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CRONACA - VITA QUOTIDIANA - COMMENTI e RIFLESSIONI........


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MORTE NARDUCCI: CONDANNATI IL PUBBLICO MINISTERO GIULIANO MIGNINI E IL POLIZIOTTO MICHELE GIUTTARI

22 Gennaio 2010 18.31 - di Adriano Lorenzoni - Fonte: Terni in rete - cod.213934

Erano accusati di abuso di ufficio

Un anno e sei mesi a Michele Giuttari, un anno e quattro mesi a Giuliano Mignini, con la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici. Questa la sentenza emessa dal Tribunale di Firenze a carico dell'allora capo della mobile fiorentina e del Pm perugino, entrambi indagati per abuso di ufficio.

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La vicenda fa riferimento alla morte del medico perugino Francesco Narducci collegata ai delitti seriali del mostro di Firenze. Secondo la Procura di Firenze, Mignini e Giuttari hanno svolto indagini illecite, attraverso intercettazioni telefoniche e aperture di fascicoli, su alcuni funzionari di polizia e giornalisti al fine di condizionarli nel loro lavoro. Costoro si erano dimostrati molto critici per come Giuttari teneva i rapporti con la stampa e per la conduzione dell'inchiesta sulla morte di Narducci. La pubblica accusa aveva chiesto una pena più lieve per Mignini ( 10 mesi ) e una più severa per Giuttari ( 2 anni e mezzo ) .

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" Sono sconcertato " queste le prime parole di commento del PM, Giuliano Mignini. Il difensore di Mignini, Ronco, ha sottolineato che essendo stata applicata la condizionale " essa vale anche per l'interdizione dai pubblici uffici ". Quindi Mignini può continuare a svolgere il suo lavoro.

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Giuliano Mignini è salito alla ribalta della cronaca nazionale grazie all'inchiesta sull'omicidio di Meredith kercher. Nel processo a carico di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, Mignini insieme alla collega Comodi, ha rappresentato la pubblica accusa.

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REGGIO CALABRIA : trovata auto con esplosivo tipico messaggio di sfida della 'ndrangheta

REGGIO CALABRIA (22 gennaio) - Un messaggio di sfida e di prepotenza finalizzato ad una pressione psicologica nei confronti dei magistrati, ma anche un segnale di vitalità per tutti gli 'ndranghetisti sparsi in Italia. È questa la chiave di lettura che dà lo storico della 'ndrangheta Enzo Ciconte sul ritrovamento, ieri a Reggio Calabria, dell'automobile con esplosivo e armi.

Ciconte, profondo conoscitore della criminalità organizzata calabrese ed autore del primo libro sulla storia della 'ndrangheta e dell'ultimo in ordine di tempo «Australian 'ndrangheta», avanza due ipotesi. La prima è quella di un segnale lanciato ai magistrati ed allo Stato, mentre la seconda è quella relativa alla possibilità che qualche 'ndrina reggina voglia mettersi in mostra per sancire la sua supremazia sulle altre. «Rispetto allo scenario che si è venuto a creare - afferma Ciconte - con la bomba esplosa due settimane fa davanti all'ufficio della Procura Generale di Reggio Calabria e l'auto con l'esplosivo trovata ieri, si può chiaramente intuire che la 'ndrangheta sta lanciando un segnale contro i magistrati e lo Stato più in generale».

Con questo ennesimo segnale la 'ndrangheta ha voluto lanciare un messaggio a tutti per «dire che 'ci siamo e continuiamo a comandare noì. Quelli che hanno messo l'automobile sapevano benissimo che sarebbe stata trovata in tempo utile. Hanno voluto far trovare l'auto ed è chiaro che è un messaggio di sfida, di sfregio e di prepotenza perchè hanno compiuto questa azione nonostante la presenza massiccia di polizia e carabinieri che erano a Reggio Calabria per la visita del Presidente della Repubblica. C'è una 'ndrangheta che inizia a marcare il territorio in modo più aperto e visibile rispetto al passato».

Ciconte, invece, non crede all'ipotesi secondo la quale le cosche radicate in altre zone della Calabria, in particolare quelle di Gioia Tauro, vogliano imporre una loro supremazia rispetto a quelle reggine. «Non credo che si possa rivedere in Calabria - prosegue - una sfida tipicamente siciliana come quella dei corleonesi contro i palermitani. Ed è per questo che tenderei ad escludere l'ipotesi che le cosche di Gioia Tauro stiano cercando di imporre una loro supremazia su quelle reggine. Allo stato attuale non credo che ci sia nessuno capace di lanciare un'opa, per così dire, sulle famiglie reggine. È probabile invece che ci sia qualche famiglia reggina che vuole farsi sentire più degli altri». «Rispetto a questo scenario - conclude Ciconte - propendo però per la prima ipotesi, quella della sfida. L'episodio di ieri è importante anche per lanciare un messaggio alle cosche che stanno fuori dalla Calabria. È un messaggio di vitalità per tutti gli 'ndranghetisti che stanno in giro per l'Italia in modo da riaffermare un concetto: 'siamo ancora vivi e ve lo facciamo vederè».

la 'ndrangheta è più potente dello Stato?

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Roma, 13:49

SHOAH: FINI, DOVERE TESTIMONIANZA SEMPRE ATTUALE

"Dobbiamo guardare con viva preoccupazione all'indifferenza che ancora in questi giorni circonda il rinnovarsi di fenomeni antisemiti, razzisti, xenofobi, e anche - sembra incredibile ma e' vero - il rinnovarsi di minacce di sterminio. E' preciso dovere di tutti e in specie delle istituzioni tenere desta la coscienza degli uomini, e specie dei piu' giovani, contro la cecita', l'ignoranza, il cinismo che rischiano di aprire la strada a nuovi orrori e nuove atrocita'". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando a Montecitorio in occasione del Giorno della Memoria.

(27 gennaio 2010) Le altre news

E AI PALESTINESI CHE GLI HANNO RUBATO LA LORO TERRA ?

CHI GLI RINNOVA IL DOLORE E LA PARTECIPAZIONE?

LE BANDE DI STATO STANNO CON I RICCHI ISRAELIANI!

ma per favore basta con la commedia della memoria!

parliamo di attualità.... cosa fa lo stato d'Israele per pacificare?

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Roma, 13:49

SHOAH: FINI, DOVERE TESTIMONIANZA SEMPRE ATTUALE

"Dobbiamo guardare con viva preoccupazione all'indifferenza che ancora in questi giorni circonda il rinnovarsi di fenomeni antisemiti, razzisti, xenofobi, e anche - sembra incredibile ma e' vero - il rinnovarsi di minacce di sterminio. E' preciso dovere di tutti e in specie delle istituzioni tenere desta la coscienza degli uomini, e specie dei piu' giovani, contro la cecita', l'ignoranza, il cinismo che rischiano di aprire la strada a nuovi orrori e nuove atrocita'". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando a Montecitorio in occasione del Giorno della Memoria.

(27 gennaio 2010) Le altre news

E AI PALESTINESI CHE GLI HANNO RUBATO LA LORO TERRA ?

CHI GLI RINNOVA IL DOLORE E LA PARTECIPAZIONE?

LE BANDE DI STATO STANNO CON I RICCHI ISRAELIANI!

ma per favore basta con la commedia della memoria!

parliamo di attualità.... cosa fa lo stato d'Israele per pacificare?

beh fini e' un personaggio molto astuto politicamente parlando

ma nn convince . e' solo un'opportunista che sta' aspettando

il momento adatto per ingannare il popolo e sperare che un di' diventi premier.

gli israeliani possono comperarare i politici mondiali finche' vogliono

ma il nodo prima o poi verra' al pettine e con molta probabilita' (se nn impararano dalla storia)

con finale disastroso.

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  • 4 months later...

TUMORI: SENO; RADIOTERAPIA? ALLO IEO BASTA UN'INIEZIONE

(ANSA) - MILANO, 16 GIU - Diventano sempre meno invasive le cure del tumore al seno. Oggi il direttore scientifico dell'Istituto Europeo di Oncologia, Umberto Veronesi, ha annunciato le ultime due conquiste in ordine di tempo cioe' un tipo di radioterapia che si puo' fare in ambulatorio con una singola iniezione e un farmaco chemioterapico che non fa cadere i capelli. ''Grazie alla diagnosi precoce, le cure per il tumore del seno hanno raggiunto un elevato livello di efficacia, tanto che ora possiamo concentrare la ricerca su una nuova sfida: la qualita' della vita delle donne'' ha detto l'oncologo alla terza edizione di Ieo per le donne, l'incontro annuale delle donne curate all'istituto per un tumore al seno. Mille donne in tutto, ciascuna con la sua storia come Andree Ruth Shammah, la regista che a Milano gestisce il teatro Franco Parenti e che e' salita sul palco per raccontare dei due tumori che ha scoperto di avere, o la moglie di Philippe Daverio, Elena, che ha mostrato la chioma fulva, mantenuta nonostante la cura chemioterapica prima dell'intervento. Merito di un medicinale, il Caelyx, poco tossico e invasivo, che lo Ieo ha intenzione di sperimentare anche nella fase 'adiuvante' come prevenzione alla ripresa della malattia dopo l'operazione. Sempre nella direzione dell'impatto minimo va anche Iart, una procedura che rende molto meno invasiva la radioterapia. Non c'e' nessun ciclo di radioterapia esterna di due mesi ma e' il chirurgo che, subito dopo aver asportato il nodulo, inietta delle molecole di avidina nell'area interessata. Uno o due giorni dopo il medico nucleare inetta in endovena, con una siringa da insulina, della biotina (cioe' vitamina H) videomarcata con ittrio 90. La biotina e' attratta dalla avidina in quella che Veronesi definisce una ''attrazione fatale'' e cosi' l'isotopo radioattivo uccide le cellule tumorali. Finora allo Ieo sono state gia' trattate 50 pazienti con questo metodo. ''E ora - ha sottolineato il direttore della medicina nucleare Ieo Giovanni Paganelli - avviamo uno studio clinico multicentro destinato a 500 pazienti''. Veronesi - che e' stato candidato per la terza volta al Nobel per la medicina - ha pero' spiegato anche gli altri progetti dell'Istituto, a partire dallo studio 'Mortalita' zero' che ha l'obiettivo di vedere le differenze in diagnosi e cura fra un gruppo di donne che fa una mammografia ogni due anni come prevedono gli standard e un gruppo invece che fa esami anche piu' specifici, dall'ecografia alla risonanza magnetica, con una frequenza maggiore.(ANSA).

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LA POLEMICA

il Vaticano contro Saramago

"Un ideologo anti-religioso"

Il giornale della Santa Sede critica in particolare il "Vangelo secondo Gesù", opera controversa, attraverso la quale il premio Nobel lanciò una "sfida alla memorie del cristianesimo" Josè Saramago

ROMA - Josè Saramago "è stato un uomo e un intellettuale di nessuna ammissione metafisica, fino all'ultimo inchiodato in una sua pervicace fiducia nel materialismo storico, alias marxismo", si legge questo oggi sull'Osservatore Romano, in un articolo, "L'onnipotenza (presunta) del narratore" che ricorda come il poeta portoghese morto ieri a 87 anni 1, avesse scelto "lucidamente" di autocollocarsi "dalla parte della zizzania nell'evangelico campo di grano".

Lo scrittore "si dichiarava insonne al solo pensiero delle crociate, o dell'inquisizione, dimenticando il ricordo dei gulag, delle 'purghe', dei genocidi, dei samizdat culturali e religiosi". Il giornale della Santa Sede critica in particolare il "Vangelo secondo Gesù", un'opera controversa, attraverso la quale il premio nobel lanciò una "sfida alla memorie del cristianesimo di cui non si sa cosa salvare se, tra l'altro, Cristo è figlio di un Padre che imperturbato lo manda al sacrificio; che sembra intendersela con Satana più che con gli uomini; che sovrintende l'universo con potestà senza misericordia. E Cristo non sa nulla di Sè se non a un passo dalla croce; e Maria Gli è stata madre occasionale; e Lazzaro è lasciato nella tomba per non destinarlo a morte suppletiva".

"Irriverenza a parte, la sterilità logica, prima che teologica, di tali assunti narrativi, non produce - conclude l'articolo - la perseguita decostruzione ontologica, ma si ritorce in una faziosità dialettica di tale evidenza da vietargli ogni credibile scopo".

Le spoglie dello scrittore portoghese da Lanzarote, isola delle Canarie dove risiedeva dal 1991, sono state portate a Lisbona, dove si terranno le esequie. Lo ha reso noto la fondazione Saramago. Ad accompagnare il feretro a bordo di un c130 dell'aeronautica militare portoghese, c'erano la vedova e il figlio, oltre al ministro della Cultura, al suo biografo e a diversi parenti e amici. La cremazione si terrà domani intorno a mezzogiorno.

Poeta, romanziere e giornalista, Saramago è stato l'unico autore di lingua portoghese ad avere ricevuto il premio nobel per la letteratura. Il suo primo romanzo - che non ebbe successo - fu "Terra do pecado" del 1947; dopo 30 anni di silenzio uscì "Manuale di pittura e calligrafia", vero inizio di una carriera letteraria riconosciuta a livello internazionale con "L'anno della morte di Ricardo Reis" (1984) e culminata con il premio nobel vinto nel 1998. Ateo dichiarato, ebbe problemi con il governo portoghese che rifiutò di presentare il suo "Vangelo secondo Gesù Cristo" al premio letterario europeo, abbandonando per protesta il Paese e trasferendosi a Lanzarote.

Commento :

LA CHIESA E' questa del potere temporale ed eterno che non sa perdonare neppure sul feretro. Dei veri banditi.

La Chiesa da Gesù Cristo non ha imparato nulla.

Hanno pure un giornale per diffondere la loro ideologia perversa e riformatrice. Veri spacciatori culturali.

Poveri buffoni siete condannati a sparire con tanta protervia.

NELLO

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METEO

Maltempo, pioggia e vento da nord a sud

Frana nel cuneese, tromba d'aria a Venezia

Allarme della protezione civile in tutta la Penisola. Sotto osservazione in particolare le province di Lucca e Massa Carrara. In Piemonte fango su una corsa ciclistica: forse un'auto sotto la frana

ROMA - Un fulmine a ciel sereno, è davvero il caso di dirlo. Il maltempo ha scelto il weekend per rifarsi vivo dopo settimane di sole e caldo su tutta la Penisola, riportando centimetri e centimetri di pioggia con conseguente rischio di allagamenti, ingrossamento dei fiumi e frane. Proprio una frana è segnalata nel cuneese, dove un'auto potrebbe essere sepolta sotto il fango. Tromba d'aria nel veneziano, scoperchiate decine di tetti. Situazione critica anche in Toscana e Lombardia. E le previsioni per domenica non inducono all'ottimismo: tempo instabile su gran parte della Penisola, in particolare al Centro-nord e sulle regioni tirreniche meridionali, con precipitazioni sparse anche a carattere di rovescio o temporale. Le temperature subiranno un ulteriore e sensibile calo e si intensificheranno i venti. In particolare, sulle due isole maggiori si prevedono forti correnti di maestrale, con mari agitati.

Piemonte: grande frana, forse auto sotto il fango. Una frana di vaste proporzioni si è abbattuta nel cuneese, attorno alle 17,30, sulla provinciale che porta da Frabosa Sottana a Prato Nevoso e Artesina, in località Bergamini. In quel momento transitavano corridori e vetture al seguito di una gara ciclistica. Dalle prime notizie risulterebbe coinvolta un'auto. Sul posto sono i carabinieri, il soccorso alpino fluviale con relativi cani da valanga. La grande mole di fango ha anche tranciato linee elettriche, telefoniche e condutture.

Tromba d'aria nel veneziano, case scoperchiate.

Una tromba d'aria si abbatte sulla Riviera del Brenta, colpendo i comuni di Dolo, Fiesso e Fossò. Proprio a Fossò sono state scoperchiate una decina di villette e condomini, mentre la copertura di un capannone di un cantiere edile è stata sollevata dal vento. Non si segnalano danni a persone. Tra le zone colpite, Viale San Marco a Mestre, dove sono caduti diversi alberi. Moltissime le chiamate ai vigili del fuoco. In provincia di Padova forte e abbondante grandinata su Teolo e pioggia breve ma intensa sulle zone di Conselve ed Agna. Forti piogge hanno interessato anche il veronese e il rodigino, causando allagamenti in particolare nella zona di Castelmassa.

Lombardia a rischio idrogeologico. La Protezione Civile ha emesso un avviso di "criticità per rischio idrogeologico e idraulico". Criticità moderata nei territori dell'Oltrepo pavese, per i territori della Pianura Orientale (territori delle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova). Rischio temporali forti per l'area del Garda-Valcamonica. Le precipitazioni si intensificheranno tra la sera di oggi e le prime ore di domani, con possibili temporali anche di forte intensità, specie su pianura orientale e fascia prealpina. Per la giornata di domani le precipitazioni saranno diffuse fino alle ore centrali, in attenuazione nel pomeriggio e in parziale esaurimento in serata.

Toscana, allerta fiumi. Scatta l'allerta meteo dal pomeriggio di oggi e per tutta la giornata di domani per le province settentrionali, in particolare Lucca e Massa Carrara, dove già si registra l'ingrossamento dei fiumi e disagi a causa di allagamenti e frane causati dalle abbondanti precipitazioni fin dalle primissime ore della mattina. L'allerta interessa in modo particolare il bacino del Magra, la Versilia e i litorali livornese e pisano (in corrispondenza della foce dell'arno), tutto il bacino del Serchio, la Valdinievole, il Valdarno medio e inferiore, la Valdera, la Val di Sieve e l'Ombrone. Le previsioni parlano di temporali forti, fino alla serata di domani, con intensificazione a partire da stasera.

Campania, allarme precipitazioni. Situazione difficile anche in Campania, dove la Protezione Civile ha diramato un avviso di criticità dalle 20 di oggi per le prossime 24 ore per tutto il territorio della regione. Si prevedono precipitazioni che potrebbero avere anche carattere temporalesco sull'intero territorio regionale.

Marche, pioggia vento e mareggiate. E' quanto prevede la Protezione Civile, che ha emesso un avviso meteo valido dalle 18 di domani alle 24 del 21 giugno. Successivamente dovrebbe esserci un miglioramento delle condizioni meteorologiche. La pioggia dovrebbe interessare tutta la regione, con picchi di 12 millilitri su 12 ore sulla fascia costiera e nel Montefeltro. Venti forti sulla costa con raffiche fino a 70chilometri orari e mare molto mosso con onde alte fino a due metri e mezzo al largo. Possibili anche allagamenti, dissesti e smottamenti.

Commento :

Un vero bollettino di guerra.

Turismo in ginocchio.

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  • 1 month later...

Herbert Marcuse

Eros e civiltà

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A pochi anni dall'uscita de La vita contro la morte di Norman O. Brown, libro che produsse non pochi effetti sulla cultura e la controcultura giovanile degli anni '50 soprattuto negli Stati Uniti, ecco apparire Eros e civiltà di Herbert Marcuse, testo che quasi eclissò il precedente. Le tematiche e gli approcci al pensiero freudiano dei due autori erano piuttosto simili. Marcuse, tuttavia, leggeva l'opera di Freud in una chiave meno individualistica, in termini che ben poco avevano a che fare con la terapia delle personalità disturbate e nevrotiche, il punto debole della catena repressiva. Pur avendo preso atto dell'involuzione conservatrice della pratica psicoanalitica, ormai, specie negli Stati Uniti, niente più che una cura per riconciliare il soggetto nevrotico con la realtà sociale, Marcuse studiò attentamente Freud, trovando che, accanto alla pur desolante constatazione che l'iniziatore della psicoanalisi non era mai andato oltre l'auspicato ritorno alla normalità ed il reinserimento nel mondo borghese, nella psicoanalisi stessa erano insite potenzialità ben più grandi e radicali. In tale contesto la scena era movimentata soprattutto da Erich Fromm, collaboratore dell'Istituto di Francoforte e in chiara rottura con l'ortodossia freudiana. Ma la proposta di riunire marxismo e psicoanalisi in una sorta di freudomarxismo avanzata da Fromm non piacque a Marcuse, perché entrambi muovevano da una lettura antitetica di Marx. Attratto più dalla macchina schiacciasassi della contrapposizione radicale di Wilhelm Reich - la totale incompatibilità tra lavoro e piacere - che dalla proposta neofreudiana di Fromm - la possibilità di distinguo tra produttivo ed improduttivo, costruttivo e distruttivo, libero e alienato - Marcuse accusò Fromm di aver tratto i suoi principi teorici dal bagaglio dell'ideologia dominante.

Per questo, si è convinti che l'approccio marcusiano a Freud sia molto più radicale e spiazzante di quello pur revisionistico di Fromm.

Marcuse, di fatto, rovesciò Freud, affermando il contrario di quanto lo stesso Freud aveva teorizzato in un momento più filosofico che psicoterapeutico: signori, è possibile una società non repressiva.

La psicoanalisi deve mutare pelle. Non deve limitarsi ad una funzione terapeutica, ma diventare una teoria generale in grado di integrare ed arrichire il marxismo critico.

Marcuse era, ovviamente, d'accordo con Freud nello scorgere nella repressione il prezzo da pagare alla civilizzazione. Ma, a differenza di Freud, che su questo era stato piuttosto lapidario, affermava che non è la civiltà in quanto civilità a risultare repressiva, a richiedere una costante repressione dell'istintuale, ma quel tipo particolare di civiltà impostasi in Europa ed in America: la civiltà autoritaria e borghese. In sostanza, diceva Marcuse, questa società non si è limitata a richiedere il minimo della repressione istintuale richiesto dalla convivenza civile, ma ha preteso un surplus repressivo per motivi che hanno nulla a che vedere con la natura dell'uomo e la convivenza civile stessa, ma sono tutti riportabili al sistema sociale, politico ed economico, oltre che a convinzioni ideologiche.

La repressione è l'unico modo di garantire l'efficienza, quel principio di prestazione che è alla base dell'efficientismo capitalistico. La genitalizzazione monogamica, la famiglia, sono istanze funzionali alla produzione ed alla riproduzione, abiti etici imposti dal regime alla gente.

Per certi aspetti, questi sono temi già presenti nel marxismo di Marx, e di suo genero Paul Laforgue soprattutto (noto teorico dell'ozio), ma attraverso Marcuse acquistano una nuova attualità in forza del rapporto con la psicoanalisi, la quale ha portato alla luce il non detto di centinaia di anni.

In questa chiave, afferma Marcuse:« ... il fine della vita, anzichè essere quello di godere e far godere il nostro stare al mondo, a titolo di liberi soggetti-oggetti libidici, è storicamente divenuto il lavoro e la fatica, che gli individui hanno finito per accettare come qualcosa di "naturale",o come la "giusta" punizione per qualche colpa commessa, "introiettando" in tal modo la repressione, secondo il principio della cosiddetta "autorepressione dell'individuo represso".» (1)

Tuttavia - secondo Marcuse - la civiltà della prestazione non è riuscita a far tacere completamente l'impulso primordiale verso il piacere, la cui memoria è conservata nell'inconscio e nelle sue fantasie: «La fantasia ha una funzione d'importanza decisiva nella struttura psichica totale: essa collega gli strati più profondi dell'inconscio con i prodotti più alti della coscienza (arte), il sogno con la realtà; conserva gli archetipi della specie, le idee eterne ma represse della memoria collettiva e individuale, le immagini represse e ostracizzate della libertà.» (1)

Secondo Marcuse, nella storia della cultura occidentale sono apparse figure consapevoli di questa degenerazione dell'uomo in una macchina da produzione. In particolare Nietzsche e Schiller. Ma ancor prima di loro, nei miti più antichi che precedettero la nascita della filosofia, si possono trovare figure di questa peripezia in Orfeo e Narciso. Se il canto di Orfeo sarebbe stato in grado di istituire un ordine senza repressione (il riferimento al nascente rock'n'roll è sicuramente voluto), il Narciso contemplante il proprio corpo diventa, agli occhi di Marcuse "una vita di bellezza". Orfeo e Narciso espressero così il lamento della natura umana repressa contro la logica del lavoro forzato.

Se tutta questa analisi, in qualche modo, potrebbe accordarsi e conciliarsi con una prospettiva marxista e politica, perché in fondo non travalica l'innocenza di alcune istanze presenti sempre e comunque in ogni nuova generazione, il problema è però dato dall'uso immediato, e politico, di questi dati: come tradurli in rivendicazioni sociali? In diritti? In una strategia per il diritto a godere della vita?

Il tutto, al di là del fatto che nella pratica quotidiana, secondo Marcuse, è già operante un maggior uso della sensibilità, una tendenza a vivere la vita come un gioco, una spinta affinché le forze dell'amore (Eros) si impongano a su Thanatos, le forze negative e gli istinti di morte, esiste nel sistema stesso la possibilità di una potente ed inaudita possibilità della riduzione dei tempi di lavoro, liberando tempo disponibile per una vita più gradevole.

In tale contesto, è evidente che l'atmosfera ottimistica di Eros e civiltà è nettamente in contrasto con le visioni pessimistiche di Horkheimer ed Adorno, per i quali la perdita di autenticità non è certamente riducibile a tempo, denaro, repressione della libido, ma a questioni più profonde e radicali.

Dopo Eros e civiltà, anche Marcuse avrà un ripensamento e, soprattutto nel suo capolavoro, L'uomo ad una dimensione, arriverà a denunciare come falsa la liberazione sessuale, contrapponendovi una liberazione dell'amore ancora tutta da venire e persino da capire. Dice il maligno: ma non è questo un riavvicinamento a Fromm?

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Salute: dormire, cibo e corsa mettono il turbo al cervello

Forum: Psicologia

(ANSA) - ROMA, 07 AGO - Dormire un paio d'ore in piu' nel week end, ma anche fare una corsetta o mangiare cibi ricchi di magnesio mettono il turbo al cervello. La lista dei metodi per tenere in forma la mente e' sempre piu' lunga e il Daily Telegraph ne ha raccolti ben 10: secondo l'universita' della Pennsylvania, con 2 ore di sonno in piu' il cervello si ricarica, producendo migliori performance. 'Riabilitato' anche il sonnellino pomeridiano. Fa bene poi prendere il sole e giocare a Tetris.

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Internet: moglie scopre su Facebook che marito si e' sposato

Ieri - 19.35

Scopre su Facebook che marito e'sposato

Muore professore, studenti lo salutano su Facebook

Facebook: inserzionisti hanno decuplicato spesa pubblicita'

Altre notizie correlate: Facebook

(ANSA) - WASHINGTON, 6 AGO -Sospettava che il marito la tradisse e cosi' una moglie americana scopre prima il nome dell'amante e, sorpresa, che i due si son sposati.Ha fatto una ricerca su Facebook col nome dell'amante per capire chi fosse ma ha trovato di piu', 200 foto di nozze della donna col marito. Lynn ha chiesto subito il divorzio portando in tribunale le foto delle nozze del marito fedifrago con la donna: lui e lei in abito da sposa al Walt Disney World con tanti testimoni e invitati.

Commento : Si fa fatica a sposarsi una volta e il ciula non solo si sposa una seconda volta con....l'altro matrimonio in corso....lo pubblicizza pure su Internet

VERDETTO = UN VERO CIULA NON SI SMENTISCE MAI!

:yahoo::chair::new_bluegrab:

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Armstrong, nuove accuse

"Atmosfera da circo"

E' questo il commento del legale dell'americano dopo le nuove rivelazioni del New York Times

Lance Armstrong. Ansa NEW YORK (Usa), 6 agosto 2010 – Contrattacco. L’avvocato di Lance Armstrong risponde colpo su colpo alle ultime accuse contro l’ex re del Tour de France, arrivate da un ex compagno di squadra rimasto anonimo che, attraverso il New York Times, ha confermato la versione di Floyd Landis, il primo ad aver puntato il dito contro il texano: il doping di squadra ai tempi della US Postal. “Quello che sta succedendo contro Lance è antiamericano” ha accusato Bryan Daly, il legale di Armstrong.

la soffiata — Le indagini partite dalle soffiate di Landis e coordinate da Jeff Novitzky, l’agente della Food and Drug Administration che si occupò del caso Balco (quello che costò 6 mesi di carcere alla regina dell’atletica Marion Jones), sono decollate dopo la fine del Tour de France, con gli inquirenti che hanno raccolto diverse deposizioni di ex compagni di squadra di Armstrong alla US Postal. Uno di loro ha rivelato al New York Times di aver confermato agli investigatori il ricorso al doping di squadra che si faceva nella squadra diretta da Johan Bruyneel, pratica di cui Armstrong era al corrente e che incoraggiava. Il corridore ha svelato di aver fatto uso in prima persona di sostanze proibite, ma di non essere mai risultato positivo ai controlli antidoping. Per occuparsi del caso è stato allestito a Los Angeles un grand jury per occuparsi del caso (l’accusa per il texano è quella di aver mentito agli sponsor sull’uso di sostanze dopanti), davanti al quale è già comparso Tyler Hamilton, ex compagno di Armstrong alla US Postal che sta scontando una squalifica di 8 anni per doping. Entro la prossima settimana toccherà anche a Greg LeMond, leggenda del ciclismo Usa che ha dichiarato di aspettare da tempo questa occasione. Anche George Hincapie, unico ad essere stato compagno di squadra del texano in tutti i 7 Tour de France vinti tra il 1999 e il 2005, avrebbe dovuto incontrarsi con gli investigatori dopo la fine del Tour 2010, ma il suo avvocato non ha ancora confermato l’incontro. Hincapie è uno dei corridori accusato direttamente da Floyd Landis.

l'avvocato — Mentre Armstrong si è trincerato dietro un “no comment” nella sua ultima apparizione pubblica in Colorado, il suo avvocato Bryan Daly ha risposto alle accuse con un comunicato stampa di fuoco: “Queste rivelazioni servono solo per creare un’atmosfera da circo – ha dichiarato il legale -. Se davvero ci sono ciclisti che dicono che Lance ha violato le regole del ciclismo o si è dopato, questi o si sbagliano o non stanno dicendo la verità. Lance ha corso con centinaia di corridori nel corso degli anni che supportano la sua posizione, e in tutta la sua carriera non ha mai fallito un controllo antidoping”. Poi l’affondo: “Stanno inseguendo una celebrità sperando di scoprire che ha mentito – ha proseguito -. Sono certo che se Lance fosse arrivato secondo in quei Tour ora non sarebbe sotto indagine. E poi non ci sono prove per quello che dicono”. Daly aveva rivelato che la Usada, l’antidoping americano, stava offrendo sconti di pena ai ciclisti che avessero accettato di testimoniare contro Lance: “Vogliono far cambiare testimonianze rese in passato sotto giuramento – l’accusa del legale -. L’autorità del governo federale viene usata per inseguire accuse vecchie e prive di fondamento. Tutto questo è eticamente scorretto, antietico, antiamericano e un grosso spreco del denaro dei contribuenti”. Ma gli investigatori non sono intenzionati a mollare la presa.

Davide Chinellato

Commento : Solite indagini inutili a babbo morto per fare male e per re3visionismo.

Molti uffici federali in tutto il mondo si inventano indagini per mantenere accesa la loro sopravvivenza. Veri banditi da parte dello stato e della legge.

Armostrong è sempre stato controllato ed è risultato sempre in regola.

Ma cosa vogliono i banditi di Stato?

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Carabiniere uccide moglie: arrestato vicino cimitero Pegli

Rintracciato da colleghi con ausilio elicottero; non era armato

08 agosto, 20:55

(ANSA) - GENOVA, 8 AGO - E' stato trovato ed arrestato dai suoi stessi colleghi il maresciallo dei carabinieri Fabrizio Bruzzone, fuggito in moto dopo aver ucciso a coltellate la moglie a Pegli.

Era nei pressi del cimitero di Pegli, ferito ad una gamba per l'incidente avuto poco prima ed in stato confusionale. Non era armato: il coltello adoperato per uccidere la moglie, col manico spezzato, e' stato trovato in casa; la pistola d'ordinanza era stata lasciata in ufficio. Alle ricerche ha preso parte anche un elicottero dell'Arma. (ANSA).

Commento : Chissà cosa avrà risposto al test attitudinale per diventare carabiniere? 2) Ma i test attitudinale li fanno solo quando li arruolano o meglio fanno dei test periodici?

Certo che un carabiniere che ammazza la moglie.....siamo proprio alla frutta.

Commento finale : BASTARDO ASSASSINO

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Cozze putrefatte nel menù, chiuso ristorante cinese a Milano

Sequestrati 30 chili di carne, pesce e verdure mal conservati

07 agosto, 19:29

(ANSA) - MILANO, 7 AGO - C'erano anche cozze putrefatte in un ristorante cinese di Milano, dove Asl e vigili urbani hanno sequestrato 30 kg di cibo mal conservato.

Il ristorante di via Ricciarelli e' stato chiuso fino al ripristino delle condizioni di igiene e sicurezza, mentre il titolare, un cinese di 32 anni, e' stato denunciato e multato per 3.000 euro. Nel locale sono stati trovati una confezione di cozze in avanzato stato di putrefazione e salsicce, bistecche di manzo e hamburger di tacchino congelati anche tre anni fa.(ANSA).

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i cinesi sono le persone piu' sporche (culinariamente)del mondo.

prima ci andavo spesso nei loro ristoranti ma adesso ci andrei solo

con una pistola puntata alla tempia. meglio i giapponesi

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NOTIZIA DI QUALCHE MESE FA :

VACANZE E SALUTE

Ostia, blatte e detersivi tra il cibo

chiusi dai vigili due ristoranti cinesi

Controlli nei locali del litorale: alcuni senza permessi Asl

Il Lido di Ponente e Ostia centro questo fine settimana sono stati nel mirino dei quaranta agenti della Polizia Amministrativa che, dopo aver controllato diverse attività ricettive, hanno chiuso immediatamente i battenti di due ristoranti cinesi. I locali non avevano ottenuto dalla Asl la necessaria certificazione delle procedure di pulizia e stoccaggio degli alimenti. Nei frigoriferi dei due ristoranti chiusi i vigili hanno anche trovato, oltre alla pessima igiene anche cibi in promiscuità. Intensificati durante i weekend, i controlli di polizia amministrativa e vigili urbani del XIII Gruppo, sulla ristorazione e sull'occupazione del suolo pubblico del litorale romano.

INTONACI SCROSTATI - Gli intonaci scrostati, le blatte in circolazione, i detersivi tra gli alimenti freschi e le cucine non idoneamente areate sono costate ai titolari, oltre alla chiusura forzata, anche pesanti sanzioni amministrative che ammontano a 3.500 euro per ogni esercizio. Questi tipo di controlli, eseguiti anche con l'ausilio dei tecnici dell'Arpa e degli ispettori della Asl del Dipartimento di Prevenzione, Servizio degli Alimenti e della Nutrizione - spiegano i vigili urbani - proseguiranno per tutta la stagione e riguarderanno tutte quelle attività turistiche e ricreative che durante il periodo estivo vengono particolarmente amplificate incidendo anche sulla qualità della vita dei residenti.

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Sparatoria con la polizia nel Bronx,

sopravvive con 21 proiettili in corpo

Il 23enne del Bronx è stato raggiunto da oltre 20 colpi di pistola

Crivellato di colpi dalle forze

dell'ordine, non è morto: record

per il criminale newyorkese

La polizia lo ha crivellato di colpi, almeno 21 proiettili in corpo, ma lui, un 23enne newyorkese, è sopravissuto. Ora è ricoverato in ospedale e le sue condizioni sono stabili. «È incredibile», racconta la sorella maggiore. «Nelle braccia, nelle gambe, in pancia, lo hanno colpito dappertutto.....Ma sta bene, parla». Per i medici legali che hanno seguito il caso, Angel Alvarez ha probabilmente stabilito un record. «Direi che sopravvivere a più di 20 ferite d’arma da fuoco è un record», ha detto al Daily News il dottor Vincent DiMaio.

«Tutto dipende da dove vieni colpito - continua il medico - Un solo proiettile nel punto giusto può ucciderti, ma che ci crediate o no un uomo può sopravvivere a molte pallottole». Alvarez è una delle persone coinvolte nella violenta sparatoria scoppiata ieri ad Harlem. Il ragazzo ha sparato a Luis Soto, un altro giovane del Bronx, per poi essere raggiunto dai colpi della polizia. Alle braccia, all’addome, al petto, alle gambe, ma nessuno dei proiettili ha centrato arterie o organi vitali. «Sopraviverà - ha detto DiMaio - Se arrivi vivo in ospedale e puoi parlare, il 99% delle volte ce la fai».

Prima di Alvarez, il caso peggiore mai capitato a Di Maio è stato quello di un uomo texano colpito dieci anni fa da di 17 pallottole. «Il ragazzo si lamentava per il dolore. E io gli ho detto: sei fortunato ad essere vivo».

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Famiglia Cristiana boccia leader politici: avanti i giovani

martedì 10 agosto 2010 18:57 ROMA (Reuters) - Famiglia cristiana ha sparato oggi una critica ad alzo zero verso la classe politica italiana di qualsiasi colore e ha invitato i giovani cattolici a farsi avanti nella cosa pubblica, perché "non si può continuare con uomini che hanno scelto la politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze".

Mentre si riaffaccia il rischio di elezioni anticipate a causa del divorzio tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera Gianfranco Fini, il più diffuso settimanale cattolico non risparmia i suoi strali verso il centrodestra, ma sembra non salvare neppure la leadership di partiti di dichiarata ispirazione cattolica come l'Udc.

"Mancano persone capaci di offrire alla nazione obiettivi condivisi. E condivisibili. Non esistono programmi di medio e lungo termine. Non emerge un'idea di bene comune, che permetta di superare divisioni e interessi di parte. Se non personali. Si propone un federalismo che sa di secessione. Senz'anima e solidarieta", si legge nell'editoriale di Famiglia Cristiana, pubblicato oggi sul suo sito Internet (www.famigliacristiana.it).

Il federalismo è il cavallo di battaglia della Lega Nord e il principale ancoraggio del partito al governo di Silvio Berlusconi.

Al termine del mese più burrascoso per la coalizione di centrodestra da quando ha vinto le elezioni due anni fa, il settimanale sostiene che "un Paese maturo, che deve mirare allo sviluppo e alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per sistemare se stessi e le proprie pendenze".

"Da tempo Papa e vescovi hanno lanciato l'appello «Giovani politici cattolici cercansi» per invitare i credenti più impegnati a misurarsi con il destino della nazione", si legge nell'editoriale.

Alla crisi nella maggioranza -- dove un gruppo di parlamentari finiani si è staccato dal Pdl alla fine di luglio -- è seguita ora una campagna politico-mediatica della destra per far dimettere Fini da presidente della Camera, a causa di presunti suoi favoritismi verso il fratello della sua compagna nella vendita di una casa di An a Montecarlo.

"L'opinione pubblica, sebbene narcotizzata dalle Tv, è disgustata dallo spettacolo poco edificante che, quasi ogni giorno, ci viene offerto da una classe politica che litiga su tutto. Lontana dalla gente e impotente a risolvere i gravi problemi del Paese", si legge nell'editoriale.

L'Idv -- il partito di Antonio Di Pietro all'opposizione -- ha già commentato l'articolo, dicendo in una nota che fornisce "un quadro desolante della maggioranza di governo" e "indica in Berlusconi l'utilizzatore finale di molti provvedimenti, il proprietario delle televisioni che narcotizzano i cervelli e il principale ispiratore delle liti tutte interne a una parte politica".

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

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© Thomson Reuters 2010 Tutti i diritti assegna a Reuters.

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ASSASSINIO MEDICI IN Afghanistan

Il brutale assassinio di dieci operatori umanitari occidentali, che erano in Afghanistan dal 1966, nulla avevano a che fare con il corpo di spedizione americano o con la Nato e che avevano come unica "colpa" di avere una Bibbia in tasca è più di una notizia tragica: è la conferma che la guerra ha assunto una dimensione disumana, in cui i Talebani sono pronti a qualsiasi eccesso per fare capire alla popolazione che gli stranieri sono tutti nemici, che chiunque abbia a che fare con loro rischia la vita, che - costi quel che costi - il Paese deve tornare sotto la sferza della sharia. In un momento in cui il corpo di spedizione occidentale, ora affidato al generale Petraeus, ha come parola d'ordine «Il nemico non è un obbiettivo, ma un ostacolo al raggiungimento dei nostri obbiettvi», in cui viene stabilito che «una operazione militare che abbia come vittima collaterale un solo bambino deve essere considerata un fallimento», dall'altra parte si preme cinicamente sull'acceleratore di una guerra fatta combattuta quasi soltanto a base di agguati, mine, attentatori suicidi e massacri insensati. Viene da chiedersi non solo come sarà possibile vincere una guerra in cui le parti usano metodi così diversi, ma anche su quali basi il presidente Karzai - e quella parte della diplomazia occidentale che lo sostiene - pensa di potere arrivare a una riconciliazione con un avversario capace di commettere certi crimini. In questa chiave, ha fatto scalpore la copertina della rivista "Time" che mostrava una giovane (e bellissima) afghana, cui il marito fondamentalista aveva tagliato il naso e le orecchie per punirla di una fuga da casa e che era corredata dal titolo «Che cosa accadrà se lasciamo l'Afghanistan» (senza punto interrogativo - ndr). Nel servizio, si raccontava che le donne afgane che, dopo la cacciata dei Talebani hanno conquistato una serie di diritti, sono certe che torneranno a perdere tutto una volta che le truppe occidentali avranno lasciato il Paese, perché Karzai, dovendo fare per forza delle concessioni per convincere i Talebani a deporre le armi, non esiterà a sacrificare proprio loro.

A sentire Obama, alle prese con una opinione pubblica sempre più inquieta dopo che il mese di luglio è stato per gli americani il più sanguinoso dall'inizio del conflitto, queste considerazioni non impediranno che a luglio dell'anno venturo inizi il ritiro. Qualcuno (gli olandesi) se ne è già andato, altri (i canadesi) stanno per seguirli, e in quasi tutti i Paesi che partecipano al corpo di spedizione si aspetta solo che la strategia del disimpegno americano prenda forma. La pubblicazione da parte del sito-pirata Wikileaks di oltre 90mila documenti segreti del Pentagono, da cui sono emerse una volta di più le frustrazioni e l'impotenza del più potente esercito del mondo di fronte a un nemico tanto feroce quanto inafferrabile e le difficoltà derivanti dalla corruzione del governo Karzai e dal doppio gioco dell'alleato pakistano, ha ulteriormente aumentato il tasso di pessimismo. Tutti i governi sono consci che un ritiro è impensabile prima di avere garantito che l'Afghanistan non torni a essere la base operazionale di Al Qaeda che era prima del 2001 e che i fondamentalisti sparsi per il mondo non possano cantare vittoria, ma non sono disposti a un impegno infinito. Purtroppo, la luce in fondo al tunnel per ora non si vede.

Si ha un bel dire che i Talebani sono una cosa e Osama Bin Laden e i suoi combattenti arabi, ceceni, uzbechi e yemeniti un'altra e che perciò il modo migliore di togliersi dalla trappola afghana senza perdere tutto è di dividerli. La verità è che non solo Talebani e Qaedisti sono alleati, ma anche che combattono per la stessa causa, e che comunque nell'immaginario collettivo sono completamente identificati. Un delitto come quello dei medici cristiani rientra perfettamente negli schemi di Al Qaeda. Perciò, esso deve essere assolutamente punito nel modo più severo se vogliamo mantenere la nostra credibilità, perché agli occhi delle popolazioni civili in bilico tra i due fronti e il cui cuore - dice Petraeus - noi dobbiamo conquistare (ma tra le quali la cultura della violenza è radicata da sempre) accettare questo crimine sarebbe un segnale che diamo ormai la partita per perduta.

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Sesso e lavoro: c’è chi vieta i baci fra colleghi

Inviata in stile burocratico, l’email suonerebbe così: “Egregio direttore del personale, Le segnalo che il sottoscritto, Mario Rossi, non coniugato, 24 anni, addetto al Controllo qualità prodotti, ha intrecciato una relazione di tipo erotico-sentimentale in data 29 luglio 2010 con la dottoressa Marisa Bianchi, 49 anni, stesso ufficio, ultima scrivania a sinistra. Ogni evoluzione del suddetto rapporto sarà prontamente comunicata. Distinti saluti, Mario Rossi”.

Attenzione: soltanto i nomi sono di fantasia. Perché se i bollori del giovane Rossi avvampassero negli open space della Richemont, sede di Ginevra, quella lettera sarebbe un atto dovuto. La holding del lusso, che riunisce marchi come Cartier, Jaeger LeCoultre e Montblanc, ha infatti diramato ai 20 mila dipendenti della sede svizzera un codice di comportamento che vieta gli amori sul luogo di lavoro.

All’impiegato incapace di resistere alla focosa collega non resterebbe che “informare tempestivamente della love story i superiori nonché l’ufficio del personale”. Che si riserverebbe di prendere provvedimenti: dal trasferimento fino al licenziamento in tronco di uno o di entrambi gli innamorati. Non si sa molto altro sul controverso codice, intercettato e diffuso dai giornalisti della Radio svizzera e seguito dal prudente silenzio dei vertici Richemont. Dunque i casi sono due: o le sedi in cui si ideano e si fabbricano penne Montblanc sono teatro di baccanali tra fotocopiatrici e fax, dove le macchinette del caffè dispensano pure l’ovetto sbattuto rinvigorente, oppure alla base del divieto ci dev’essere una motivazione più sottile, imperscrutabile, quasi metafisica.

Scartata la prima ipotesi, almeno per limite di verosimiglianza, da escludere per certo è anche l’intento di “scongiurare il pericolo delle molestie” che, dicono, avrebbe ispirato il documento. Il divieto riguarda infatti espressamente i flirt, dove le avance sono tutt’altro che sgradite.

Considerato che le migliori tradizioni sulla gestione delle cosiddette risorse umane le importiamo sempre dall’estero, meglio sapere come comportarci quando toccherà a noi italiani. Conviene allora farsi delle domande. Per esempio: cosa spinge un’azienda a interessarsi della vita privata dei dipendenti? Ha il diritto di dettare legge?

Da un rapido sondaggio tra psicologi e psichiatri si apprende che mettere regole ai rapporti d’amore non si può, in ufficio come in qualunque altro luogo. Gli esperti rispondono come un sol uomo, sono tutti d’accordo. Tranne uno: Claudio Risè. Che dalle colonne del Giornale ha accolto il documento Richemont con un guizzo di giubilo. “Ora” dice “uomini e donne torneranno finalmente ad amarsi. Finirà così la tetra epoca della diffidenza, della competizione, del guardarsi in cagnesco, del “siamo più brave noi”, “no noi”, che ci sta togliendo il sorriso”.

Abbastanza per sconcertare Francesco Alberoni, che dell’indagine sull’innamoramento, in ufficio o altrove, ha fatto una ragione di vita. “Povero Risè, lui che è così bravo questa volta ha preso un abbaglio” dice il sociologo. “Perché un conto sono e molestie, la volgarità e i comportamenti osceni, senz’altro da evitare, altro invece è l’amore vero, fatto di emozioni. Che non può obbedire a un divieto, e non può nemmeno essere oggetto di comunicazione aziendale. Già è difficile confessarlo in chiesa, figuriamoci al capufficio”. Forse, qui in Italia, almeno dal codice antiamore messo nero su bianco siamo ancora lontani. All’apparenza, perché i piani alti delle aziende applicano da anni più di una regola non scritta. “In Italia un espresso divieto non avrebbe alcun valore” tranquillizza Gabriele Fava, avvocato ed esperto di diritto del lavoro “sarebbe incompatibile non solo con lo Statuto dei lavoratori, ma anche con i principi costituzionali e con la legge sulla riservatezza”.

Ma Antonella Zivillica, responsabile della comunicazione dell’Intesa Sanpaolo, racconta che, stando ai ricordi di sua madre, “solo 30 anni fa due innamorati che lavoravano nella stessa banca non si sposavano per il timore di essere trasferiti”. E dall’Unicredit fanno sapere che, sì, possono esserci casi in cui una coppia che lavora nello stesso ufficio venga separata, “ma solo se i due sono d’accordo e per evitare situazioni di imbarazzo, come il sospetto di favoritismi o altre chiacchiere malevole che possono inquinare il clima di lavoro”. Idem per l’Enel. E anche per la Mediolanum, dove “qualche preoccupazione può nascere semmai nel caso di una coppia in cui uno abbia un ruolo da controllore e l’altro da controllato” specifica Danilo Benedetti, direttore del personale “come per esempio un gestore di fondi e la persona preposta alla verifica dei rischi di quello tesso ufficio”.

In Alitalia marito e moglie sono agevolati se si tratta di hostess, steward e piloti (possono scegliere se volare insieme o no), mentre negli uffici si guarda caso per caso e i trasferimenti sono sempre concordati.

A confermare l’attenzione delle aziende alle liaison è un’autorità in materia: Giordano Fatali, presidente dell’Hrc Academy, la community che riunisce amministratori delegati e direttori del personale delle maggiori aziende nazionali e internazionali. “L’affaire Richemont” dice “è più di quel che sembra. Non è un caso isolato. Ormai siamo entrati in una nuova fase dei rapporti che nascono sul lavoro. In Germania è appena nata una legge che fissa nuovi diritti e doveri proprio sul tema dell’amore in ufficio. Oggi le risorse umane sono considerate strategiche, dunque vanno tutelate in ufficio e fuori. Per salvaguardare la meritocrazia. Che potrebbe essere compromessa dalle molestie o relazioni corrisposte”. Con un’accortezza però: “Non bisogna ledere privacy e libertà dei lavoratori” puntualizza Fatali.

La sociologa della famiglia Chiara Saraceno storce il naso. Secondo lei “le aziende non vedono mai di buon occhio le coppie, sia nel caso di relazioni stabili sia nel caso di passeggeri flirt”. E ciò accade perché “i dirigenti hanno paura della collusione. Temono cioè che due innamorati si coprano l’un l’altro, che la lealtà di coppia possa andare contro la lealtà di gruppo”.

Eccolo allora il punto: a spaventare le multinazionali sarebbe il vecchio “tengo famiglia”, il motto longanesiano che viene dritto dritto dal “familismo amorale” teorizzato dal sociologo Edward C. Banfield, ovvero la vituperata prassi di curare i vantaggi del proprio nucleo a scapito di tutti gli altri. E se prima il compito era affidato agli avidi maschietti, adesso che le donne non sono più angeli del focolare il timore del morbo si diffonde in ufficio. A macchia d’olio. Perché tra pratiche da sbrigare a quattro mani, montagne di riso condivise in mensa e una carezza galeotta al momento del caffè, il posto di lavoro funziona meglio di un sito di “dating”. Per provarlo, basterebbe chiamare a rapporto ascensori e scale antincendio, se solo potessero parlare. Al posto loro riferiscono le statistiche. Un sondaggio dell’associazione Donne e qualità della vita indica che un flirt al lavoro, in Italia, lo scorso anno è successo al 53 per cento degli uomini e al 47 per cento delle donne. C’è da crederci.

Perché quando le giornate lavorative superano le 12 ore, la vita sociale si assottiglia e la fabbrica e l’ufficio restano gli ultimi posti dove un uomo e una donna si possono innamorare. Ci toglieranno anche questo? “Non so se il documento Richemont farà scuola anche da noi” risponde il sociologo Domenico De Masi “ma senz’altro è figlio dell’ansia di controllo che tutte le aziende hanno verso i dipendenti. Ed è l’ennesimo effetto della globalizzazione” continua. “Ormai sullo stesso mercato operano produttori come la Cina, con gravi problemi di sfruttamento, e paesi occidentali con decenni di conquiste sindacali alle spalle: mentre i primi migliorano le loro condizioni per via della nostra influenza, noi peggioriamo le nostre per effetto della loro”.

Lavoratori amatevi, allora, finché siete in tempo. La Cina è vicina, la Svizzera molto di più.

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Robe da matti! :Shocked:

Ma nell'azienda dove lavoro io non si corre certo questo pericolo... :icon_rolleyes:

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Aveva finto di avere il cancro per vendicarsi dei genitori: accusata di truffa, resta in carcere

Si è finta malata di cancro per ‘vendicarsi’ dei suoi genitori e ha truffato centinaia di persone raccogliendo donazioni per 20mila dollari. Smascherata, una 23enne canadese dovrà ora rispondere di quattro diverse accuse. Continua a leggere questa notizia

Ashley Kirilow, 23 anni, di Toronto, Canada si è finta malata di cancro per raccogliere soldi: ora sono quattro i capi di imputazione di cui deve rispondere. Ashley era riuscita a convincere anche i genitori di essere malata terminale e per essere più credibile si era rasata capelli e sopracciglia (Clicca qui per approfondire). In questo modo, attraverso raccolte di fondi di beneficenza, aveva messo insieme circa 20mila dollari. E’ stato il padre a denunciarla, una volta capito cosa stava succedendo. I genitori adesso dichiarano di non voler avere più niente a che fare con lei tanto da non essersi neanche presentati in tribunale. Lei, Ashley, ha detto di soffrire di disturbo della personalità.

IL GRANDE INGANNO - La ragazza nel corso dell’ultimo anno aveva cominciato a frequentare la scena musicale locale e quella dei praticanti lo skateboard. Quello che sembrava un modo per ricavare compagnia e ottimismo, si sarebbe rivelato per lei fonte di guadagno. A tutti quelli che incontrava raccontava di essere una paziente terminale. Ad Ashley era realmente stato rimosso un piccolo tumore benigno al seno, ma il decorso clinico era stato assolutamente positivo. Da questo piccolo fatto, nella sua mente si sviluppò l’intera trama dell’inganno. Ad alcuni diceva di essere stata abbandonata dai genitori che erano dei tossicodipendenti, ad altri che il padre e la madre erano morti. I ragazzi, colpiti dalle sue storie, si diedero da fare per aiutarla in ogni modo.

LE SUE PAROLE - Ashley, figlia di genitori separati, fin dalle prime dichiarazioni ha dato spiegazioni contrastanti anche - forse - per suffragare la tesi della personalità multipla. La ragazza secondo quanto riportato da alcune agenzie ha detto di soffrire per la separazione dei genitori e di aver cercato in questo modo di farli riavvicinare. "Cercavo di farmi notare. Cercavo di far tornare insieme la mia famiglia. Non volevo più sentirmi una ‘nessuno’, ma è andata nel verso sbagliato: la cosa mi è sfuggita di mano e adesso sembra che lo sappia tutto il mondo". Secondo quanto riportato dal Daily News, invece, avrebbe dichiarato di essersi comportata così per vendicarsi di come era stata cresciuta dai genitori, impegnati in battaglie legali per la sua custodia. "Ho voluto trovare un modo per far stare male la mia famiglia dopo il modo in cui ero stata cresciuta".

Bei genitori assatanati dalle loro ragioni e non dal comune amore per la figlia.

Dei veri traditori di prole

COSA RISCHIA E GLI ALTRI CASI - Attualmente Ashley è in un centro di detenzione femminile. La sua famiglia si è rifiutata di pagare la cauzione. Lei stessa ha dichiarato che al momento preferisce rimanere in carcere. Ashley è accusata di quattro frodi, tre per un ammontare inferiore a 5mila dollari e una quarta superiore ai 5mila. Il 19 agosto si terrà l’udienza generale ed Ashley rischia una condanna a diversi anni di carcere, a meno che non si riesca a dimostrare una qualche forma di infermità mentale. Per quanto eclatante, il caso di Ashley, purtroppo, è solo l’ultimo di una serie di casi di presunte false malattie che, abusando della buona fede delle persone sono diventate su internet vere e proprie truffe da migliaia e migliaia di dollari (Clicca qui per approfondire).

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Zoomin.tv

Provate a prenderli, se ci riusciteZoomin.tv - Ieri - 14.31

Le città deserte nella settimana di Ferragosto si trasformano nelle arene ideali per prove di parkour. Da ammirare ma non sempre emulare.

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Brasile: Avvistamenti Ufo Ora Saranno Raccolti e Fatti EsaminareGio 12 Ago - 19.39

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(ASCA) - Roma, 12 ago - Il governo brasiliano ha ordinato alle proprie forze aeree di registrare ufficialmente ogni tipo di avvistamento di oggetti volanti non identificati. Ma non e' finita qui: secondo quanto riporta la BBC, i dati raccolti verranno raccolti negli archivi nazionali e messi a disposizione dei ricercatori. Un decreto del governo sottolinea come tutti i piloti militari e civili, cosi' come i controllori del traffico aereo dovranno registrare ogni tipo di presunto avvistamento Ufo presso il comando di difesa aerospaziale nazionale. I dati saranno conservati negli archivi nazionali di Rio de Janeiro resi disponibili ai ricercatori, tra cui quelli impegnati nella ricerca di una prova della vita extraterrestre.

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La vita extraterrestre esiste di sicuro, bisogna poi vedere se riescono ad arrivare fin qua...

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