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Ciao, io sono..


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è la sezione giusta per potermi presentare?

va beh, al massimo dopo copio-incollo anche da un'altra parte

Mi chiamo Silvia, ho 17 anni e sono di Bergamo. Studio in un liceo linguistico e inizialmente ero davvero interessata alle materie che studiavo, soprattutto al giapponese, ma da quando è iniziato questo schifo non mi importa più neanche di quello.

Ho una famiglia strana, nel senso che i miei genitori hanno sempre avuto un pessimo rapporto tra loro, mio papà è di carattere piuttosto fragile mentre mia mamma è forte e permalosa, quindi ogni poco scoppiano scintille.

Fino alla nascita di mio fratello (adesso ha 13 anni) diciamo che me la passavo abbastanza bene, anche se sono sempre stata una bambina solitaria. A volte, a 3 anni, mi hanno raccontato che me ne andavo in camera e chiudevo la porta e ci stavo dentro autonomamente per delle ore

Poi quando è nato è cambiato tutto: mio papà ha iniziato a soffrire fortemente di depressione e mia mamma ha subito posato tutta la sua attenzione sul "nuovo arrivato" trascurando me, i miei bisogni..

Adesso è ancora così, lei non vede altro che lui, io sono quella che tanto "se la sa sempre cavare" e sono anche troppo orgogliosa per spiegarle che avrei bisogno di sentirla più vicina e che a volte piango da sola nel buio sperando che in qualche modo lei mi senta..

Mio papà si è accorto di questa situazione e ha iniziato a farglielo presente, morale: grossa spaccatura nella mia famiglia: io e mio papà contro mia mamma e mio fratello.

E' stato questo, insieme al fatto di dover abbandonare danza classica dopo che la frequentavo da 11 anni per una tendinite al piede e all'abbandono del mio (ex) ragazzo (con cui poi mi sono riavvicinata e adesso stiamo insieme, ma allora è stata davvero tragica..) a spingermi a novembre scorso a rubare una scatola di tavor e una boccetta di gocce en a mio padre (che non se ne è mai accorto..) e da lì è iniziato il mio travaglio con gli psicofarmaci.

Li prendevo a manciate per stordirmi, dormire e non sentire niente. Quando li finivo ne rubavo degli altri e dovevo sempre più rincarare la dose.

Tutto questo è durato fino a Marzo, quando a scuola sono andata in bagno per "farmi la mia dose" e mentre le avevo in mano è entrata una mia professoressa e mi ha beccata alla grande.

Ovviamente mi ha tartassata di domande, cosa stai facendo? cosa sono? ma è droga? ma perchè lo fai?

Siccome ero molto legata a lei (la vedevo un po' come la mamma che avrei voluto avere) le ho raccontato tutto piangendo e lei il giorno dopo ha convocato i miei genitori insieme al preside.

Lì l'hanno saputo e sono stati costretti dalla scuola a trovarmi un supporto psicologico (che ho trovato ad Aprile) e ad assicurarsi che io non mettessi più mano alle pastiglie.

Insieme alla psicoterapeuta ho iniziato a frequentare anche un neurologo che si occupava della gestione degli psicofarmaci (che ormai non potevo più togliere perchè ero diventata dipendente).

Tutto è filato liscio fino a metà maggio quando in seguito alla morte di mia nonna ho ingerito un sacco di pillole (tavor, xanax, halcion, en, pasaden, serpax) e sono scappata di casa. Sono andata a dormire da una mia amica quella notte e la mattina dopo sono andata a scuola, lì sentivo di non riuscire a reggere, mi dava immensamente fastidio vedere persone felici intorno a me mentre io provavo un dolore tanto grande, allora ho preso ancora tante tante tante pastiglie e sono svenuta.

Mi sono svegliata alle 19 della sera in pronto soccorso col sondino della lavanda gastrica che mi stava trucidando la gola..

Mi hanno ricoverata in psichiatria per due settimane (l'hanno interpretato come un tentato suicidio), poi sono uscita e diciamo che sono riuscita ad essere abbastanza "stabile" fino alla fine di luglio.

Una sera, il 31 luglio, ero particolarmente giù senza un vero motivo, avevo voglia di sparire, non riuscivo a respirare e vedevo gli oggetti che si muovevano..

Allora ho preso ancora una volta una dose eccessiva di psicofarmaci, in più mi sono tagliata i polsi con una lametta da barba e ho fumato un sacco di erba.

Tornata a casa cercavo di essere normale, ma avevo davvero un aspetto devastato e mio papà, dopo aver litigato di brutto con mia mamma (che voleva tenermi lì per "non fare brutte figure, chissà che qualcuno mi vedesse in giro così, che figura ci avrebbe fatto lei, povera donna?") mi ha portato in ospedale. Altra lavanda gastrica, altro ricovero in psichiatria (stavolta di un mese), minaccia di chiudermi in comunità da parte della psichiatra (ma non ce l'ha fatta, mia mamma sempre per "non perderci la faccia" ha firmato per farmi dimettere) e diagnosi: Disturbo Di personalità Borderline, Disturbo dell'adattamento, Sindrome da attacchi di panico, Sindrome ossessivo-compulsiva, altre psicosi NAS.

Adesso sto meglio e sto cercando di tirare avanti con la convinzione che da grande sarò una mamma diversa, avrò una famiglia diversa e sarò così felice da non ricordarmi neanche più quello che ho passato.

Intanto la scuola dopo i due ricoveri ha fatto una segnalazione al tribunare dei minori di Brescia, quindi adesso ho tra i piedi assistenti sociali che mi seguono a volte di nascosto anche quando esco..

Inoltre ho sviluppato una dipendenza affettiva molto forte dalla mia psicoterapeuta e la cosa da una parte mi fa sentire al sicuro, dall'altra mi preoccupa perchè sento che non sarò mai in grado di reggermi da sola sulle mie gambe..

Scusate se è un po' lungo, ma avevo bisogno di parlare un po' di me, è la prima volta che faccio un resoconto degli ultimi 10 mesi

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