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marimari

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  1. Il concetto di forza... confuso e incompreso e forse mai appreso, perchè difficilmente viene spiegata cos'è realmente la "forza". Così le persone crescono senza adeguata correzione dei propri atteggiamenti lesivi della libertà altrui. Se la libertà venisse considerata come spazio interno allo spazio esterno in ogni ordine e grado, si avrebbe un rispetto non lesivo forse. La cattiveria intesa come soppressione sia fisica sia psicologica, è una "forza lesiva", che in realtà è semplicemente debolezza, in quanto comporta da parte del "cattivo" l'aver difficoltà ad elevare la propria immagine se non con l'abuso. Chi poco è poco resta se non vuole crescere. La crescita richiede costanza, applicazione, dedizione... quindi, chi si mantiene nella sua pochezza, per superarla attua comportamenti dannosi per gli altri... cattivi, dolorosi, di sopraffazione. Il forte dovrebbe a parer mio essere: debole con i deboli e forte con i forti... cioè "alla pari nelle diverse circostanze". Chi gode nel ledere è poca cosa, indipendentemente che sia nato così o lo sia diventato nella sua crescita personale a causa delle circostanze o dell'educazione ricevuta o... perchè gli rimane questo come "unico mezzo per darsi un valore", una supremazia... Non giustifico tutto e tutti... non posso farlo, anche se non giudico. Avendo subito violenza psicologica e anche fisica, conosco il ghigno di chi crede di essere più forte, invece spesso è solo un... PIRLA !
  2. Probabilmente è indispensabile percorrere la via del dolore per poter essere realmente consapevoli di se stessi, delle proprie pieghe, quelle che restano nascoste fino a che non vengono solleticate e sollecitate. Nell'arco della vita, tra problemi più o meno pesanti da sopportare e risolvere, ci siamo noi con il nostro bagaglio di conoscenza ed esperienza tramandata dalla famiglia, siamo il risultato del vissuto che ci portiamo appresso... ma solo lo scontro con la realtà a volte funge da molla di noi stessi. Troviamo stimoli e forza sconosciute all'interno di noi, soffriamo e soffrendo metabolizziamo la sofferenza e nel contempo rivisitiamo il significato della felicità. Cos'è alla fine la felicità se non "l'essere contenti e soddisfatti ci diò che siamo e abbiamo"?. Quante volte abbiamo notato che ci sono persone che dispongono di tutto quanto è desiderabile, eppure vivono profondamente insoddisfatte? Il dolore in se stesso credo non piaccia a nessuno, ma nel dolore si comprende cosa rappresenta ed è per noi singolarmente il "benessere". Per alcuni resta qualcosa di superficiale, per altri è la pienezza, la centratura del nostro Essere. Non siamo una mano o una gamba o la sola bellezza, o l'intelligenza... siamo l'insieme di quanto rende noi, le persone che siamo, dentro quanto fuori certo, ma dentro soprattutto ! Momenti brevissimi di gioia possono rendere noi tutti felici, qui, ora, guizzi da carpire al volo... chi non ha occhi per vedere, non vede. Buona giornata a tutti. P.S. Ho conosciuto la sofferenza e quello che mi ha lasciato, passata la tragicità degli eventi, è il sorriso verso tutto e tutti.
  3. marimari

    la vita ha uno scopo,

    Ciao Mio... se non vi fosse alcuno scopo specifico se non il vivere stesso ? Vivendo pienamente noi stessi... forse lo scorrere della vita diverrebbe un accumulo di conoscenze e purificazioni dalle storture imposte dagli avvenimenti che tentano di "limitarci". Essere semplicemente, vivere per quello che realmente siamo, potrebbe realizzare il ricongiungere noi stessi, quali particelle cosmiche, al tutto dal quale deriviamo. Se vogliamo possiamo dirlo in altro modo: il tutto è tutto grazie alla nostra presenza e senza noi lo sarebbe comunque grazie a ciò che lasciamo di noi vivendo. Come l'acqua che si arrichisce di elementi nello scorrere sulle rocce o lungo il suo letto naturale. In partenza acqua piovana priva di elementi e via via... sempre più ricca, goccia dopo goccia ! Certamente accadrebbe una selezione naturale tra ciò che è vita e ciò che è inquinante e rapina. Insomma, scusatemi forse nella premura non sono chiara... tornerò appena possibile. Smack !
  4. In misura della personale sicurezza, della conoscenza dell'argomento da affrontare... della situazione, degli obiettivi personali... perchè non esporsi ? L'essere equilibrati eviterà atteggiamenti presuntuosi, il presuntuoso del resto finisce per dimostrare se stesso ! Ovviamente chi è in grado di fare, portare avanti iniziative anche innovative senza ledere la libertà altrui, ma apportando vantaggi... è bene che agisca ! Personalmente sono una decisionista, del resto se sbaglio pago ! Se decido, decido per me stessa e non per altri... sì, quando possibile reputo importante avere iniziativa. Altrimenti come potrei definirmi... pazzamentesana ? :pc
  5. mentre il suo cuore (dell'italo americano) cominciava a palpitare per l'emozionante bellezza di lei.... lei gli disse con voce roca...
  6. marimari

    Telepatia

    Ciao a tutti. Verbena concordo con te e aggiungo che, a parer mio... i veri primitivi tutto sommato siamo noi che... non più costretti a sfruttare le nostre potenzialità... causa le tecnologie... abbiamo in realtà perso la capacità di utilizzo delle nostre facoltà. Di base credo che i Grandi del passato, di tutte le culture, siano stati Grandi esattamente per la loro capacità di utilizzare le loro facoltà, più di quanto lo facciamo noi mediamente... Certo che uno dei deterrenti che subiamo è la paura di indagare in noi stessi... il timore di scoprire in noi stessi peculiarità che potrebbero renderci diversi dalla media, impone una 'chiusura' verso doti che per alcuni sono e rientrano nella loro 'normalità' quotidiana ! Oddiomio come mi sento troglodita :roll:
  7. :? ...... perchè le persone fanno tanto le complicate... non potrebbero esprimersi con più chiarezza ? In fondo sono solo una bambina :bimbo di 45 anni !!!!!!!!!!!
  8. Ciao Digi.... ti ha fatto effetto l'aspirina ? Sai... mi sono sentita quasi in colpa dopo aver letto il tuo post sull'altro argomento, poi fortuna vuole che mi hai risollevato il morale col benvenuto... eh eh eh eh eh. A presto... a TUTTI.
  9. Ciao a tutti... grazie dell'accoglienza... Chiara, carissima come stai ? Bellissimo incontrarti qui :D ... piccolo il mondo vero ? Smack !!!
  10. Scusate, qualcuno di voi psicologi... può spiegarmi il significato esatto di questa frase poichè io non lo capisco ? "Fa parte dell’umano divenire l’alto e il basso e quando si sta in basso in realtà si sta in una specie di alto in cui si genera nuova comprensione per ciò che ci accade e quando si sta nell’alto si sta in una specie di basso dove guardando in, su si comprende quanto è davvero alta la vita" Questa frase è venuta fuori da una conversazione epistolare, in un contesto generico in cui ci si scambiava opinioni e osservazioni in libertà sul senso della vita. Questa persona dà quasi per scontato che questa frase sia quasi ovvia e comunque del tutto comprensibile, io purtroppo non l'ho capita per niente e non riesco a decodificarla.
  11. Ciao sono una giocherellona, una monella.... che altro volete sapere ? Ahhh già... mi chiamo Marisa ma per gli amici sono Mari... o Marimari... o anche pazzamentesana... a vostra discrezione !!!! Mi interessa conoscere l'essere umano nelle sue pieghe più nascoste... e non amo stirare Una particella pensante insomma ... Ciaciao :D
  12. A mio modo di vedere... non si tratta altro che di una cosa.... Evitare di dare per scontata la reazione, il pensiero della persona che amiamo. Basterebbe essere coscienti che noi stessi mutiamo continuamente e che, perciò, i pensieri, le vedute... possono essere differenti di minuto in minuto... se non altro perchè lasciando fluire la vita in noi, modifichiamo... maturando... i nostri stessi modi di vedere ed interpretare i fatti della vita ! Questo dovrebbe condurci ad un dialogo continuo nel tempo, onesto e veritiero, che lasci spazio e senso di libertà all'altro. Liberi di essere ciò che siamo nel profondo potremo solo avvicinarci... così la comprensione reciproca aumenta ed anche la libertà ! Conoscersi ed avere confidenza deve consentire una maggiore condivisione... permettersi di pensare con la testa degli altri è semplicemente un errore in cui spesso cadiamo tutti quanti... e dopo arrivano i problemi veri ! Ciaciao
  13. marimari

    Telepatia

    Ciao Piccola :D Perchè ti fa paura la comunicazione extrasensoriale ? Siamo esseri umani, non stregoni o cose simili... Il percepire, il sentire, tuo... mio... o degli altri, dimostra solo che la scienza ancora non è arrivata con formule matematiche o altro genere di spiegazione, MA che grazie al cielo SIAMO oltre che carne, anche mente e soprattutto... collegati gli uni agli altri. Fino a che avremo da scoprire, la nostra vita sarà interessante ! Chiamarla sensitività, telepatia o altro... credo sia una questione terminologica, ma di fondo esiste l'uso che facciamo delle nostre qualità. Intendo dire che un PENSIERO POSITIVO ... un sentirsi che parte dall'AMORE... nulla e a nessuno può nuocere ! Perchè temere ? Stai serena... ciao
  14. La maggior conoscenza dell'Altro dovrebbe creare un dialogo ancor più semplice, efficace, chiaro.... questione di rispetto ! A perer mio nell'apprendimento della Professione, così come nelle fasi educative della vita... andrebbe spiegato a chiare lettere l'importanza dell'empatia, del rispetto ed anche della chiarezza del linguaggio, indipendentemente dal livello di conoscenza individuale. Altrimenti si 'odono' linguaggi indecifrabili, o per eccesso di 'stringatura', o per eccesso di 'confidenza'. Chi male capisce peggio interpreta ! :? Perchè dare adito ad una 'comprensione distorta' di messaggi verbali o scritti ? Tutti siamo consapevoli di ciò che diciamo o scriviamo... Consapevoli, se vogliamo esserlo ovviamente. La mia personale soluzione ? Quasi banale : "Scusi può parlarmi come se avessi 5 anni ? Grazie" !!!! eh eh eh eh Buona domenica a tutti, oppure con eccesso di 'confidenza'... B.D.A.T.
  15. marimari

    Telepatia

    Ci sono stati particolari nei quali... la nostra energia supera gli spazi, i ragionamenti e tutto quanto la scienza vorrebbe poter classificare, si entra per empatia o senza alcuna spiegazione nella sfera delle percezioni personali del singolo ! Sentire gli stati d'animo di persone distanti o avvertire uno stato di bisogno... o trasmettere se stessi con una sorta di pensiero : io sono dove è il mio pensiero !!!! Oppure : io sono il mio pensiero e quindi, libero volo e contatto e sento e odo e percepisco e sono veicolo o quant'altro.... credo non sia nulla di eccezionale, malgrado sia fuori dal comune. Chissà.... quando gli uomini erano dotati di minor tecnologia e maggior consapevolezza di se... forse avevano maggiormente sviluppate qualità che oggi vorremmo classificare, gestire a piacimento... ma resta tutto chiuso in se stessi ! Fondamentalmente una madre percepisce il figlio quando questo è fuori dal seno materno... i pediatri sono consapevoli di questo legame e spesso chiedono alla madre: 'Lei cosa sente che ha suo figlio?'... Probabimente la risposta è semplice, senza alcuna spiegazione razionale... se non l'Amore che si prova, quindi l'empatia che nasce dall'interno del nostro 'cuore non fisico'... crea la condizione per cui si entra in contatto con sfere limpide e sottili che spesso sottovalutiamo... per non conoscenza specifica... ! Forse chiamarla Amore, che sia rivolto all'amato/a... ai parenti... agli amici... all'essere umano in generale... Ecco... forse l'unica spiegazione del perchè sta nello stato interiore del singolo... senza interessamento del 'cervello', ma del cuore non fisico ! Vibrazione dell'ESSERE... della nostra ESSENZA... Comunque sia... resto convinta che esperienze particolari siano occorse ad ogni persona nella vita... magari adducendole alla 'casualità', ma credo anche che... tutti... siamo consapevoli che quando si ama... si sente !
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