beachild 0 Share Inserito: 21 luglio 2016 Buongiorno, prima di rivolgermi ad uno psicologo, misura che credo possa rappresentare, almeno all'inizio, essa stessa uno stress per mia figlia di cinque anni, provo a chiedere a voi se avete avuto esperienze simili o se avete consigli da darci. Mia figlia, appunto, da circa un mese, data in cui è nato il mio terzo figlio (lei è quella di mezzo), manifesta una ossessiva ricorrenza di cattivi pensieri. Venti, trenta volte al giorno confida a me e mia moglie di avere "pensato un cosa brutta" che, quando ce la spiega, varia dal "Volevo chiedere alla nonna dei soldi" a "Stavo per spingere la carrozzina di XXX(il fratellino)", fino a "Ho pensato di prendere un coltello e uccidervi" o "Ho pensato di staccarvi la testa/un braccio/ecc". Preoccupati, dapprima abbiamo ascoltato il consiglio della pediatra che ci ha detto di fare finta di niente, trattandosi evidentemente di manifestazioni di gelosia. Poi abbiamo iniziato a chiedere alla bambina se queste cose che le diceva la testa secondo lei erano belle, se le voleva, e sempre lei rispondeva negativamente. Ma da qualche giorno, anche se la frequenza di queste manifestazioni del "diavoletto" (così lo chiama lei) si è leggermente ridotta, arriva di tanto in tanto a dire che queste cose la testa gliele dice e lei sarebbe d'accordo a farle (l'apice è stato quando le ho detto: ma davvero vorresti che morissimo tutti?, e lei, tristemente, ha confermato). Insomma, rientra tutto in una forma esagerata di gelosia, o dobbiamo davvero sentire qualcuno? La mia idea è che queste cose che pensa e dice non arriverà mai neanche lontanamente a provare a metterle in atto, ma quel che mi preoccupa è la sua continua vita in angoscia per essere vittima di questi pensieri e della tristezza/paura che le provocano. Qualche info di background: - siamo una famiglia dedicata al 100% ai nostri figli, mia moglie fa la casalinga e dedica quasi l'intera giornata a giocare direttamente coi bambini, stessa cosa che faccio io nelle pause dal lavoro; - la bambina non guarda TV all'infuori dei cartoni di Masha e Orso e non gioca ai videogame - per tutta la gravidanza la bambina ha atteso spasmodicamente che il fratellino nascesse, accarezzando e baciando la pancia - dalla nascita del bambino abbiamo dedicato il massimo delle attenzioni proprio a lei, con la collaborazione del fratello più grande che ha compreso la situazione Grazie a tutti in anticipo per qualunque consiglio vorrete darci. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
diamanda 0 Share Inserita: 22 luglio 2016 Per un bambino è normalissimo pensare queste cose "ditruttive" sia nei confronti del fratellino sia nei confronti dei genitori. La gelosia è una cosa normalissima però è bene che questa energia distruttiva si incanali in qualcosa di positivo. Quindi se la bambina continua ad avere questi episodi di aggressività vuol dire che non vive bene questa cosa e che non sa come gestirla. Fatevi aiutare non dalla pediatra ( che non è l'esperta giusta in questi casi) ma da una psicologa infantile che possa far esprimere alla bambina il suo disagio e trovare insieme a voi una soluzione ottimale per avvicinare la bambina al fratellino senza questo pericolo che succeda qualcosa. Esistono gli psicologi infantili e in questo caso credo che sia opportuno consultarne uno al fine di evitare altra sofferenza alla bambina che non sa superare la gelosia e a voi che non sapete cosa fare in questo caso. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
beachild 0 Autore Share Inserita: 16 settembre 2016 Il tutto si è risolto per il meglio, complici forse il tempo, forse le vacanze insieme al mare, forse il naturale corso degli eventi. Spero comunque che il post risulti utile a chi vive esperienze simili e teme che siano fuori dalla norma. Grazie. Quota Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Unisciti alla conversazione
Adesso puoi postare e registrarti più tardi. Se hai un account, registrati adesso per inserire messaggi con il tuo account.