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Fuori dal mondo


Mochi

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Ciao a tutti.

Ho 28 anni, e in tutta la mia vita non sono mai riuscito a fare parte veramente del mondo. Vivo come in una dimensione parallela, e osservo il mondo da fuori, anche se fisicamente sono lì presente. Mi sembra che la mia presenza fisica sul mondo sia in qualche modo una forzatura.

Io vorrei sentirmi parte del mondo e della società, ma non riesco a trovare nessuna motivazione.

Soprattutto, avrei bisogno di creare dei legarmi forti con altre persone, ma sembra che non possa avvicinarmi più di tanto a nessuno. Io faccio già una selezione piuttosto forte sulle persone, quindi sono poche quelle con cui mi trovo bene. Inoltre i legami che posso creare sono sempre piuttosto leggeri, non penso di aver mai avuto amici veri (di quelli che sono pronti a sacrificare qualcosa gli uni per gli altri). Poi, io vedo che tutti gli altri hanno un motivo per vivere, e allora mi sento sempre isolato.

Poco meno di un anno fa, ho incontrato l'unica donna di cui mi sia mai innamorato. Siamo rimasti solo ottimi amici. La sua amicizia è molto importante, ma solo un legame affettivo poteva darmi un ruolo in questa vita.

La sofferenza sentimentale mi fa pesare molto di più questa mia situazione.

Io mi sforzo di aprirmi il più possibile con gli altri, quando vedo l'occasione, ma farlo sapendo che otterrò solo risultati piccolissimi è molto faticoso.

Non so cosa dovrei fare, sento di non avere un motivo di esistere, e sono stanco di essere solo.

Grazie a chiunque possa rispondermi.

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Ho 28 anni, e in tutta la mia vita non sono mai riuscito a fare parte veramente del mondo. Vivo come in una dimensione parallela, e osservo il mondo da fuori, anche se fisicamente sono lì presente.

Io mi sforzo di aprirmi il più possibile con gli altri, quando vedo l'occasione, ma farlo sapendo che otterrò solo risultati piccolissimi è molto faticoso.

Non so cosa dovrei fare, sento di non avere un motivo di esistere, e sono stanco di essere solo.

Grazie a chiunque possa rispondermi.

Ciao,in che senso dici di vivere in una dimensione parallela?Puoi spiegarti meglio?

Il fatto di non riuscire a esprimerti e migliorare i rapporti con gli altri, non dipende forse dalla tua personalità e dal tuo carattere ?

Perchè dici che ottieni risultati piccolissimi? A te sembra così,ma forse è il modo in cui interagisci con le persone che le porta a comportarsi in un certo modo.

Io sono sempre stata molto timida e avendo molti piu' anni di te, ho capito che bisogna dare la possibilità agli altri di interagire con noi,molte volte tutto dipende dall' atteggiamento che si ha nei loro confronti e dal modo con cui chi parla si rapporta con l'altra persona.

Non à facile spiegare in poche parole, ma spero che tu abbia capito cosa intendo.

Io non conosco e e la tua situazione,il mio è semplicemente un punto di vista.

un abbraccio.

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Ciao,in che senso dici di vivere in una dimensione parallela?Puoi spiegarti meglio?

Il fatto di non riuscire a esprimerti e migliorare i rapporti con gli altri, non dipende forse dalla tua personalità e dal tuo carattere ?

Perchè dici che ottieni risultati piccolissimi? A te sembra così,ma forse è il modo in cui interagisci con le persone che le porta a comportarsi in un certo modo.

Io sono sempre stata molto timida e avendo molti piu' anni di te, ho capito che bisogna dare la possibilità agli altri di interagire con noi,molte volte tutto dipende dall' atteggiamento che si ha nei loro confronti e dal modo con cui chi parla si rapporta con l'altra persona.

Non à facile spiegare in poche parole, ma spero che tu abbia capito cosa intendo.

Io non conosco e e la tua situazione,il mio è semplicemente un punto di vista.

un abbraccio.

Ciao Laraa, grazie mille per la risposta.

Cerco di spiegarmi meglio. Quando mi capita di trovarmi insieme ad altre persone, anche quando mi ci trovo bene e sono tranquillo, è come se io fossi sempre come un ospite in casa di altri. Vedo che le persone hanno un loro posto nel mondo, hanno magari una passione per cui vivono e altre persone a cui dedicarsi, e questo le inserisce nel mondo. Io invece osservo, sicuramente interagisco parlando e anche scambiando emozioni, ma alla fine mi trovo sempre a dover tornare nel mio mondo dove ci sono solo io.

Riesco a ricevere i messaggi dagli altri, e a capire i loro sentimenti molto bene. Ma non riesco ad andare nel senso opposto, e cioè a inserire me stesso nel loro mondo.

Non credo sia una questione di timidezza. Io ero timido anni fa ma ho superato bene la cosa. Per esempio, non ho avuto problemi a lottare (e vincere) a parole con un avvocato che voleva chiedere soldi indebitamente a un mio amico (e io non sono certo del mestiere, semplicemente sapevo di avere ragione e avevo fiducia in me stesso).

La mia personalità, invece, sicuramente ha qualche colpa. Tendo a chiudermi, sentendomi un estraneo rispetto a tutti. Però mi sforzo molto di aprirmi. Credo però che la mia chiusura sia dovuta a questa sensazione di isolamento, e non viceversa.

Credo tu abbia ragione sull'ultima cosa che hai detto. Molto dipende da come io mi presento agli altri, sono d'accordo con te ed è una cosa che anch'io ho capito. Se non apro me stesso, non posso pretendere che gli altri lo facciano con me. Io mi sforzo molto, ma anche quando riesco ad aprirmi davvero, non so se cambia qualcosa per me. E poi più passa il tempo, più perdo la volontà e le occasioni di aprirmi tanto a qualcuno.

Io parlo di risultati piccolissimi perché, e purtroppo questo è un dato di fatto, mi ritrovo a quasi 30 anni con pochissimi amici (e non molto legati a me) e senza nessun legame sentimentale (non certo per mia scelta).

Io mi sto rassegnando piano piano. Mi chiedo perché dovrei continuare a vivere isolato così.

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Inoltre i legami che posso creare sono sempre piuttosto leggeri, non penso di aver mai avuto amici veri (di quelli che sono pronti a sacrificare qualcosa gli uni per gli altri).

bè, su questo stai tranquillo: non ce li hai mai avuti legami cosi semplicemente perchè persone del genere non esistono :ola (4):

senti, ma quali sarebbero queste motivazioni ad esistere che tutti gli altri sembrano avere ma di cui tu ne senti la mancanza? :Thinking:

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bè, su questo stai tranquillo: non ce li hai mai avuti legami cosi semplicemente perchè persone del genere non esistono :ola (4):

senti, ma quali sarebbero queste motivazioni ad esistere che tutti gli altri sembrano avere ma di cui tu ne senti la mancanza? :Thinking:

Ciao Egocentrum, grazie anche a te per la risposta.

Queste motivazioni, come le chiamo io, sono ciò per cui affronti i problemi, le cose per cui hai voglia di andare avanti. Io do molta importanza ai sentimenti, quindi una prima motivazione che posso dire è l'avere una persona a cui dedicarsi.

Oppure, o anche in aggiunta a quello, può essere una grande passione per qualcosa, da applicare nel lavoro se sei molto fortunato altrimenti nella vita privata. In generale il trovare la propria strada, e percorrerla. È quello che nella tua vita dovrebbe rimanere sempre al centro, quello su cui basare il resto, nei limiti del possibile. Senza esagerare perché ovviamente nulla è eterno e bisogna essere sempre pronti a ricominciare.

Ci sono, forse, anche persone che non hanno bisogno di tutto questo per poter vivere felicemente. Molti non hanno problemi a vivere per sé stessi accontentandosi dei beni materiali.

Se ci pensi, nella vita facciamo tante cose perché servono a "sopravviere", non necessariamente cose dure. Si lavora essenzialmente per guadagnare (è ovvio che molti lavori sono anche in parte piacevoli), si pensa alla casa, alla macchina, si fanno sacrifici per risparmiare... ma alla fine, qual è la cosa per cui fai tutto questo? Se ti puoi rispondere, quella è la motivazione di cui parlo.

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La mia personalità, invece, sicuramente ha qualche colpa. Tendo a chiudermi, sentendomi un estraneo rispetto a tutti. Però mi sforzo molto di aprirmi. Credo però che la mia chiusura sia dovuta a questa sensazione di isolamento, e non viceversa.

Credo tu abbia ragione sull'ultima cosa che hai detto. Molto dipende da come io mi presento agli altri, sono d'accordo con te ed è una cosa che anch'io ho capito. Se non apro me stesso, non posso pretendere che gli altri lo facciano con me. Io mi sforzo molto, ma anche quando riesco ad aprirmi davvero, non so se cambia qualcosa per me. E poi più passa il tempo, più perdo la volontà e le occasioni di aprirmi tanto a qualcuno.

I

ciao,è giusto quello che dici.

Se ti apri completamente con gli amici forse puoi superare quella sensazione di isolamento che provi quando sei con loro.Quello che conta è avere un' atteggiamento positivo nei propri confronti e ciò viene percepito anche da chi ti sta accanto.

Hai superato la tua timidezza e hai fiducia in te stesso e nelle tue capacità, sei giovane e devi cercare di superare anche questo momento difficile.

Non sono in grado di darti consigli, posso solo scriverti quello che penso della situazione che stai vivendo.Un abbraccio.

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Se ci pensi, nella vita facciamo tante cose perché servono a "sopravviere", non necessariamente cose dure. Si lavora essenzialmente per guadagnare (è ovvio che molti lavori sono anche in parte piacevoli), si pensa alla casa, alla macchina, si fanno sacrifici per risparmiare... ma alla fine, qual è la cosa per cui fai tutto questo? Se ti puoi rispondere, quella è la motivazione di cui parlo.

a volte non si riesce a trovare risposte a delle domande, semplicemente perchè queste ultime sono poste male.

se ad esempio te non riesci di trovarle a quella domanda li, allora forse un altro punto da dove cominciare a cercarle potrebbe essere questo qui:

Io do molta importanza ai sentimenti, quindi una prima motivazione che posso dire è l'avere una persona a cui dedicarsi.

a me sembra una bella e grossa motivazione anche per tirare a campare come dicevi sopra; a te no? :Raised Eyebrow:

poi certo, le persone a cui dedicarsi non è che cascano dagli alberi...

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  • 2 weeks later...

ciao,è giusto quello che dici.

Se ti apri completamente con gli amici forse puoi superare quella sensazione di isolamento che provi quando sei con loro.Quello che conta è avere un' atteggiamento positivo nei propri confronti e ciò viene percepito anche da chi ti sta accanto.

Hai superato la tua timidezza e hai fiducia in te stesso e nelle tue capacità, sei giovane e devi cercare di superare anche questo momento difficile.

Non sono in grado di darti consigli, posso solo scriverti quello che penso della situazione che stai vivendo.Un abbraccio.

Non sono sicuro di questo. È dura avere un atteggiamento positivo quando a 28 anni non si è riusciti ad avere un vero legame con nessuno. Anche se dici che sono giovane, come posso pensare di ottenere qualcosa se finora non è stato così? Purtroppo non è un "momento" difficile, ma un'impostazione di vita. Io sono triste, e non posso fingere di non esserlo. Certo, ci sono tanti momenti in cui mi diverto o sono sereno, ma nel profondo provo sempre tristezza. E sono sicuro che gli altri lo vedono, e mi stanno lontani per questo. Ma è un cane che si morde la coda.

a me sembra una bella e grossa motivazione anche per tirare a campare come dicevi sopra; a te no? :Raised Eyebrow:

poi certo, le persone a cui dedicarsi non è che cascano dagli alberi...

Quello che dici è un po' come "la speranza è l'ultima a morire", dico bene?

Trovare una persona con cui condividere la vita non è facile, e io sono uno che non si accontenta (come tanti altri) di stare insieme a una ragazza solo perché "mi piace". Ho necessità di condividere dei sentimenti per questo. Prima di innamorarmi sono passati 28 anni, quante possibilità potrò mai avere di innamorarmi ancora e proprio di una persona che mi ricambia?

Se ci penso, è naturale che io stia distaccato dal mondo. Oltre a non avere motivo di essere lì, quando ho provato a trovare un vero contatto, ho ricevuto sofferenza. Sto usando tutte le mie energie per riassorbire i sentimenti che non posso condividere, ed è molto stancante.

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Non sono sicuro di questo. È dura avere un atteggiamento positivo quando a 28 anni non si è riusciti ad avere un vero legame con nessuno. Anche se dici che sono giovane, come posso pensare di ottenere qualcosa se finora non è stato così? Purtroppo non è un "momento" difficile, ma un'impostazione di vita. Io sono triste, e non posso fingere di non esserlo. Certo, ci sono tanti momenti in cui mi diverto o sono sereno, ma nel profondo provo sempre tristezza. E sono sicuro che gli altri lo vedono, e mi stanno lontani per questo. Ma è un cane che si morde la coda.

ciao,il mio è solo un pensiero:ma sei sicuro che la tua tristezza non è forse causata dalla depressione? Oppure la tristezza è diventata depressione?ne hai parlato al tuo medico?(dico questo perchè un sintomo della depressione è la sensazione di “vuoto”e la tristezza continua )

Dici che la tua è un'impostazione di vita,non hai mai pensato di trovare qualcuno che possa aiutarti a trovare un modo di vivere diverso.

Scusa è difficile esprimersi con parole scritte e poi come ho detto non sono in grado di consigliarti come puo'invece fare una persona competente.un abbraccio

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ciao,il mio è solo un pensiero:ma sei sicuro che la tua tristezza non è forse causata dalla depressione? Oppure la tristezza è diventata depressione?ne hai parlato al tuo medico?(dico questo perchè un sintomo della depressione è la sensazione di “vuoto”e la tristezza continua )

Dici che la tua è un'impostazione di vita,non hai mai pensato di trovare qualcuno che possa aiutarti a trovare un modo di vivere diverso.

Scusa è difficile esprimersi con parole scritte e poi come ho detto non sono in grado di consigliarti come puo'invece fare una persona competente.un abbraccio

Grazie Laraa per la risposta.

Non posso escludere al 100% la depressione, ma non credo che si tratti di questo. La mia è proprio semplice tristezza, causata dalla solitudine, dall'amore non corrisposto e dal fatto che non trovo un mio posto nel mondo.

La depressione è per di più irrazionale, mentre nel mio caso ci sono delle motivazioni ben precise e non patologiche.

Per questo motivo non mi sono mai rivolto ad un medico, perché non credo che la mia situazione sia patologica. Sicuramente può farmi bene parlarne, ma non serve un dottore per questo. Ne ho parlato un po' con un familiare molto vicino e scrivendo su questo forum.

Forse il mio è un problema psicologico, ma non psichiatrico come può esserlo la depressione (spero di non fare confusione con i termini...^^)

Non escludo che uno psicologo possa darmi una mano, ma temo che in quel caso si agirebbe solo sui sintomi mentre io vorrei risolvere le cause. Non voglio "accettare" il mio stato, perché vorrebbe dire distorcere una parte di me stesso. Voglio capire se ho possibilità di migliorare la mia condizione, e in quel caso come posso fare.

Grazie ancora per il supporto :)

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Non posso escludere al 100% la depressione,

allora dovresti, secondo me, rivolgerti al tuo medico per valutare la situazione e sentire il suo parere in proposito.

Forse il mio è un problema psicologico,

In questo caso,secondo me,un aiuto da un psicologo sarebbe, secondo me, veramente efficace se la tua tristezza ti impedisce di occuparti in modo proficuo dei tuoi interessi, di dedicarti con entusiasmo alla tua vita o alle relazioni sociali, di svolgere con passione il tuo lavoro, persino di trascorrere serenamente i momenti di svago e di riposo,insomma compromette in maniera significativa la qualità della tua vita.

Stai vivendo,secondo me, un particolare periodo della sua vita e hai bisogno di aiuto perché ti trovi in difficoltà e non sai come uscirne da solo, e non riesci a trovare aiuto nelle persone care.La presenza di un professionista che cerca di aiutarti e ti da' un parere obiettivo,ti sostiene e consiglia può ridarti fiducia , può aiutarti a trovare la via duscita dai tuoi problemi, può aiutarti a capire chi sei, cosa si nasconde dentro di te, analizzare le tue potenzialità, aiutarti a imparare a vivere meglio,insomma puo'essere un esperieza positiva.un abbraccio

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allora dovresti, secondo me, rivolgerti al tuo medico per valutare la situazione e sentire il suo parere in proposito.

In questo caso,secondo me,un aiuto da un psicologo sarebbe, secondo me, veramente efficace se la tua tristezza ti impedisce di occuparti in modo proficuo dei tuoi interessi, di dedicarti con entusiasmo alla tua vita o alle relazioni sociali, di svolgere con passione il tuo lavoro, persino di trascorrere serenamente i momenti di svago e di riposo,insomma compromette in maniera significativa la qualità della tua vita.

Stai vivendo,secondo me, un particolare periodo della sua vita e hai bisogno di aiuto perché ti trovi in difficoltà e non sai come uscirne da solo, e non riesci a trovare aiuto nelle persone care.La presenza di un professionista che cerca di aiutarti e ti da' un parere obiettivo,ti sostiene e consiglia può ridarti fiducia , può aiutarti a trovare la via d’uscita dai tuoi problemi, può aiutarti a capire chi sei, cosa si nasconde dentro di te, analizzare le tue potenzialità, aiutarti a imparare a vivere meglio,insomma puo'essere un esperieza positiva.un abbraccio

Ciao,

grazie per la risposta.

Forse mi ero espresso male, ma quando parlavo della depressione intendevo dire che la escludo al 99,9%.

Forse varrebbe la pena provare a vedermi con uno psicologo (vedrò semmai a ottobre che dovrei essere in un periodo più tranquillo), ma come ho scritto prima, non so bene in che aiuto sperare.

Sicuramente potrebbe darmi delle "dritte" su come socializzare meglio, ma sui veri problemi non ho idea di cosa si possa fare.

Mi sto rendendo conto che la maggior parte della mia tristezza è dovuta a questa vicenda sentimentale, dove, per farla breve (avevo aperto un altro thread a riguardo) ancora non posso concedermi il lusso di rinunciare in modo definitivo. Ci ho provato a parole, ma non è cambiato nulla. Ormai è passato tanto tempo e in me non cambia niente.

Ho passato da poco una bella vacanza visitando dei bei posti, dove mi ritrovavo sempre a pensare a quanto sarebbe stato bello condividere appieno quelle emozioni (cosa che si può fare solo con chi si ama), mentre invece rimangono chiuse dentro di me.

Non capisco cosa potrà mai fare lo psicologo per cambiare questo.

Inoltre, io NON voglio sacrificare una parte di me stesso che mi piace, nonostante mi faccia soffrire. Non voglio che lo psicologo mi porti a uccidere i miei sentimenti in modo innaturale, perché sono troppo importanti per me. Chi sono lo sto capendo proprio grazie a loro.

La mia tristezza non mi impedisce di portare avanti i miei interessi, semmai il problema è che traspare quando interagisco con gli altri, ma questo è inevitabile, no?

So di essere abbastanza confusionario nel dire le cose, ma molti aspetti li sto valutando via via che vi leggo e rispondo. Come vedete non so nemmeno cosa vi sto chiedendo ^_^

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Ciao,

grazie per la risposta.

Forse mi ero espresso male, ma quando parlavo della depressione intendevo dire che la escludo al 99,9%.

Forse varrebbe la pena provare a vedermi con uno psicologo (vedrò semmai a ottobre che dovrei essere in un periodo più tranquillo), ma come ho scritto prima, non so bene in che aiuto sperare.

Sicuramente potrebbe darmi delle "dritte" su come socializzare meglio, ma sui veri problemi non ho idea di cosa si possa fare.

Mi sto rendendo conto che la maggior parte della mia tristezza è dovuta a questa vicenda sentimentale, dove, per farla breve (avevo aperto un altro thread a riguardo) ancora non posso concedermi il lusso di rinunciare in modo definitivo. Ci ho provato a parole, ma non è cambiato nulla. Ormai è passato tanto tempo e in me non cambia niente.

Ho passato da poco una bella vacanza visitando dei bei posti, dove mi ritrovavo sempre a pensare a quanto sarebbe stato bello condividere appieno quelle emozioni (cosa che si può fare solo con chi si ama), mentre invece rimangono chiuse dentro di me.

Non capisco cosa potrà mai fare lo psicologo per cambiare questo.

La mia tristezza non mi impedisce di portare avanti i miei interessi, semmai il problema è che traspare quando interagisco con gli altri, ma questo è inevitabile, no?

So di essere abbastanza confusionario nel dire le cose, ma molti aspetti li sto valutando via via che vi leggo e rispondo. Come vedete non so nemmeno cosa vi sto chiedendo ^_^

le risposte alle tue domande e ai tuoi dubbi è in grado di dartele solo una persona competente.

Inoltre, io NON voglio sacrificare una parte di me stesso che mi piace, nonostante mi faccia soffrire. Non voglio che lo psicologo mi porti a uccidere i miei sentimenti in modo innaturale, perché sono troppo importanti per me. Chi sono lo sto capendo proprio grazie a loro.

il compito dello psicologo/psicoterapeuta non è certo quello che dici tu,lui ti aiuta a vedere un punto di vista diverso della situazione ,è in grado di farti vedere la realtà in maniera nuova,a vederla con occhi diversi da chi vi è implicato per trovare nuove soluzioni che non verrebbero a chi invece si trova invischiato all'interno del problema,ti aiuta a capire la vera origine della tua tristezza,certamente non annulla il tuo io ,anzi la vera soluzione non può che scaturire dal tuo io e dalle tue risorse interiori.

La migliore decisione,secondo me, è proprio quella di essere seguito da uno psicologo/psicoterapeuta.

Altro non sono in grado di consigliarti.un abbraccio

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