Mah, Celina, non saprei. Ognuno ha il suo modo di gestire il transfert, e lo psi proverà reazioni diverse a seconda del caso, eventuamente anche esasperazione, repulsione o lusinga. Ma saprà gestire la situazione e trarre le sue conclusioni sul paziente. Io che sono tendenzialmente paranoica ho avuto il problema opposto ad Andrea: ho investito tutte le mie energie nello sforzo di non parlare allo psi del mio transfert, convinta che gli avrebbe dato fastidio sapere che una cozza si faceva fantasie strane su di lui. E manco a dirlo, la terapia si è bloccata. I nodi del paziente vengono fuori proprio analizzando il transfert, no?
Quanto al cazziatone del tuo psi in occasione del libro da Londra, ti invidio sia la capacità di fargli un regalo sia il coraggio di continuare con lui anche dopo un cazziatone. Io mi sarei bloccata. Ma sono portata a credere che ti abbia cazziato perché sapeva che non ti saresti lasciata abbattere più di tanto.