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Egocentrum

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messaggi di Egocentrum

  1. Beh per cronaca... me la sono fatta pagare.. ho dimetnicato il portafoglio a casa... ma anche la patente...!! Cosa che poteva costarmi la patente... ma ho fatto guidare lei. Ad ogni modo, se dovesse dirmi: guarda che mi devi 5 euro? Le dirò..

    1) beh con tutti gli spritz che ti offerto siamo a "patta"

    oppure

    2) te la offriro' io la prossima volta! Sai non mi va essere in debito (cosa che dice sempre lei.)

    Sono indecisa tra le due.

    :o:

    ammazza che tirchia ao! n'te vergogni?

  2. Trovata la radice del problema, lo psicologo deve dara la soluzione su come "lavorarci su" per migliorare la condizione psicologica al problema.

    Ti ricordo che la psicologia lavora molto sul subconscio-inconscio e quindi certi problemi che ci affliggono sono di natura misteriosa ed arcaica.

    ok;

    allora... supponiamo che tu soffra di vaginismo (per dire), e dopo... diciamo 15 anni di terapia, viene fuori che hai subito uno stupro da bambina. ebbene, che ci facciamo? a che è servito aver individuato la (potenziale) radice del problema? :Confused:

  3. Sì questo lo so, in effetti mi sono resa conto in seguito che quella mia frase avrebbe potuto suscitare facilmente una risposta come la tua...

    Ok la frustrazione, ma, a parte che basta andare ovunque/rapportarsi con qualsiasi cosa/situazione/persona che potenzialmente la si può provare, pure abbastanza facilmente (almeno a me succede così), poi...

    In qualsiasi altro contesto una persona che sta zitta senza dir nulla nella migliore delle ipotesi viene presa per scema, invece certi psicologi non solo non vengono presi per tali (anzi capace che se hai qualcosa da ridire te la rigirano contro), ma vengono pure pagati... Sarà che non ho capito niente ma non mi piace proprio questo atteggiamento.

    beh aspè, mo non è che per frustrazione si intende che lo psicologo deve frustrare il paziente, lo deve svalutare o insultare o che, cosi come non si deve intendere che al paziente gli deve stare sempre sul caxxo e gli da fastidio la sola presenza o l'odore (per dire).

    semplicemente quello che deve essere frustrato, quantomeno per poter iniziare la terapia, è un particolare bisogno del paziente (magari proprio quello per cui è venuto in terapia): nel senso un paziente che va dallo psicologo, ci va con delle aspettative nei suoi confronti, che possono andare da quella di sentirsi compreso, giustificato, a quelle di trombarselo (e in questo forum cè un topic vivente che insegna :He He: ) ecc., che se vengono soddisfatte, non solo non interrompono il "loop disfunzionale" che mantiene il disturbo, ma magari lo rinforzano pure, e altro che terapia in questi casi :Just Kidding:

    chiaramente, se il paziente non ottiene quello che vuole, rimane frustrato, ed è anche probabile che abbandoni (momentaneamente) la terapia sul nascere, ma senza di ciò, sta terapia neanche potrebbe cominciare, e la scelta, in questi casi, rimane (per entrambi direi, ma forse più per il terapeuta), tra la salute e il portafogli :Batting Eyelashes:

    poi certo, oh, non è che la terapia può basarsi solo su questo (che non è che va fatto alla caxxo, ma nel modo e nel momento -e per il tempo- che si rivela più adeguato), ed oltre al bastone serve anche la carota, restituzioni, feedback, rinforzi ecc.; ma è cosi che procede una buona e potenzialmente efficace psicoterapia. per questo quelle sempre tutte rosa e fiori, cosi come quelle tutto schifo e dolore, puzzano e potrebbero diventare pure pericolose -_-

  4. Salve a tutti,

    ho 26 anni e ieri facendomi forza sono andato dallo psicologo, ho descritto i miei problemi. Ho diverse parafilie che mi hanno portato a non eccitarmi con le donne e con il sesso tradizionale e che mi hanno bloccato sessualmente con l'altro sesso.

    Ho descritto tutte le mie devianze con un certo imbarazzo, mi sono aperto e sono sceso nell'intimo delle questioni che mi attanagliano. Alla fine dell'incontro lo psicologo mi ha detto che tutto dipende da un problema di ansia da prestazione.

    ora non so di che tipo di parafilie tu abbia parlato con lo psicologo, nè se e cosa lui ti ha detto durante la seduta, ma probabilmente ti ha parlato di ansia da prestazione in relazione al tuo problema, in quanto a causa di queste tue devianze tu puoi aver sviluppato degli "standard sessuali" a loro immagine e somiglianza, ed in situazioni tradizionali (per usare i tuoi termini) di rapporto uomo-donna non riesci ad eccitarti (ma da sempre o da un momento in particolare?) vuoi perchè non corrispondo alle situazioni identificate con le tue parafilie (e allora le eviti), vuoi perchè per farcele diventare, si innescano tutti i meccanismi psico-fisiologici legati all'ansia (e allora non ti ecciti, e alla lunga eviti pure).

    in ogni caso, per rispondere anche alle altre tue questioni, sicuramente una/o psicossessuologa/o, almeno per iniziare, potrebbe esserti più di aiuto di un altro professionista che manchi di certe competenze e conoscenze specifiche :ola (4):

  5. ego, turbo ha esposto il suo problema!

    perche' nn li risolvi?

    e come potrei?

    se turbo vuole, ne parliamo, e semmai il problema si risolve, tanto di guadagnato (forse), ma la nostra resterebbe cmq una discussione nata e fatta tra due semplici utenti di un forum :;):

  6. se ho bisogno di parlare con qualcuno senza che questo mi fa nè dei test nè delle analisi oniriche... allora parlo con il mio gatto che mi da la stessa soddisfazione e almeno non spendo soldi per niente.[/color]

    e infatti è per questo che lo Psicologo gode di una certa reputazione, e alle volte pure il fruttivendolo (per dire) si spaccia come tale, sempre che non si possa/voglia andare dal prete :Just Kidding:

    d'altronde, finche cè gente, da ambo le parti (professionisti, pazienti e non) che continua a dire "quello che conta è la persona, quello che conta è l'empatia, quello che conta è l'ascolto" ecc, che te voi aspetta -_-

    però dai, alla fine, ci sarà pure in medicina la gente che preferisce farsi curare le epatiti (per dire) dal medico che è "bello e simpatico", invece che da quell'altro con le medicine... oppure no? :Straight Face:

  7. La domanda che alla fine pongo è la seguente: cosa bisogna avere per studiare psicologia? Quali doti, quale talento? Come faccio per vedere se sono realmente portato per la cosa? Quale "forma mentis" bisogna acquisire? Cosa può servire per svilupparla? E' il caso di impegnarsi, anche solo per "hobby", oppure bisogna lasciar perdere?

    Per studiare Psicologia, cosi come con qualunque altra disciplina, oltre alla materia prima (un Q.I. che ti permette di saper leggere quantomeno), basta avere un buon metodo di acquisizione delle informazioni, del tempo, e naturalmente l'interesse a farlo :ola (4):

    se la vuoi studiare all'Università, sostanzialmente ti servono i soldi per pagarti quantomeno le tasse. se i corsi sono a numero chiuso e li "missi" (fallisci, non li superi), basta avere qualche "spintarella" ( :;): ) che ti ci infila lo stesso.

    poi certo, un conto è acquisire le conoscenze, un altro è poterne usufruire, ed un altro ancora quello di riuscire ad usufruirne nel modo e nel momento adatto alla situazione. qui subentrano variabili (per lo più innate) legate alla memoria, al ragionamento logico, alla velocità di elaborazione, fino a quelle più personali e sociali (quindi acquisite o acquisibili) diciamo, come tolleranza alla frustrazione, gestione dell'ansia ecc ecc.

    se ci vuoi lavorare dunque, e se ci vuoi vivere lavorandoci, devi possedere ed essere in grado di sfruttare capactà del genre.

    resta cmq il fatto che se hai "conoscenze" varie ed eventuali, puoi sempre prendere i due piccioni con una fava, o addirittura senza, facendoti infilare nel settore pubblico, dove puoi lavorare, o non lavorare, ma cmq essere pagato, indipendentemente dalla qualità del tuo lavoro :ola (4):

    riguardo all'hobby, dipende da quali sono gli obiettivi di questo tuo hobby che intendi....

  8. ma siccome tu non sei un moderatore del forum, e ho avuto conferma scritta dalla redazione di questo, non hai nessuna autorità per dirmi cosa devo fare.

    tra l'altro avevo solo fatto una battuta, quindi evita di rompere i suddetti senza motivazione.

    e ti capita spesso, nelle tue situazioni di vita intendo, di andare a ricercare delle "prove" (come le conferme scritte, in questo caso)?

  9. avendo il sospetto che davvero questa qui veniva a lavorare solo per scaldare la sedia, un giorno ho parlato il più superficiale possibile, ho raccontato cose vere della mia vita ma rimanendo sul vago...... mi aspettavo delle domande per approfondire... invece proprio se ne stava lì zitta a non chiedermi nulla.

    .

    domande per approfondire cosa? (ad es.) :huh:

  10. e da quel giorno ha tagliato i ponti con la psicologia?

    o solo con le psicologhe?

    ma secondo te come potevo tagliare i ponti con la psicologia per una cosa del genere? che anzi, ha contribuito a farmici avvicinare, anche se di certo non in modo rilevante :Batting Eyelashes:

    con la psicologa si, nel senso che non ci sono andato più, ma all'uscita di scuola se la incontravo quando aveva il suo giorno li, cmq la salutavo, e lei salutava a me :Big Grin:

    tu cmq vedo continui a insistere:

    Risponda dando il suo contributo al post

    ma non si chiedono cose, soprattutto quando molto personali, senza dare o restituire nulla in cambio :Shame On You:

    a meno che non si voglia restare a mani vuote ovviamente, o non si perseguiscano altri obiettivi cmq...

  11. la gente sta alla larga da me quando son così (se proprio non posso evitarla) o mi rimprovera apertamente (quello più che altro e' mio padre).

    ed è cosi che vuoi vadano le cose? cioè a te sta bene? oppure, come preferiresti che si comportassero?

    Poi razionalmente mi rendo conto che Psyco (da ora in poi chiamerò così la mia ex, per comodità) mi avesse idealizzato (e successivamente svalutato) e perciò non mi abbia mai amato veramente (e quindi in realtà sia sempre stato solo), ma non riesco a togliermi di dosso questa fastidiosa sensazione che alla fine anche lei si sia resa conto che non io non valgo niente e mi abbia mollato quando ha capito che era impossibile cambiarmi (e penso, ossessivamente, contro la mia volontà: "e' colpa mia se e' arrivata a pensare a questo", "non ho fatto niente per aiutarla perche sono uno stupido e un egoista, ho fallito anche con lei", "possibile che lei viva meglio da sola e io sia così debole che senza di lei non riesco più a combinare nulla" ecc.) e che appunto solo una mezza pazza potesse provare interesse nei miei confronti, e non troverò mai più un'occasione simile

    a parte il fatto che pure te mica ci stai andando piano con idealizzazioni vs svalutazioni (:acute:)

    ho cmq quotato questo pezzo perchè ci sono informazioni molto importanti (per te), cjhe eventualmente si potrebbero anche approfondire, ma intanto, se ti va, ci potresti raccontare di quando vi siete conosciuti, di come vi siete innamorati, come è nata la relazione ecc...

    parentesi -

    E poi un motivo molto egoista: ero convinto che una persona così fragile avesse bisogno di una figura di riferimento per avere sicurezza e che per questo motivo non mi avrebbe mai abbandonato;
    - chiusa parentesi.
    il fatto e' che non riesco più ad impormi di fare quello che devo fare come in passato, e la cosa mi provoca a sua volta angoscia e disperazione, in un infinito circolo vizioso da cui non riesco ad uscire.

    un esempio di quando in passato ci riuscivi a importi le cose? e come ti sentivi poi?

    Più che altro e' interessante il fatto che stia imitando il comportamento di mia madre, che ha sempre voluto avermi dipendente da lei anche a costo di farmi del male (da piccolo ad esempio mi ha viziato in modo vergognoso- fino a farmi dormire con lei fino ad 11 anni-, e qualche anno fa- quando ancora vivevo con lei- quando aveva trovato nel mio armadio vodka in quantità si era limitata a scherzare sull'accaduto invece di portarmi via il tutto..io mi chiedo, quale genitore si sarebbe comportato così?). E' interessante anche il fatto che forse anche mia madre sia una borderline (ad esempio, come la mia ex prende ogni cosa per una critica e da' la colpa agli altri per tutti i suoi problemi, anche quando le si dimostra che e' in torto marcio, e pretende che sia il mondo ad adattarsi a lei e non il contrario..parlare con lei e' come parlare con un muro, e' davvero snervante)

    beh daje, questi (la parte in neretto) più che criteri da persone borderline, me sembrano più elementi di persone comuniste :D:

    dai, battute a parte, più che imitare il comportamento di tua madre, molto probabilmente tendi a ripetere gli schemi mentali e comportamentali che hai costruito nella relazione con lei (ma è una cosa del tutto normale), e forse, ora che ne hai voluto parlare, si potrebbe trovare risposta alla prima domanda che ti ho fatto, anche nel cercare di capire come si comportava (o si comporta magari, dato che hai detto ci vivi ancora) lei (tua madre), quando ti capitava di sentirti come ti senti in quei momenti, anche quando eri più piccolo...?

  12. pensi che nelle aziende "pvt" non ci siano le raccomandazioni? :huh:

    penso che sicuramente ci si possano scambiare "favori" tra conoscenti anche li, ma laddove questi comprendano risorse umane, nelle aziende pvt vengano quantomeno valutate prima di sistemarle da qualche parte, a maggior ragione in casi dove la destinazione implica grandi responsailità come il capoccia di una nave di 4k passeggeri, altrimenti se poi 'iddu si rivela incompetente e questa affonda e ci rimane secco pure qualcheduno, è l'azienda stessa a pagarne direttamente le conseguenze, e non gli altri cittadini onesti che pagano le tasse, per dire :Just Kidding:

  13. con "non naturale" intendi che non esiste in natura? o che? :Confused:

    perchè ciò di cui parli non solo ci esiste eccome, ma è anche abbastanza normale, nel senso di tipico dell'uomo/animale; quindi temo di doverti chiedere un ulteriore delucidazione...

  14. se era raccomandato, faccio fatica a pensarlo, dato che l'azienda, essendo pvt (o almeno credo), non avrebbe affidato un ruolo del genere con tanta leggerezza.

    ma in caso lo fosse(sia?) stato, di sicuro faccio molta meno fatica a pensare che in futuro di raccomandati in quel modo non ne prenderanno più :He He:

    poi certo, bisogna vedere se si vogliono far affondare un altra nave, dipende dagli obiettivi della compagnia, no? :Batting Eyelashes:

  15. Comunque rispondo anche a Ego... vanno bene cosi' le frecce?

    ehm... no; andavano messe tutte all'incontrario per indicare un processo a ritroso :blush:

    Troppa logica ammazza le emozioni. Soffro di questo problema da sempre, non e' un

    mistero. E mal sopporto questo atteggiamento nel mio prossimo. Della serie: ne ho

    abbastanza del mio.

    stai tranquilla che le emozioni non si ammazzano (forse giusto gli psicofarmaci o le droghe ci riescono). anche se non le si riconoscono o non le si accettano produrranno cmq i loro effetti (sia a livello fisiologico che psicologico/comportamentale); con la logica (razionalizzazione), l'acting, la repressione, lo spostamento ecc, non facciamo altro che privarci della possibilità di scegliere il modo e il momento con cui poi questi si possono manifestre.

    tornando a noi e alla confusione, cmq, a maggior ragione (e forse proprio per questo è stata chiamata in causa) se pensi che la logia (che se non è il suo opposto poco ci manca) sia capace di ciò, quale miglior occasione della confusione per sentire e stare a contatto con le proprie emozioni?

    cosa senti tu quando sei confusa e in che (altre) occasioni ti capita o ti è capitato?

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