ogni cosa. Trovo sollievo nei sorrisi innocenti, nei sguardi sinceri, nella natura, nel silenzio. Trovo sollievo nel miracolo della vita, nei sapori, nei colori e odori. Trovo sollievo nei cimiteri perché gli umani, vicino all’ignoto, sono ancora umani. Trovo sollievo vicino ai monti a respirare quell’aria innocente che mi frizza dentro. Trovo sollievo infine parlando a me stesso e a quello che sono dentro, anche se lo faccio nel web e forse poco attento. Io sono un maestro, il maestro dei lampascioni, ma sono anche un ciarlatano, un ciarlatano che cerca disperatamente di imparare dalla vita. Concludo con un consiglio, un consiglio da ciarlatano naturalmente, impariamo a vedere dentro.
  11. lampa

    Dolore

    DOLORE Esistono tre tipi di dolore nella vita di un essere umano: il dolore fisico che conosciamo un po’ tutti, purtroppo. Il dolore mentale, dovuto principalmente ad eventi e ricordi spiacevoli e il dolore esistenziale. Il dolore fisico non credo che debba descrivervelo, lo conosciamo talmente bene che gran parte della nostra vita, seppur non ce ne rendiamo conto, la viviamo nella costante paura del dolore. I ricordi di tante atroci sofferenze vissute e tramandate geneticamente dai nostri avi rimane indelebile nella nostra inconscia memoria. La morte in se spaventa perché è associata al dolore. Spesso è causa di sofferenze inutili e umilianti e, seppur la medicina moderna ha la capacità di alleviarci gran parte delle sofferenze, la paura del dolore fisico ci accompagna in silenzio come un’invisibile ombra. Il dolore mentale è diverso. Non riguarda il nostro fisico che seppur maltrattato, sta bene e non soffre, ma è la nostra mente che non vuole accettare una realtà spiacevole a farci soffrire. Il dolore derivante dalla perdita di una persona cara, una separazione, un qualsiasi evento che distrugge le nostre certezze ci disturba mentalmente, si impossessa delle nostre emozioni che non riusciamo più a controllare. Paure, fobie, depressioni, panico, sono tutte espressioni di una unica malattia, il dolore mentale. Anche qui per fortuna la medicina moderna ci viene in aiuto. Ci sono farmaci capaci di spegnere la nostra mente quel tanto necessario a non farci pensare, per aiutarci ad archiviare nel più profondo del nostro essere ciò che ci disturba. Spesso anche la fede ci aiuta a guarire, ad accettare come un volere divino il triste evento che ci fa soffrire. Due esperienze comunque devastanti che malgrado i progressi della farmacologia, necessitano di molto tempo per “guarire”, per rientrare alla normalità quotidiana. Il dolore esistenziale, invece, non ha medicine. Non è un dolore fisico da estirpare. Non c’è in apparenza neanche un evento spiacevole da poter soffocare. Nessuno, neanche la fede può intervenire. E’ un dolore invisibile, impalpabile. Un dolore che ti entra addosso lentamente e rimane tuo compagno di vita per il resto della tua esistenza. Non è una malattia, non ci sono sintomi né anomalie. La vita continua uguale, casa, lavoro, amici, tutto continua nella solita maniera di sempre, solo con una piccola fondamentale differenza. Prima le tue azioni erano istintive e superficialmente ragionate, ora invece si è più riflessivi. E come osservare la vita di tutti i giorni da un angolazione diversa, da un gradino più in alto e …… Provaci, ma stai attento perché potresti facilmente essere contagiato. E’ incredibile, osserviamo gli altri e stranamente vediamo noi stessi. Molti si avventurano in viaggi lontani per scoprire se stessi e il più delle volte non scoprono un bel nulla. Altri ancora si dedicano a strani studi, con la sola conclusione di riempirsi la testa di un’infinità di stupide teorie. Conoscere se stessi è alla portata di tutti, basta solo fermarsi ad osservare. Provaci, non costa nulla, solo preparati al dolore esistenziale perché osservarsi seriamente fa male. Ma solo all’inizio, quando prendi coscienza della realtà, quando comprendi di vivere dentro una commedia dove tu sei autore e attore di te stesso, mentre i vari registi ti preparano la scena. Tu ti prepari al tuo debutto senza renderti conto che chi ha impostato la trama della tua vita non sei tu e che le tue recite influenzeranno altri esseri, sia nel bene che nel male. Che contribuirai inconsciamente a tramandare alla tua generazione, concetti non tuoi. Ed infine ti renderai conto che mai nessuno applaudirà le tue esibizioni e se vedrai qualcuno farlo è perché sta solo recitando la sua parte di spettatore. Molti prendono coscienza di tutto questo alla fine della loro vita. Improvvisamente, negli ultimissimi giorni, capiscono la vera ragione di questa esistenza, ma non possono più tornare indietro, non possono più neanche avvisare i loro cari, manca tempo e parole. Qualcuno comunque a volte tenta di farlo, ma chi ascolta non è preparato a capirlo, preferisce pensare che starà delirando. Platone diceva “ogni medico per poter curare dovrebbe aver egli stesso avuto esperienza diretta del dolore che si appresta a lenire”. Quindi per capire meglio ciò che hai letto circa il dolore esistenziale, fermati ad osservare. Osserva la natura, il cielo, gli animali, gli insetti, immaginati la loro vita e tutto quello che la tua riflessione ti porta a pensare. Poi osserva il tuo prossimo, come agisce e il perché. Immaginati …… immaginati… P.S. Penso - e credo - di trovare in questo sito persone disposte alla riflessione. Non importa chi sia l'autore dei testi, seppur dal sito viene richiesto, ma il contenuto o la provocazione alla sana riflessione. Se mi sono sbagliato chiedo scusa. GRAZIE
  12. Non è facile oggi giorno aprire la mente al mondo. Non si hanno i mezzi, non si conoscono le strade, o meglio, conosciamo un'infinità di strade percorse da altri, ma diffidenti come siamo le scartiamo. Oggi preferiamo credere ai sogni, agli astri e a che ci promette false speranze a tutto ciò che è facile o pre-impostato. Io da tempo caro amico stò cercando interiormente una strada e quello di farlo pubblicamente, seppur su un sito web credo sia un ottimo mezzo a meta strada fra l'io intimo, privato e l'io pubblico esposto ad un vasto, seppur anonimo pubblico. I "miei" sono solo pensieri, turbamenti, riflessioni, delusioni e confusioni. L'alternativa era vivere nel banale o chiudersi in un mondo "muto" non più verbale. Non aspiro a nulla, non troverai il mio nome, la mia foto, o il mio conto da gonfiare. Ne pubblicità o sottoscrizioni, ma un sito libero di entrare, leggere, pensare, scrivere e criticare, un sito dove sfogo i miei dubbi, le mie paure, i miei tormenti e le mie provocazioni. Se ti piace, se vuoi collaborare, sei il benvenuto. se non ti piace, scusami ma il mio fine non è piacere ma pensare. ciao
  13. io sono un lampascione. nel mio sito troverai solo riflessioni e invito chiunque a proporsi, a dialogare, confermare o contestare. Ti sbagli caro amico, io non mi sento maestro di nulla e se ti ho dato questa impressione, ti ringrazio per avermelo detto,l ricontrollerò con più attenzione tutto quello che ho scritto. Ripeto e sottoscrivo. Il mio è solo un tentativo di disintossicazionee quello che scrivo serve solo come spunto di riflessione. GRAZIE comunque della tua opinione
  14. lampa

    animali

    per un semplice fatto. Perchè la natura non è mia ne tua. La natura è di ogni essere vivente, animale, vegetale, minerale o chissà quale altre forme di vita esistono. Viviamo grazie a lei e dobbiamo preservarla per coloro che verranno dopo di noi. Se oggi siamo qui dobbiamo ringraziare la natura che, malgrado tutto, si sforza giornalmente (i tempi della natura però sono molto lunghi) di migliorarsi e migliorarci. Io se vengo a casa tua non distruggo quello che tu hai. Riguardo la gallina scrivi: Le diamo da mangiare, ecc.. Evidentemente non hai conoscenza ci certe reatà. Documentati. P.S. In verità penso che la tua sia solo provocazione e non convinzione.
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