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muchachaenlaventana

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  1. Froggy, elli e judi, scusate la risposta cumulativa ma sto cercando di raccogliere le idee. Vi ringrazio, le vostre risposte mi stanno aiutando a focalizzare il problema, quasi quasi la parcella ve la meritereste pure voi ;-) Il terapeuta ha ottime credenziali, è un pozzo di scienza e adoro il suo eloquio, la sua mano vellutata. Il problema è decisamente mio, in fondo vado da lui perché, tra l'altro, ho difficoltà a relazionarmi con le persone e anche se nessuno me l'ha mai detto un po' paranoica lo sono. Non lo conosco come uomo al di fuori dello studio (né lo vorrei, anche se mi fa sangue) e cerco di concentrarmi sulla sua figura professionale. Ma davanti a me vedo un uomo tutto d'un pezzo, una presenza che malgrado i suoi tentativi di mettermi a mio agio, che apprezzo, mi trasmette insicurezza, mi fa sentire piccola e idiota oltre che una gran rompipalle. E no, non ci riesco proprio a scindere l'uomo - sia come maschio sia come essere umano - dal terapeuta. E mentre il suo nome continua a lampeggiarmi davanti agli occhi, sul banner, penso a lui come a un essere inarrivabile, superiore, con cui non riuscirò mai ad avere una conversazione serena perché non parliamo la stessa lingua. Non mi sento benvoluta, che posso farci. A volte mi sembra che il suo linguaggio verbale a volte sia tradito dal linguaggio del corpo, che mi tolleri perché è il suo mestiere. Cercherò di farglielo capire. Ho già accennato a questo fatto (ma al solito, in 40 minuti riesco solo ad accennare, mai a sviscerare), ma lui si barrica dietro al pretesto delle proiezioni: secondo lui sono io che mi faccio le pare, e che posso ribadire se lui mi assicura che sono solo proiezioni mie? Il professionista è lui, lo saprà bene. Ma a me questa spiegazione non basta perché nei fatti continuo a percepire una sorta di irritazione da parte sua nei miei confronti. Niente, stasera mi butto. Passerò una settimana del cavolo a pensare che, con tutti i problemi che vorrei analizzare con lui, mi trovo impegolata in un ulteriore problema che è proprio lui e di cui non avevo certo bisogno. Ma da qualcosa si dovrà pur cominciare.
  2. Quindi la tua risposta è "sì, può darsi che legga"?
  3. ma secondo te........risponde 'no grazie sei na cozza'? Certo che no, non la metterebbe in questi termini, saprebbe certamente essere più delicato. Allora, credo che il punto della questione sia un altro, al di là dell'attrazione: io di lui non mi fido, non come terapeuta ma come persona. Non sento un'apertura sincera nei miei confronti. La sua gentilezza mi pare affettata e a volte traspare chiaramente irritazione nei miei confronti. Inizierò da qui, il resto seguirà se e quando riuscirò a fidarmi completamente di lui. Grazie ragazze, siete in gamba.
  4. che si alternano là sopra alla finestra del forum che significano??? Ho visto apparire il nome del mio psicoterapeuta... Appurato che non si è trattato di un'allucinazione mi chiedo: è possibile che abbia del tempo da perdere con i forum e magari mi legga pure? Sono paranoica?
  5. Scusate judi e elly, non vi avevo ancora lette!!! Grazie anche a voi naturalmente, le vostre esperienze mi incoraggiano e mi fanno sperare che prima o poi riuscirò anch'io a sputare il rospo. Io ci ho provato a buttarla lì, sono sicura che mi aiuterebbe tanto sviscerare l'argomento ma... come si fa? Altro che parto. Non ho mica tanta voglia di sentirmi dare da lui una risposta saggia che significa solo "No, grazie, sei 'na cozza". E poi in 40 minuti... Uscirei da lì distrutta e trascorrerei una settimana di inferno. Beh, immagino che per me il momento non sia ancora arrivato, e nel frattempo la mia autostima scende ai minimi storici.
  6. Grazie froggy! Il fatto è che i miei sentimenti per lui sono negativi (perché mi sento rifiutata a priori) e quelli non manco quasi mai di sbatterglieli in faccia. Quando fa il simpatico e riesce a sciogliere un po' delle mie riserve, poi mi sento stupida, raggirata, caduta nelle sue trappole melliflue. L'attrazione è puramente fisica e mi sta tra i piedi. Non credo abbia niente a che fare con il transfert, sai. Vorrei tanto liberarmi di questa palla al piede e procedere tranquillamente. Ma non è facile svelare i propri lati oscuri a un uomo che in realtà vorrei sedurre mostrandogli solo le mie doti di superdonna :-) Insomma, sto mandando tutto a rotoli. Voglio dimenticare che è un uomo (in seduta cerco di concentrarmi sui suoi calzini, che sono davvero orrendi :-)) e avere a che fare solo con un terapeuta.
  7. Salve a tutti, sono nuova. Ho letto con interesse il messaggio di Arley che ha originato questa lunghissima serie di risposte e, qua è là, anche alcuni interventi, anche se ammetto di non aver avuto né il tempo né il coraggio di leggere fino in fondo l'intero romanzo. Il messaggio iniziale di Arley avrei potuto scriverlo io. Anche a me l'attrazione fisica per il terapeuta provoca non pochi problemi che sono diventati il "succo della questione" a discapito di tanti altri nodi che ho necessità di risolvere. Il problema è la comunicazione con lui, e scusate se è poco. Da quando gli ho accennato il problema, ricorrendo vigliaccamente a un sms non ho più avuto il coraggio di approfondire e superare così l'impasse. Al contrario, ho eretto tutti gli aculei di cui sono in possesso e guai a lui se si avvicina (metaforicamente, perché se si avvicinasse un tantino più biblicamente lo sdraierei - a volte mi sembra che una sana, si può dire scopata?, sarebbe l'unico modo per superare le mie inibizioni). Ad ogni modo, da un po' di tempo a questa parte mi sembra di percepire da parte sua dei moti di impazienza, dei barlumi di irritazione, e mi rendo dolorosamente conto che la sua benevolenza generica benevolenza altro non è che una sorta di camice da lavoro un po' lacero, insomma che il tutto sia una farsa. Una sorta di gioco di ruolo in cui lui recita la parte della persona aperta e comprensiva senza esserlo, solo per indurmi ad aprirmi. Sono certa della sua competenza ed è per questo che stringo i denti, ma davanti a me non riesco a vedere il terapeuta ma solo un uomo terribilmente attraente che ahimé non mi vuole. Ci tengo a lui, desidero superare l'ostacolo e non ho voglia di ricominciare tutto da capo con qualcun altro. Come comportarmi? Arley, come ti sei comportata in questi mesi? Grazie
  8. "Innamorarsi", mi accontenterei di qualcosa più terra terra. Nel qual caso mi butterei a capofitto. Credo che la mia terapia ne trarrebbe un enorme giovamento
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