Ti faccio una premessa: è difficilissimo che un giudice, uomo o donna che sia, affidi il bimbo al padre piuttosto che alla madre.
Affinchè il padre riesca ad avere l'affidamento dovrebbe dimostrare l'incapacità genitoriale della madre o che la sua presenza sia di nocumento al bambino. A questo punto, è importante focalizzare una cosa: il bambino non è un'arma, una pistola carica con cui minacciare l'altro coniuge. Io personalmente, proprio per il bene del figlio, eviterei il gioco al massacro e se proprio deve essere separazione, farei in modo che lo sia col minor danno per il bimbo. Non ha senso screditare la madre, massacrarne l'immagine per avere l'affidamento. Il bambino deve essere tutelato, le liti tra i genitori non dovrebbero vederlo come un premio in palio, da contendersi. So che non è facile, ma in questi casi bisogna cercare di limitare i danni, per se e per il bimbo. Se la situazione è quella che descrivi, allora la strada imboccata porta verso la separazione. In questo caso però tuo fratello dovrà pensare a quello che può essere il bene del bimbo, e potrebbe significare lasciare che sia affidato alla mamma.
Non è possibile così, su due piedi, esprimere un giudizio sulla moglie di tuo fratello, però la descrizione che ne hai fatto porta a pensare che sia una donna insicura, quasi abulica, che ha bisogno di essere guidata. Forse tuo fratello dovrebbe imporsi maggiormente. In bocca al lupo.