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Dimenticare una persona cara


Davi87

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Ciao a tutti!

Mi sono appena iscritto su questo forum e spero di non avere sbagliato sezione in cui esporre il mio problema.

Premetto che sarà una lettura piuttosto lunga ma spero che qualcuno di voi abbia voglia e tempo di leggere e, spero, consigliarmi qualcosa...o quantomeno darmi una spiegazione logica perché davvero non so più che pensare.

Inizio dal principio:

Circa 4 anni fa ho perso il mio migliore amico. Era negli alpini, in missione in Afghanistan e purtroppo conosciamo tutti le conseguenze delle nostre fantomatiche "missioni di pace".

Comunque...sono stato malissimo per oltre un anno: i primi 5/6 mesi scoppiavo a piangere improvvisamente, senza riuscire a fermarmi finché le lacrime non finivano. Poi ho iniziato ad andare spesso a casa Sua, facevo compagnia alla madre, alle sorelle, stavo con loro ore ed ore e...contrariamente a quando pensassi, invece di migliorare il mio umore peggiorava sempre di più ogni volta. Poi ho iniziato a fissarmi sulle foto, le guardavo e sentivo una stretta al cuore che mi faceva star male per giorni e giorni. Poi è arrivata la rabbia: me la sono presa con i Suoi colleghi, con Dio, con lo Stato...sono arrivato perfino ad arrabbiarmi con Lui per aver scelto quella vita quando invece avrebbe potuto avere mille altre possibilità. Poi...dopo più di un anno...improvvisamente ho smesso di piangere, di essere arrabbiato, di andare così spesso a casa Sua.

Lì per lì non me ne sono preoccupato, perché ho pensato che semplicemente tutto quello che mi era successo, fosse il mio modo di sfogare il dolore.

Sedici mesi fa ho perso anche la mia nipotina di 18 anni: purtroppo un tumore se l'è portata via dopo averle fatto soffrire le pene dell'inferno per oltre sei anni. Quando il 13 Giugno la madre mi ha chiamato per dirmi che non avrebbe superato la notte, sono rimasto di sasso! L'avevo vista l'ultima volta un paio di settimane prima, prima che partisse per Milano dove avrebbe dovuto provare l'ennesima cura...quella che avrebbe dovuto farla star meglio. Ho sofferto...ho sentito una fitta al cuore, allo stomaco, mi è mancato il fiato. Non sono nemmeno andato a trovarla in ospedale come invece hanno fatto decine e decine di parenti, amici, semplici conoscenti per salutarla un'ultima volta. Cinque giorni dopo...la mia nipotina non c'era più...andata per sempre.

Ho pianto, ho urlato, ho anche bestemmiato e imprecato...parole mai usate prima in vita mia, parole che ora non sarei nemmeno capace di ripetere tanto il ribrezzo che provo solo al pensiero di averle pronunciate!

Ho pianto come un matto per tutta la veglia funebre, per tutto il funerale, e fino a un paio di mesi dopo...me la sono di nuovo presa con tutti, con i medici soprattutto, con me stesso per non essere andato a trovarla un'ultima volta...insomma con tutto ciò che mi capitava a tiro.

Poi deve essere scattato qualcosa in me...perché ad un certo punto ho smesso di soffrire; così...di punto in bianco, un giorno all'improvviso non ho sentito più niente.

So che lei è morta, lo so che non potrò rivederla mai più, so di aver sofferto tantissimo, insomma non è che ho un'amnesia e non ricordo, so tutto...eppure non provo nulla!

Anche adesso, mentre scrivo tutto questo non sento niente: nessuna emozione di nessun tipo. Non ho dimenticato il Suo volto e nemmeno la Sua voce, guardo tranquillamente le Sue foto, parlo di Lei (ovviamente) al passato, ricordo quello che abbiamo passato insieme, ma "non sento niente". Solo quando penso al giorno in cui ricevetti la notizia qualcosa si smuove ma comunque non più di tanto, non per più di un secondo...poi ritorna il nulla assoluto.

Ecco, questo è il mio problema. Non riesco a capire come sia possibile aver "dimenticato" il dolore, non riuscire a piangere...anzi non sentirne proprio nemmeno il bisogno. Voglio capire cosa può essere successo perché quando penso al mio amico morto in Afghanistan provo ancora quasi lo stesso dolore di allora, mentre quando penso alla mia nipotina non sento nulla.

Mi spaventa il non provare niente...mie sento...vuoto...

Ovviamente la Sua morte mi ha provocato altri problemi ma ve ne parlerò più avanti; preferisco affrontare un problema alla volta!

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CIAO.

Perchè questo dovrebbe essere un problema scusa?!

Cos'è?| "non morale" per te soffrire di piu per un amico che per un parente? Ma ognuno prova quello che vuole....

e sinceramente, meglio che tu abbia già elaborato il lutto della nipotina... c'è chi si porta il lutto (il famoso velo nero) fino alla morte.. che vivere è quello? tua nipote prferirebbe che piagni tutto il giorno???

Pensa che una prof di religione mi disse che in alcuni paese i funerali si celebravano vestiti in bianco perche è un bel momento, che il tuo caro si incontra con il Dio

guarda cito testualmetne Nei paesi asiatici, in Maghreb e nell’Africa nera, il bianco al contrario è il colore del lutto e della vecchiaia.

Poi scusa la freddezza con cui te lo dico, ma forse dipende anche dalle zone dove abito. Ho visto in tv che generalmente al sud, si urla e si dispera... da noi è un pò più freddo il tutto.. della serie: i panni si lavano a casa.

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Forse mi sono spiegato male; non è che sono dispiaciuto che per un amico soffro e per un parente no. E' proprio che la morte in sé per sé non mi provoca più nessuna emozione. Quando penso alla mia nipotina o quando me ne parlano è come se stessero parlando di un'estranea!

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Bene. Se parli della morte in generale beh...Buon per te che ti lascia indifferente...

.... io quando sono andata a trovare mia zia all ospedale ..sdraiata vicino c era un'anziana signora... ridotta a pelle ed ossa... con la maschera dell ossigeno e tutti i tubi... e c era sempre un allarme attivato...e lei si dimenava...a destra e sinistra... non so nemmeno con che forza.... se invece pensassi di trovarti tu cosi al posto suo...alti rimane poco ancora da vivere.... che succede? Ancora ti lascia indifferente? L idea di diventare vecchio e non autosufficiente... con chissa che cdolori... non ti spaventa?

A me si'... terrorizza l idea....anche solo vedere quell anziana ... vederla soffrire cosi .stavo male....

Che sia un ben o un male essere sensibili... guarda... io non so .. non so piu

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Posso esprimere un mio punto di vista..la cosa che più mi spaventa di questo forum e che oltre ad esserci persone con problemi psicologici che chiedono aiuto, e che ci sono persone che non hanno nessun problema psicologico, ma che pensano di averlo e chiedono aiuto..il fatto che la nipote sia stata malata per più di sei anni, di una brutta malattia, e che successivamente sia morta a causa di quest'ultima, e che dopo sei mesi se ne riesca a parlare normalmente è un processo naturale in una persona sana inquanto la durata della malattia, in più anche grave, hanno creato un un aspetto psicologico di preparazione inconscia al fatto che questa ragazza se pur giovane sarebbe potuta morire da un momento all'altro, diverso il discorso per una ragazza morta per incidente stradale, dove ci sarebbe dolore uguale ma impatto psicologico diverso..non mi sorprenderebbe invece se la morte dell'amico gli creerebbe più turbamento della nipote morta, sarebbe normale anche questo..il discorso di Hope è giusto, cioè è giusto, che ci sia la paura, ma che sia contenuta con equilibrio che non ci condizioni la vita..il discorso è che secondo me non è vero che la morte lo lascia indifferente, e che la spiegazione che si è dato a quest'episodio e stato letto ed espresso di conseguenza male, ciò che era un processo normale, lui lo ha presentato, come insensibilità alla morte..

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Poi scusa la freddezza con cui te lo dico, ma forse dipende anche dalle zone dove abito. Ho visto in tv che generalmente al sud, si urla e si dispera... da noi è un pò più freddo il tutto.. della serie: i panni si lavano a casa.

Beh, diciamo che questo è un'usanza quasi estinta, almeno dalle mie parti...

Comunque, è la prima volta che parlo con qualcuno di questa situazione e...rileggendomi effettivamente io stesso non ci sto trovando nulla di male. Cioè...forse hope hai ragione: "perché dovrebbe essere un problema?" Mi sono talmente concentrato sul fatto che potesse essere una reazione anomala che non ho pensato che potesse essere una cosa normale. Ora che ci penso...in questi sei anni e mezzo, più volte mi ha sfiorato l'idea che potesse non farcela...forse inconsciamente questo mi ha "preparato". Boh...o forse la morte improvvisa e prematura del mio amico mi ha indurito il cuore! Non so...

Bene. Se parli della morte in generale beh...Buon per te che ti lascia indifferente...

No...la morte non mi lascia indifferente. Qualcosa è cambiato da quando Marta se n'è andata e me ne sono reso conto subito: prima non mi aveva mai sfiorato l'idea che qualcuno a cui tenessi potesse "andare via" all'improvviso. Prima mi capitava a volte di pensare per esempio che i miei genitori non sono eterni, che prima o poi sarebbe arrivato il momento di dir loro addio, ma era un pensiero fugace che andava via così come arrivava.

Ora invece ci penso spesso, mi preoccupo quando non rispondono al telefono, quando vedo mia madre turbata o papà con l'influenza. Ma il pensiero che mi terrorizza più di tutti e quello di perdere la mia fidanzata. Ecco, non è che prima non mi importasse che potesse succederle qualcosa...solo che adesso ci penso spesso e altrettanto spesso penso a come potrei stare io.

Ma ho paura anche per me stesso, non prendo più i problemi, (anche i più banali), alla leggera come una volta...

E la morte mi ha cambiato anche a livello umanitario: ho il desiderio di fare qualcosa di buono per qualcuno tanto che pochi mesi dopo la morte di Marta, ho "accudito" un ragazzo per circa 4 mesi: niente di che, era quasi completamente autosufficiente, ma a causa di un incidente in moto dimenticava le cose, le persone, i nomi, insomma tutto nel giro di 5 massimo 10 minuti. Ora ho intenzione di fare una raccolta fondi e fare qualcosa per l'ospedale Rizzoli di Bologna, nel reparto dove era in cura la mia nipotina: ripensare a tutti quei bambini e al peso che si portano dietro, alla paura di non farcela nascosta da un grande sorriso, mi fa venire i brividi e una voglia matta di fare qualcosa.

Ecco, rileggendomi mi rendo conto che effettivamente la morte non mi è proprio proprio indifferente...

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