Vero valore aziendale è quello privo dell'intermediazione speculativa di Borsa.
Ossia, condizionato da una domanda e da un'offerta che ha il solo scopo di drenare denaro da chi non ne conosce fino in fondo i meccanismi.
Esempio semplice:
se io produco calzini con il mio lavoro, dovrò comprare il materiale, trovarmi e pagare un locale dove lavorare, trasformare la lana in calzini, venderli e realizzare un utile.
Questa operazione è valida finchè realizzo utile.
Altrimenti devo smettere di lavorare.
Tutto questo può essere misurato in denaro, come se io pagassi un tizio per fare le cose che ho detto, cioè comprare, produrre, vendere, realizzare un guadagno, il tutto, investendo mille.
Quel guadagno mi dà il risultato del mio investimento, e, misurandolo nel tempo, mi dà il valore di ciò che finanzio.
Ma se do' un valore al mio investimento di mille, lo divido in dieci azioni da cento euro ciascuna, e lo vendo in Borsa, il valore di queste azioni sarà fluttuante, si dice.
Per cui potranno variare, ad esempio, da uno a centomila, a seconda se ci sia interesse a far valorizzare questo titolo, per rifilarlo a investitori incauti, o a ridurlo in maniera artificiale per comprare il controllo di questa azienda a basso costo.
Pensa solo che l'Indice del titolo in Borsa aumenta o diminuisce a seconda di fatti che nulla hanno a che vedere con questa azienda di calzini, come ad esempio caduta del Governo, aumento della criminalità organizzata, terremoto in Giappone, morte di Marilyn Monroe, e nuova canzone Di Reitano.
Naturalmente, questa è una visione un po' semplicistica, volutamente sintetica..