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muchachaenlaventana

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  1. Transfert... Passerà, passerà anche quello.
  2. Eh ma così non vale!!!!! Arley conosce il segreto per sedurre un onesto psicoterapeuta e non volete condividerlo con me? Siete perfide
  3. Cosa cosa, che ti si è azzerato il transfert frizzolino?
  4. Vuoi mettere l'esperienza dell'uomo maturo
  5. Okay, multicentrum, gli chiederò spiegazioni anche su questo e non mancherò di riferire.
  6. Ciao Arley, finalmente ti incontro. Temevo che avessi lanciato il sasso e ritirato il braccio Grazie per il topic. Non è che aggiorneresti noi nuove sul seguito delle tue vicende?
  7. Elli, mi togli una curiosità? Ma quanti anni ha tuo non... volevo dire, il tuo terapeuta?
  8. Okay, gli chiederò spiegazioni. Però, se permetti, mi fido più di lui che di te. Ora toglimi una curiosità: davvero ti assumeresti la responsabilità di non suggerire a una persona depressa di farsi curare?
  9. Sempre per te Ego, e scusa se cito me stessa: specifico che la terapia farmacologica me l'ha prescritta il mio psicoterapeuta (che è anche psichiatra) in quanto la ritiene necessaria per il mio caso specifico. Secondo lui, per poter condurre un lavoro su me stessa e acquisire gli strumenti che mi consentiranno in un futuro di guarire dai miei sintomi possibilmente senza farmaci, è necessario che io possa essere serena nell'immediato. Se fossi in preda a crisi depressive non troverei neanche la forza di andare alle sedute (sai com'è, non ho molta forza di volontà)
  10. Intendi dire "persone competenti", giusto? Appunto. Mi sembrava che in questo topic fossimo tutti animati da tanta buona volontà, ma la competenza latita. E per carità, mica si può essere tutti psicologi. Proprio per questo ho cercato di far capire che il consiglio più giusto sia di non minimizzare la sua situazione ma di invitarlo a consultare uno psic(-ologo, -iatra, -oterapeuta). Infatti io vado anche - e con profonda soddisfazione - in psicoterapia. Una volta tanto siamo d'accordo. L'obiettivo è arrivare a sospendere la terapia farmacologica che finora mi è stata necessaria e lo sarà ancora per qualche tempo. Ma se anche dovessi continuare a vita, non me ne faccio un problema: tra una non-vita senza farmaci e una vita piena sia pure con i farmaci, personalmente preferisco la seconda opzione.
  11. Joker, non mi sono spiegata. Certo che gli antidepressivi prescritti per qualche tempo dal curante sono dannosissimi. Vanno assunti sotto la guida di un neurologo o psichiatra. A me sembrava di aver parlato in favore di un approccio integrato: farmaci + psicoterapia (nell'ordine che preferisci), ma forse ho calcato un po' troppo sui farmaci per far capire agli integralisti che svolgono una funzione ben precisa: aiutare a condurre una vita normale, perché la depressione grave è fortemente debilitante e impedisce di condurre una vita normale. Poi ci sono vari stadi di depressione. Io dopo 20 anni non avrei risolto niente solo con la psicoterapia. Mettiamola così: _io_ costituisco un esempio di come l'assunzione di farmaci seguita (dopo almeno 3 anni) da un ciclo di psicoterapia aiuti a vincere la depressione. Ho anch'io le mie paturnie, durante la sindrome premestruale sono insopportabile e ho momenti di tristezza come tutti, ma non sono più depressa. Non è obbligatorio ma può valere la pena provare, no?
  12. Tu sei pericoloso. Così se uno è malato di tumore è meglio non dirglielo per non mettergli in testa strane idee? Come per esempio che può anche curarsi? Toglimi una curiosità: dov'è che studi? Posso metterti in contatto con il mio psicoterapeuta? Insegna in una facoltà di psicologia. A me ha detto qualcosa di diverso rispetto a quello che vai predicando tu.
  13. Che c'entra, scusa. Si parla di stati patologici, non delle comuni difficoltà del vivere quotidiano. Non sono sicura che ti riferissi a quello che ho scritto io, però hai citato me.
  14. Beh, io ho iniziato con i farmaci. Senza quelli, col cavolo che sarei stata capace di affrontare il lavoro che sto affrontando adesso. Su di me, i soli farmaci hanno fatto miracoli. La psicoterapia non mi serve per l'umore ma perché, soffrendo di depressione fin dall'adolescenza, tendo a ripetere dei modelli comportamentali sbagliati e non sono stata capace di sviluppare la mia personalità in maniera equilibrata. Ma ammetto che altre persone possano seguire iter diversi. I farmaci comunque in certi casi aiutano moltissimo, e ti giuro che non sono testimonial della pfizer. Lo dico con il cuore in mano: se volete dargli un consiglio, invitatelo a rivolgersi a uno psichiatra. È l'unico che possa aiutarlo. Riformulo l'argomentazione. Non è che le parole non servano, ma le parole sbagliate possono far danno, soprattutto se perpetuano ignoranza e pregiudizi come quelli che ho letto qua e là. Su questo spero converrai.
  15. Ma casualmente la depressione sì... Mi dispiace per quello che ti è successo ma anche per quello che hai scritto dopo. La depressione non è la normalità. La normalità è reagire con dolore a eventi tragici e riprendersi poco a poco, conservare il dolore in un angolo del cuore ma senza lasciarsi sopraffare, perché in condizioni normali l'animo umano è capace di far fronte alle situazioni dolorose. La depressione che intendo io è quella che insorge senza cause scatenanti evidenti: quando reagisci in maniera abnorme a situazioni comuni. È evidente che molta gente utilizza il termine "depressione" in maniera impropria, confondendolo con il dolore, la tristezza, la malinconia che qualsiasi essere umano prova per il fatto stesso di essere al mondo e fronteggiare delle difficoltà. E qui se permetti mi offendo, perché sono troppo educata per rispondere che mi inkazzo. Ho ingoiato la mia pasticchetta di daparox questa mattina: ti paio rincitrullita? Lo prendo da 5 anni. Ho un marito che mi ama, due bambini sereni, un lavoro che mi dà soddisfazione e che richiede una certa applicazione mentale e ho una laurea che, se permetti, una certa presenza di spirito me l'ha richiesta. C'è una bella differenza tra un farmaco mirato e una fiasca di whisky. I serotoninergici non sono sonniferi, non sono ansiolitici: sono inibitori _selettivi_ della ricaptazione della serotonina. Conosci la parola "selettivo"? Non colpiscono a casaccio. Agiscono sui meccanismi che regolano l'umore. Certo, la vita non è un obbligo. Ci manca solo che tu suggerisca a Sassofonista di farla finita, come se non ci stesse pensando già da solo. Bravo. Mi arrendo. Scusate ragazzi, finora ho detto una fracca di stronzate. La psichiatria è una favoletta. La psicoterapia è un pretesto per spillarci quattrini. Tutti noi che sprechiamo tempo e denaro con queste menate siamo degli incapaci che non hanno capito niente della vita: bastavano 4 mani e un po' di forza di volontà. Io sono serena da 5 anni grazie ai farmaci, ma purtroppo non ce l'ho fatta con la mia forza di volontà. Anziché rincoglionirmi con i farmaci, preferisco una sana depressione, e dato che la vita non è un obbligo mi taglio pure le vene. Ma va' va'.
  16. E perché pensa che per rivolgersi a uno psichiatra si debba essere matti da legare con la camicia di forza. Grazie judi
  17. Judi, hai sentito? Questo post lo trasferiamo direttamente nel topic del transfert, per ridare un po' di speranza al gruppo delle forumelle bramose
  18. E se anche fosse? Se una malattia trova giovamento nei farmaci, non vedo perché sospenderli in assenza di altre soluzioni. Se poi hai una soluzione alla depressione, Ego, ti prego di mettermi al corrente: te ne sarei infinitamente grata
  19. Froggy, ma quante ne fai di sedute? Due la settimana? Mamma mia quanto ti invidio...
  20. Ecchime!!! L'avete voluto riportare su il mio topic preferito? Tiè, torno su anch'io Io il lunedì alle 19,20. Così se il mio psycho (da paura!) mi legge e mi riconosce, mi risparmio pure la fatica di parlargli d'amor ( ) Piove, governo ladro, qua a FIRENZE (sì, dott., sono io) piove sempre, maremma zoccola.
  21. Ciao Elli, tranquilla, c'è sicuramente di meglio da fare che stare dietro a me Il forum è il mio giocattolo nuovo e qualche argomento mi coinvolge particolarmente, ma prometto che da questo momento in poi mi dedico un po' di più al lavoro e un po' meno alle chiacchiere, altrimenti finirete per detestarmi e mi dispiacerebbe proprio. Quindi... buona giornata a tutti e <puff> sparisco per un po'!
  22. Quoto Elli: ogni nostra espressione, anche quelle che ci sembrano più insignificanti, dice qualcosa di noi e aggiunge un pezzetto alla comprensione da parte del terapeuta. L'assenza di reazione è ovvia: all'interno del setting, tutto (o quasi, sigh) è consentito, ma fuori non ci conosciamo. Ammiro il tuo coraggio. Se ne avessi anche solo un pezzettino, la mia terapia andrebbe come un treno...
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