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Ragazzi imprevedibilmente violenti. Perchè?


Ragazzi imprevedibilmente violenti. Perchè?  

8 utenti hanno votato

  1. 1.

    • non hanno valori
      1
    • si annoiano
      2
    • tutti gli stanno troppo addosso
      0
    • sono circondati da modelli violenti
      2
    • nessuno li ascolta
      2
    • l'educazione va migliorata
      1


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Difficile spiegare le ragioni di certi episodi di violenza giovanile. Voi cosa ne pensate? Indicate la ragione principale che rende alcuni ragazzi improvvisamente e inspiegabilmente violenti.

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è un po' quello ke ho messo nell'educazione, ma finora nessuno ha risposto. Io aggiungerei:l'educazione va migliorata...

vinci

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Ovvero, la televisione. Sembrerebbe un chiodo fisso, il mio, ma sono convinto di quello che dico. Con l’invenzione della televisione è stato scoperto che la luce catodica ha degli incredibili poteri ipnotici e con vincitori, che inducono coazione nel telespettatore a fare un qualcosa.. Si è creata pertanto una vera e propria “Spectre”, composta dai padroni mediatici, che rende del tutto vano ogni tipo di educazione da parte degli adulti. La questione dovrebbe essere materia della magistratura, ma purtroppo qua nessuno si muove. Da quasi cinquant’anni esiste il problema della televisione, e si parla si parla si parla ma nessuno si muove. Vi siete domandati il perché? Allora propongo un’altra possibilità di risposta, nel sondaggio, ovvero:

esiste una organizzazione criminale legata alla televisione ed alla pubblicità, che così li vuole, a loro ed a noi adulti, al fine di renderci alla stregua di merci, pronti a comprare secondo ordine, e non di esseri umani?

Mario Samarughi

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Penso che anche gli adulti diventino violenti improvvisamente...

Credo che molte delle cause di comportamenti "anomali" riesieda nel "microclima" ambientale familiare e sobborghi di questo, più che nel "macroclima" sociale.

Se devo scegliere, scelgo l'opzione "nessuno li ascolta".

L'educazione va migliorata partendo dal miglioramento dei genitori. Di noi stessi cioè, che lo siamo, o lo diventeremo...o, forse, non lo saremo mai, in tutto o in parte...dipende da noi...

Ma uno come può ascoltare un'altro se non è abituato ad ascoltare se stesso?

Credo che ci sia molto bisogno di diffondere di più la cultura "psicologica", sia tra i giovani che tra gli adulti.

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che condivido pienamente, in effetti è un sistema che vede tutti coinvolti nn si può prendere un solo elemento alla volta ma le loro interazioni e gli interventi vanno orientati sul sistema e nn solo sulle singole persone

Grazie e ritorni da noi

vinci

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che condivido pienamente, in effetti è un sistema che vede tutti coinvolti nn si può prendere un solo elemento alla volta ma le loro interazioni e gli interventi vanno orientati sul sistema e nn solo sulle singole persone

Grazie r ritorni da noi

vinci

Certo, partendo dai bisogni e dalle caratteristiche delle singole persone... che sommate ( le persone), o meglio moltiplicati ( i bisogni e le caratteristiche), danno il contesto. Non è invece vero il contrario, che dividendo il contesto si ottiene il singolo...ma solo la disgregazione del sistema, come siamo daccordo.

La matematica psichica appartiene alle geometrie non Euclidee... :LOL:

Sono qui...con piacere.

Ricambio, VINCI32.

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Mi spiace ma non condivido, e rimango della mia idea “euclidea”, della responsabilità “esterna”, delle istituzioni, dei mezzi d’informazione e degli addetti ai lavori collusi con i primi. A conferma, si abbia come un quotidiano dell’importanza del “Corriere della Sera” riporta l’importantissimo discorso del Papa, di ieri, riguardo la “cultura della morte” (vedi mia lettera sopra, al dottor Boffo, ove vengono riportati i due passaggi fondamentali). Orbene, detto discorso è stato riportato dal “Corriere” di oggi a pag. 15 dello stesso, nulla in prima pagina, con il titolo “Benedetto XVI battezza 10 bimbi e si appella alla “cultura della vita”. Lo spazio dedicato al suddetto articolo è del tutto sproporzionato all’importanza dello stesso, e di quanto detto dal Papa (che sostanzialmente ha denunciato la televisione, pur senza citarla espressamente). Inoltre, la sede di detto articolo non poteva essere più modesta, ed inappropriata alla notizia (in basso a sinistra, a fianco di una pubblicità, e per tutto il resto della pagina un articolo su “Storace: sì all’adozione degli embrioni orfani” che richiama l’attenzione del lettore e lascia non in second’ordine, ma in centesimo ordine la notizia del Papa). Orbene, tale scelta editoriale del “Corriere” testimonia la tendenza da parte dei mezzi d’informazione di mettere all’angolo discorsi che non fanno comodo. Pertanto, il popolo italiano che legge, che per la maggior parte si informa tramite il “Corriere”, che potrebbe definirsi “la voce dell’Italia”, viene gravemente danneggiato a livello di “educazione”. Infatti, altra cosa sarebbe se quel discorso del Papa fosse stato messo in risalto, in primissima pagina, come sicuramente il popolo italiano per la maggior parte avrebbe scelto di fare, se fosse stato lui l’editore. Questo è un piccolissimo esempio di come la famiglia viene ingannata dal “sistema” perverso. Vogliamo “educare” la famiglia? E quanto ci mettiamo, se in cinquant’anni non siamo riusciti a far nulla, riguardo la televisione? Non vedo il motivo per cui non attivarsi “praticamente” riguardo comportamenti criminali messi in atto dalle istituzioni e dai vari poteri (come appunto i mezzi d’informazione), impedendo loro di sviare la famiglia da una giusta educazione. Rivoluzione quindi nei confronti del “sistema” suddetto: sono certo che la gente, non più fuorviata ed ingannata, ritroverebbe fiducia in se stessa su come allevare i figli. Sono decisamente contrario a dibattere, e solo a dibattere. Occorre agire. E l’azione porterebbe a rivoltarsi accomunatamente contro le lobbies, che non sono altro che mafia. Sappiate che Feltri, direttore di “Libero”, non più tardi di una settimana fa, intervistato su Radio-uno RAI da Ruggero Po, conduttore del GR-1, dichiarava che i mezzi d’informazione comandano la politica in quanto sono comandati a loro volta dalla mafia (testualmente). E noi stiamo ancora a dibattere sulla geometria non euclidea e sulla psicologia? No, grazie. Ancora oggi tre adolescenti che hanno commesso uno stupro di gruppo nei confronti di una coetanea (in provincia di Foggia). Chi è che li porta a fare questo, i genitori oppure le fictions??? Oppure i “Grandi Fratelli”??? Oppure quei stramaledetti talk-shows??? Oppure quello stramaledetto cattivo gusto che caratterizza la TV, compresa la RAI??? Che possono fare quei genitori, costretti a stare fuori casa per star dietro al “giro” consumistico??? Chi lo ha creato quel “giro”: i genitori oppure quello stramaledetto “sistema” mediatico??? Chi gli dà, a quei genitori, i sessanta Euro a seduta, per essere “educati”??? E quando arriveranno ad essere “educati”, quanti stupri e violenze saranno stati commessi dai nostri giovani??? Ci possiamo permettere ancora di aspettare??? Io dico di no, anche perché, cari signori, il compltto e la congiura sono ormai troppo palesi ed i mezzi d’informazione cercano di convincerci che non ci sono, e che siamo tutti visionari, noi che crediamo nel complotto del “sistema”. Andate a pag.37 del “Corriere” di oggi: articolo dal titolo “Toscana rossa: tanti premi, niente TV”. In breve: un regista belga, tale Hugues Le Paige, ha creato un documentario sul comunismo in Italia, un “diario” che dura ben 25 anni, dal 1980 ad oggi. Detto documentario è stato trasmesso dalle TV di tutto il mondo, con grande successo, nessuna emittente televisiva italiana ha voluto trasmetterlo. Ecco l’educazione socio-politica che il “sistema” dà al popolo italiano. A proposito di “complotti e congiure”: andate a pag. 28 sempre del “Corriere” di oggi. C’è un articolo, editoriale, di Pierluigi Battista, dal titolo “Il mito del complotto contagia la democrazia ( e persino Bonolis), in cui l’articolista cerca in tutti i modi di convincere i lettori che quelli che credono ai complotti sono matti. Ci troviamo di fronte ad un popolo di matti,p però, perché ormai troppi sono i comportamenti cosiddetti “accomunati” da parte del “sistema”. Pensate che i silenzi accomunati, che ormai sono la parola d’ordine, educhino i genitori??? Andate in fine alla prima pagina del “Corriere”, sempre di oggi: articolo di Angelo Panebianco dal titolo “Povera economia senza libertà: l’Italia arretra nel mondo globale”. Lei dee non vanno, non sono prese, semplicemente perché si attratta di idee, che quindi non fanno comodo al “sistema”. Ecco perché stiamo andando a rotoli. Per via dei “complotti, e delle congiure”, delle lobbies che si fanno ricche in barba a tutti noi, ed a quei genitori cui, cornuti e razziati, si dà anche la colpa di quanto sta succedendo ai propri figli. Scusate, ma non ne posso più di chiacchiere, e basta.

Se la responsabilità fosse dei genitori, Papa Benedetto XVI lo avrebbe detto, ieri. Ed invece ha parlato di una “anticultura”: chi è che la sta propinando???

Mario Samarughi

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In un forum si discute. Non si fa altro. Non ci piove.

Poi ognuno è libero di avere tutte le aspettative che desidera da qualsiasi cosa, ma bisogna confrontarsi con la realtà, più che recriminare.

Allora io mi chiedo: tutta questa "anticultura" è costituita, o no, da persone? Credo che siamo daccordo di si è fatta di/da persone.

Queste persone, compresi i loro "addetti" avranno dei figli? Penso di si, dovrebbero essere molti. Quindi abbiamo molti genitori di "anticultura". Per lo meno a questi si riferiva il "dibattito". Ma se approfondiamo, potremmo arrivare a capire che in qualche modo ognuno di noi è legato al sistema...dovremmo essere quasi tutti...tutti genitori di "anticultura"...

Chi verrà mai a salvarci, se non trasformiamo noi stessi? mi sembra l'unica possibilità vera.

Questo è il mio parere. Piaccia o non piaccia. Nel rispetto dei diversi pareri altrui.

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Violenza giovanile?

Violenza sociale direi.

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Se siamo in Tanti e comprendiamo la struttura di senso di certe cose, non ci limitiamo a dire x me questo è... , ma piuttosto questo significa che... ed allora sbucciamo la cipolla e troviamo il nucleo che è una società che sta seguendo disvalori e privilegia modelli che la conducono verso l'autodistruzione. E cosa fare x cambiarla? Andare alla radice partendo da una formazione nelle scuole e nelle famiglie, ma nelle scuole spesso i docenti sono arroccati a posizioni obsolete e dannose, e nelle famiglie avviene lo stesso.

Occorre una eterostasi , una modifica del livello che esiste attualmente ke può venire solo dall'esterno come ad esempio facciamo noi.

Alla fine di questo mese uscirà un mio nuovo libro che promuove una nuova forma di fitness...quella cognitiva...nn vi dico il titolo ma il concetto, nn mi voglio fare pubblicità...vi ringrazio ancora

Vinci

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CONTINUAZIONE DELLA MIA MAIL PRECEDENTE DEL 10.01.06 AL DOTTOR BOFFO, DI AVVENIRE, POSTATA NEL TOPIC "IL MOBBING PUO' ESSERE ATTUATO ATTRAVERSO LA TV": Si sappia che assolutamente nulla è stato pubblicato ieri dal “Corriere della Sera” riguardo detta iniziativa del Comitato TV-Minori, nonostante l’importanza della stessa, quasi che al Corriere siano tutti sterili, senza prole, nonché anche ilettori. Ora, accetterei pure che la colpa della violenza nei minori sia da attribuire in massima parte ai genitori, perché non hanno alcun dialogo, perché non ci stanno appresso, ecc.- Ma ciò solamente ed unicamente nel caso in cui i mezzi d’informazione italiani informino esaurientemente la gente, la famiglia, sui problemi legati alla gioventù. Qui è invece il contrario, si fa a gara, del tutto accomunatamente (perché sono sicuro che detta notizia non è stata data nemmeno da Repubblica e da La Stampa, o se è stata data lo è stato in sordina) a nascondere le notizie loro riguardanti, che potrebbero aprire gli occhi alla gente e sui rischi che i loro figli corrono di fronte alla TV. Se detta iniziativa del Comitato TV-Minori è stata presa grazie al Papa, forse ciò deriva anche, magari in piccolissima parte, dalle mie lettere a lui. Può darsi, è una possibilità. Se tutti ci mettessimo a scrivere, a chiedere, a protestare, penso che le cose andrebbero molto meglio. La famiglia è amministrata dalle istituzioni: se queste, ed il sistema in generale creato dalle stesse (anche e soprattutto quello dei media) fanno acqua, e lasciano allo sbando la gente, non vedo come si possa affibbiare la responsabilità delle cose e di come vengono su i figli alla famiglia. La logica vorrebbe che tale responsabilità, in primis, debba essere data alle istituzioni, ai media ecc. ecc. ecc.- O no? Altrimenti non si riesce a capire come mai ogni tanto il mondo ha bisogno delle rivoluzioni. Non vengono mica fatt eper sport!

Mario samarughi

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L'INTERVISTA A GOFFREDO FOFI TAGLIA LA TESTA AL TORO, A CONFERMA DI QUANTO VADO DICENDO, SU DI CHI E' LA RESPONSABILITA' DELLA VIOLENZA NEI GIOVANI.

Fax di no. 3 fogli Il 11 gennaio 2006

Egregio dottor

Dino Boffo, Direttore di “Avvenire”

Fax: 02.678.0502

p.c. Sua Santità Papa Benedetto XVI

p.c. Sua Eminenza Cardinale Camillo Ruini

p.c. Per Goffredo Fofi

Oggetto: caso relativo al tasto “Blind”.

Egregio dottor Boffo,

mi riferisco alla pag. 28 di “Avvenire” di oggi 11 gennaio 2005, praticamente tutta occupata da articolo dal titolo “La sconfitta dei chierici: l’imbarazzo sul caso Unipol segna la crisi dell’intellighentia italiana. Dagli intellettuali organici alla fuga nella <torre d’avorio> dell’erudizione?”, a firma Edoardo Castagna.

A sinistra ed a destra del suddetto articolo sono pubblicate due interviste, rispettivamente allo storico Franco Cardini (“<Non c’è coscienza del proprio ruolo>” nonché al critico Goffredo Fofi (“<La cultura è tutta dentro al Palazzo>”.

Mi riferisco particolarmente a quest’ultima, a Goffredo Fofi, intervista da me ritenuta talmente importante ed assolutamente determinante a conferma del mio caso e di quanto vado denunciando da tanti anni, anche e soprattutto nei Suoi confronti e di “Avvenire”, tanto da tenere fortemente a riportarla interamente in questa sede in modo che la stessa resti sicuramente a testimonianza e non vi sia rischio alcuno che vada inq ualche modo persa. E’ la seguente:

INTERVISTA A GOFFREDO FOFI DAL TITOLO “<LA CULTURA E’ TUTTA DENTRO AL PALAZZO>”, di Edoardo Castagna:

“O non esistono, o se esistono non si vedono. Sugli uomini di cultura sganciati dal potere, capaci di elaborazioni autonome, il quadro tracciato dal critico Goffredo Fofi è nero, nerissimo. <In Italia la figura dell’intellettuale è completamente appannata. Non gli si chiede più nulla, manca ogni dialettica tra la cultura, da una parte, e la politica e la società, dall’altra>.

DOMANDA: Ma non dovrebbero essere gli uomini di cultura a proporre?

RISPOSTA: <E come, se oggi gli intellettuali, quando non sono funzionari di enti culturali istituzionali e di università, sono opinionisti-giornalisti-politologi? Sono loro stessi un pezzo della politica. Un giornalista come Eugenio Scalfari ha contato più di un ministro. L’intellettuale come pensatore autonomo, che analizza la società in cui vive e critica il potere, in Italia è scomparso con la generazione di Calvino, Morante, Silone, Bianciardi, Cassola, Luzi>.

DOMANDA: Nessun ricambio generazionale?

RISPOSTA: <No, perché il potere non ne ha bisogno. Un tempo, per la politica e soprattutto per la sinistra, gli intellettuali erano i compagni di strada, quelli che portavano consenso. Oggi non è più così. La società ne avrebbe ancora un gran bisogno: ma è manipolata dai media a vantaggio della stessa politica. L’opinione pubblica è sempre meno ricettiva verso le voci critiche: tutti si illudono di pensare con la propria testa, eppure mai come oggi la manipolazione da parte di chi muove le fila dei media è tanto forte. C’è un generale scollamento tra Palazzo e società>.

DOMANDA: L’intellettuale non dovrebbe ricucire?

RISPOSTA: <Quello che fa è mediazione, non critica. Altrimenti dovrebbe pagare il costo della distanza dal potere. Invece si limita a trasmettere, dal centro alla periferia, rimanendo ben dentro al gioco mediatico. Il qualunquismo è un dato di fatto, ma non c’è nessuna rivolta, nessuna ricerca di qualcuno che suggerisca visioni del mondo diverse. Tanto i politici quanto gli intellettuali si preoccupano solo del presente e dell’utile. Il poter essere e la progettualità soccombono davanti al “Franza o Spagna purchè se magna”. Sembra il Seicento. Ma senza eretici>.

DOMANDA: Dario Fo? Beppe Grillo?

RISPOSTA: <Assolutamente no. Fo appartiene al passato remoto. E anche Grillo, in fin dei conti. Lavora dentro alla società dello spettacolo. E’ onesto, certamente meglio di tanti altri, ma resta pur sempre un pezzetto del meccanismo. Ne rappresenta una variante, non un’alternativa>.

DOMANDA: Proprio nessuna speranza?

RISPOSTA: <Nelle università ci sono ancora studiosi seri e capaci, ma fuori dalle loro scuole difficilmente trovano ascolto. Il rischio è quello di chiudersi nel proprio campo, rimanendo misconosciuti. Oppure, al contrario, si fa il salto nella politica. Lo fanno gli accademici, e ancor più i giornalisti>.

DOMANDA: Artisti e letterati di successo non possono far leva sulla propria fama per imporre visioni del mondo diverse?

RISPOSTA: <Ma da dove viene il loro successo? Ancora una volta, dai giornali e dalle televisioni. Gli intellettuali dovrebbero pensare di più, liberare le loro teste dalla paglia che ci hanno messo dentro media e politici – il sistema di potere. Oggi tutto quello che abbiamo sono poco note minoranze appartate. Dovremmo diffidare dei famosi e dei ricchi, e cercare gli sconosciuti>.

Ecco, dottor Boffo, questa è l’intervista a Goffredo Fofi: adesso capirà perché la considero assolutamente determinante al fine di fare il punto della situazione in cui ci troviamo, e che sto denunciando da dieci anni, sempre invano.

“O non esistono, o se esistono non si vedono”, inizierà Fofi riferendosi agli uomini di cultura sganciati dal potere. Esattamente come il sottoscritto, che è stato reso alla stregua di un fantasma, da parte di tutti i mezzi d’informazione e da parte di tutti direttori di giornali, compreso Lei ed “Avvenire”.

Ancora però, grazie a Dio, non ce l’avete fatta a rinchiudermi nella mia “torre d’avorio”, come da voi auspicato. Ancora ringhio, ancora denuncio, ancora scomodo i potenti della terra, come il Papa, il Presidente della Repubblica, ancora mi dibatto e tiro calci, pur se le mie mani ed i miei piedi sono stati da voi legati per immobilizzarmi, per immobilizzare il mio spirito, alla stregua dei peggiori aguzzini agli ordini del potere.

Voi, i media, voi, i direttori dei media, che accomunatamente avete deciso di affossarmi, me con tutta la mia idea, voi sempre agli ordini del potere.

Voi che accomunatamente obbedite alla parola d’ordine di accecare visioni diverse del mondo, perché scomode ai vostri padroni, voi che manipolate criminalmente le menti,e lavate i cervelli, perché così s’ha da fare: impostovi da chi vi ha messo al caldo, al vostro posto.

Affossare le idee, uccidere la critica, manipolare, ipnotizzare, incantare le menti, renderci tutti dei numeri, senza più capacità di discernere il bene dal male, in fila per due, oggetti, non più soggetti, merce per le multinazionali (vedi Benedetto XVI e la “codificazione” dell’individuo).

E tutto ciò accomunatissimamente, secondo Fofi: concordo con lui, mi è consentito?

E’ lecito un tale comportamento accomunato? Produce dei danni? Certo che li produce, ed anche gravi, molto gravi: prima di tutto perché fa crollare la base su cui poggiano i valori, i famosi “valori”, e quindi di fatto scardina la società, con tutte le conseguenze più che immaginabili, sotto i nostri occhi ogni giorno. E poi perché fa male, malissimo ai nostri figli piccoli, ai nostri bambini, ed a tutti noi, a tutta la famiglia umana. Il vostro, il Suo comportamento, dei media e di coloro che lavorano e dirigono i media fa male non solo a livello spirituale, ma anche materialmente, male fisico e psichico, mali per cui occorre ricorrere alle cure mediche, all’ospedale, e quindi anche male economico, oltre che fisico e psichico (questo non lo dice Fofi ma è una logica conseguenza che deriva dal nerissimo quadro da lui illustrato).

Capisco se questo male è cagionato dal comportamento di un singolo, uno cattivo che ha deciso di “fare del male”, appunto. E va bene, capita tutti i giorni di trovare dei delinquenti. Ma qui è diverso: si tratta di un male cagionato, sia pur idirettamente, dottor Boffo, non da un singolo, ma da più soggetti, i quali appunto accomunatamente stanno facendo questo bel servizio all’Italia ed agli italiani ormai da troppo tempo, ingessandola totalmente. Lo dice Fofi, ed io sono concordo con lui: mi è consentito?

Insomma, si tratta di un comportamento accomunato, da parte di tutti i media, tale che produce, sia pur indirettamente, ma che comunque produce, un male vero e proprio alla gente ed alla società in generale (oltre che, beninteso, al progresso umano, quello vero, quello di cui ha parlato il Papa, non l’altro, quello falso, dei telefonini e compagnia bella, che imperversa) , visto che vengono affossate le idee).

Questo è, purtroppo, quanto viene fuori dall’intervista, chiarissima, a Goffredo Fofi.

Chiarissima in quanto chiarissimo è il concetto di “accomunamento” nelle parole di Fofi. Chiarissima in quanto è chiarissimo che tale accomunamento produce male nella gente.

Enorme è la mia meraviglia (amarissima meraviglia, da disperazione) per il fatto che, nonostante che il Suo comportamento accomunato, nei miei confronti, sia da tanti anni a perfetta conoscenza del Cardinale Camillo Ruini e dei responsabili della comunicazione sociale della C.E.I. (vedi Sua Eccellenza Monsignor Claudio Giuliodori), Lei continui ad avere licenza di continuare in tal senso e rimanere al posto che si ritrova, quale responsabile dell’informazione della C.E.I. e di SAT2000.

Non pensavo che fosse nei propositi della Conferenza Episcopale Italiana, organismo ecclesiale che dovrebbe fondarsi sulla lezione di Cristo,e pendere letteralmente dalle sue labbra, usare distrazione ai problemi a tal punto da arrivare, sia pur indirettamente, a far del male alla gente, ancor più ai bambini. Sia pur indirettamente, dottor Boffo.

Distinti saluti.

Mario Samarughi

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  • 2 weeks later...

RIPORTO QUI ARTICOLO DI ALDO GRASSO DAL TITOLO “OLTRE LA VOLGARITA’, BASTA CON LE IPOCRISIE”, PUBBLICATO SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI 23 GENNAIO 2006, PAG. 37, RELATIVAMENTE AD ARTICOLO PRINCIPALE, STESSA PAGINA, OCCUPANTE QUASI TUTTA LA STESSA, DAL TITOLO “RISSA IN TV, “DOMENICA IN” SOTTO ACCUSA”. Riguarda la rissa di ieri tra due personaggi del “Grande Fratello”, in cui uno ha minacciato di morte l’altro dicendogli tra l’altro “ti stacco la testa con le mie mani” (!!!).

Aldo Grasso ha commentato la vicenda così testualmente:

Ieri pomeriggio a <Domenica in> non è andata in onda la volgarità, territorio dai confini sempre più difficili da determinare (anche perché il più delle volte la volgarità sta nell’occhio sovrano di chi guarda). No, è andato in onda qualcosa di peggio, l’ipocrisia, l’impostura mascherata da perbenismo, l’insincerità camuffata da salotto. Siccome la rissa paga sempre, in termini d’ascolto, Mara Venier è da due settimane che si serve del fumantino Adriano Pappalardo. Ma fa qualcosa di peggio: gli contrappone un certo Antonio Tequila, detto <er mutanda>, divenuto famoso in un reality, oggetto di allusioni malevole da parte di <Striscia>. Lo spunto è uno qualsiasi (la raccomandazione, pratica molto diffusa in Italia ma misteriosamente ignota ai più, specie a quelli che ne discutono), lo scopo però è di attizzare l’incendio. L’ipocrisia di Mara Venier è di mettere la paglia vicino al fuoco e poi far finta di chiamare i pompieri. L’ipocrisia di Rocco del “Grande Fratello” è di fare ormai il provocatore di professione; poi però, se un gruppo di studenti lo schernisce, lui chiama subito i giornali. L’IPOCRISIA DEI <COLLEGHI DELLA CARTA STAMPATA> E’ LA PIU’ SOTTILE: OGNI GIORNO ALIMENTANO I PETTEGOLEZZI MA, IN TV, TIRANO FUORI L’ABITO DELLA FESTA E FANNO LA PREDICA AGLI ALTRI: COSI’ IPOCRITI CHE SI FA FATICA A INDIVIDUARE SOTTO LA MASCHERA DELL’IPOCRISIA LA LORO INDUBBIA INTELLIGENZA. L’ipocrisia dello psichiatra, l’ipocrisia di chiedere scusa, l’ipocrisia dell’<Osservatorio per i diritti dei minori> buon frequentatore di <Domenica in>. E, siccome l’ipocrisia è sempre tetra, è indispensabile la presenza triste del prete televisivo (il solito Don Mazzi) la cui preziosa ipocrisia è di trovarsi lì a fin di bene. Poi c’è il candido direttore Fabrizio Del Noce che stoppa Flavia Prodi ma dà il via libera a Tequila. E’ la solita storia: in TV, a chi vuol salire, i difetti vistosi possono giovare più dei meriti oscuri”.

FIRMATO Aldo Grasso.

Mio commento: ancor più affetto da ipocrisia, in forma gravissima, è il nostro Aldo Grasso, il quale, pur ricoprendo le seguenti cariche : docente di scienze della comunicazione di massa presso l’Università cattolica del sacro Cuore di Milano, e critico televisivo del “Corriere della Sera”, la più autorevole firma nel campo della televisione, ciò nonostante tiene da dieci anni il più assoluto silenzio sul “Blind” e sul caso allo stesso relativo (fatto di criminali omertà da parte dei mass media, da dieci anni) giustificandolo con il fatto che “C’è già il tasto <OFF”> di spegnimento dell’intero apparecchio oppure il tasto “Cambio canale” e che, inoltre, lui non scrive di invenzioni (!!!).

Vedete che ho ragione, comunque, ad accusare in primis i mezzi d’informazione? Lo dice lui stesso!

Mario Samarughi

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  • 2 weeks later...

Con l'accusa di avere violentato una 14 enne di Floridia dopo averla drogata sono stati fermati 3 giovani maggiorenni e denunciato un minore. I quattro dopo aver conosciuto una ragazzina quattordicenne della provincia aretusea le hanno proposto di fumare un spinello. La ragazzina ha accettato e, dopo aver assunto due spinelli nell'arco di poco piu' di un'ora, i quattro giovani l'hanno condotta in aperta campagna e l' hanno violentata.

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essendo una ragazza adolescente credo di poter rispondere...anche se penso che le cause sarebbero varie...l'educazione, anche le regole(a quest età si tende ad essere ribelli 8) )ma anche l'annoiamento...è brutto da dire...ma c'è sempre, ad esempio, il classico ragazzo sacco da prendere in giro e picchiare...e questo solo esclusivamente per noia

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Un 15enne e' stato malmenato e rapinato di un giubbotto da un gruppo di 10 ragazzi alla fermata dell'autobus, a Palermo. Il ragazzo e' stato minacciato con un coltello e costretto a togliersi la giacca e consegnarla alla banda. Due degli aggressori, C.D. di 17 anni e D.A.F. di 16 anni, sono stati fermati dalla polizia e denunciati. Gli altri sono riusciti a fuggire.

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Un ragazzo di 17 anni e' stato ferito in modo lieve ad una coscia con un coltello da due compagni di classe sedicenni. L'aggressione affinche' non rivelasse al docente di matematica che non avevano fatto i compiti. A scuola nessuno si sarebbe accorto dell'accaduto. Sono stati i genitori dell'aggredito a denunciare il fatto dopo aver accompagnato il ragazzo al pronto soccorso, dove e' stato giudicato guaribile in otto giorni.

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  • 4 months later...

Perchè c'è il degrado, tra i giovani e giovanissimi? Leggete la mia mail di ieri, riguardo Andria. Perchè la Chiesa cattolica non ha mosso un dito per aiutare la gioventù di Andria a volare alto, gtrazie all'enorme valore simbolico del Blind? Perchè li ha lasciati soli? Molto semplice: per interessi di carattere materiale, per connivenze con il mondo della pubblicità. Ecco perchè Boffo non ha riportato la lettera del parroco di Andria sul Blind, ecco perchè lo stesos Boffo non ha riportato la notizia sulla mozione urgente da parte del Comune di Andria sul Blind, ecc. ecc. ecc.- I nostri figli stanno male perchè alp otere non importa un fico secco, e li vuole addormentati col calcio e con la TV, e noi sopportiamo troppo, e non ci rivoltiamo.

Mario Samarughi

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ovvio che è l'educazione... ma perchè da 1 voto solo e nn sono l'unica ad averci cliccato ?

purtroppo abbiamo delle educazioni chiamate *non curanti* che portando il bambino ad una bassissima autostima e tende a farsi rispettare con la violenza come avranno fatto probabilmente i genitori

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