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Si può ricadere nella depressione?


Impa

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ma davvvero?

A cosa pensi quando prendi a calci un'auto?

la stessa cosa che puoi pensare quando prendi un servizio di piatti e li spacchi a terra... :Just Kidding:

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Ciao impa,

2 volte al mese sembra poco...Io vado una volta a settimana ,e ci sono persone che vanno anche due o tre volte a settimana.

Aspettare che sia lui a parlarne non penso che sia una cosa buona,magari ogni tanto lanciare qualche domandina e piano piano aprire il discorso.senza insistenza...ma nemmeno aspettare.

Anch'io ho pensato che si vedessero poco, ma è lo psicologo che decide la frequenza delle sedute... c'è da dire che è uno psicologo della asl, noi non possiamo permettercene uno privato e forse questo incide...

Quando torna dalle sedute gli chiedo sempre com'è andata, lui accenna qualcosa ma senza approfondire ed io non ho mai insistito... magari adesso provo a seguire il tuo consiglio e gli faccio qualche domanda più mirata, poi vediamo come la prende... intanto grazie!

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la domanda dovrebbe essere .

ma si può uscire dalla depressione?

io credo che sia molto difficile :Shame On You:

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la domanda dovrebbe essere .

ma si può uscire dalla depressione?

io credo che sia molto difficile :Shame On You:

Quindi secondo te non se ne ece proprio? Voglio dire, quando uno la supera e poi ci ricade, in realtà non ne era mai uscito?

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episodi depressivi possono capitare (e ricapitare) a chiunque.

(s)fotunatamente non si vive in una bolla d'aria, eventi particolare hanno scatenato, possono e sicuramente scateneranno altri episodi del genere.

questi devono fare il suo corso, l'individuo cresce, si sviluppa e si perfeziona anche grazie ad essi, stroncarli con i farmaci, a mio avviso, è sbagliato.

da quello che ho capito tuo marito ne soffre da anni, quindi è da escludere la parte introduttiva, ma anche per questo, la domanda che poni non è molto chiara...

una persona depressa, a livello biologico, è una persona con deficit a livello cerebrale permanenti, che possono solo essere compensati dai farmaci per il tempo della cura; vien da se che quando questa viene interrotta i sintomi si ri-manifestano, anche in maniera più accentuata magari.

una persona depressa, a livello psicologico invece, è una persona che attua risposte inadeguate agli eventi, i quali non venendo metabolizzati si accumulano innescando un circolo vizioso. in questo caso una psicoterapia può intervenire, se fatta bene in modo permanente, sulle modalità di risposta rendendole più adattive, o comunque piu "ad hoc" per il soggetto in questione, bloccando l'evoluzione della depresione allo stadio di "semplice" episodio depressivo.

:Thinking:

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la stessa cosa che puoi pensare quando prendi un servizio di piatti e li spacchi a terra... :Just Kidding:

non è vero turbo :icon_mrgreen: , i piatti sono tuoi ma prendere a calci le macchine implica anche un certo risentimento vero gli altri :Nail Biting:

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episodi depressivi possono capitare (e ricapitare) a chiunque.

(s)fotunatamente non si vive in una bolla d'aria, eventi particolare hanno scatenato, possono e sicuramente scateneranno altri episodi del genere.

questi devono fare il suo corso, l'individuo cresce, si sviluppa e si perfeziona anche grazie ad essi, stroncarli con i farmaci, a mio avviso, è sbagliato.

da quello che ho capito tuo marito ne soffre da anni, quindi è da escludere la parte introduttiva, ma anche per questo, la domanda che poni non è molto chiara...

una persona depressa, a livello biologico, è una persona con deficit a livello cerebrale permanenti, che possono solo essere compensati dai farmaci per il tempo della cura; vien da se che quando questa viene interrotta i sintomi si ri-manifestano, anche in maniera più accentuata magari.

una persona depressa, a livello psicologico invece, è una persona che attua risposte inadeguate agli eventi, i quali non venendo metabolizzati si accumulano innescando un circolo vizioso. in questo caso una psicoterapia può intervenire, se fatta bene in modo permanente, sulle modalità di risposta rendendole più adattive, o comunque piu "ad hoc" per il soggetto in questione, bloccando l'evoluzione della depresione allo stadio di "semplice" episodio depressivo.

:Thinking:

hai ragione ego, ci vuole solo una messainpunta come una macchina e tutto ritorna normale.

propio un mese fa' si e' suicidato una persona che veniva nel bar ,aveva perso tanto peso,

aveva perso la moglie un'anno addietro e parlava di voler smettere con la vita.(era depresso)

un bel di' dopo una partita a carte ,un caffe e tante sigarette ando' a casa sua e

s'impicco'!! brav'uomo sabino ,una persona dolce ed onesta....ci manchera'!!!

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se la juve continua cosi' altro che depressione. :angry:

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episodi depressivi possono capitare (e ricapitare) a chiunque.

(s)fotunatamente non si vive in una bolla d'aria, eventi particolare hanno scatenato, possono e sicuramente scateneranno altri episodi del genere.

questi devono fare il suo corso, l'individuo cresce, si sviluppa e si perfeziona anche grazie ad essi, stroncarli con i farmaci, a mio avviso, è sbagliato.

da quello che ho capito tuo marito ne soffre da anni, quindi è da escludere la parte introduttiva, ma anche per questo, la domanda che poni non è molto chiara...

una persona depressa, a livello biologico, è una persona con deficit a livello cerebrale permanenti, che possono solo essere compensati dai farmaci per il tempo della cura; vien da se che quando questa viene interrotta i sintomi si ri-manifestano, anche in maniera più accentuata magari.

una persona depressa, a livello psicologico invece, è una persona che attua risposte inadeguate agli eventi, i quali non venendo metabolizzati si accumulano innescando un circolo vizioso. in questo caso una psicoterapia può intervenire, se fatta bene in modo permanente, sulle modalità di risposta rendendole più adattive, o comunque piu "ad hoc" per il soggetto in questione, bloccando l'evoluzione della depresione allo stadio di "semplice" episodio depressivo.

:Thinking:

Mio marito credo sia depresso a livello psicologico, da quello che ho capito non ha elaborato e superato alcuni fatti, come hai detto tu non ha attuato le risposte adeguate, anche perchè all'epoca era bambino.

Ora penso che qualcosa si stia muovendo, si autoanalizza, fa dei discorsi che non ha mai fatto, è più sereno, positivo... penso sia sulla strada giusta.

All'inizio aveva solo ansia e attacchi di panico (che non ho idea se possano essere l'anticamera della depressione o se sono fatti scollegati), la depressione vera e propria è arrivata dopo, col licenziamento e alcuni problemi di salute molto molto grossi e la mia domanda era proprio se, una volta uscitone, poteva ricaderci, ma dai discorsi di tutti mi sembra proprio che sia così.

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Mio marito credo sia depresso a livello psicologico, da quello che ho capito non ha elaborato e superato alcuni fatti, come hai detto tu non ha attuato le risposte adeguate, anche perchè all'epoca era bambino.

Ora penso che qualcosa si stia muovendo, si autoanalizza, fa dei discorsi che non ha mai fatto, è più sereno, positivo... penso sia sulla strada giusta.

All'inizio aveva solo ansia e attacchi di panico (che non ho idea se possano essere l'anticamera della depressione o se sono fatti scollegati), la depressione vera e propria è arrivata dopo, col licenziamento e alcuni problemi di salute molto molto grossi e la mia domanda era proprio se, una volta uscitone, poteva ricaderci, ma dai discorsi di tutti mi sembra proprio che sia così.

bè, se anche il suo medico crede che non ci siano basi fisiologiche sottostanti alla depressione, somministrare i farmaci potrebbe rivelarsi controproducente, ma solo lui conosce il paziente e solo lui sa cosa è meglio per tuo marito :ola (4):

effettivamente le risposte messe in atto dai bambini per fronteggiare situazioni traumatiche o di disagio tendono a ripertersi anche per tutta l'età adulta, ma se tuo marito sta facendo una buona terapia non ti devi allarmare per il fatto che ci possa ricadere, poichè sarà "attrezzato" per poter gestire al meglio quei momenti :ola (4):

difficilmente una persona depressa incappa in attacchi di panico, poichè le risorse di energia di cui dispone sono limitate, a volte appena per la sopravvivenza (di fatti il depresso non ha voglia di fare niente -proprio perchè non ce la fa-, e nel peggiore dei casi ha voglia solo di morire);

è tuttavia possibile pero che frequenti stati ansiosi e continui attacchi di panico possano "fertilizzare" la depressione, vuoi per le energie che succhiano, vuoi per le conseguenze sociali e sentimentali che possono scatenare.

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