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Fibromialgia


Diego86

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Salve a tutti. Vorrei parlare della sindrome fibromialgica che mi è stata diagnosticata più di un anno fa. Da più di 20 anni ho avuto difficoltà ad applicarmi in tutte i campi, dalla scuola allo sport e alle relazioni. Anni di esami all'ospedale, di fisioterapie e antidolorifici in cui non risolvevo il problema. Poi ho smesso di cercare il problema e pensavo fosse nella mia testa che, per assurdo, mi sembrava strano perché in adolescenza sono stato invitato ad andare da uno psicologo che dopo la prima visita non ha visto niente di strano nel mio comportamento. A trentanni avevo smesso di lottare e ho cominciato a dare ragione al fatto che non avevo prove reali dei miei dolori, della mia stanchezza e della mia difficoltà ad apprendere nuove nozioni. E li ho avuto uno dei periodi più bui della mia vita e non vedevo l'ora che gli anni avanzassero velocemente per arrivare alla vecchiaia e che la vita facesse il suo corso. C'è da dire però che con il mio carattere orgoglioso ho sempre cercato di arrangiarmi senza chiedere aiuto e non accettandolo molte volte perché non volevo essere di meno dei miei coetanei. Finalmente ho accettato il fatto di potere avere questa malattia e mi sto curando rimedi naturali informandomi dai vari forum e confrontandomi con chi può avercela. Purtroppo per chi ne è affetto è sempre visto male dalla maggior parte delle persone perché è sempre un peso da portare anche per loro. Ancora prima di sapere che ne fossi affetto chiedevo scusa per certi miei comportamenti ai miei amici che cercavo di vedere sempre meno per i miei scatti d'ira che a volte erano senza ragione. Adesso sto bene finalmente e per la prima volta nella mia vita sto riprendendo il controllo di essa. Ho scritto tutto questo per dire, per chi ne ce l'ha, di non smettere di lottare, e far capire a chi pensa sia una malattia mentale che si sbaglia anche se io per primo lo pensavo. E' come cercare di essere sott'acqua e cercare di affiorare i superficie ma sempre senza successo. Non è il classico momento brutto dove ci passano tutti ma una continua agonia che sulla scala del dolore va dal 5 al 8. Il brutto è che quando i dolori calano ti danno la speranza che poi passano del tutto ma invece poi ritornano. 

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