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renee

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messaggi di renee

  1. C'è un metodo molto semplice per scoprire se una persona è invidiosa. Si prende un suv e le si passa sopra:

    se si arrabbia è inconfutabilmente e innegabilmente invidiosa, se chiede scusa per le ammaccature che ha provocato, non lo è.

    Per la gelosia devo pensarci un po'... ma un metodo c'è senz'altro!

    Magari "l'invidioso" era solo nervoso per un litigio e si arrabbia con il suv, no? :)

  2. uè! e chi ti aveva vista!

    tranne una volta sul megatopic, mi pare....

    Non sto per niente bene ma sono comunque qui Batting%20Eyelashes.gif

    riguardo al tuo quesito, ci vorrebbero più info per valutare :pardon:

    ciao zazà! Mi spiace che non vada bene in questo periodo :(

    Sì, ci vorrebbero più informazioni per valutare una reazione... a volte ci possono essere dei comportamenti inspiegabili che, siccome uno non riesce a spiegare, si riconducono all'invidia. Se una persona parla male di te alle tue spalle senza che tu le abbia fatto nulla o dice che un'idea che hai tu fa schifo e poi te la copia, che significa? Non lo so...

  3. per non uscire puoi semplicemente inventare delle scuse come fanno molte persone...il problema secondo me non sono i tuoi amici e i loro discorsi puerili ma come ha scritto Egocentrum forse il problema è che tu ti senti in obbligo di uscire con certe persone per nn sentirti in colpa. Se non vuoi uscire più con determinate persone, queste se ne faranno una ragione, come te la puoi fare tu se qualcuno si rifiuta di stare in tua compagnia.

  4. Meglio così. Se io osservassi una reazione del genere all'uscita della precedente, diventerei cattiva :mad:

    :rofl3: Adesso che ci penso, aveva anche gli occhi lucidi all'inizio della seduta e sembrava stanco....mi sa che era una conseguenza :D Ho pensato pure che fosse successo qualcosa e che fosse preoccupato..che deficiente che sono :D

    Cosa darei per sapere chi era la donna che stava con lui; io non sono più gelosa (ormai ho capito che non sono il suo tipo) ma vorrei sapere almeno come sono le donne che gli piacciono...magari capisco qualcosa in più anche degli uomini..... mi immagino una bonazza prosperosa e poi magari non è così...magari c'era un uomo :D

  5. ho paura di star diventando insonne pure io...cmq visto un po' la direzione che sta prendendo il topic ho pensato di scrivere una cosa che è successa qualche giorno fa e che mi ha lasciato abbastanza turbata...Infatti, all'entrata appena ho visto lo psi, ho notato una vistosa erezione....ora io non sono molto esperta in queste cose...ma devo supporre che prima che entrassi io, cioè con la paziente precedente debba essere successo qualcosina...cioè adesso mi sta venendo la curiosità di sapere chi è la paziente che viene prima di me. Non avevo mai pensato che potesse succedere una cosa del genere in terapia, cioè ormai lo vedevo come un essere asessuato e invece...oplà :LOL:

    Scusate se vi ho raccontato questa cosa, ma visto che si parlava di argomenti attinenti, ho pensato di riportare l' episodio per poterci capire un po' di + :p:

  6. Stessa domanda anche a te: di che libro si tratta?

    E' un libro di Carotenuto.. "Riti e miti della seduzione". C'è un capitolo che parla proprio di transfert e controtransfert e della seduzione come difesa e volontà di controllare l'altro nel setting analitico

    Nel libro è presente anche un dialogo immaginario tra l'anima di un analista e quello di una paziente...ne riporto quache stralcio, io lo trovo molto realistico.

    Per esempio questo:

    Paziente: Eccomi qui, le parole mi escono a fatica, racconto una storia e intanto scruto il tuo volto per capire ciò che provi, per capire se sei sincero, se davvero mi aiuterai (..)

    Analista: Eccola, ora mi chiede di cominciare a vivere una vita che non conosce. Le sorrido, è intelligente, forse non fraintenderà...Ora le dirò che scopriremo insieme cosa si nasconde dietro la sua sofferenza (...)

    Paziente: La mia vita riprende lentamente a scorrere. Voglio che tu sia fiero di me, di come imparo ad affrontare l'esistenza. Smetto di nascondermi. Sei il mio modello, osservo e imparo da te (....) Silenziosamente mi approvi lo so (..) Non riesco a pronunciare il tuo nome. Qualcosa mi frena. L'intimità che talora immagino mi fa paura. Imbarazzata esito a raccontarti sogni in cui facciamo l'amore. Poi mi decido. Ma ho paura di questo desiderio (...)

    Analista: Ancora una volta varca la soglia del mio studio, il suo passo è mutato. Ha rialzato la testa, nei suoi occhi sognanti colgo un'offerta d'amore (...) In istanti come questo il tuo sorriso mi disarma quasi mi cattura. Eppure so che quel che adesso sogni felice, al risveglio ti apparirenne solo un crudele tradimento. Cacciati dal sogno, ci ritroveremmo soli (....)

    E poi va be' continua.... :give_rose:

  7. Messa così l'eventualità suona meno drastica. Certo che i risvolti pratici sarebbero piuttosto particolari: il terapeuta sarebbe in grado di aiutare il paziente a rielaborare l'accaduto? E continuerebbe a far pagare le sedute pur avendo partecipato al "danno"?

    mmm....non credo che poi possa rielaborare l'accaduto con colui o colei con cui ha consumato...sarebbe un'ulteriore manipolazione da parte del terapeuta credo

  8. Ho letto un libro che accenna all'argomento, in un certo senso la tesi si avvicina a quello che ha detto Juditta.

    Un'ipotesi è che non si potrebbe cadere nell'agito sessuale perchè in realtà il paziente non è innamorato dell'analista ma proietta su di lui solo dei suoi aspetti interni; il terapeuta che sa del meccanismo che si innesca tradirebbe l'intimità e la fiducia che ha conquistato. Tuttavia, se in casi eccezionali ciò accadesse, questo "danno" deve essere rielaborato dal paziente e sta alla sua capacità di farlo la possibilità che questo non gli crei ulteriori disagi.

  9. ciao! hai ragione mi spiego meglio, per "giusto" intendo migliore, il modo migliore di essere e di vivere...quello per cui anche se qualcosa va male nessuno può più dirti che è colpa tua perchè tu, per l'appunto, non potevi fare di più, non potevi fare di meglio,ti sei comportato al meglio e quindi se le cose sono andate male non è colpa tua(perchè meglio di così non potevi comportarti). questo anche nei rapporti personali non solo in ambito scolastico e familiare, per poter "scansare" il senso di colpa di aver fatto soffrire qualcuno. cioè se magari viene fuori che non vado d'accordo con la mia ragazza (magari anche perchè non mi piace tantissimo ...) e che non mi trovo bene con qualcuno che vorrebbe essermi amico (perchè ho un altro carattere, un modo di fare diverso da quello che piacerebbe a loro, altri gusti, magari anche altri progetti e visione della vita) cerco qualcosa per evitare di dirmi che se io fossi stato diverso le cose sarebbero andate meglio, saremmo andati d'accordo, non ci sarebbero stati motivi di litigio o dissapori e non avrei fatto star male nessuno. come a dire: è tutta colpa del mio modo di essere perchè se fossi stato diverso sarebbe andato tutto bene, quindi devo cambiare. però come hai detto tu non è facile ma soprattutto non è piacevole. anche perchè a volte sembra che tutto dipenda sempre da te no? cioè che se tu dici "no" a una persona è la fine. quella persona contava solo su di te, credeva solo in te, aveva solo te e quindi tu sei costretto a non deluderla sennò ce l'avrai sulla coscienza e quindi poi iniziano i sensi di colpa e il pensiero di essere cattivi e brutte persone. allora mi servirebbe un modo per dire "io non ho fatto niente di male, è giusto così, quindi nessuno ha motivo di avercela con me...perchè non ho fatto di testa mia ma ho seguito "il manuale", ho fatto solo quello che era giusto fare non è colpa mia". nella speranza così che nessuno mi faccia più sentire in colpa se deludo un progetto o un film che si era fatto nella testa riguardo la mia vita o il mio futuro o il nostro rapporto ecc...perchè è pesante,mi sento sempre in colpa :icon_confused:

    scusa...avevo interpretato in tutt'altro modo!

  10. a me questo ragazzo sembra molto immaturo, privo di esperienza in campo sentimentale, e soprattutto superficiale e incapace di riconoscere ciò che è importante in un rapporto. Avevo un'amica che faceva gli stessi discorsi del tuo ragazzo, discorsi da preadolescente anche se aveva vent'anni: non aveva avuto esperienze con i ragazzi ed è come se filtrasse la realtà attraverso i modelli proposti in televisione, modelli finti, senz'anima.

    Spero che tu possa trovare un altro migliore! :Four Leaf Clover:

  11. ciao asterix,

    la cosa che mi ha colpito del tuo messaggio è il fatto che tu vuoi sapere quali sono "i comportamenti giusti" da adottare sia nella vita privata che lì nello studio dello psicologo, come se ci fosse una ricetta, un prontuario a cui attingere per non aver problemi e vivere serenamente. Non so cosa intendi per "giusto", io l'ho interpretato come "normale". Non penso che esista una risposta giusta (chi sarebbe poi a decidere ciò che giusto e ciò che non lo è?) Tu vedi tutti comportarsi in modo giusto?

    Inoltre, se qualcuno ti dicesse cosa devi fare e cosa non fare, davvero credi che ti riuscirebbe così facile? Non credo proprio

  12. Il debole viene schiacciato, questo è un aspetto sommamente tragico, ho visto la natura umana, mi fa sempre grande tristezza, scusate.

    Ho visto sbeffeggiare il debole, farne una vittima, e non ho provato rabbia, ma tristezza.

    Sempre stata una mia debolezza, la bambina poetica si riaffaccia.

    eppure, è un guardarsi allo specchio.

    sì anche a me questa cosa fa tristezza, ma anche rabbia. Bisogna accettare che la maggior parte della gente non è

    nèbuona e sensibile nè malvagia e usurpatrice ma sta semplicemente nel mezzo.

  13. ciao ragazze! è tantissimo che non vi leggo e penso che in questi giorni mi rifarò.

    intanto, vi dico che sto soffrendo un casino perchè mi sento rifiutata e giudicata dallo psi anche se lui dice che non è così...non mi ha aiutato vederlo con la moglie e la figlia...me lo sono immaginato nel suo mondo, nei suoi rapporti quotidiani, nella sua vita...e io chi sono? nessuno, proprio nessuno. io vorrei interrompere ma non ci riesco, mi sento come una sorta di scarto di tutti, mi va sempre male in qualsiasi rapporto sentimentale, di amicizia o d'amore. ma che cos'ho di sbagliato? vivo in un mondo di gente felice e vincente a cui non apparterrò mai

  14. Anche a me non è mai capitato, anche perchè lui lavora tutti i giorni fino a sera tardi e abita lontano da me, quindi sarebbe poco probabile un incontro casuale. A volte mi sono interrogata sulla possibilità che ciò accadesse e quello che ipotizzo è solo tanta ANSIA. Credo che al di fuori del setting, lo vedrei come una persona come tutte le altre, da cui si aspetterebbe qualcosa, insomma sarebbe molto imbarazzante. Per non parlare dell'eventualità di vederlo con un'altra donna, io scapperei e comunque so che proverei una gelosia straripante dopo!! :Nail Biting:

    Rimuginerei su di lui, su di lei e sull posto che occupo nella sua vita, cioè un posto marginalissimo

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