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  1. Premetto che vado da uno psicologo da un anno, il quale mi ha aiutato molto. Negli ultimi tempi però faccio fatica a progredire, sarà arrivata l'ora di cambiare terapeuta? Boh, ma non voglio divagare.... Vengo al punto. Scrivo qui più che altro per conoscere pareri che siano estranei a quelli del mio psicologo/mia famiglia/miei amici. Ho quasi 28 anni (dovrei ancora risultare tra i "giovani") con due attività in fase di sviluppo che richiedono enorme forza di volontà, entusiasmo, impegno, sacrifici e via dicendo. Tutte cose facilmente reperibili, di norma, alla mia età. In realtà non è proprio così e a causa di una mia pigrizia innata ho tempi molto lunghi in tutto e proprio per questo motivo sono sempre stato lasciato nelle ultime due relazioni. La penultima relazione, durata due anni e qualcosa, è andata a gonfie e vele finchè lavoravo e avevo un futuro roseo. Poi mi hanno licenziato, girai tra un lavoro e l'altro per poi tentare di mettermi in proprio. Dopo qualche mese ho un infortunio che mi porterà a stare fermo per un anno intero. In questo lasso di tempo, a causa della mia impossibilità nel fare poco e niente, vengo lasciato dalla mia ex ex. Il motivo è che lei non era più felice perchè stavo sempre male. Ci sta, lei è molto giovane e all'epoca aveva 22-23 anni. Nessuno, ne tanto meno io poteva obbligarla a stare con una persona che non stava bene e che non era felice. Volto pagina, divento imprenditore di me stesso con due nuove e promettenti attività (tutt'ora in fase di sviluppo e aimè con tempi biblici) e conosco una donna di 31 anni con cui avrò una relazione di sei mesi. Lei indipendente, in carriera, con carattere forte e con tutte le caratteristiche che avevo sognato per una vita intera, la (mia) donna ideale. Rapporto stra intenso sin dal primo giorno, dopo poco tempo cominciamo a stare moltissimo a casa sua (io vivo con mio padre in provincia, lei in città), quasi a convivere. Lei è veloce in tutto e comincia a non vedere cambiamenti nella mia vita, non vede progressi e pian piano si disinnamora di me fino a lasciarmi un mese fa. Questa volta, con tutti gli aiuti possibili (psico, famiglia, amici, ecc.) non riesco a rialzarmi come vorrei. La botta è stata molto molto forte e ho paura che ci vorrà ancora molto tempo prima di metabolizzare il tutto e affrontare veramente (e come voglio io) il presente nel modo giusto. Ho molte domande nella testa, mi domando se la causa principale di questi due fallimenti sia la mia condizione lavorativa precaria o pressochè (per ora) nulla in termini di guadagni o se molto semplicemente l'amore in entrambi casi non è stato così forte dall'altra parte. Io propendo per la prima, l'amore non può esistere senza solide basi o per lo meno non può durare. Per quanto so che è sbagliato addossarsi tutte le colpe e che di colpe non si può parlare ma al massimo di differenze, è difficile pensare altrimenti. So che se la penultima donna era molto immatura e non pronta ad affrontare i problemi della vita, l'ultima di problemi ne ha affrontati talmente tanti da voler affianco una persona felice. In entrambi i casi ho deluso le aspettative. Con la mia ultima ex ho deciso di non troncare i rapporti tanto che ci siamo rivisti e ci rivediamo ogni tanto anche intimamente (indubbiamente il campo in cui abbiamo più feeling...) e forse la cosa non è per me positiva. Lei mi vuole un mondo di bene e mi vede con un amico, io ancora la amo e fingo di vederla come un'amica. Il punto è questo, lei è la persona più straordinaria che abbia mai conosciuto e che più mi ha dato (si, in soli sei mesi) in tutta la mia vita e neanche sottortura rinuncerei a lei. Da qui la mia volontà nel mantenere un rapporto d'amicizia che sfortunatamente e per forza di cose ora è totalmente squilibrato. Spero che frequentando altre donne pian piano il mio amore si affiovelisca riuscendola a vedere con il tempo con altri occhi. Anche perchè la condizione attuale mi deconcentra ulteriormente dai miei impegni e mentalmente mi incupisce, per cui spero che le cose cambino in fretta. Io riesco a vedere i lati positivi delle persone dimenticandomi di quelli negativi, se provo amore. Dall'altra parte invece si finisce sempre col concentrarsi sui miei problemi e lati negativi, scordandosi di tutti i miei lati positivi che invero sono tanti e ormai sempre più rari. Se da una parte è evidente che io debba a tutti i costi concentrarmi su me stesso per portare stabilità nella mia vita (e quando lavoro e sono soddisfatto farei innamorare pure i morti), è altresì evidente che probabilmente non ho incontrato fin ora donne che mi amassero realmente per quello che SONO IO. Si, il lavoro conta, soprattutto di questi tempi e soprattutto se sei un uomo, ne sono consapevole. Negli ultimi anni ho scoperto di essere bravo a far innamorare quanto a far disinnamorare. So di dover delle scuse a me stesso per il tempo perso e che è arrivata l'ora di concentrarmi definitivamente. Ma ancora non ci riesco. Dopo la fine del rapporto, un mese fa, ho avuto due settimane di super sprint, poi sono ripiombato nella fase di stasi. Penso troppo a lei e ancora poco a me e impazzisco nel pensare che esce e fa sesso con estranei. Purtroppo avendo poco lavoro ho troppo tempo per pensare e anche quando dovrei lavorare, mi perdo tra i pensieri. Una cosa è certa, fin quando non avrò risolto la mia condizione mentale e lavorativa non mi infilerò più in relazioni che non posso portare avanti. Continuerei soltanto a farmi del male e a fare del male ad altri. Io so che quando lavoro, quando ho soddisfazioni e raggiungo traguardi sono felice e trasmetto felicità agli altri. Questo dovrebbe bastare per spronarmi per lo meno a riprovarci (mi sono messo in gioco già tante volte nella vita), ma ancora faccio fatica. Mi domando se il vero amore trascende tutto ciò o è strettamente collegato. Finchè non avrò un lavoro stabile che mi permetterà indipendenza familiare la storia si ripeterà? O non centra nulla? Ho davvero tanti di quei lati positivi da far spavento, ma finisco sempre per rovinare tutto. Perchè? Devo saperlo. Se a rispondere sarà qualche fanciulla ne sarei felice. Credo che un parere femminile sia più indicato per dare una spiegazione alla mia situazione. Grazie.
  2. Premetto che la mia vita è stata tutto fuorchè facile e che i miei unici due anni in cui sono stato "quasi" felice risalgono all'unico periodo in cui per un caso fortuito ho vissuto e lavorato fuori casa, ottenendo indipendenza economica dai miei genitori ed avendo una bella relazione finita però un anno dopo il termine del lasso di tempo fortunato. Alla soglia dei 27 anni mi sono trovato costretto ad inventarmi di sana pianta un lavoro ed a parte i numerosi apprezzamenti da gente del settore ma anche del pubblico, durante le mie presentazioni, si può dire che non ho avuto alcun riscontro pratico in termini di guadagno. E' vero che sono passati due soli mesi ma il calo di umore, il ritorno della depressione, la presa di coscienza di un nuovo fallimento, la paura di passare altri anni a casa, sono arrivati nell'arco due settimane e mi hanno (ri)portato all'apatia ed all'abbattimento più totale. Se sono riuscito a sviluppare l'idea che avevo in mente è solo grazie allo psicologo che mi sta seguendo da un paio di mesi, ma ora è arrivato l'imprevisto che temevo arrivasse, mi sto arrendendo praticamente prima di cominciare. Sono fatto così, non ho mai portato a termine qualcosa nella mia vita. L'unica volta che ci sono riuscito è finita (per motivi di salute) nell'arco di due anni. Ora mi ritrovo nella stessa identica condizione di sempre ed anche se mi sforzo di fare quello che dovrei fare è come se avessi il motore spento, provo a partire e ripartire ma niente. Il problema è questo, un altro fallimento, un'altra rinuncia, non sono contemplati perchè le persone che andrei a deludere (me stesso in primis) sono troppe e non credo che reggerei il colpo. Di questo ne sono consapevole e credo sia il motivo del calo improvviso (dovuto in parte all'assenza di clienti). Ovviamente ne parlerò con lo psicologo il quale credo abbia un pò sottovalutato il mio quadro clinico concentrandosi troppo sulla mia realizzazione lavorativa (che per carità per me è fondamentale) tralasciando forse di fortificare delle fondamenta un pò precarie. Ma vorrei confrontarmi anche con voi, visto che la mia vita sociale è piuttosto infima e la mia vita sentimentale totalmente assente. Per lo meno fino allo scorso settembre avevo una donna che mi sosteneva e mi trasferiva quell'entusiasmo che io per natura non ho, ora andare con le mie gambe è per me difficilissimo ed alla prima difficoltà crollo come un castello di carta. Devo dire però che l'ansia che mi porto dietro da 20 anni in questi due mesi è un pò diminuita e ci faccio meno caso, ma ora che mi sono depresso la sento già riaffiorare pronta a divorarmi di nuovo. Come ho già accennato i miei problemi non si fermano al lavoro (che a conti fatti non ho) ma a tutta la mia vita. E' vero che una realizzazione lavorativa può sicuramente aiutarmi a superare tutto (indipendenza economica e fisica dai miei, più sicurezza ergo più possibilità in amore, più conoscenze ergo più amicizie) ma credo che vadano affrontati anche altri temi contemporaneamente. Io sono angosciato dalla mia situazione odierna, non sopporto più di vivere in questa casa con mio padre e la sua nuova moglie, non sopporto più di farmi finanziare da mio padre e mia madre diventando sempre più un peso da sostenere, non sopporto più di non avere un amico che sia uno con cui condividere realmente i miei interessi, i miei pensieri, senza fingere di essere un altro per paura di perdere quelle sparute "amicizie" che ho, non sopporto più di passare le giornate da solo perchè gli altri o stanno con la propria ragazza o altri motivi, non sopporto più di non avere un'amicizia femminile che sia una, con cui poter condividere la parte sensibile di me stesso, che mi ha portato poi ad occuparmi di piante e giardini nella mia vita professionale, e soprattutto mi manca una relazione, un contatto fisico, seppur la paura di una nuova e scottante delusione mi fa allo stesso tempo desistere dal desiderare ciò. Mi chiedo quindi, con un livello di insoddisfazione così elevato come faccio ad avere l'entusiasmo e la serenità di portare avanti un'idea imprenditoriale DA SOLO (in vero sono due, quindi doppio rischio di fallimento). Premetto che fino a due settimane fa ero entusiasta nonostante tutto, poi l'inattesa mancanza di un qualsiasi lavoro mi ha messo KO in due secondi. Sto già pensando di cercare lavoro perchè in cuor mio (anche se razionalmente tenterò di portare avanti il progetto) ho già rinunciato (come sempre).
  3. Di niente :) E grazie per l'augurio.
  4. Eccomi, ci sto entrando (di nuovo) dritto dritto. E quando hai conosciuto la felicità è molto più brutto di prima, che per lo meno conoscevi solo la depressione. Riesco a fare attività fisica e sto meglio una volta fatta ma non riesco a fare quello che mi piace perchè mi sono infortunato mesi fa, sto ancora in fisioterapia e gran parte delle attività mi sono precluse. Sto entrando nel vortice della depressione quindi non per mia volontà. Dovrei avere una vita sociale ma tutti quelli che conosco sono fidanzati ed essendo single ormai da due mesi non ho alcuna intenzione di fare il terzo incomodo in uscite di coppia, quindi esco sempre meno. Dovrei studiare per attività lavorative future che ho in mente ma non sono più motivato e non riesco a trovare la voglia. Aggiungiamoci che sono disoccupato e il quadro è completo. Essendo un timido come faccio a dare una svolta alla mia vita sociale? Tramite siti di incontri sto tentando disperatamente di ritrovare l'amore ma con scarsi risultati. Ormai è più di un anno che non me ne va bene una!
  5. Reset

    Disagio esistenziale

    Non so, provare a fare un viaggio in giro per il mondo, da soli, per conoscere meglio se stessi, stare in pace con se stessi, ascoltare se stessi e solo se stessi, vivere secondo le proprie regole, ecc. Secondo me torneresti ringiovanito di 20 anni (io ci sto pensando, perchè sto attraversando un periodo difficilissimo). Oppure andarsene e ricominciare la vita altrove, a volte la routine è devastante, soprattutto se abbinata ad un luogo o paese che ci sta stretto. Un cambiamento radicale può portare nuovi stimoli, magari anche quello di affrontare la vita in modo nuovo e migliore. Secondo me devi solo trovare un posto adatto a te in questo mondo. Quella di adattarti francamente è una puttanata, se cercherai di farlo vivrai sempre infelice.
  6. E' un forum morto (una volta era una figata) e quindi non ti risponderà nessuno, eccetto me. Ho delle tendiniti alle mani quindi posso scrivere poco. Da quello che hai scritto sei una persona buona, generosa, sensibile, onesta e probabilmente tanto altro. Hai solo bisogno di crescere. Crescendo prenderai tante fregature come questa, è il destino di noi buoni, e tutte ti serviranno per rafforzarti, per imparare a difenderti. Metterai su una difesa alla volta, alla fine non avrai più problemi con nessuno o quasi. Sappi solo che quelli/e come te hanno diritto anche più degli altri a vivere una vita felice, non farti mai problemi a mandare a quel paese chi ti mette il bastone tra le ruote, nella maggior parte dei casi è solo invidioso di te e semplicemente non ti merita. Sbagli decisamente nel pensare che la tua amica non lo fosse nei tuoi confronti, lo era eccome. Cerca di cancellare i tuoi sensi di colpa perchè invece allontanandoti hai dimostrato amor proprio, prima ti stavi autodistruggendo. Essi fiera di aver dato una chance a te stessa per ricominciare a vivere e se ti fa sentire più bella e meglio con te stessa dimagrisci pure. L'importante è che ora pensi a TE e non a compiacere qualcuno che non ha fatto altro che renderti infelice.
  7. Bè mi fa piacere che lo pensi, ed effettivamente lo sono molto (saggio) per la mia età, solo 26 anni.
  8. Reset

    Punto cruciale della mia vita

    Cambia. Se non hai più motivazioni non hai niente da perdere, male che va non ti cambierà niente, altrimenti troverai nuovi stimoli (una ragazza, nuovi amici, professori più bravi, ecc.). A 26 anni suonati ti dico che le situazioni statiche sono il male della vita, dopo un pò ti fanno sentire morto dentro. Per come sei fatto te evidentemente ora hai bisogno di cambiare aria. Probabilmente hai anche capito che non è il tuo percorso di studi ideale, il che fidati è soltanto un bene. Non tutti capiscono cosa vogliono fare nella vita e quando lo fanno a volte è troppo tardi. E soprattutto non dare troppa importanza al liceo, studia perchè ti può dare una buona cultura generale ed aiutarti in futuro, ma la tua vita comincerai a prenderla in mano solo all'università, è lì che troverai le tue motivazioni e i tuoi obiettivi. Vivi questi ultimi anni di liceo in serenità e pensa positivo per il tuo futuro.
  9. C'è la possibilità che io tra qualche mese debba cominciare ad insegnare a miei coetanei. Sono timido e tendenzialmente introverso. Tradotto, evito sempre di instaurare dialoghi lunghi davanti a più persone per paura di impappinarmi e fare figuracce (perchè effettivamente quelle poche volte che l'ho fatto è andata così). Quando devo fare colloqui, esami o parlare obbligatoriamente in pubblico, specie con facce nuove, la tachicardia prende il sopravvento, il respiro diventa corto, la voce trema, il cervello va in pappa. Ma ora sono costretto a mutare, devo mettermi in gioco e tornare a lavorare, è una necessità. Col tempo, con tanta forza di volontà e un periodo di terapie, sono riuscito a diminuire il fenomeno. Oggi per lo meno riesco abbastanza a camuffare la cosa ma dentro di me la tensione è rimasta pressochè immutata. L'idea di parlare, magari per 4 ore, davanti a 30 persone, per adesso mi sembra pura utopia e vorrei fare qualcosa in tal senso per migliorare. Devo aumentare la mia autostima (il fatto che mi abbia lasciato la ragazza indubbiamente non mi aiuta, e non ho più un appiglio fisso), la mia sicurezza e debellare la mia paura del prossimo. Si lo so, in poche parole devo andare da uno psicologo. Determinazione, preparazione nelle materie che andrei ad affrontare ed entusiasmo, pensate che bastino da soli ad aiutarmi?
  10. Reset

    paura di urinare e rumore.

    Io lo collego alla paura di esprimersi davanti agli altri, almeno nel mio caso, analogo, è così.
  11. Abbiamo età diverse, io sono molto più giovane, ma nella mia ultima relazione (più di due anni) ho visitato regolarmente siti porno. Credo sia una cosa molto diffusa e almeno nel mio caso la spiego così. Avevamo rapporti solo nel weekend per cui il mio desiderio sessuale veniva soddisfatto solo minimamente. Per questo, ho voglia di fare sesso quasi sempre, in qualche modo dovevo sfogarmi e optavo per il modo meno impattante per il rapporto di coppia. Seppur sempre attratto da altre donne non ho mai tradito un pò per timidezza, un pò per amore, un pò per profondo rispetto che di solito nutro per gli altri, un pò perchè i sensi di colpa mi avrebbero divorato. Probabilmente con una convivenza tutto ciò si sarebbe risolto, ma è solo una mia supposizione, magari no. Oltretutto non ero soddisfatto pienamente da lei dato che era impossibile praticare sesso orale (in entrambi i casi) e che nella maggior parte dei casi risultava troppo passiva. Io credo che ci sia una spiegazione a tutto, basta solo rifletterci un pò su. Darsi del tempo per pensare aiuta a risolvere i problemi, sempre.
  12. Non ho la presunzione di dare una risposta definitiva, ma credo che tex abbia già in parte risposto. La colpa è solo tua che cerchi il partner sbagliato :D Negli ultimi anni di relazione con una donna, molto profondi, ho imparato a conoscere molti lati della sessualità femminile. Ho notato in che condizioni lei (per quanto ogni persona sia un mondo a se) era più propensa ad avere orgasmi o meno, ho imparato a conoscere il suo corpo e a dargli piacere come e quando volevo io. I fattori credo siano molteplici ma indubbiamente se dall'altra parte manca "l'impegno" nel volerti dare piacere oltre che a riceverlo, il che è traducibile in rispetto o amore a seconda dei casi, non potrai mai raggiungere quello che desideri (a meno di non avere una perfetta conoscenza del proprio corpo). Credo che ciò influisca mentalmente su di te, lo avverti, oltre che nella qualità del mero atto fisico.
  13. Aggiungo che più che introverso sono timido, o per lo meno sono un introverso selettivo. Con lei riuscivo ad aprirmi al 100%, anche troppo (da questo rapporto ho imparato che alcune cose vanno tenute nascoste e che in ogni caso ogni tanto bisogna saper mentire, per il bene di entrambi), e ci riesco similmente anche con mia madre e con un ragazzo siciliano con cui ho avuto un rapporto di amicizia per un paio di mesi (purtroppo da allora ci sentiamo solo per telefono). Stop, con tutti gli altri semplicemente non riesco ad essere me stesso.
  14. Ma non ho molte persone con qui parlarne, per cui mi fa piacere anche sentire qualche parere anonimo. Sono stato lasciato dalla ragazza, non si capisce se momentaneamente o per sempre, che oltretutto ha affermato di aver capito che le piace un altro (anche se credo sia un amore impossibile visto che lui è felicemente fidanzato). Io vista l'enorme delusione che mi ha procurato (mi ha negato qualsiasi confronto dal vivo, sono stato liquidato malamente tramite chat) le ho detto che avrei chiuso lì il rapporto e che non l'avrei aspettata, o mi ami e stai con me o altrimenti esci dalla mia vita, le mezze misure in amore non le concepisco. Le ho fatto notare il comportamento bestiale che ha avuto nei miei confronti e per lo meno è si è scusata dicendomi che mi merito tutto il bene del mondo, che è troppo immatura per me bla bla. Io avendo apprezzato il gesto ho in parte ritrattato dicendole che avrei cominciato a frequentare chi volevo ma che comunque non le avrei chiuso a priori le porte in faccia. Ormai sono quasi due mesi che non ci vediamo, il rapporto durava da due anni e due mesi. Ho 26 anni e questa è stata la mia prima storia seria, il resto al massimo è durato qualche mese. Ho amato questa persona (e la amo ancora) come mai nessuno ho amato nella mia vita e ovviamente vedevo il mio futuro con lei. Una persona che è capitata in un momento positivo della mia vita, che oserei definire un grafico impazzito con picchi continui verso l'alto e il basso, e se ne è andata in un momento negativo (uno dei motivi per cui credo si sia disinnamorata di me). Io al suo posto sarei stato vicino alla persona che amo in un momento di difficoltà, ma io sono io. Lei ha preferito abbandonarmi perchè stava assorbendo nel modo sbagliato la mia situazione e non era più felice, non la condanno ma non la giustifico minimamente. Come tutti ben sanno l'unico modo per uscire da queste situazioni è guardarsi intorno, e qui nasce il problema. Io e lei ci siamo conosciuti su internet, perchè fondamentalmente non siamo dei campioni di socialità (io molto peggio di lei), e così sto facendo di nuovo io, ma con scarsi risultati. Il mio è quasi un accanimento nel voler trovare a tutti i costi un rimpiazzo nell'immediato, agendo nel modo più facile, lo schermo del pc. Sono timido, introverso, non attacco bottone con qualcuno neanche se mi punti una pistola alla testa, e per me approcciarmi dal vivo a una ragazza è impossibile. Ma non lo vedo come un handicap perchè sono consapevole di avere talmente tanti lati positivi che qualche lato "negativo" me lo concedo con piacere. Allo stesso tempo però sono preoccupato perchè in fondo a me una vocina mi dice che ci metterò molto per ritrovare l'amore, e questo mi crea angoscia. Non è finita qui, qualora dovessi conoscere una ragazza in questo periodo e uscirci mi sentirei comunque combattutto e afflitto dai sensi di colpa perchè nel mio cervello aleggia in continuazione il fantasma della mia ex. L'ho amata troppo per cancellarla da un giorno all'altro. Ho poche fonti di distrazione perchè non lavoro e a causa di un infortunio che ho avuto mesi fa ancora non posso fare determinate cose. Uscire mi fa star meglio ma non lavorando non posso permettermi il tenore di vita che avevo tempo fa, a tante cose devo rinunciare. Ci sono un paio di progetti che sto tentando di avviare ma in ogni caso non se ne parlerà prima del 2014, e comunque mi riesce difficile trovare il giusto entusiasmo. Ho paura di non riuscire a gestirli. Fino a un anno fa facevo il lavoro della mia vita e avevo un rapporto meraviglioso, ora ho perso entrambe le cose e non mi sento minimamente attraente, come vuoto, inutile. Sto comunque tentando di reagire in tutti i modi perchè con la depressione ci ho combattuto parecchio dai 10 ai 20 anni. E' il triste destino di una persona profonda, riflessiva, matura (troppo), sensibile, onesta, rispettosa, buona, educata e comprensiva, nata e cresciuta nel posto sbagliato. Quel posto dove va avanti solo il furbo sgomitando tra i fessi (io). Oltre al consiglio di trovarmi un'altra donna (cosa molto complicata per me) esistono altre soluzioni ugualmente efficaci per superare questi momenti?
  15. Reset

    Problema Asentimentale..

    Anch'io sono molto esigente in fatto di donne e non mi accontento facilmente, motivo per cui sono single da circa 2 anni Ma al contrario di spai gli esami e lo studio non sono un buon motivo per mettere da parte le donne. Penso che mai come in questo momento della mia vita sento la voglia vera di avere una donna al proprio fianco che dia un senso alla mia vita. Anche lo stare sempre con gli amici che hanno tutti la fidanzata è abbastanza snervante.
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