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Emilio

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  1. no, no, non è per farmi cercare, è che non c'ho molto tempo per ora...

  2. ciao elli, non entravo qui da un bel pò...gli studi procedono bene, anche se è molto faticoso conciliare tutto. spero che un giorno tutto abbia un senso. ciao

  3. ciao marghe...certo, mi rendo conto di essermela presa un pò comoda...

  4. ciao elli, leggo qui dai commenti che hai dato un esame...brava!

    anch'io ho dato un esame in questi giorni. non è bellissimo studiare se non hai 20 anni, vero? ciao

  5. ciao elli, qui tutto bene. spero sia lo stesso anche per te...

    a presto.

  6. ma porca troia...

    ma faffanculo...

    ma che rottura di xxxxxxx...

    che bella la censura!!!

    svuota l'inbox

  7. ti ho risposto ma c'hai la cartella piena. sto uscendo, ciao.

  8. come ti rispondo se hai la cartella piena

  9. no juditta, qui c'è una madre che teme che suo figlio, oltre a quello che ha già passato, sia obbligato a dover parlare e riparlare con figure istituzionali di quello che gli è successo quando probabilmente non lo vorrebbe affatto fare. praticamnte a farsi scorticare l'anima. non ti fare prendere dall'impeto. è facile, e forse anche giusto, consigliare a qualcuno di denunciare, ma chi denuncia sa che andrà incontro ad un massacro giudiziario, e non tutti sono disposti a questo. e non li si può per questo biasimare
  10. non è che mi da fastidio quando mi dicono che sono psicologo, o che penso da psicologo...per fortuna mi piace quello che faccio...mi da fastidio quando mi rendo conto di esprimermi con una terminologia troppo "da libro". ricordo che all'università i professori, soprattutto i primi anni, ci dicevano spesso che era importante che imparassimo ad esprimerci in maniera "adeguata alla disciplina", il famoso "linguaggio appropriato" che poi esiste in tutti gli ambiti professionali. ecco, avendo finito l'università da un pò, aspiro a liberarmi sempre di più da modalità espressive troppo "accademiche" ed a trovare un linguaggio che sia il mio, possibilmente semplice e comprensibile
  11. anche a me da fastidio questo modo di esprimersi proprio della categoria...la cosa che detesto di più è quando mi dicono che si capisce che sono psicologo da come parlo...insopportabile!!! vediamo se trovo un pò di espressioni che trovo io stesso fastidiose: -resistenze al cambiamento -elaborazione dei vissuti -nuclei conflittuali -modalità difensiva -chusura socio-relazionale -affettività coartata -trovarsi d'accordo sull'essere in disaccordo -figure affettive significative ecc...ecc... ma purtroppo questo abbiamo...mica ci possiamo abbandonare ai neologismi... questa cosa mi ricorda quando mi capitava di uscire con gente che poi si scopriva "casualmente" essere attori. da subito quella "dizione" ostentata, quei gesti così fortemente "espressivi" mi risultavano assolutamente insopportabili... spero che i contenuti delle terapie possano saper andare oltre questi aspetti a volte effettivamente fastidiosi... cmq tutte le categorie parlano a frasi fatte (pensate ai carabinieri), è che dagli psicologi e dalla loro humanitas ci si aspetta sempre qualcosa in più...
  12. e se continuo a scrivere certe cose (topic dei primi gemelli) mi sa che gli amici me li posso proprio scordare...

  13. è terribile credere che di sotto c'era tanta gente che ha pensato che fosse "eccitante" filmare in diretta un suicidio e non si è fatta scappare l'occasione...terribile!
  14. in effetti non ero mai passato da qua, crado...sai cosa ti ho invidiato? la lista di amici! ma come si fa ad averne una? sono troppo negato col pc...

  15. me l'avevano detto che eri bello...ma che succede, tutti a fare outing?

  16. io pensavo di essere venuto bene in quella foto...

    credimi, è più la mia diffioltà col pc che la mia volontà di non mettere alcuna foto...

  17. ciao cara. mi sono fatto i chilometri per venirti a spedire sta roba...e tu hai il messenger chiuso! vabbè, aspettiamo. scripta manent...

  18. sea ed ilaria....intanto mi congratulo per il livello della discussione. giuro che non sono ironico...ogni tanto mi scappa di esserlo ma non adesso! c'è un tipo di rapporto medico paziente nel quale un pz che va dal dott. non si sognerebbe mai di chiedere la fattura. e spesso nessuno gliela vuole dare. c'è un altro tipo di rapporto, quello moderno ospedaliero, in cui molto (quasitutto) è businnes aziendale, fatturati, DRG, managment ecc... in entrambi i casi i pz sono disposti a passarci sopra,sia sulle non fatture non emesse o sulla mancanza di trattamento "umano", a patto che si guarisca, o si ottengano comunque risultati soddisfacenti. ma tra psicoterapeuta e pz, purtroppo, tutti gli aspetti della relazione si vanno a collocare in uno spazio in cui tutto ha un significato specifico per lo sviluppo della terapia. avete ragione tutt'e due. forse l'argomento vi ha anche fatto emergere un pò di rabbia nei confronti della categoria...ma la sostanza resta. soprattutto la citazione di ilaria sulla collusione attraverso il canale fiscale, almeno io, la condivido in pieno. il fatto è che un terapeuta è come terapeuta quel che è come persona. e sinceramente anch'io diffiderei di qualcuno che mi si propone comunque con un punto di vista del quale io dovrei avere rispetto e considerazione e poi mi comincia a fare un discorsetto bieco...che finisce senza il rilascio della fattura. idem se sapessi che c'ha l'amante, se si gioca tutto al tavolo di pocker...quel che è come persona è come terapeuta. se fossimo ortopedici sarebbe tutto più semplice. ora però, come minimo, credo vogliate sapere come mi comporto io......ne faccio sempre una unica alla fine del'anno con il dettaglio degli incontri, ma quando qualche volta mi hanno chiaramente detto che non la volevano... il mio analista però me l'ha sempre fatta! sea, però, che campiamo sulle disgrazie degli altri....mi hai fatto ridere ma sei lo stesso una stronza.
  19. ammetto. in un paio di punti sei riuscito a farmi sorridere. non me l'aspettavo. mi è piaciuto "spacciatore di parole" e "...sarà la mancanza di pazienti'". è vero. in estate ce n'è di meno. a proposito, il camice non lo metto mai!. ciao. PS: hai visto che ore sono? certo, non dovrei essere qua a quest'ora, hai ragione.
  20. mentre stavo entrando nel forum ho visto un cavallo parcheggiato fuori. allora mi sono detto: acciderbolina, io quel cavallo lo conosco, è di quel cow boy con la faccia da paperottolo....ma certo, è TEX!!! se non mi levo dai piedi prevedo un sacco di guai...ma no, quasi quasi entro lo stesso... inizia a stampare questo di foglio, accartoccialo, e prepara la tua vaselina, perchè senza ti potresti fare male. poi, se preferisci... comincio a pensare che sia stato un errore non averti risposto prima. ti sei convinto di essere un duro e non hai capito che non ti ho risposto per compassione. com'è la storia di te che non ti fai intimidire? sai, a me piace lavorare di fantasia, e ti immagino come un tipo veramente divertente. un pò imbranato. e se ti ci incazzi e ti viene voglia di farci a botte poi lo guardi, ti metti a ridere e dici: "dai tex, vieni con me, che ti offro un frullato alla fragola, che a te piace tanto...". è così che ti immagino. perchè in fondo non sarai cattivo. è che, come tutti quelli che non sono abituati a fare sul serio, se gli va bene non sanno capire se è merito loro o se soltanto lo abbiano lasciato fare. sai cosa penso? che tu abbia seri problemi di vista. devi essere profondamente miope per non aver visto che, in effetti, c'è qualche collega che rischierebbe la radiazione dall'albo se queste pagine finissero in una denuncia fatta da qualche idiota con tanto tempo libero a disposizione (così, uno a caso...), ma non sono io. figurati se prima di scrivere non penso che qualche imbecille (ancora uno a caso) in giro sulla rete si trova sempre... pensi che debba continuare o va bene così? certo, c'è sempre quella spada di damocle sulla mia testa, quell'articolo 7 che incombe...ma l'articolo 28 invece mi da grande fiducia!!! perchè è citando quell'articolo proprio a ME che ho avuto la certezza che tu non hai assolutamente capito con chi hai a che fare... ciao paperottolo. e non liberarti mai dal tuo cinturone con la pistola, che poi ti cadono i pantaloni...
  21. neanch'io ritengo necessario intervenire. tex, per me sei libero di dire, sostenere e scrivere tutto quello che vuoi. per quanto mi riguarda la vicenda è andata molto più avanti del punto al quale ti sei fermato tu. ciao.
  22. un'ultima cosa: non ti dirò più nulla al riguardo. non è il momento. se vuoi, ne riparliamo tra un anno. auguri.
  23. tutto quello che hai scritto meriterebbe ore di interpretazioni...che chiaramente io non farò. purtroppo per te neanche il tuo psi lo può più fare. se si superano certi limiti l'obiettività ed il distacco necessario per riuscire ad aiutare davvero un pz, ti assicuro, vengono meno. ma è proprio per questo che le mie parole, proprio su di te, hanno avuto una risonanza così forte. non esistono modi di gestire il setting così flessibili da giustificare certe effusioni. e questo una parte di te lo sa. certi comportamenti fanno perdere la fiducia nella categoria professionale alla quale appartengo, e su questo non posso non prendere una posizione. va bene perdere il controllo, è umano, ma fare finta che non è successo niente e continuare la terapia è inaccettabile. adesso aspettiamo cos'ha da dire l'altra che a secondo incontro ha avuto la sfortuna di trovarsi lì mentre Cupido colpiva con la sua freccia quel pover' uomo...psicologo, ma pursempre un uomo...
  24. ultimamente quando apro la pagina del nostro caro topic mi si surriscalda il computer...ma che sta succedendo? insomma, sembrerebbe che celina si stia facendo un pò di inimicizie qua dentro. provo a fare una soggettivissima ricostruzione della situazione: da quello che ho capito, celina deve aver fatto un psicoanalisi ortodossa. il che significa un setting molto rigido. cos'è un setting ve l'ha già spiegato oscar. comunque, volendo aggiungere qualcosa sull'analisi ortodossa, significa regole ferree sulla durata degli incontri, paghi anche se non ti presenti alla seduta, lettino, analista che parla poco, nessun contatto con l'analista al di fuori del setting. pensate che quando dovevo scegliere il mio primo analista l'ho chiesto inizialmente a 2 psicanalisti freudiani che lavorano nella clinica in cui mi sono formato io. anche se non lavoravamo insieme, entrambi mi hanno detto di no perchè ci saremmo comunque visti spesso durante le ore di lavoro. e questo per loro inficia la neutralità della relazione terapeutica così come loro la intendono. ovviamente tutto ciò fa riferimento ad una scuola di pensiero che si piò condividere o meno. con queste premesse, potete facilmente immaginare cosa possa pensare di foglietti, bigliettini, sms, telefonate e quant'altro uno psicanalista oppure un pz che ha fatto psicoanalisi!!! sinceramente anch'io penso che voi facciate un pò abuso di molte delle cose che ho appena elencato. penso, così a naso, che molte di voi avrebbero bisogno di regole più...solide. percepisco parecchie difficoltà ad accettare le regole dell'Autorità, in generale, nella vita. una mia impressione. uno degli aspetti fondamentali di una psicoterapia è l'introiezione da parte del pz delle "regole" del setting. di "impostazione" mentale e quindi relazionale anche tutte questre attrazioni verso i propri psi penso abbiano un valore simbolico molto forte: quando abbiamo davanti una persona nelle cui mani mettiamo la nostra salute psichica, in qualche modo ne vorremmo "possedere" anche l'anima. ci sono 2 modi di possedere e di farci possedere dal nostro psi: o ce lo "mettiamo dentro" fisicamente o ce lo "mettiamo dentro" spiritualmente. o cerchiamo l'unione fisica o quella mentale. a noi la scelta. aggiungo una cosa: quello che alla seconda volta ci prova con la pz dovrebbe esclusivamente e semplicemente cambiare mestiere. e su questo non ammetto repliche. in tutto questo celina ha una pretesa troppo ambiziosa: credere che una persona che ha fatto un'analisi personale possa passare dall'altra parte e dire ad altri quello che è stato detto loro.
  25. come riesci a mettermi in imbarazzo, mi hai fatto sentire così triviale...sei proprio un gentleman,una spanna sopra...di me! un maestro di stile direi. i tuoi modi mi ricordano quelli della scuola socratica. quelli, insomma, che dal confronto dialettico permettevano il progresso della conoscenza...
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