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Sfoghi.. ma forse ricerca di aiuto


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Ciao a tutti, sono nuova qui. Nell'ultimo periodo mi sono resa conto di aver bisogno di un aiuto concreto da parte di uno specialista, ma nonostante tutto sembra che non mi senta pronta. Un po' perchè non mi sento supportata, nè tantomeno compresa, ed un po' forse perchè qualche mese fa ho provato a rivolgermi al servizio di counseling offerto dalla mia università, ma non ho ottenuto il risultato desiderato. Molto probabilmente per colpa mia anche in quel caso, anzi sicuramente. Mi pare di averne molti di problemi, anche se so che alla gente comune sembreranno cavolate. Fatto sta che al momento non so neppure fare una minima scelta, non riesco più a capire me stessa, quello che voglio. Inoltre le fobie aumentano sempre di più e ogni giorno mi trovo di fronte solo a cose che mi demoralizzano. Mi manca la persona che ero una volta, non tanti anni fa in fondo. Ed anche il fatto che percepisca che non riesco più a risolvere le cose da sola mi demoralizza. Sono rimasta quasi sola, ed è importante il quasi, ma spesso anche quello diventa una colpa.

Mi scuso per lo sfogo..

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Cara amica,

perché non ci racconti un po' di più?

Anch'io, per esempio, ho capito di avere bisogno di uno specialista, ma sono uno che anche per andare dal dottore quando sta male aspetta di essere con un piede nella fossa, quindi sto rimandando...

Potresti approfondire un po' il tuo problema?

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Ciao Mochi, ti ringrazio molto per la tua risposta.

Ultimamente sono molto confusa, quindi non so neppure io da dove potrei partire e se sia possibile riassumere tutto quanto in una volta sola. Però posso provare ad iniziare a parlare di quando ho sentito il bisogno di rivolgermi ad uno specialista: verso la fine dell'anno scorso sono andata incontro ad un calo di peso come conseguenza di una convivenza tra compagni di corso universitario che stava prendendo una brutta piega. Io mi sentivo stanca fisicamente e mentalmente perchè il precedente anno di università per me era stato piuttosto pesante, avevo passato l'intera estate cercando un appartamento senza aiuto da parte degli altri due ragazzi ed il fatto che poi in casa nessuno facesse niente mi faceva imbestialire. Spesso rimanevo in appartamento il finesettimana per mettere in ordine, ma dopo un po' di tempo non l'ho più fatto e volevo vedere cosa accadeva. Niente, e questo mi faceva ancora più rabbia ed iniziavo a stare davvero male. Alla fine non parlavo più con una coinquilina (che essendo anche compagna di corso era ancora peggio) e fisicamente non reggevo più quella situazione. Passavo intere giornate a digiuno, mia madre stava male a vedermi così, e decisi di recedere il contratto. In quel periodo anche l'università ovviamente andò un po' a rotoli, così che al primo semestre non avevo dato alcun esame. All'inizio del secondo semestre parlai della mia situazione con la mia coordinatrice di corso, che mi indirizzò al servizio di counseling. Andai a tre incontri, dopodichè sentii che non era la via giusta, un po' perchè la distanza tra gli incontri per me era molta ed un po' perchè non mi sentivo mai serena quando ero là.

Nel frattempo mi ero stabilita un obiettivo con gli esami, ma proprio quando dovevo raggiungere l'altra metà ho mollato. Mi sentivo stanca, incapace di studiare come fanno tutti gli altri. In effetti, questa è una sensazione che ho da diverso tempo, più o meno dagli ultimi due anni delle superiori. Non so stabilire con precisione l'origine di questo problema, ma so che in quel periodo sono caduta in una forte depressione un paio di volte, oltre ad aver avuto una pesante mononucleosi che mi ha debilitato per un po'. Io ho sempre amato studiare e una delle cose che più mi deprime è vedere che per studiare quello che una persona studia in un giorno io ci metto un mese, per poi forse neanche ricordarlo tanto a lungo.

Comunque questo periodo mi ha anche fatto riflettere sulle mie poche capacità ad essere socievole. Non sono mai stata una gran chiaccherona, non sono mai stata l'amica di tutti, però pensavo di aver fatto qualche passo avanti dopo le superiori. Invece adesso mi ritrovo a non sapere neppure se continuare l'università perchè sia mente che corpo rigettano quel posto. L'unica cosa positiva che ho riscoperto negli ultimi tempi è che le persone più vicine a me sono i miei ex compagni di università (ho frequentato due anni in un'altra università), di cui quest'anno ho avuto una tremenda nostalgia come non mai. E pensare che anche quella strada l'ho dovuta abbandonare solo per colpa mia... E stupidamente sto anche cercando il modo di ritornarci.

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Ciao, grazie per la risposta.

Sai, non sono certo di capirti completamente, ma in molte tue parole ritrovo alcune delle mie esperienze, quindi forse abbiamo qualche "problema" in comune :)

A volte, la "confusione", come quella che tu dici di provare, potrebbe essere in realtà l'esatto opposto, e cioè l'inizio di una presa di coscienza profonda. Naturalmente ci sarà un periodo in cui ti crollerà un mondo e ne nascerà un altro, e in questo periodo la confusione è bella forte.

A me, proprio negli ultimi tempi dell'università, è capitato esattamente questo. Mi sono reso conto piano piano di avere sbagliato tutto nella vita. Io spero dal profondo del cuore che non sia il tuo caso, ma se provi tanta fatica a studiare o a dedicarti alla vita universitaria, prova a essere sincera con te stessa e a chiederti se davvero è quello che vuoi fare. Procedere in una direzione che non si sente come propria, richiede una quantità di energie enorme.

Tu dici che "mi ritrovo a non sapere neppure se continuare l'università perchè sia mente che corpo rigettano quel posto", perché secondo te è così? Hai qualche idea?

Per capire l'origine di un problema, a volte un buon metodo è escludere cosa di sicuro NON è l'origine. Perciò, iniziamo con questa domanda: sei sicura che la direzione e gli studi che hai scelto siano quelli giusti per te?

Riguardo i problemi sociali, con me vai sul sicuro :)

Io mi riconosco tre grossi problemi, e il non riuscire a legare con gli altri è uno di questi. Perciò se vuoi spiegarmi meglio, forse posso capirti un po'.

Buona serata!

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Ciao Mochi,

beh prima di tutto posso dirti che non so se continuare l'università più per l'ambiente in sè e la gente. Gli ultimi momenti di quest'anno in cui ho frequentato, a lezione ero sempre in un angolo da sola, e quando la classe è composta da 16 persone soltanto ti senti assolutamente come un'asociale. L'anno prossimo sarei in una classe diversa, nuova, ma anche questo mi spaventa. Comunque so di ritrovarmi spesso a fare paragoni rispetto a quand'ero nell'altra università: l'ambiente era diverso, ero riuscita ad avere una piccola cerchia di amici e stavo cambiando la mia vita. Poi si son messe di mezzo un po' di cose e ho dovuto sospendere la frequenza, per poi ripiegare su quest'altra università. Ho cambiato anche corso di laurea, ma devo dire che di quello sono abbastanza soddisfatta, nel senso che ho avuto conferma che la scienza e la medicina sono i campi di mio interesse. Sostanzialmente è il pensiero di tornare in quell'ambiente che mi tormenta, ed in secondo piano la paura di non riuscire a fare quello che devo fare.

Per quanto riguarda i problemi sociali non so spiegarti.. Io sono quasi convinta che abbiano origine già dall'infanzia, che per molti versi non è stata delle migliori.. Per quanto mi ritenga fortunata.

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Ciao sun e benvenuta.

Mi ha colpito quando hai scritto che alla gente comune i tuoi problemi sembrano cavolate e ti posso garantire che in questo forum nessuno reputerà i tuoi problemi come delle sciocchezze perchè se ti fanno stare male allora sono da considerare importanti e per quanto ci è possibile, riuscire a risolverli insieme.

Riguardo alla perdita di peso e alla stanchezza mi sa che sono chiari segni di uno stato depressivo costante (io per farti un esempio, di chili ne ho persi 35 e sono sempre sfiancato) e credo sia bene parlarne con qualcuno, uno psicologo o uno psicoterapeuta, magari anche fuori dall'università dato che da quello che ho capito è un ambiente per te non molto appetibile.

Poi per quanto riguarda l'appartamento prova a guardarti di nuovo in giro, magari anche un monolocale da sola, una cameretta un bagno e un cucinino bastano così per lo meno ti tiri fuori da quell'impiccio dei tuoi coinquilini perchè mi sembra di aver capito che siano una delle cause principali di questo tuo malessere (Se stai studiando a pavia all'università ti posso dare anche qualche dritta sulla casa)

Infine la cosa più importante, guardati bene dentro amica mia, leggi fra le righe della tua anima e prova pensare di prendere una decisione, di mettere le carte in tavola, se continuare a studiare in quella università o guardare verso nuovi orizzonti anche lavorativi, non è facile lo so e significa cambiare quasi tutto della tua vita ma è un passo importante che comunque prima o poi tutti devono fare. Pensaci molto molto bene, magari parlandone anche a casa, ma soprattutto parlandone con la ragazza che è in te e che in questo momento soffre. Poi noi siamo sempre qui e se ti serve un consiglio o una mano siamo ben lieti di dartela.

Un caro saluto da michele.

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Ciao Michele, grazie molte per aver risposto e per la disponibilità.

L'appartamento in realtà l'ho già lasciato ad inizio anno. Mi sono sentita veramente in colpa per il fatto che mia madre dovesse dare i suoi stipendi interi per pagare quel posto ed io stavo pure male. Tra l'altro alla fine c'era stata una discussione tra coinquilini quando stavo portando via le mie cose (avevo portato quasi tutto io in una casa che non aveva quasi niente) e c'era anche mia madre.. In quell'occasione sono andata in collera, ho urlato come non avevo mai fatto probabilmente, ma poi non sono più riuscita a ribattere quando la coinquilina affermava con assoluta sicurezza cose assolutamente non vere. Anche davanti ad una "ex" amica sono passata per una grandissima stronza, quando invece un po' di ragione ce l'avevo. La mia colpa poteva essere quella di non essere riuscita a risolvere le cose a voce con loro. Mi sono spesso abituata ad esprimere me stessa scrivendo, con il risultato che davanti agli altri non mi esprimo granchè.

Io sinceramente circa un mesetto fa ho iniziato a ripensare a tornare alla vecchia università, o almeno più vicina a quello che stavo costruendo, a quegli amici che hanno capito che qualcosa non andava nonostante ci vediamo davvero poco ormai. Al momento sto studiando come tecnico di laboratorio e devo dire che come settore mi piace, in laboratorio lavoro bene, però avevo pensato di cambiare in biologia. Non c'è mai stato nessuno che mi abbia obbligato a studiare.. Ho sempre potuto fare le mie scelte e per me è importante continuare a studiare. Vorrei anche lavorare, in questi giorni ci penso, ma è come se non mi vedessi adatta in nessun posto. Ultimamente ho molta paura ad avere contatti con altre persone, e già io di norma non rispondo al telefono e nemmeno al citofono, quindi tanto a posto non sono.

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Il weekend è stato pessimo e anche oggi non sono riuscita a fare nulla, anche stare sdraiata in molti momenti mi faceva star male. In questi giorni ho ripreso a stare male proprio fisicamente, sento il respiro affannato, mi fanno male i nervi, ho forti mal di testa e giramenti. A maggior ragione non riesco a pensare un po' tranquilla, anzi sembra proprio che non senta per nulla me stessa. Non trovo niente con cui distrarmi un po' soprattutto perchè non ho voglia di fare niente forse. Ogni tanto mi martella il pensiero che debba per forza rivolgermi ad uno psicoterapeuta, ma adesso ho il dubbio di sentirmi a disagio e non essere me stessa, oltre ad avere la paura di dover prendere degli psicofarmaci.

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