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velvetgoldmine84

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  1. on so se la tua definizione di conscio vs. inconscio sia necessariamente corretta. Mi pare di stampo molto "dinamico", e questo non me la rende simpaticissima, francamente. Più che altro, vedere il pensiero conscio e quello inconscio come due entità nettamente separate, in qualche modo messe in collegamento da un sistema di filtri non meglio precisati mi pare riduttivo, semplicistico e, soprattutto, irrispettoso della biologia cerebrale umana...ad ogni modo, il fatto di fare psicoterapia non serve, di solito, proprio a far emergere contenuti nuovi, mal digeriti, mal assimilati, rimossi ecc. ecc.?
  2. ehm...sì, volevo partire con una cosa sintetica...ma poi mi sono fatto prendere dalla mia grande ispirazione (pessima cosa, di solito quando si parte con l'ispirazione si finisce col partorire solo grandi c****e )
  3. A me sembra che qui si stia mettendo troppa carne al fuoco...Senza voler esser offensivo nè niente di simile, ma la maggior parte delle vostre definizione mi sembra molto..."ampia", ecco. Comunque, io la vedo così: Intelligenza = Capire. Cosa significa "capire"? Per dare una definizione da vero (...) figaccione, potrei dire "Trovare le regole che stanno alla base del funzionamento di un qualunque sistema". E questo sistema può esser un esser umano, una situazione, un problema matematico e via dicendo... Questa capacità mi pare, dunque, di natura sostanzialmente logica. Ragionamento, deduzione, induzione, analogie, cose di questo genere insomma. Bisogna però fare una precisazione importante...ci sono tutta una serie di altre qualità/caratteristiche che favoriscono e potenziano enormemente - se presenti - quella che io definisco "intelligenza": 1 - Flessibilità mentale: quando analizzi una situazione, non ti pianti come un ariete sulla prima soluzione vagamente sensata che ti viene in mente, ma cerchi di ipotizzarne altre possibili. Questa capacità, a differenza di quella che ho appena chiamato "intelligenza", ha un preciso correlato neurale, e cioè i lobi frontali del cervello. Danni in questa sede possono portare a perdere , in parte o quasi totalmente, l'apertura mentale, anche se una persona rimane comunque capace di formulare ragionamenti estremamente efficaci. 2 - Empatia e sensibilità: cioè la capacità di riconoscere gli stati d'animo altrui e i propri. Anche qui, abbiamo un preciso correlato neurale di questa attitudine: i cosìddetti "neuroni specchio", che ci permettono di comprendere pressochè al volo lo stato d'animo di una persona che ci sta di fronte. Se non funzionano bene, si può arrivare all'autismo. Molti autistici non gravi sono capaci di ragionare in modo intelligentissimo, ma devono costruire teorie estremamente astruse per spiegare anche gli stati d'animo più semplici. 3 - Cultura:...che semplicemente ci dà nuove informazioni, ci tiene allenati e ci permette di vagliare nuove ipotesi. Francamente, comunque, conosco persone piuttosto ignoranti che reputo molto più intelligenti di me. 4 - Doti caratteriali: umiltà ,curiosità, determinazione...e probabilmente molte altre , che ci spronano a sfruttare al massimo le nostre potenzialità. Ad ogni modo, io credo che l'intelligenza, essendo in sostanza una funzione unitaria - sempre secondo la mia personale opinione - possa essere misurata...anche se, onestamante, i metodi attualmente in uso mi paiono ancora molto imprecisi e non affidabilissimi, quand'anche utili in certe circostanze
  4. Trovo estremamente affascinanti i paradossi che scaturiscono da questo genere di considerazioni. Sono sottili, ma secondo me molto potenti. Tu dici: "la verità è..." qualcosa. Se la verità "è" allora esiste. Non solo. Se tu ci dici che "è" qualcosa, di conseguenza è esprimibile a livello linguistico. E quindi concettualizzabile. E quindi comprensibile dalla mente umana. Peccato che la tua "definizione" dica il contrario. In realtà, credo che questo sia l'unico modo per definire la realtà. Il paradosso. Nel momento in cui la spieghi, già ti contraddici.
  5. Io non sono affatto d'accordo sai...gli antichi greci perseguivano l'intangibile, gli orientali, gli indiani di America...e certamente altri che la mia ignoranza m'impedisce di ricordare...ma NOI...cacchio, noi perseguiamo la supertangibilità!
  6. velvetgoldmine84

    il paradosso

    Il paradosso arriva quando cerchiamo di incasellare tutto nelal logica. E' solo la logica che porta al paradosso.... Ma perchè parli di beffa della società?
  7. Oh, Dr. House, per fortuna è arrivato Lei, che riesce a diagnosticare malattie mentali senza nemmeno vedere il paziente. Anzi, lei deve essere Super Dr. House, dato che non conosce nemmeno i sintomi. Dovremmo inginocchiarci tutti. Ad ogni modo, se DAVVERO questo signore è Bipolare, è meglio innanzitutto far sparire oggetti contundenti/taglienti dalla casa...
  8. Sono stato un po' secco nel porti domande e osservazioni, ma tu scrivi tanto, forse troppo, però mi interessa quello che dici, sto solo cercando di cogliere il succo, non voglio offenderti
  9. Questa è cultura di stampo Scolastico e Superficiale. La cultura seria è a servizio del tuo presente e del tuo futuro, non del tuo passato ( wooooooooowwwww, questa me la devo autocitare, perchè è da Dizionario )
  10. Io passo le mie giornate allo specchio, spesso mi fotografo da solo. Però poi mi viene la fobia..."sarò venuto bene, o farò schifo??". E allora cestino le foto ancora prima di averle viste e rompo gli specchi - però poi li ricompro, quando la fobia mi cala -. Certi specchi mi fanno un po' grasso, e spesso nelle foto sembro un cretino. Sto cominciando ad avere il terrore che tutto ciò mi distruggerà, presto o tardi. Forse non dovrei nemmeno uscire di casa. Magari dovrei spendere qualche barcata di soldi per sentirmi dire che questa è una vera FOBIA e che va CURATA. Ecchecavolo.
  11. grande david bowie! =D

  12. velvetgoldmine84

    SENZA USCITA

    Dunque...se sai perchè stai male, allora vuol dire che c'è una causa. Se c'è una causa, si può parlare di vera depressione?Io non credo. Io credo che si possa parlare di una reazione depressiva ad uno - o più problemi -. Tecnicamente, eliminando il problema hai speranze di risolvere questa froma di depressione indotta. Ad ogni modo, c'è un bel libro che illustra casi "clinici" che sicuramente hanno attinenza con questo tipo di problematiche..."Il cervello infinito", di Norman Doidge. Vivamente consigliato. Le patologie mentali esistono eccome! Alcuen sono legate a danni metabolici e/o anatomici al cervello, e non possono che essere calssificate come malattie. Disturbi dall'origine più "fumosa" ,come l'ansia , la depressione e compagnia bella, possono dipendere da un trilairdo di fattori, a volte prettamente biologici, a volte da un cocktail di fattori biocerebrali e ambientali. A volte forse sono solo menate, esagerate più o meno volontariamente per farsi notare. Ma giusto per fare un esempio, esiste una forma di ansia, il DOC ( disturbo ossessivo-compulsivo) ,che ha spesso dei correlati fisologici cerebrali piuttosto evidenti...
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