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Vorrei tanto poter cambiare... cerco consigli


Francyyy

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Mi capita questo. Datemi voi il vostro parere.

Sono sempre stata una persona abbastanza insicura, soprattutto nei rapporti sociali, al di fuori del ragazzo e famiglia.
In passato ho impostato tutto sull'aspetto fisico, ero molto carina, mi sentivo apprezzata.. e traevo la mia "finta autostima" esclusivamente dall'aspetto fisico.
Con il tempo ho capito che non è quello che rende sereni interiormente, continuavo a sentirmi inferiore agli altri.
Allora ho cominciato verso i 22 anni a curare il mio lato interiore, che era un ingarbuglio incredibile, pieno di paure e di ansie, anche sulle piccole cose.

Premetto che ho avuto una famiglia abbastanza disastrata... padre e madre insicuri, lei succube di lui, lui autoritario ed egoista, vendicativo con moglie e figlie, materialista, fissato esclusivamente con i soldi e con la finta immagine che dava di sè agli altri al di fuori della famiglia. Mia mamma è sempre stata fragile, ha assecondato lui in tutto e per tutto, perchè pensava che si dovesse fare così in un matrimonio; salvo poi ricredersi negli ultimi anni, e finalmente aspirare alla separazione, che spero avverrà a breve.
In famiglia io ho assorbito tutte le insicurezze più grandi. Ho avuto una marea di problemi fin da piccola, ma ho sempre avuto la voglia di combattere e migliorarmi... per cui già a 15 anni mi sono rivolta ad uno psicologo, che non è servito a tanto però. Poi ai 20 mi sono rivolta ad un altro, anche questa volta con risultati abbastanza deludenti. E infine dai 23 sono in terapia da un terzo, che mi ha aiutato tantissimo.
Grazie a lui ho capito cosa sia realmente importante nella vita, ho affrontato tante mie paure, ho rafforzato il rapporto con il mio ragazzo e ho capito ogni sbaglio dei miei genitori, ogni comportamento errato, e ho aiutato anche mia mamma.

Diciamo che ora in generale mi sento molto meglio.. anche nei rapporti sociali.
Ma mi rimane una grande, immensa insicurezza. L'ambiente lavorativo.
Io mi sento sempre insicura qui, con tutti. Faccio fatica a parlare con le persone, mi sento sfigata, sempre inferiore agli altri. FAccio fatica a guardare negli occhi le persone, mi sento stupida, non riesco a far valere i miei diritti.
Vivo male tutto il giorno. Vedo gli altri più spigliati, più menefreghisti, io invece mi faccio 1000 problemi, ho sempre il terrore di sbagliare e di fare figuracce.

Ho constatato nel tempo che non si tratta di questo lavoro, ma ogni tipo di rapporto in cui c'è uno scambio prestazione-denaro, dipendente-capo, mi rende insicura e fragile.
E' come se mi sentissi sempre giudicata da tutti e vivo male, malissimo la situazione. Non riesco a sbloccarmi, ci ho provato in tutti i modi.. ma rimane il mio tallone di achille.
Mi chiedo 1. il perchè? 2. come si può evitare di farsi paranoie continue e vivere più serenamente... in fondo il lavoro dovrebbe essere subordinato alla nostra vita, si lavora per vivere, non si vive per lavorare... ma io la vivo come la seconda...

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Ciao francyyy, considera questo solo come spunto di riflessione: l'amore "condizionato" dei propri genitori porta sempre all'insicurezza e all'ansia sociale... L'aver dovuto sempre dimostrare in ogni occasione di essere "degni di attenzione" alle uniche persone al mondo che avrebbero dovuto amarti per quello che sei invece che per quello che fai o appari porta inesorabilmente a sentirsi "ultimo tra gli ultimi" qualunque sia il risultato che tu gli porti per quanto meritevole sia e quindi a sentirsi "immeritevole" di ogni ricompensa (di riflesso anche lavorativa)... Per il secondo punto posso solo dirti che finchè non impari ad amarti e ad accettarti tu per prima per quello che sei (ma veramente!) vivere più serenamente potrebbe essere un'impresa quasi impossibile! :)))

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Ma come posso imparare ad amarmi e accettarmi?

Io razionalmente ci riesco, ma inconsciamente continuo a comportarmi in base ai miei schemi mentali, che non riesco a modificare.

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Prenditi cura dite e trattati bene senza aspettare "l'iniziativa" del prossimo, successivamente insegna agli altri a fare altrettanto nei tuoi confronti...

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Ma come posso imparare ad amarmi e accettarmi?

Io razionalmente ci riesco, ma inconsciamente continuo a comportarmi in base ai miei schemi mentali, che non riesco a modificare.

magari il problema non è tanto il fatto che non ti accetti,( anche perché, se non ho inteso male, interessa l' ambiente lavorativo) ma piuttosto potrebbe avere a che fare col valore che dai ai giudizi altrui... potresti provare ad indagare in che misura gliene attribuisci per motivi che concretamente potrebbero incidere sulla tua vita lavorativa e quanto no.

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Ho constatato nel tempo che non si tratta di questo lavoro, ma ogni tipo di rapporto in cui c'è uno scambio prestazione-denaro, dipendente-capo, mi rende insicura e fragile.

E' come se mi sentissi sempre giudicata da tutti e vivo male, malissimo la situazione. Non riesco a sbloccarmi, ci ho provato in tutti i modi.. ma rimane il mio tallone di achille.

Mi chiedo 1. il perchè? 2. come si può evitare di farsi paranoie continue e vivere più serenamente... in fondo il lavoro dovrebbe essere subordinato alla nostra vita, si lavora per vivere, non si vive per lavorare... ma io la vivo come la seconda...

Parti dal presupposto che nessuno ti tiene a lavorare per farti un favore, quindi se ti hanno "provata" e continuano ad usufruire della tua prestazione vuol dire che lavori bene e se lavori bene meriti interamente quello che ti pagano, se non di più.

Riguardo al secondo punto, quella è una cosa che si risolverà quando avrai un'altra vita al di fuori di quella lavorativa e per questo devi solo iniziare a guardarti intorno, trovare altre passioni...

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Parti dal presupposto che nessuno ti tiene a lavorare per farti un favore, quindi se ti hanno "provata" e continuano ad usufruire della tua prestazione vuol dire che lavori bene e se lavori bene meriti interamente quello che ti pagano, se non di più.

Riguardo al secondo punto, quella è una cosa che si risolverà quando avrai un'altra vita al di fuori di quella lavorativa e per questo devi solo iniziare a guardarti intorno, trovare altre passioni...

hai ragione.

Il punto è che a breve, tra 3-4 mesi, dovrò affrontare un cambiamento lavorativo, perchè io e il mio ragazzo ci trasferiremo in un'altra città e avvieremo un nostro progetto.

Devo aspettare ancora un po' per comunicarlo perchè dobbiamo prima sistemare alcune cose, diciamo che dovrò dirlo al massimo per dicembre-gennaio 2014.

Io non ci dormo la notte.

Non riesco neanche lontanamente a pensare di dover comunicare a 6 miei capi che dovrò lasciarli, quando non se l'aspettano minimamente e fanno pieno affidamento su di me.

Sono l'unica ragioniera qui dentro, sono qui da 5 anni, e loro pensano che starò qui per tanto altro tempo. In più non riesco normalmente a parlare loro per dire cose normali, figuriamoci per dirgli una cosa simile.......

Sono in crisi totale :((((

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hai ragione.

Il punto è che a breve, tra 3-4 mesi, dovrò affrontare un cambiamento lavorativo, perchè io e il mio ragazzo ci trasferiremo in un'altra città e avvieremo un nostro progetto.

Devo aspettare ancora un po' per comunicarlo perchè dobbiamo prima sistemare alcune cose, diciamo che dovrò dirlo al massimo per dicembre-gennaio 2014.

Io non ci dormo la notte.

Non riesco neanche lontanamente a pensare di dover comunicare a 6 miei capi che dovrò lasciarli, quando non se l'aspettano minimamente e fanno pieno affidamento su di me.

Sono l'unica ragioniera qui dentro, sono qui da 5 anni, e loro pensano che starò qui per tanto altro tempo. In più non riesco normalmente a parlare loro per dire cose normali, figuriamoci per dirgli una cosa simile.......

Sono in crisi totale :((((

I tuoi capi sono persone ne più ne meno come te, tra 6 ce ne sarà uno con il quale hai più confidenza, inizia a dirlo in modo informale a lui.

Se darai loro il giusto tempo per trovare un sostituto e gli comunicherai la tua disponibilità ad affiancarlo per il tempo necessario ad insegnargli le cose fondamentali non creerai loro troppi problemi e ti dimostrerai professionale.

Se i tuoi capi sono in gamba capiranno e apprezzeranno, altrimenti peggio per loro, non credo che se ti avessero dovuta licenziare si sarebbero posti tutti questi problemi (perdona il cinismo ma ho qualche annetto di vita e di esperienza lavorativa più di te).

Dimenticavo...in bocca al lupo per il vostro progetto :)

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I tuoi capi sono persone ne più ne meno come te, tra 6 ce ne sarà uno con il quale hai più confidenza, inizia a dirlo in modo informale a lui.

Se darai loro il giusto tempo per trovare un sostituto e gli comunicherai la tua disponibilità ad affiancarlo per il tempo necessario ad insegnargli le cose fondamentali non creerai loro troppi problemi e ti dimostrerai professionale.

Se i tuoi capi sono in gamba capiranno e apprezzeranno, altrimenti peggio per loro, non credo che se ti avessero dovuta licenziare si sarebbero posti tutti questi problemi (perdona il cinismo ma ho qualche annetto di vita e di esperienza lavorativa più di te).

Dimenticavo...in bocca al lupo per il vostro progetto :)

Ti ringrazio Lis.

Io ho intenzione di dargli almeno 3-4 mesi e ovviamente di affiancare la nuova persona e insegnarle il lavoro.

In teoria dovrebbero capire, anche perchè non è che li sto lasciando perchè mi fa schifo il lavoro.. li sto lasciando perchè mi trasferisco in un'altra città.. e quindi non sarebbe proprio possibile continuare a lavorare qui.

Però ho qualche dubbio sul loro comportamento.. perchè non sono molto comprensivi, e temo che cmq si arrabbieranno o non mi rivolgeranno più parola... magari non tutti, ma alcuni si.

E quello che mi preoccupa di più è la mia timidezza e la mia ansia.. arrivare lì quel giorno e non riuscire a parlargliene, oppure non riuscire a replicare se loro mi trattano male.. insomma mille paranoie mentali che mi faccio di continuo!!

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Ricorda che in questa situazione hai tu il coltello dalla parte del manico, sono loro ad aver bisogno di te. Se anche dovessero risentirsi non gli converrebbe fartelo notare in quanto meglio accettare il tuo preavviso piuttosto che essere lasciati senza.

Ma se sono dei professionisti sapranno come vanno queste cose e anzi credo che qualcuno sarà pure contento per te.

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Mi chiedo 1. il perchè? 2. come si può evitare di farsi paranoie continue e vivere più serenamente... in fondo il lavoro dovrebbe essere subordinato alla nostra vita, si lavora per vivere, non si vive per lavorare... ma io la vivo come la seconda...

1. Forse il tuo psicologo ha lavorato bene ma ha trascurato la tua autostima

che is ottiene curando la radice e nn i rami.

2. La serenita' interiore , la sicurezza ( nn credo nel tuo caso, si abbia a che fare con l' essere

introversa od estroversa ) si ottiene alterando l' oggetto principale dei tuoi malanni.

Dopo decenni di affanni , hai mai pensato di cambiare il tuo modo di curarti ?

Sai tradurmi la parola ESTATE in English and French ?

Buon di'

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1. Forse il tuo psicologo ha lavorato bene ma ha trascurato la tua autostima

che is ottiene curando la radice e nn i rami.

2. La serenita' interiore , la sicurezza ( nn credo nel tuo caso, si abbia a che fare con l' essere

introversa od estroversa ) si ottiene alterando l' oggetto principale dei tuoi malanni.

Dopo decenni di affanni , hai mai pensato di cambiare il tuo modo di curarti ?

Sai tradurmi la parola ESTATE in English and French ?

Buon di'

Ma posso dirti che il mio psicologo mi ha fatto un'analisi completa a 360 gradi. Ho capito per filo e per segno da dove deriva questo mio malessere interiore.. mi ha aiutato tantissimo nei rapporti sociali e affettivi.. soprattutto nel rapporto con il mio ragazzo, ma anche ad acquisire maggiore fiducia in me stessa. Ho capito i miei punti di forza, so quello che valgo razionalmente. E' il mio inconscio che mi gioca brutti scherzi... probabilmente gli schemi mentali acquisiti fin da piccola sono difficili da sradicare... lui dice che ci vuole tempo e so che è così. Però io questo passo dovrò affrontarlo tra 3 mesi, quindi di tempo ne ho poco. E questo mi crea un'enorme disagio.

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Hai ragione Lis... in teoria dovrebbe essere così.

Solo che conoscendo il carattere di alcune persone qui, temo che non la prenderanno molto bene...

So che hanno una mentalità un po' particolare, e temo che possano non essere comprensivi nei miei riguardi.

Però spero vivamente che sia come dici tu... :(

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E tu cosa ne pensi?

Se tu sei la prima a credere di stare facendo qualcosa di sbagliato non sarai poi in grado di difenderti dalle critiche qualora ce ne fossero.

A me, da "spettatore esterno" non sembra che tu stia facendo qualcosa di sbagliato.

Ora non so cosa c'è scritto sul tuo contratto di lavoro ma se rispetti le clausole di risoluzione del contratto dal punto di vista legale sei a posto.

Per quanto riguarda il lato umano della situazione tu stai semplicemente dando le dimissioni non stai uccidendo nessuno. E' un tuo diritto decidere di lasciare il tuo posto di lavoro, qualsiasi ne sia il motivo, in realtà non saresti nemmeno tenuta a specificarglielo.

Purtroppo della mentalità "particolare" di certi datori di lavoro ne ho fatto esperienza, i peggiori sono quelli che ti considerano come "una di famiglia" e di fatti poi come tale ti trattano pretendendo di entrare a far parte della tua vita e delle tue scelte.

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E tu cosa ne pensi?

Se tu sei la prima a credere di stare facendo qualcosa di sbagliato non sarai poi in grado di difenderti dalle critiche qualora ce ne fossero.

A me, da "spettatore esterno" non sembra che tu stia facendo qualcosa di sbagliato.

Ora non so cosa c'è scritto sul tuo contratto di lavoro ma se rispetti le clausole di risoluzione del contratto dal punto di vista legale sei a posto.

Per quanto riguarda il lato umano della situazione tu stai semplicemente dando le dimissioni non stai uccidendo nessuno. E' un tuo diritto decidere di lasciare il tuo posto di lavoro, qualsiasi ne sia il motivo, in realtà non saresti nemmeno tenuta a specificarglielo.

Purtroppo della mentalità "particolare" di certi datori di lavoro ne ho fatto esperienza, i peggiori sono quelli che ti considerano come "una di famiglia" e di fatti poi come tale ti trattano pretendendo di entrare a far parte della tua vita e delle tue scelte.

Ecco hai colto nel segno Liz.

La mentalità loro è proprio quella: "quelli che ti considerano come "una di famiglia" e di fatti poi come tale ti trattano pretendendo di entrare a far parte della tua vita e delle tue scelte."

E' un'azienda familiare, tutti imparentati anche col commercialista e quindi ormai pensano che noi dipendenti facciamo parte della loro "grande famiglia"... e quindi si aspettano riconoscenza da parte nostra.

E' quello che mi da fastidio... questa mentalità...che se te ne vai sembra che li tradisci e che li pugnali alle spalle... anche se non è così ovviamente.

Io sono disposta a dare 4 mesi di preavviso (anche se per contratto credo che me ne spetti 1 solo)... però so già quali comportamenti attueranno davanti a me e alle mie spalle...

tu come mi consigli di reagire in questa situazione? Ti è capitata anche a te una situazione simile? come l'hai affrontata?

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Se hai timore che queste persone possano renderti la vita in ufficio difficile, dare 4 mesi di preavviso significa poi vivere 4 mesi difficili.

Siamo in un periodo in cui c'è molta domanda di lavoro e poca offerta quindi non credo sia impossibile per la tua azienda trovare un sostituto anche con minor tempo.

Certo al sostituto mancherà la tua esperienza ma, se ne trovano uno sveglio, puoi insegnarli molto e poi hanno un commercialista al quale appoggiarsi quindi grossi guai non rischiano di correrli.

Comunque al di la del numero di mesi l'importante è riuscire ad affrontarli serenamente e per far ciò dovete essere in due, tu da una parte e loro dall'altra. Questo sarebbe bene metterlo in chiaro da subito.

Io ho sempre lavorato in aziende familiari, tre fino ad ora per un totale di 14 anni di lavoro.

Non vorrei generalizzare, ma da quello che ho vissuto e da quello che sento raccontare non sono affatto posti "salutari" nei quali lavorare, scappa tu che puoi :)

p.s. ho modificato questo post diverse volte, non volevo influenzarti più di tanto con le mie esperienze e soprattutto qualsiasi scelta prenderai l'importante è che tu ti senta apposto con la tua coscienza solo così poi potrai difendere la tua scelta :)

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gasp, 6 capi sono un po' tanti... si rischia un'ernia psicofisica

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Se hai timore che queste persone possano renderti la vita in ufficio difficile, dare 4 mesi di preavviso significa poi vivere 4 mesi difficili.

Siamo in un periodo in cui c'è molta domanda di lavoro e poca offerta quindi non credo sia impossibile per la tua azienda trovare un sostituto anche con minor tempo.

Certo al sostituto mancherà la tua esperienza ma, se ne trovano uno sveglio, puoi insegnarli molto e poi hanno un commercialista al quale appoggiarsi quindi grossi guai non rischiano di correrli.

Comunque al di la del numero di mesi l'importante è riuscire ad affrontarli serenamente e per far ciò dovete essere in due, tu da una parte e loro dall'altra. Questo sarebbe bene metterlo in chiaro da subito.

Io ho sempre lavorato in aziende familiari, tre fino ad ora per un totale di 14 anni di lavoro.

Non vorrei generalizzare, ma da quello che ho vissuto e da quello che sento raccontare non sono affatto posti "salutari" nei quali lavorare, scappa tu che puoi :)

p.s. ho modificato questo post diverse volte, non volevo influenzarti più di tanto con le mie esperienze e soprattutto qualsiasi scelta prenderai l'importante è che tu ti senta apposto con la tua coscienza solo così poi potrai difendere la tua scelta :)

Infatti non è affatto un ambiente salutare in cui vivere tutte le proprie giornate.

Ma guarda a me serve solo trovare il coraggio per arrivare lì quella mattina e parlare con loro... poi se anche loro dovessero trattarmi male dopo non me ne può fregar di meno.. anche perchè so che devo andar via da qui.. e quindi la vivrei con un'aria più distaccata.

Si il problema essenzialmente è che sono tutti uniti tra di loro e sono 6... quindi ho paura di un set 6 contro 1... dal quale, causa anche la mia emotività e timidezza, ne uscirei completamente sconfitta.

Ci vuole questo maledetto coraggio...

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Infatti non è affatto un ambiente salutare in cui vivere tutte le proprie giornate.

Ma guarda a me serve solo trovare il coraggio per arrivare lì quella mattina e parlare con loro... poi se anche loro dovessero trattarmi male dopo non me ne può fregar di meno.. anche perchè so che devo andar via da qui.. e quindi la vivrei con un'aria più distaccata.

Si il problema essenzialmente è che sono tutti uniti tra di loro e sono 6... quindi ho paura di un set 6 contro 1... dal quale, causa anche la mia emotività e timidezza, ne uscirei completamente sconfitta.

Ci vuole questo maledetto coraggio...

E io si mi sento a posto con la coscienza... sto per affrontare una nuova fase della mia vita.. non possono essere loro a bloccarmi.

Poi mi è andata bene che devo trasferirmi... ma se avessi dovuto dirgli che avevo deciso di cambiare lavoro, non so come avrei fatto!!

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Forse invece che cercare il coraggio per salire su un ring dove saresti una contro 6, faresti meglio a cercare il modo di evitare di salirci.

Considera che sei tenuta a comunicarlo all'azienda, non a ogni dirigente uno ad uno, e che in ogni caso queste cose è bene comunicarle

anche in forma scritta (a mezzo raccomandata, per avere certificazione di data e timbro)

Quindi, suggerimento, scegli l'anello 'debole' del fronte (che paradossalmente dovrebbe essere il meno coniglio dei 6), cercalo in un momento

in cui è da solo, diglielo con tutti i "mi dispiace" e i "non è mia intenzione lasciarvi nei casini" del caso (tutto il tatto che hai più un pizzico di recita),

digli anche che per formalità manderai all'azienda la comunicazione per raccomandata, e lascia a lui l'onere di comunicarlo agli altri.

E non farlo con più preavviso del dovuto.

Se poi dopo che la voce è girata ti si mettono attorno in 6, c'è sempre il metodo di J-Ax...

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Forse invece che cercare il coraggio per salire su un ring dove saresti una contro 6, faresti meglio a cercare il modo di evitare di salirci.

Considera che sei tenuta a comunicarlo all'azienda, non a ogni dirigente uno ad uno, e che in ogni caso queste cose è bene comunicarle

anche in forma scritta (a mezzo raccomandata, per avere certificazione di data e timbro)

Quindi, suggerimento, scegli l'anello 'debole' del fronte (che paradossalmente dovrebbe essere il meno coniglio dei 6), cercalo in un momento

in cui è da solo, diglielo con tutti i "mi dispiace" e i "non è mia intenzione lasciarvi nei casini" del caso (tutto il tatto che hai più un pizzico di recita),

digli anche che per formalità manderai all'azienda la comunicazione per raccomandata, e lascia a lui l'onere di comunicarlo agli altri.

E non farlo con più preavviso del dovuto.

Se poi dopo che la voce è girata ti si mettono attorno in 6, c'è sempre il metodo di J-Ax...

guarda, siccome l'ho già affrontata una volta questa situazione perchè volevo andar via all'inizio per una serie di motivi.. so che io parlerò con il mio capo, quello con cui ho + rapporti.. poi lui chiamerà giù gli altri 5 nella sua stanza... e me li troverò tutti di fronte ://

non è che posso dirgli "preferisco parlare solo con lei".... magari fosse possibile!

devo farmi forte io e prendere coraggio... so che quello che faccio è giusto, devo essere in grado di replicare se verrò criticata o tratta male.

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Poi mi è andata bene che devo trasferirmi... ma se avessi dovuto dirgli che avevo deciso di cambiare lavoro, non so come avrei fatto!!

Questo è l'effetto famiglia.

Perchè in realtà sei tu la prima a sentirti come se li stessi abbandonando e tradendo e con questi presupposti basterà che loro solo sfiorino l'argomento che tu gli darai pure ragione.

Devi essere tu per prima a renderti conto che così non è.

Cosa ti hanno dato in più rispetto a quello che ti dovevano? perchè magari stiamo qui' a parlare e poi si scopre che invece di darti, faccio un esempio, 1000 euro al mese come da contratto te ne danno 10.000 perchè ti vogliono bene e allora potrei dargli ragione anche io :icon_mrgreen:

Se vuoi valutare quanto devi essere riconoscente a queste persone metti nero su bianco ciò che avrebbero dovuto darti come datori di lavoro e ciò che ti hanno dato come essere umani e poi riparliamone :)

.

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e magari poteva aver trovato qualcuno che gliene avrebbe dati 11.000... son rapporti di lavoro, mica matrimoni ( che poi, finiscono anche quelli...)

io credo che se hanno voglia di romperle le scatole lo faranno a prescindere da come si comporterà. Secondo me, meglio tutelarsi ed esporsi il meno possibile, evitando anche di raccontare la questione progetto e metterla giù, visto che li conosce bene, con qualche argomentazione tipica di cui si servono loro per pararsi o incrementare una bella dozzina di chiappe... in una parola "paracularsi"... (si può sempre imparare... )

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volevo andar via all'inizio per una serie di motivi..

E poi questi motivi sono venuti meno?

so che quello che faccio è giusto

Forse sarebbe meglio definirlo legittimo.

Che sia giusto o sbagliato ai tuoi capi deve interessare solo il fatto che sia legittimo, non devi far giudicare a loro le tue scelte (e quindi cadere di nuovo nell'effetto famiglia)

devo essere in grado di replicare se verrò criticata o tratta male.

In realtà tu non devi proprio essere criticata o trattata male, ne come dipendente ne come persona.

Un capo che basa il suo potere sul timore dei sottoposti non è assolutamente un buon capo. Il fatto stesso che tu sia così preoccupata della reazione dei tuoi capi è indice che c'è un problema di comunicazione tra voi e di solito in una conversazione chi urla di più e anche quello che ha torto.

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devo essere in grado di replicare se verrò criticata o tratta male.

forse sì, forse no... ciò che un contendente sul ring deve o non deve essere in grado di fare, dipende fortemente dalla giuria

in questo caso da chi sarebbe composta la giuria, secondo te?

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