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Capitolo "pensioni"


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Caro Martinelli avendo una laurea in economia ae una specializzzazione in diritto del lavoro e previdenza sociale nonchè diritto sindacale (non enunciò ciò per farmi bella ma perchè conosco gli argomenti), posso dirti che la dinamica delle pensioni, va di pari passo con le difficoltà economiche italiane legate, all'economia, al lavoro, e al rapporto tra pensionati e lavoratori.

La nostra economia debole ancorata all'Euro, che è moneta forte, ha dimezzato il potere di acquisto della nostra moneta, e ciò accompagnato a una denatalità consistente, peggiora i conti dell'inps in quanto, meno soldi, meno consumo, meno produzione, meno lavoro, meno contribuzione, accellerata dalla denatalità enunciata prima.

Se nel 1992 andavi in pensione con l'80% dello stipendio, La legge Dini del 1995, e Maroni successiva,

hanno ben evidenziato che per ora si va in pensione con il 60% dello stipendio sempre che lavori 40 anni, che il tuo tfr andrà destinato alla previdenza integrativa, ma che non basterà a ritornare all'80% per cui ci vorrà una ulterire forma di previdenza complementare, che ti diano un 25-30%, insieme al tuo tfr.

Insomma ci paghiamo di fatto la pensione due volte, altrimenti 40 anni per arrivare a un livello minimo di pensione accettabile, che è calcolata con il sistema contributivo per chi ha meno di 18 anni di contributi alla data del gennaio 1996.

Il contributivo, già di per sè penalizza, specie i precari.

Già con la riforma Amato nel 1992, si è calcolata la pensione sulla media degli ultimi 10 anni e questo dice tutto nel senso di un sempre minore apporto dello stato alla tua pensione che sarà la minima a cui tu devi aggiungere di tuo.

Problema, allora perchè la contribuzione è quasi del 33%? Non è troppo per una minima?

E il precario che spesso non ha di che mangiare, di pagare il mutuo come fa?

Che ne sarà di tutti i cococo che avranno 200 euro di pensione se gli va bene, causa bassa contribuzione passata?

Se l'Italia una volta era la prima per il costo del lavoro e ultima per lo stipendio netto, cuneo fiscale elevato, ora siamo ultimi in tutto, in Europa, stipendi da fame, che daranno pensioni da fame, e una contribuzione statale che fino ad ora non è stata destinata solo a previdenza ma anche assistenza, cioè pagare pensioni sociali e di invalidità a chi magari non ha mai versato una lira.

Nobile impegno quello del welfare, ma non con i soldi di chi lavora, ma usando altri capitoli.

Ora si minaccia la nascita di una nuova cosa, il super ente pensionistico col solo scopo di coprire il profondo rosso del buco inps, causa scellerate politiche del passato.

Non si dimentichi che un vero sistema previdenziale lo creò Mussolini riordinando il tutto creando INPS e Inail, con pensione a 60 anni per le donne e 65 per gli uomini.

Come dire era nato bene, poi la Dc ha distrutto, ed eccoci al punto.

Credo che chi non avrà possibilità di farsi una sua previdenza suppletiva, dovrà lavorare fino alla morte per non andare in pensione col 30% dello stipendio sse si lavorano 'solo' 30 anni magari con buchi di contribuzione o solo 20, causa abbassamento coefficienti di rivalutazione per l'aumento della speranza di vita.

Per la prima volta i figli non sperano di stare meglio dei padri, ma temono seriamente di stare peggio,

e già la cospicua presenza di impeigati a ritirare i pacchi viveri alle caritas è indicatore di impoverimento della famiglia, persone che un domani ingrosseranno le file dei Barboni in città, molti dei quali vivono in baraccopoli o grotte per non farsi vedere.

Se basta poco per far sballare i conti a una famiglia che già si indebita per tirare a campare, o un divorzio o la perdita di un lavoro, credo che il futuro pensionistico cosi' amaro per molti, aumenterà la povertà a livello vertiginoso per cui oltre al rischio di Barboni, qui si rischia anche una Nuova ARGENTINA, che ha vissuto alcune situazioni italiane.

Economia debole

ancorata a moneta forte

e visto che l'Italia non potrà dichiarare dafault

se ci sarà difficoltà grave è possibile che neanche quel 30% di pensione sia pagato!

Unica cura, ripresa forte dell'Economia, contributi di stato all'impresa, rifinanziando leggi note ma senza fondi, finanziamento degli investimenti e aiuti alle famiglie, per scongiurare il rischio di nascite 0 o quasi.

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Caro Martinelli avendo una laurea in economia ae una specializzzazione in diritto del lavoro e previdenza sociale nonchè diritto sindacale (non enunciò ciò per farmi bella ma perchè conosco gli argomenti), posso dirti che la dinamica delle pensioni, va di pari passo con le difficoltà economiche italiane legate, all'economia, al lavoro, e al rapporto tra pensionati e lavoratori.

La nostra economia debole ancorata all'Euro, che è moneta forte, ha dimezzato il potere di acquisto della nostra moneta, e ciò accompagnato a una denatalità consistente, peggiora i conti dell'inps in quanto, meno soldi, meno consumo, meno produzione, meno lavoro, meno contribuzione, accellerata dalla denatalità enunciata prima.

Se nel 1992 andavi in pensione con l'80% dello stipendio, La legge Dini del 1995, e Maroni successiva,

hanno ben evidenziato che per ora si va in pensione con il 60% dello stipendio sempre che lavori 40 anni, che il tuo tfr andrà destinato alla previdenza integrativa, ma che non basterà a ritornare all'80% per cui ci vorrà una ulterire forma di previdenza complementare, che ti diano un 25-30%, insieme al tuo tfr.

Insomma ci paghiamo di fatto la pensione due volte, altrimenti 40 anni per arrivare a un livello minimo di pensione accettabile, che è calcolata con il sistema contributivo per chi ha meno di 18 anni di contributi alla data del gennaio 1996.

Il contributivo, già di per sè penalizza, specie i precari.

Già con la riforma Amato nel 1992, si è calcolata la pensione sulla media degli ultimi 10 anni e questo dice tutto nel senso di un sempre minore apporto dello stato alla tua pensione che sarà la minima a cui tu devi aggiungere di tuo.

Problema, allora perchè la contribuzione è quasi del 33%? Non è troppo per una minima?

E il precario che spesso non ha di che mangiare, di pagare il mutuo come fa?

Che ne sarà di tutti i cococo che avranno 200 euro di pensione se gli va bene, causa bassa contribuzione passata?

Se l'Italia una volta era la prima per il costo del lavoro e ultima per lo stipendio netto, cuneo fiscale elevato, ora siamo ultimi in tutto, in Europa, stipendi da fame, che daranno pensioni da fame, e una contribuzione statale che fino ad ora non è stata destinata solo a previdenza ma anche assistenza, cioè pagare pensioni sociali e di invalidità a chi magari non ha mai versato una lira.

Nobile impegno quello del welfare, ma non con i soldi di chi lavora, ma usando altri capitoli.

Ora si minaccia la nascita di una nuova cosa, il super ente pensionistico col solo scopo di coprire il profondo rosso del buco inps, causa scellerate politiche del passato.

Non si dimentichi che un vero sistema previdenziale lo creò Mussolini riordinando il tutto creando INPS e Inail, con pensione a 60 anni per le donne e 65 per gli uomini.

Come dire era nato bene, poi la Dc ha distrutto, ed eccoci al punto.

Credo che chi non avrà possibilità di farsi una sua previdenza suppletiva, dovrà lavorare fino alla morte per non andare in pensione col 30% dello stipendio sse si lavorano 'solo' 30 anni magari con buchi di contribuzione o solo 20, causa abbassamento coefficienti di rivalutazione per l'aumento della speranza di vita.

Per la prima volta i figli non sperano di stare meglio dei padri, ma temono seriamente di stare peggio,

e già la cospicua presenza di impeigati a ritirare i pacchi viveri alle caritas è indicatore di impoverimento della famiglia, persone che un domani ingrosseranno le file dei Barboni in città, molti dei quali vivono in baraccopoli o grotte per non farsi vedere.

Se basta poco per far sballare i conti a una famiglia che già si indebita per tirare a campare, o un divorzio o la perdita di un lavoro, credo che il futuro pensionistico cosi' amaro per molti, aumenterà la povertà a livello vertiginoso per cui oltre al rischio di Barboni, qui si rischia anche una Nuova ARGENTINA, che ha vissuto alcune situazioni italiane.

Economia debole

ancorata a moneta forte

e visto che l'Italia non potrà dichiarare dafault

se ci sarà difficoltà grave è possibile che neanche quel 30% di pensione sia pagato!

Unica cura, ripresa forte dell'Economia, contributi di stato all'impresa, rifinanziando leggi note ma senza fondi, finanziamento degli investimenti e aiuti alle famiglie, per scongiurare il rischio di nascite 0 o quasi.

:im Not Worthy:

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Unica cura, ripresa forte dell'Economia, contributi di stato all'impresa, rifinanziando leggi note ma senza fondi, finanziamento degli investimenti e aiuti alle famiglie, per scongiurare il rischio di nascite 0 o quasi.

ciao olt . questa e' una cura per chi vuole fare la carriera di politico .( demagogia)

si son daccordo con te per la ripresa economica ma ci sono gli alti e bassi in tutte le economie del mondo e son dovute per controllare l'inflazione , pericolo costante e brutta bestia da abbattere.

se l'economia va' forte a lungo termine , le persone spenderannoo piu' soldi e l'inflazione inevitalbilmente

crescera' e la banca centrale daccordo col governo alzeranno i tassi d'interesse per rallentare l'economia.anche perche' lo stato paga ed aumenta i salari ai suoi dipendenti e pensionati (credo) in base all'inflazione.

il finanziamento degli investimenti e' come dare carta bianca alle industrie e d e' un no no ma stimolarli

con incentivi specialmente le piccole e medie ed anche le grandi imprese per nuove tecnologie credo che sia ok!!

i dipendenti ed i costi delle nostre grandi industrisono le piu' basse dei paesi occidentali e nn credo che abbiano bisogno di un sussidio .

l'incentivo per le famiglie specialmente quelle povere e' un dovere ma bisogna stare attenti e farlo

gradualmente e dare piu' assistenza ed incentivi come asili nido ed aiuti medici e farmaceutici

per incrementare la nascita.

per le pensioni , io credo che sia una cosa molto difficile da aggiustare almeno che si facciano delle riforme e

nn sara' facile perche' tutti dovrammo ingoiare delle medicine molto amare.

nn c'e' scampo, dovrebbero alzare gradualmente lgli anni per il diritto di pensione

e alzare le tasse ed i contributi per l'inps.

lo stato potrebbe prendere altre iniziative come aprire un'acconto privato da investire in borsa o dove si vuole.

dare degli incentivi ad ogni lavoratore con delle leggi ben fatte a lasciare una tantum settimanalmente,

per esempio 10 euro e lo stato oppure il datore di lavore contribuendo altri 2-5 euro .

investirli senza speculare e disborsarli solo all'eta di pensione oppure per gravi malattie.

potrebbero mettere un lotteria nazionale e lasciare per legge tutti i ricavati per l'inps , ritoccare tanti sprechi come

le quardie del corpo a bertinotti oppure dargli una 500 invece di un lancia e cosi' via.

cio' che hai detto da una parte e' valido ma nn un piccolo problema ...DA DOVE PRENDI I SOLDI?

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